Emanuele Scilleri. Overlays
Dal 27 Giugno 2024 al 15 Luglio 2024
Milano
Luogo: Fabbrica del Vapore
Indirizzo: Via Giulio Cesare Procaccini 4
Orari: da lunedì a venerdì 10-19; sabato e domenica 14-19
Curatori: Chiara Canali
Costo del biglietto: Ingresso gratuito
E-Mail info: artcompanyitalia@gmail.com
Sito ufficiale: http://www.artcompanyitalia.com
Dal 27 giugno al 15 luglio 2024,la Fabbrica del Vapore di Milano (Spazio Alveare Culturale) ospita la mostra personale del fotografo e artista comasco Emanuele Scilleri, che per la prima volta presenta il progetto inedito OVERLAYS, a cura di Chiara Canali.
Fotografo da oltre un ventennio, Emanuele Scilleri dapprima collabora come fotoreporter con alcune agenzie fotogiornalistiche di Milano e Varese e, successivamente, diventa fotografo professionista e realizza servizi e campagne pubblicitarie di vario genere e stile, dallo still-life alla moda, dal ritratto ai cataloghi di varia natura.
Insofferente nei confronti delle regole professionali e delle modalità monotone del mestiere del fotografo, da circa dieci anni sviluppa in parallelo una ricerca artistica personale nella quale utilizza la fotografia come disciplina quotidiana, fisica e mentale, per esplorare alcuni ambiti di espressione più intimi e personali, come i temi legati all’autoritratto (My Life in Photomatic, 2006-2024), alla perdita dell’identità individuale (Dispersi & Ritrovati, 2014), alla meccanizzazione dei processi produttivi (La storia dei guanti), al sopravvento del digitale (Television Experience).
Culmine di questa indagine conoscitiva del mondo, è il progetto OVERLAYS, nato nel 2021 e tuttora in corso. Alla Fabbrica del Vapore di Milano sono esposte, per la prima volta, una decina di opere della serie OVERLAYS, un progetto inedito che prende avvio dall’accidentale attività di sfogliare le pagine di riviste provenienti da diversi ambiti disciplinari (fotografia, moda, arte, politica). Grazie a particolari condizioni di luce e controluce e a certe circostanze significative, l’artista ritrova una sintesi perfetta nella sovrapposizione tra le immagini stampate sul fronte e sul retro di una pagina stampata.
L’opera d’arte sta proprio in questa rivelazione epifanica, che il mestiere del fotografo svela grazie al taglio dell’inquadratura e alla ripresa con l’otturatore e fissa in una immagine finale, quale risultato del cortocircuito misterioso e alchemico tra gli elementi visivi.
Dichiara Emanuele Scilleri: “E così il corpo di un uomo e di una donna si fondono, creando un viaggio immaginifico nella fantasia dello spettatore, risvegliando emozioni intime come l'arte deve fare”.
Con OVERLAYS possiamo a rigore considerare Emanuele Scilleri un esponente dell’era postfotografica, come descritta dal fotografo e teorico dell’immagine Joan Fontcuberta: un’era caratterizzata dalla produzione massiccia di immagini e dalla loro circolazione e disponibilità in Internet. In questo contesto di sovrabbondanza, “la postfotografia non rivendica l’originalità ma l’intensità” e tra le pratiche che Fontcuberta propone c’è quella di “creare situazioni che prescrivano un senso”. Che è esattamente il modus operandi che caratterizza la pratica di Scilleri, secondo la pratica della photo trouvéeche postula che l’artisticità di un’opera non è data solo dalla qualità artigianale o tecnica ma dalla sua collocazione in un contesto particolare di osservazione e che il valore artistico ha radici nel processo mentale di selezione e rivelazione dell’immagine.
La mostra presso lo Spazio Alveare Culturale alla Fabbrica del Vapore sarà accompagnata da un catalogo con testo critico introduttivo di Chiara Canali. Durante lo svolgimento della mostra, il 2 luglio 2024, alle 19.00, verrà realizzata una performance dell’artista durante il quale sarà presentato e raccontato in diretta il metodo di creazione delle immagini della serie OVERLAYS e sarà lasciato un piccolo omaggio agli spettatori.
Emanuele Scilleri è un artista e un fotografo professionista di origini comasche, diplomato all’Istituto Bauer di Milano. All’attivo vanta oltre vent'anni di pratica della fotografia professionale, una conoscenza della storia dell'arte e della fotografia, unita a una sensibilità non comune, che supportano nel tempo la sua originale prolificità progettuale, con coerenza poetica e linguistica. Ad oggi, il virtuoso mix di attitudini e competenze di Scilleri ha caratterizzato la sua indagine “rivelando e sorprendendo”, attraverso la fotografia, ciò che è sempre stato sotto gli occhi di tutti, ma ignorato.
Tra le mostre ed esposizioni, ricordiamo: nel 2014 a Como presenta come Anonimo Artista il progetto fotografico Dispersi & Ritrovati; nel 2016 partecipa con il progetto performativo Foto di un giorno alla quinta edizione di StreetScape Como; sempre nel 2016 è tra i protagonisti alla mostra collettiva la collettiva Statements 2016.2 presso Circoloquadro di Milano; nel 2022 è selezionato tra i partecipanti dello Still Group Show presso Still Fotografia di Milano.
Nel 2023 risulta vincitore del Premio della Critica della II Biennale Omaggio al Maestro Giuseppe Scalvini presso il Museo Scalvini di Villa Tittoni a Desio mentre nel 2024 una sua opera è stata selezionata per partecipare al Gran Premio San Babila presso la Galleria San Babila di Milano.
Fotografo da oltre un ventennio, Emanuele Scilleri dapprima collabora come fotoreporter con alcune agenzie fotogiornalistiche di Milano e Varese e, successivamente, diventa fotografo professionista e realizza servizi e campagne pubblicitarie di vario genere e stile, dallo still-life alla moda, dal ritratto ai cataloghi di varia natura.
Insofferente nei confronti delle regole professionali e delle modalità monotone del mestiere del fotografo, da circa dieci anni sviluppa in parallelo una ricerca artistica personale nella quale utilizza la fotografia come disciplina quotidiana, fisica e mentale, per esplorare alcuni ambiti di espressione più intimi e personali, come i temi legati all’autoritratto (My Life in Photomatic, 2006-2024), alla perdita dell’identità individuale (Dispersi & Ritrovati, 2014), alla meccanizzazione dei processi produttivi (La storia dei guanti), al sopravvento del digitale (Television Experience).
Culmine di questa indagine conoscitiva del mondo, è il progetto OVERLAYS, nato nel 2021 e tuttora in corso. Alla Fabbrica del Vapore di Milano sono esposte, per la prima volta, una decina di opere della serie OVERLAYS, un progetto inedito che prende avvio dall’accidentale attività di sfogliare le pagine di riviste provenienti da diversi ambiti disciplinari (fotografia, moda, arte, politica). Grazie a particolari condizioni di luce e controluce e a certe circostanze significative, l’artista ritrova una sintesi perfetta nella sovrapposizione tra le immagini stampate sul fronte e sul retro di una pagina stampata.
L’opera d’arte sta proprio in questa rivelazione epifanica, che il mestiere del fotografo svela grazie al taglio dell’inquadratura e alla ripresa con l’otturatore e fissa in una immagine finale, quale risultato del cortocircuito misterioso e alchemico tra gli elementi visivi.
Dichiara Emanuele Scilleri: “E così il corpo di un uomo e di una donna si fondono, creando un viaggio immaginifico nella fantasia dello spettatore, risvegliando emozioni intime come l'arte deve fare”.
Con OVERLAYS possiamo a rigore considerare Emanuele Scilleri un esponente dell’era postfotografica, come descritta dal fotografo e teorico dell’immagine Joan Fontcuberta: un’era caratterizzata dalla produzione massiccia di immagini e dalla loro circolazione e disponibilità in Internet. In questo contesto di sovrabbondanza, “la postfotografia non rivendica l’originalità ma l’intensità” e tra le pratiche che Fontcuberta propone c’è quella di “creare situazioni che prescrivano un senso”. Che è esattamente il modus operandi che caratterizza la pratica di Scilleri, secondo la pratica della photo trouvéeche postula che l’artisticità di un’opera non è data solo dalla qualità artigianale o tecnica ma dalla sua collocazione in un contesto particolare di osservazione e che il valore artistico ha radici nel processo mentale di selezione e rivelazione dell’immagine.
La mostra presso lo Spazio Alveare Culturale alla Fabbrica del Vapore sarà accompagnata da un catalogo con testo critico introduttivo di Chiara Canali. Durante lo svolgimento della mostra, il 2 luglio 2024, alle 19.00, verrà realizzata una performance dell’artista durante il quale sarà presentato e raccontato in diretta il metodo di creazione delle immagini della serie OVERLAYS e sarà lasciato un piccolo omaggio agli spettatori.
Emanuele Scilleri è un artista e un fotografo professionista di origini comasche, diplomato all’Istituto Bauer di Milano. All’attivo vanta oltre vent'anni di pratica della fotografia professionale, una conoscenza della storia dell'arte e della fotografia, unita a una sensibilità non comune, che supportano nel tempo la sua originale prolificità progettuale, con coerenza poetica e linguistica. Ad oggi, il virtuoso mix di attitudini e competenze di Scilleri ha caratterizzato la sua indagine “rivelando e sorprendendo”, attraverso la fotografia, ciò che è sempre stato sotto gli occhi di tutti, ma ignorato.
Tra le mostre ed esposizioni, ricordiamo: nel 2014 a Como presenta come Anonimo Artista il progetto fotografico Dispersi & Ritrovati; nel 2016 partecipa con il progetto performativo Foto di un giorno alla quinta edizione di StreetScape Como; sempre nel 2016 è tra i protagonisti alla mostra collettiva la collettiva Statements 2016.2 presso Circoloquadro di Milano; nel 2022 è selezionato tra i partecipanti dello Still Group Show presso Still Fotografia di Milano.
Nel 2023 risulta vincitore del Premio della Critica della II Biennale Omaggio al Maestro Giuseppe Scalvini presso il Museo Scalvini di Villa Tittoni a Desio mentre nel 2024 una sua opera è stata selezionata per partecipare al Gran Premio San Babila presso la Galleria San Babila di Milano.
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