Fathi Hassan. Slavery
Dal 19 Settembre 2017 al 18 Novembre 2017
Milano
Luogo: AICA Andrea Ingenito Contemporary Art
Indirizzo: via Privata Massimiano 25
Orari: Dal martedì al sabato, h. 15-19. Chiuso domenica e lunedì
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 02 3679 8346
Sito ufficiale: http://www.ai-ca.com
È un atteso ritorno quello che si profila per la personale “Fathi Hassan. Slavery”: l’artista africano torna infatti a esporre dopo dieci anni alla galleria Andrea Ingenito Contemporary Art – l’ultima mostra si era tenuta negli spazi di Napoli nel 2007 – e lo fa per la prima volta a Milano, dopo avere presentato il suo lavoro in tutto il mondo.
L’esposizione propone, dal 19 settembre al 3 novembre, la produzione degli ultimi anni: una trentina di opere su tela, carta e legno che illustrano l’abilità di unire in una sintesi le sue origini nubiane – la regione che si estende tra Egitto e Sudan - e gli stimoli artistici e culturali dell’occidente.
Le radici africane e la formazione europea si uniscono armoniosamente sulle tele rendendo la sua arte luogo d’incontro tra culture.
Scrittura come segno e immagini come scrittura fanno di Fathi Hassan un artista dalla cifra inconfondibile.
Noto esponente dell’arte contemporanea africana, Hassan ha contributo ad inserire l’arte del suo Paese nel dibattito internazionale, diventando punto di riferimento per le nuove promesse del suo continente, ma soprattutto ponte tra due culture: quella africana e quella occidentale.
Tale posizione, difficile e privilegiata, è vissuta con sempre maggiore responsabilità da parte dell’artista, soprattutto nell’attuale momento storico che vede il popolo africano protagonista di una nuova diaspora e potenzialmente esposto a una nuova schiavitù.
Dichiara lo stesso artista: “Paragonando la musica classica europea alla musica africana o araba entrano in gioco sensazioni e armonie diverse. Eppure spesso quando assisto a concerti europei ciò che mi viene in mente è il Nilo, Gibran Khalil Gibran, Naguib Mahfouz e Omar Khayyam. Veramente non so il perché, ma credo che esista un’armonia che innalza gli esseri umani oltre i pregiudizi”.
Giunto in Italia all’inizio degli anni ’80 e venuto in contatto con la dominante estetica Pop di quegli anni, Hassan si rende conto che il suo linguaggio va in tutt’altra direzione: quella che combina la tradizione orale tipica della sua terra, la Nubia, alla calligrafia mediorientale, nella volontà di ricordare le proprie radici e affermare la propria identità. In un presente e in un Occidente in cui la parola scritta è preponderante rispetto a quella pronunciata, la grafia dell’artista risponde all’esigenza di figurazione dell’antico sapere nubiano tramandato oralmente.
È una sorta di musicalità quella che emerge dai ricami grafici dell’artista egiziano: in un’osservazione d'insieme della sua opera, si ha infatti la sensazione di essere di fronte a una “visione di suoni”, un susseguirsi di litanie che evocano i canti tradizionali delle donne africane.
Hassan riesce in questo modo a salvare la memoria di un passato che non può più essere affidato solo alla tradizione orale, senza però stravolgerne l’essenza imprigionandolo in un segno definitivo.
Per l’inizio del 2018 è inoltre prevista una mostra antologica dell’artista presso la Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi.
Inaugurazione martedì 19 settembre, ore 18.30
SCARICA IL COMUNICATO IN PDF
COMMENTI
-
Dal 31 ottobre 2024 al 24 febbraio 2025
Milano | Fondazione Prada
Meriem Bennani. For My Best Family
-
Dal 31 ottobre 2024 al 02 febbraio 2025
Arezzo | Galleria d’Arte Contemporanea / Sala Sant’Ignazio
Vasari. Il Teatro delle Virtù
-
Dal 31 ottobre 2024 al 26 gennaio 2025
Roma | Scuderie del Quirinale
Guercino. L’era Ludovisi a Roma
-
Dal 01 novembre 2024 al 15 febbraio 2025
Torino | PAV - Parco Arte Vivente
Adrián Balseca. Cambio de fuerza
-
Dal 29 ottobre 2024 al 02 febbraio 2025
Milano | Museo Diocesano Carlo Maria Martini
Un capolavoro per Milano 2024 - Sandro Botticelli. Adorazione dei Magi
-
Dal 25 ottobre 2024 al 23 marzo 2025
Venezia | Ca’ Pesaro – Galleria Internazionale d’Arte Moderna
Roberto Matta 1911 - 2002