Gaetano Pesce/ Alessandro Mendini
Dal 04 Aprile 2013 al 14 Aprile 2013
Milano
Luogo: Biblioteca di Santa Maria Immacolata
Indirizzo: corso Garibaldi 116
Orari: 16-21; sabato e domenica 10-21
Curatori: Anty Pansera
Enti promotori:
- Cassina
- Alessandro Padoan – Fragile
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 347 1200420
E-Mail info: studio@ericaprous.com
Sito ufficiale: http://www.antypansera.it
La mostra itinerante ospitata come prima sede nella quattrocentesca Biblioteca di Santa Maria Incoronata a Milano, curata da Anty Pansera con la collaborazione di Mariateresa Chirico, e promossa da Fragile con il patrocinio di Cassina, presenta oggetti rari - mai esposti insieme prima d’ora - realizzati nei primi anni Settanta dal team denominato Bracciodiferro, da un’idea di Gaetano Pesce che coinvolge poi Alessandro Mendini, a realizzare i pezzi il Centro di Ricerca e Sviluppo Cassina e Aldo Cichero, a volere il tutto Cesare Cassina.
Esposti anche disegni, documenti originali, grafica di Pesce e Mendini e corrispondenza di questo gruppo innovatore: caratteristico dell’esperienza Bracciodiferro, infatti, il mettere a punto oltre al prodotto anche le modalità per comunicarlo, dalla grafica ai cataloghi alle campagne fotografiche, utilizzando i linguaggi più attuali dell’epoca.
Il tema - che ha precorso tendenze attuali - è quello dell’Art Design ossia di pezzi unici o a tiratura limitata, che sfidano le normali vie di produzione aziendale seriale e si rivolgono all’ambito del collezionismo. Un’esperienza che consente di esplorare le tendenze più innovative della cultura del progetto e di testare il mercato con la produzione di multipli in edizione numerata, destinati anche e soprattutto al pubblico delle gallerie d’arte.
E se il “braccio di ferro” è uno sport di forza, di tecnica, di resistenza e di velocità, ben si può giudicare azzeccata la denominazione di questo gruppo. “Forte” la sua entrata in scena grazie alla sensibilità di Cesare Cassina e di Francesco Binfaré, alla direzione del Centro Cassina - laboratorio di ricerca e sviluppo - dal 1969 al 1975, al contributo di Gaetano Pesce e poi di Alessandro Mendini. Così, all’insegna della tecnica, ecco venire alla luce prodotti per i quali Aldo Cichero mette a disposizione la sua straordinaria esperienza come tecnico dei materiali.
Apre la serie dei prodotti di Bracciodiferro la lampada Moloch (1972) di Pesce: ben presto e ad oggi, un’icona. Seguono le sedute e i tavoli Golgotha (1972) proposti in varie versioni e misure. La seduta, del resto, ben si abbina a un altro progetto, meno noto, sempre di Pesce, la scrivania Arca per la quale torna il riferimento al Vecchio Testamento. Anche la campagna fotografica per questi prodotti è personalmente seguita da Pesce, che volle attori trasformati in una compagnia di teatranti hippy per metterli in scena, “in un’atmosfera biblica e profetica, la tragicità e l’angoscia esistenziale”.
Meno noti il portabiti Guanto (un omaggio a Max Klinger) e la poltrona Il Pugno (si è dischiuso, ecc..." (1972) con un esplicito riferimento “politico”.
Così, dopo “il pathos e la sensorialità” dei prodotti di Pesce, ecco gli “oggetti ad uso spirituale” dell’architetto/designer/teorico Alessandro Mendini, che Pesce stesso volle coinvolgere nell’esperienza Bracciodiferro, e che dal 1970 aveva assunto la direzione di “Casabella”, rilanciandola.
Esposti anche disegni, documenti originali, grafica di Pesce e Mendini e corrispondenza di questo gruppo innovatore: caratteristico dell’esperienza Bracciodiferro, infatti, il mettere a punto oltre al prodotto anche le modalità per comunicarlo, dalla grafica ai cataloghi alle campagne fotografiche, utilizzando i linguaggi più attuali dell’epoca.
Il tema - che ha precorso tendenze attuali - è quello dell’Art Design ossia di pezzi unici o a tiratura limitata, che sfidano le normali vie di produzione aziendale seriale e si rivolgono all’ambito del collezionismo. Un’esperienza che consente di esplorare le tendenze più innovative della cultura del progetto e di testare il mercato con la produzione di multipli in edizione numerata, destinati anche e soprattutto al pubblico delle gallerie d’arte.
E se il “braccio di ferro” è uno sport di forza, di tecnica, di resistenza e di velocità, ben si può giudicare azzeccata la denominazione di questo gruppo. “Forte” la sua entrata in scena grazie alla sensibilità di Cesare Cassina e di Francesco Binfaré, alla direzione del Centro Cassina - laboratorio di ricerca e sviluppo - dal 1969 al 1975, al contributo di Gaetano Pesce e poi di Alessandro Mendini. Così, all’insegna della tecnica, ecco venire alla luce prodotti per i quali Aldo Cichero mette a disposizione la sua straordinaria esperienza come tecnico dei materiali.
Apre la serie dei prodotti di Bracciodiferro la lampada Moloch (1972) di Pesce: ben presto e ad oggi, un’icona. Seguono le sedute e i tavoli Golgotha (1972) proposti in varie versioni e misure. La seduta, del resto, ben si abbina a un altro progetto, meno noto, sempre di Pesce, la scrivania Arca per la quale torna il riferimento al Vecchio Testamento. Anche la campagna fotografica per questi prodotti è personalmente seguita da Pesce, che volle attori trasformati in una compagnia di teatranti hippy per metterli in scena, “in un’atmosfera biblica e profetica, la tragicità e l’angoscia esistenziale”.
Meno noti il portabiti Guanto (un omaggio a Max Klinger) e la poltrona Il Pugno (si è dischiuso, ecc..." (1972) con un esplicito riferimento “politico”.
Così, dopo “il pathos e la sensorialità” dei prodotti di Pesce, ecco gli “oggetti ad uso spirituale” dell’architetto/designer/teorico Alessandro Mendini, che Pesce stesso volle coinvolgere nell’esperienza Bracciodiferro, e che dal 1970 aveva assunto la direzione di “Casabella”, rilanciandola.
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