Francesca Manetta. Eternity is a state of mind
![Francesca Manetta, Eternity #01, 2018. Stampa fine art giclée, cm. 110x110 (1/3) Francesca Manetta, Eternity #01, 2018. Stampa fine art giclée, cm. 110x110 (1/3)](http://www.arte.it/foto/600x450/17/77899-eternity_01_-_per_catalogo.jpg)
Francesca Manetta, Eternity #01, 2018. Stampa fine art giclée, cm. 110x110 (1/3)
Dal 03 Maggio 2018 al 18 Giugno 2018
Milano
Luogo: Gilda Contemporary Art
Indirizzo: via San Maurilio 14
Orari: dal martedì al venerdì dalle 10.30 alle 19. Sabato dalle 10.30 alle 13 e il pomeriggio su appuntamento
Curatori: Cristina Gilda Artese, Laura Luppi
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 339.4760708
E-Mail info: info@gilda.gallery
Sito ufficiale: http://www.gilda.gallery/
Dal 4 maggio al 18 giugno 2018, Gilda Contemporary Art di Milano ospita la personale di Francesca Manetta (Bergamo, 1979) dal titolo Eternity is a state of mind.
La mostra, curata da Cristina Gilda Artese e Laura Luppi, propone una serie di lavori inediti che, pur rimanendo fedeli al sofisticato linguaggio che contraddistingue la cifra stilistica dell’artista bergamasca, sono il risultato di una maturazione e di un’evoluzione progettuale di grande interesse.
Le opere fotografiche di Francesca Manetta, curate in ogni minimo dettaglio, dallo scatto alla post produzione, sono infatti caratterizzate da una forte componente onirica, un costante richiamo di simboli e di riferimento a miti e racconti del passato, alla letteratura e alla storia dell’arte.
Fin dagli esordi, le ambientazioni realizzate da Francesca Manetta si presentano ricche di elementi naturali, in costante rapporto con i corpi umani. Nei lavori più recenti - qui esposti per la prima volta - queste suggestioni si sintetizzano nella rosa, il fiore che diventa simbolo e protagonista dell’intero ciclo.
La rosa richiama la dimensione della memoria che a volte affiora e altre permane come sospesa, in uno spazio-tempo indeterminato, come sostrato della coscienza umana. La rosa dialoga con l’artista stessa, soggetto e oggetto di ogni creazione, nata da un intimo percorso introspettivo, non privo di rimandi allegorici.
Per quanto realizzate digitalmente, le opere di Francesca Manetta, sono il risultato di un processo che nasce dal mondo reale, da oggetti e luoghi che si rapportano con una dimensione altra. Si tratta di una fotografia pittorica, sia per la sua costruzione, che per il suo risultato estetico, nonché per l’intenzione gestuale e per le atmosfere ricreate.
Il percorso espositivo è arricchito da un’installazione site-specific posta al centro della seconda sala.
Catalogo in mostra con testi di Cristina Gilda Artese e Laura Luppi.
Francesca Manetta nasce in provincia di Bergamo nel 1979.
Si diploma al Liceo Artistico di Bergamo (sezione sperimentale) e successivamente si laurea con lode nel corso di scenografia presso l’Accademia di Belle Arti di Brera con il prof. Enrico Mulazzani, di cui sarà assistente durante l’anno accademico 2006/2007.
Dopo gli studi accademici, si specializza presso l’Ecole Internationale Jacques Lecoq di Parigi (corso LEM).
All’attività scenografica affianca quella artistica, prediligendo la fotografia e l’installazione, spesso contaminando generi diversi. La ricerca di Francesca Manetta è radicata nella memoria, nelle storie d’infanzia; spesso attinge alle fiabe e alla letteratura per approdare a una personale narrazione, in cui si intrecciano elementi reali e onirici. La realizzazione della mise en scène, che l’artista cura personalmente in ogni suo aspetto, è una parte fondamentale del lavoro, caratterizzato da un uso “pittorico” della tecnica fotografica e da immagini in cui si fondono figure umane, luoghi e atmosfere di volta in volta ombrose o evanescenti. Fondamentale in tutto il suo percorso, oltre alla formazione in campo scenografico, sono gli studi di danza classica e contemporanea (ha fatto parte di un corpo di danza acrobatica) e la passione per il teatro.
Inaugurazione: giovedì 3 maggio, ore 18
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