Edoardo Tresoldi. Sacral

Edoardo Tresoldi, Sacral, Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia, Milano

 

Dal 10 Aprile 2018 al 30 Settembre 2018

Milano

Luogo: Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia

Indirizzo: via San Vittore 21

Orari: da martedì a venerdì: 9.30 - 17; sabato e festivi 9.30 - 18.30

Costo del biglietto: ingresso incluso nel biglietto di ingresso al museo (intero € 10, ridotto € 7.50, gratuito visitatori disabili e accompagnatore, bambini sotto i 3 anni; giornalisti che stanno realizzando un servizio sul Museo, accreditati in precedenza)

Telefono per informazioni: +39 02 48 555 1

E-Mail info: info@museoscienza.it

Sito ufficiale: http://www.museoscienza.org



Da martedì 10 aprile, nel mese che Milano dedica all’arte e alla creatività, il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia accoglie nei propri spazi un’installazione di Edoardo Tresoldi.
Presentata alla mostra “Il paradiso inclinato” all’ex Dogana di Roma nel 2016, Sacral riunisce alcuni tratti che caratterizzano l’opera dell’artista: il linguaggio della trasparenza capace di tessere nello spazio qualcosa che non c’è; i riferimenti ai maestri rinascimentali e agli elementi architettonici classici come archi, colonne e cupole; l’utilizzo della rete metallica per dare forma a una nuova dimensione in dialogo con luce, agenti atmosferici e ambiente circostante.
 
A differenza dell’architettura convenzionale che racchiude lo spazio restituendo un paesaggio modificato dall’uomo, Sacral si colloca fuori dal tempo e offre al fruitore uno spazio senza riferimenti, puro ed etereo, in cui sperimentare un’estetica nuova con codici architettonici innovativi e visionari da scoprire e vivere.
Sacral è un’occasione unica per il Museo di ricordare ai propri visitatori la natura storica degli edifici che lo ospitano, luoghi un tempo dedicati alla spiritualità che nel corso degli anni lo hanno trasformato da convento benedettino a monastero olivetano, da ospedale a caserma militare, fino alla definitiva inaugurazione come Museo nel 1953. Una sorta di tributo alle architetture che non esistono più e agli spazi capaci di adattarsi alle trasformazioni.
L’installazione di Edoardo Tresoldi riesce a dare tridimensionalità alla missione del Museo: raccontare il passato, interpretare la contemporaneità con nuovi linguaggi e strumenti, proiettarsi verso nuove dimensioni, in un continuo mutare e interagire con ciò che lo circonda.
  
Nato nel 1987, Edoardo Tresoldi cresce a Milano dove, all’età di 9 anni, inizia a sperimentare tecniche e linguaggi artistici differenti sotto la guida del pittore Mario Straforini. Nel 2009 si trasferisce a Roma e inizia a lavorare in diversi ambiti. Cinema, musica, scenografia e scultura gli forniscono una visione eterogenea delle arti e diventano una piattaforma per la sperimentazione.
Dal 2013 realizza interventi nello spazio pubblico, focalizzando la sua ricerca sul genius loci e lo studio degli elementi del paesaggio.
Le sue opere sono state inserite in spazi pubblici, contesti archeologici, festival di arte contemporanea, festival musicali e mostre collettive.
Nel 2016 realizza, in collaborazione con il MIBACT, il restauro della Basilica paleocristiana Santa Maria di Siponto (FG), una convergenza unica tra arte contemporanea e archeologia.
Nel gennaio 2017 viene incluso da Forbes tra i 30 artisti under 30 più influenti d’Europa.

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