Georges Rouault. La notte della Redenzione
![Georges Rouault. La notte della Redenzione, Galleria San Fedele, Milano Georges Rouault. La notte della Redenzione, Galleria San Fedele, Milano](http://www.arte.it/foto/600x450/c5/27089-mi.jpg)
Georges Rouault. La notte della Redenzione, Galleria San Fedele, Milano
Dal 25 Novembre 2014 al 17 Dicembre 2014
Milano
Luogo: Galleria San Fedele
Indirizzo: piazza San Fedele 4
Orari: da martedì a sabato 16-19
Telefono per informazioni: +39 02 86352233
E-Mail info: sanfedelearte@sanfedele.net
Sito ufficiale: http://www.centrosanfedele.net/
Attraverso una selezione della sua produzione grafica, la mostra Georges Rouault, La notte della Redenzione, presenta una quarantina di fogli, nei quali rivela tutta la sua capacità di dipingere un’umanità ferita, lacerata, attraverso forti contrasti di tono e contorni esasperati, liberando una spregiudicata immediatezza espressiva. I temi affrontati dall'autore raccontano un mondo popolato da clown, prostitute, vagabondi, tipi grotteschi, poveri e umili che si contrappongono a presuntuosi, potenti e ricchi. Nei suoi primi cicli, Rouault si concentra sull’oscurità del peccato in cui s'immerge la tumultuosa vita dell'uomo.
Successivamente, come in Passion, i soggetti si collocano in un orizzonte di pace e di quiete. A una visione dalle forti tinte drammatiche succede una calma che si fa espressione di una pienezza di vita, di una speranza di riscatto. Una presenza costante ispira tutta l’opera dell’artista: Gesù Cristo, che prende su di sé il peccato del mondo per la salvezza dell’umanità. È il Christus patiens, raffigurato nella maestà del suo dolore, devastato e sublime allo stesso tempo, straziato e risplendente di luce. Nel Miserere, il suo ciclo più importante, in cui si ispira alle atrocità della Grande Guerra del 1914-1918, Rouault si concentra su volti taciturni, vagabondi, chiusi nella propria sofferenza, gonfi di un nero bituminoso, come a conservare quell’oscurità della terra da cui provengono. Sono la rappresentazione del fallimento della condizione umana: l'immagine stessa di Cristo sulla Croce.
Tuttavia, custodiscono una speranza. Sono feriti, ma non disperati. Senza speranza, portano la speranza. La salvezza è lo sguardo di misericordia di Dio sull’umanità. È il velo di pietà sulla miseria umana, che culmina con la Croce in cui il Figlio di Dio muore per la salvezza del mondo. Sulla Croce Dio si fa infatti solidale con l'uomo, assumendone la lacerazione e il dolore. Sulla Croce, si fa Deus absconditus. Come il sole nel suo viaggio notturno. Il sole c’è, ma occorre attendere l’alba per vederlo. È la notte della Redenzione. Al termine della notte, ci accoglie la luce della Risurrezione. A.D.
Successivamente, come in Passion, i soggetti si collocano in un orizzonte di pace e di quiete. A una visione dalle forti tinte drammatiche succede una calma che si fa espressione di una pienezza di vita, di una speranza di riscatto. Una presenza costante ispira tutta l’opera dell’artista: Gesù Cristo, che prende su di sé il peccato del mondo per la salvezza dell’umanità. È il Christus patiens, raffigurato nella maestà del suo dolore, devastato e sublime allo stesso tempo, straziato e risplendente di luce. Nel Miserere, il suo ciclo più importante, in cui si ispira alle atrocità della Grande Guerra del 1914-1918, Rouault si concentra su volti taciturni, vagabondi, chiusi nella propria sofferenza, gonfi di un nero bituminoso, come a conservare quell’oscurità della terra da cui provengono. Sono la rappresentazione del fallimento della condizione umana: l'immagine stessa di Cristo sulla Croce.
Tuttavia, custodiscono una speranza. Sono feriti, ma non disperati. Senza speranza, portano la speranza. La salvezza è lo sguardo di misericordia di Dio sull’umanità. È il velo di pietà sulla miseria umana, che culmina con la Croce in cui il Figlio di Dio muore per la salvezza del mondo. Sulla Croce Dio si fa infatti solidale con l'uomo, assumendone la lacerazione e il dolore. Sulla Croce, si fa Deus absconditus. Come il sole nel suo viaggio notturno. Il sole c’è, ma occorre attendere l’alba per vederlo. È la notte della Redenzione. Al termine della notte, ci accoglie la luce della Risurrezione. A.D.
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