Carlo Previtali. L’intelligenza della materia
Dal 01 Giugno 2022 al 28 Giugno 2022
Milano
Luogo: Spazio espositivo di Palazzo Pirelli
Indirizzo: Via Fabio Filzi 22
Orari: lunedì – giovedì 9.30 - 13.30 (ultimo ingresso ore 12.30) 14.30 – 17.30 (ultimo ingresso 16.30); venerdì 9.30 -13.30 (ultimo ingresso ore 12.30)
Curatori: Francesca Bianucci e Chiara Cinelli
Telefono per informazioni: +39 02 67482777
E-Mail info: urp@consiglio.regione.lombardia.it
Dal 1° al 28 giugno 2022, lo Spazio espositivo di Palazzo Pirelli ospita la mostra antologica “Carlo Previtali. L’intelligenza della materia”, promossa dall’Associazione culturale “ARTEPER”.
Attraverso un’ampia selezione di sculture, questa mostra antologica ripercorre il cammino esistenziale e creativo dell’illustre maestro lombardo dai suoi esordi fino alla rivelazione delle sue più profonde ragioni d'artista, con la maturazione di un peculiare linguaggio plastico d'assoluto rilievo nella scultura contemporanea.
“L’incontro tra Carlo Previtali e Palazzo Pirelli è in un certo senso sorprendente – afferma Alessandro Fermi, Presidente del Consiglio regionale della Lombardia -. Da una parte il grattacielo progettato da Gio Ponti è uno straordinario esempio di razionalismo, dove la purezza delle forme si sposa con la ricerca di trasparenza e leggerezza. Dall’altra le figure tumultuose delle ceramiche di Previtali rimandano a una dimensione vitalistica e alle profondità dell’esistenza. È come se Apollo e Dioniso si incrociassero, dando vita ad un binomio molto interessante, che siamo certi sarà apprezzato anche dai visitatori. Non a caso Previtali è nato e cresciuto a Bergamo, provincia che da sempre ci consegna uomini d’eccezione, grandi lombardi, saldamente radicati alle proprie origini e capaci allo stesso tempo di coltivare visioni del mondo e sogni universali”.
“Le opere presentate in mostra, che spaziano dai primi lavori degli anni Settanta alle più recenti creazioni – osservano le curatrici Francesca Bianucci e Chiara Cinelli - ci introducono al senso plastico della materia dello scultore bergamasco che ha saputo indagare a fondo, nelle loro caratteristiche fisiche e poetiche, materiali come il bronzo, il marmo, la cera, la cartapesta, il legno e soprattutto la ceramica. L’incontro con la ceramica ha segnato, indubbiamente, uno snodo fondamentale nella carriera dell’artista: l’esuberante vitalità del suo gesto scultoreo e la sua indole visionaria trovano in questo materiale una via elettiva di espressione. In particolare, la riconoscibilità della sua opera è legata all’uso della tecnica raku che con la sua sorprendente imprevedibilità e le sue caratteristiche metamorfiche è diventata un compendio fondamentale al modellato deciso e rapido tipico dell’artista”.
Questa mostra antologica è l’occasione anche per ripercorrere alcuni temi centrali della produzione artistica di Previtali, a partire dall’arte sacra e dalle contestuali riflessioni sulla condizione umana che percorrono trasversalmente tutto l’arco della sua attività, senza tralasciare la centralità del Mito all’interno della sua poetica e il suo costante interesse per il rapporto Uomo-Natura, di cui è stato sensibile interprete.
Grazie all’approfondimento storico critico di Enzo Biffi Gentili, la mostra intende offrire uno sguardo inedito sull’operato artistico di Carlo Previtali, ponendo in primo piano, nella valutazione storica del suo lavoro, la scultura policroma figurativa in ceramica, iniziata nel 1987 e praticata sino a oggi. “L’originalità e qualità a livello internazionale della scelta di Previtali in quegli anni è condivisa solo da alcuni rari scultori e ceramisti eccellenti come Robert Arneson e Bertozzi & Casoni – osserva Enzo Biffi Gentili -. La statuaria ceramica figurativa policroma di Previtali è realizzata con il procedimento raku di scuola nippo-americana, nato per produrre tazze e vasi dai colori sobri, che prevede un brusco raffreddamento dell’oggetto fuori dal forno, con il rischio di romperlo; eppure la prima scultura creata da Previtali con questa tecnica, intitolata Agréable, è integra, dalle tinte smaglianti e già magistrale. Siamo di fronte a una capacità tecnica eccezionale, esaltata dal know-how del suo collaboratore, il bravo artiere Giuseppe Rota.”
Un’icona cruciale, coerente con questa nuova lettura dell’opera di Previtali, è anche il suo ritratto di Giovanni Testori, una testa da lui foggiata nel 2015 in terracotta, l’altro linguaggio ceramico adottato dal 1984, prima del raku. “Si tratta dell’omaggio a un critico illustre, che Previtali non conobbe, ma che potrebbe meglio spiegare due aspetti molto particolari della sua figura di scultore: le concorrenti passioni per i miti greco romani e l’arte religiosa - come rileva Enzo Biffi Gentili -. Perché Testori era convinto che gli artisti credenti dovessero accettare forme aberrate del moderno, così come i primi artisti cristiani guardavano alle forme dei pagani”.
Grottesco, con i suoi sinonimi, è il termine sotto il quale può essere iscritto il lavoro di Previtali nel suo complesso. L’artista ha trascorso la sua infanzia e oltre nella bottega bergamasca del padre, Giacomo Previtali, ebanista, cartapestaio e mascheraio. “L’imprinting «grottesco» - osserva Enzo Biffi Gentili - avviene in quel luogo, denso di cultura complessa, non solo manuale, in una città, Bergamo, che per la sua storia ha assorbito anche tutta la tradizione delle maschere veneziane, della bautta, della gnaga, del Dottor Peste… e per quanto riguarda quelle locali può vantare la nascita del diabolico Arlecchino, di fama mondiale. Insomma, a questa arte applicata della cartapesta, come a quella della ceramica, e ad altre, l’artista deve molto. Carlo Previtali è uno scultore «laureato»che inizia la sua carriera con il bronzo per poi arrivare alla terra, con la quale realizza i suoi capolavori. Una lezione straordinaria, la sua, che resta, e vale a livello internazionale”.
“La ceramica ha segnato uno snodo fondamentale nella mia carriera artistica – osserva Carlo Previtali-. Per me è stata come un’epifania: era il 1984, anno in cui mi trasferii da Bergamo a Lovere: ho iniziato a lavorare la materia, sperimentando le sue potenzialità a livello sia tecnico che espressivo e ne ho compreso da subito la versatilità e la freschezza, qualità che rispondevano alle mie istanze espressive e si adattavano al mio modo di modellare, rapido e deciso. Nella tecnica raku, in particolare, questa immediatezza è espressa al suo massimo grado. Creare una scultura in ceramica raku non è solo un procedimento tecnico ma un vero e proprio rituale che si veste di magia e di stupore: un ritorno alla natura e a un mondo antico che abbiamo perduto e che possiamo riassaporare anche solo per pochi istanti”.
Carlo Previtali è nato a Bergamo nel 1947, vive e lavora a Grumello del Monte (BG).
Dopo aver frequentato il Liceo Artistico, si è iscritto all’Accademia di Belle Arti di Brera di Milano diplomandosi nel 1975 alla scuola di scultura di Alik Cavaliere. Nel 1981 si è laureato in Architettura presso il Politecnico di Milano.
La sua attività d’insegnamento si è concentrata a Bergamo quale docente di discipline plastiche presso l’Istituto d’Arte Andrea Fantoni, l’Accademia di Belle Arti Carrara, il Liceo Artistico di Bergamo e poi di Lovere (BG).
La sua attività espositiva ha inizio negli anni sessanta con la partecipazione ad alcuni concorsi a cui seguono mostre collettive e personali sia in spazi pubblici che privati e partecipazioni alle più importanti fiere d’arte d’Italia.
A partire dal 2000, inizia un’intensa attività espositiva con gallerie nazionali. Fra le numerose collettive si ricordano: 2004- 2006 Tetralogia della natura, un percorso di più esposizioni dedicato ai quattro elementi della natura presso la Galleria Marieschi di Milano; 2003 Il corpo e lo sguardo presso lo Young Museum, Centro Internazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Revere (MN); 2003 Viaggio attraverso la ceramica grottesca al Decennale del Premio Internazionale di Vietri sul Mare (SA); 2006 XII Biennale d’Arte Sacra organizzata dalla Fondazione Stauròs Italiana Onlus a San Gabriele - Isola del Gran Sasso (TE); 2007 La nave dei folli presso il complesso dell’Oratorio dei Disciplini di Clusone (BG).
Si segnalano inoltre esposizioni organizzate presso: 2002 – 2015 Galleria ArsMedia di Bergamo; 2008 Galleria d’Arte Techne Contemporanea di Montelupo Fiorentino (FI); 2008 - 2009 Galleria Della Pina Arte Contemporanea di Pietrasanta (LU); 2010 Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Gabriele Cappelletti (MI); 2014 Galleria I Monaci sotto le stelle (BS); 2011 - 2012 - 2014 Galleria Compagnia del Disegno (MI); 2016 Galleria Viamoronisedici (BG); 2002 - 2020 Galleria Arianna Sartori (MN).
Tra le personali si annoverano: 2004 Il mito e la maschera presso la Galleria ArsMedia di Bergamo; 2006 Il dramma della Passione di Cristo interamente dedicata all’arte sacra tenutasi a San Giovanni Bianco (BG) così come quella allestita nello scurolo della Parrocchiale di Vedeseta (BG); 2006 Sculturealla Galleria Pettinato di Roma; 2006 Anime di terra allestita presso la Libreria Bocca di Milano; 2008 Mondo magico tenutasi a Brescia nella sala Ss. Filippo e Giacomo e a Bergamo in sala Manzù, con il patrocinio della Provincia, a cura di Fernando Noris.
Nel 2009 è stato invitato con la mostra di scultura Vizi capitali presso la Biblioteca Angelica di Roma, alle dipendenze del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
Nel 2011 Terrecotte presso la Galleria d’arte Compagnia del Disegno di Milano e Vanitas pressola Libreria Bocca di Milano.
Nel 2013 Dei e miti della natura presso la Galleria I Monaci sotto le stelle di Brescia.
Nel 2014 Mimesi presso la Galleria Viamoronisedici Bergamo.
Nel 2015 Vino, Mito, Simbologia, Sacralità al M.A.C.S., Romano di Lombardia, (BG).
Nel 2016 Portraits presso la Galleria Compagnia del Disegno di Milano; Terre Sacre presso la chiesetta di San Paolo e presso il Museo Gianni Bellini di Sarnico.
Nel 2018 Vizi e Virtù presso la Fondazione Credito Bergamasco.
Nel 2019 Sconfini presso laSala delle Pietre, Palazzo del Popolo, Todi (PG).
Nel 2020 Mostrami il tuo volto Signore, presso la Cattedrale di San Vigilio, Trento.
Nel 2021 Dante 700 mostra itinerante a cura della Fondazione Credito Bergamasco.
Nel 2022 Silentium, Isola del Torcello, Venezia.
Nel 2002 ha ricevuto il primo premio per la scultura alla II Rassegna di Arte Sacra Pulchra Ecclesia di Montichiari (BS), nel 2006 ha ricevuto il Premio Ulisse alla carriera conferito dalla Provincia di Bergamo agli scultori del territorio, nel 2008 ha presentato in sala Viterbi, col Patrocinio della Provincia di Bergamo, il volume monografico “Carlo Previtali – Sculture” a cura di Domenico Montalto, edito da Skira. Nel 2019, presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia, Laura Macetti discute la tesi di laurea dal titolo “La scultura di Carlo Previtali, l’incontro con la tecnica giapponese della ceramica raku”.
Sue opere sono presenti in permanenza in numerosi spazi museali tra cui: la Fondazione Museo Interreligioso di Bertinoro (FC), il Museo della Fondazione Stauròs di San Gabriele - Isola del Gran Sasso (TE), la Raccolta d’Arte Contemporanea dei Musei del Duomo di Ravello, il Museo diocesano Francesco Gonzaga di Mantova, la Collezione Civica d’Arte di Palazzo Vittone di Pinerolo, il Museo d’Arte e Cultura Sacra di Romano di Lombardia, il Museo Civico G. Bellini di Sarnico, l’Auditorium del Vittoriale degli italiani, la Fondazione Credito Bergamasco (BG), i Musei civici di Todi.
Attraverso un’ampia selezione di sculture, questa mostra antologica ripercorre il cammino esistenziale e creativo dell’illustre maestro lombardo dai suoi esordi fino alla rivelazione delle sue più profonde ragioni d'artista, con la maturazione di un peculiare linguaggio plastico d'assoluto rilievo nella scultura contemporanea.
“L’incontro tra Carlo Previtali e Palazzo Pirelli è in un certo senso sorprendente – afferma Alessandro Fermi, Presidente del Consiglio regionale della Lombardia -. Da una parte il grattacielo progettato da Gio Ponti è uno straordinario esempio di razionalismo, dove la purezza delle forme si sposa con la ricerca di trasparenza e leggerezza. Dall’altra le figure tumultuose delle ceramiche di Previtali rimandano a una dimensione vitalistica e alle profondità dell’esistenza. È come se Apollo e Dioniso si incrociassero, dando vita ad un binomio molto interessante, che siamo certi sarà apprezzato anche dai visitatori. Non a caso Previtali è nato e cresciuto a Bergamo, provincia che da sempre ci consegna uomini d’eccezione, grandi lombardi, saldamente radicati alle proprie origini e capaci allo stesso tempo di coltivare visioni del mondo e sogni universali”.
“Le opere presentate in mostra, che spaziano dai primi lavori degli anni Settanta alle più recenti creazioni – osservano le curatrici Francesca Bianucci e Chiara Cinelli - ci introducono al senso plastico della materia dello scultore bergamasco che ha saputo indagare a fondo, nelle loro caratteristiche fisiche e poetiche, materiali come il bronzo, il marmo, la cera, la cartapesta, il legno e soprattutto la ceramica. L’incontro con la ceramica ha segnato, indubbiamente, uno snodo fondamentale nella carriera dell’artista: l’esuberante vitalità del suo gesto scultoreo e la sua indole visionaria trovano in questo materiale una via elettiva di espressione. In particolare, la riconoscibilità della sua opera è legata all’uso della tecnica raku che con la sua sorprendente imprevedibilità e le sue caratteristiche metamorfiche è diventata un compendio fondamentale al modellato deciso e rapido tipico dell’artista”.
Questa mostra antologica è l’occasione anche per ripercorrere alcuni temi centrali della produzione artistica di Previtali, a partire dall’arte sacra e dalle contestuali riflessioni sulla condizione umana che percorrono trasversalmente tutto l’arco della sua attività, senza tralasciare la centralità del Mito all’interno della sua poetica e il suo costante interesse per il rapporto Uomo-Natura, di cui è stato sensibile interprete.
Grazie all’approfondimento storico critico di Enzo Biffi Gentili, la mostra intende offrire uno sguardo inedito sull’operato artistico di Carlo Previtali, ponendo in primo piano, nella valutazione storica del suo lavoro, la scultura policroma figurativa in ceramica, iniziata nel 1987 e praticata sino a oggi. “L’originalità e qualità a livello internazionale della scelta di Previtali in quegli anni è condivisa solo da alcuni rari scultori e ceramisti eccellenti come Robert Arneson e Bertozzi & Casoni – osserva Enzo Biffi Gentili -. La statuaria ceramica figurativa policroma di Previtali è realizzata con il procedimento raku di scuola nippo-americana, nato per produrre tazze e vasi dai colori sobri, che prevede un brusco raffreddamento dell’oggetto fuori dal forno, con il rischio di romperlo; eppure la prima scultura creata da Previtali con questa tecnica, intitolata Agréable, è integra, dalle tinte smaglianti e già magistrale. Siamo di fronte a una capacità tecnica eccezionale, esaltata dal know-how del suo collaboratore, il bravo artiere Giuseppe Rota.”
Un’icona cruciale, coerente con questa nuova lettura dell’opera di Previtali, è anche il suo ritratto di Giovanni Testori, una testa da lui foggiata nel 2015 in terracotta, l’altro linguaggio ceramico adottato dal 1984, prima del raku. “Si tratta dell’omaggio a un critico illustre, che Previtali non conobbe, ma che potrebbe meglio spiegare due aspetti molto particolari della sua figura di scultore: le concorrenti passioni per i miti greco romani e l’arte religiosa - come rileva Enzo Biffi Gentili -. Perché Testori era convinto che gli artisti credenti dovessero accettare forme aberrate del moderno, così come i primi artisti cristiani guardavano alle forme dei pagani”.
Grottesco, con i suoi sinonimi, è il termine sotto il quale può essere iscritto il lavoro di Previtali nel suo complesso. L’artista ha trascorso la sua infanzia e oltre nella bottega bergamasca del padre, Giacomo Previtali, ebanista, cartapestaio e mascheraio. “L’imprinting «grottesco» - osserva Enzo Biffi Gentili - avviene in quel luogo, denso di cultura complessa, non solo manuale, in una città, Bergamo, che per la sua storia ha assorbito anche tutta la tradizione delle maschere veneziane, della bautta, della gnaga, del Dottor Peste… e per quanto riguarda quelle locali può vantare la nascita del diabolico Arlecchino, di fama mondiale. Insomma, a questa arte applicata della cartapesta, come a quella della ceramica, e ad altre, l’artista deve molto. Carlo Previtali è uno scultore «laureato»che inizia la sua carriera con il bronzo per poi arrivare alla terra, con la quale realizza i suoi capolavori. Una lezione straordinaria, la sua, che resta, e vale a livello internazionale”.
“La ceramica ha segnato uno snodo fondamentale nella mia carriera artistica – osserva Carlo Previtali-. Per me è stata come un’epifania: era il 1984, anno in cui mi trasferii da Bergamo a Lovere: ho iniziato a lavorare la materia, sperimentando le sue potenzialità a livello sia tecnico che espressivo e ne ho compreso da subito la versatilità e la freschezza, qualità che rispondevano alle mie istanze espressive e si adattavano al mio modo di modellare, rapido e deciso. Nella tecnica raku, in particolare, questa immediatezza è espressa al suo massimo grado. Creare una scultura in ceramica raku non è solo un procedimento tecnico ma un vero e proprio rituale che si veste di magia e di stupore: un ritorno alla natura e a un mondo antico che abbiamo perduto e che possiamo riassaporare anche solo per pochi istanti”.
Carlo Previtali è nato a Bergamo nel 1947, vive e lavora a Grumello del Monte (BG).
Dopo aver frequentato il Liceo Artistico, si è iscritto all’Accademia di Belle Arti di Brera di Milano diplomandosi nel 1975 alla scuola di scultura di Alik Cavaliere. Nel 1981 si è laureato in Architettura presso il Politecnico di Milano.
La sua attività d’insegnamento si è concentrata a Bergamo quale docente di discipline plastiche presso l’Istituto d’Arte Andrea Fantoni, l’Accademia di Belle Arti Carrara, il Liceo Artistico di Bergamo e poi di Lovere (BG).
La sua attività espositiva ha inizio negli anni sessanta con la partecipazione ad alcuni concorsi a cui seguono mostre collettive e personali sia in spazi pubblici che privati e partecipazioni alle più importanti fiere d’arte d’Italia.
A partire dal 2000, inizia un’intensa attività espositiva con gallerie nazionali. Fra le numerose collettive si ricordano: 2004- 2006 Tetralogia della natura, un percorso di più esposizioni dedicato ai quattro elementi della natura presso la Galleria Marieschi di Milano; 2003 Il corpo e lo sguardo presso lo Young Museum, Centro Internazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Revere (MN); 2003 Viaggio attraverso la ceramica grottesca al Decennale del Premio Internazionale di Vietri sul Mare (SA); 2006 XII Biennale d’Arte Sacra organizzata dalla Fondazione Stauròs Italiana Onlus a San Gabriele - Isola del Gran Sasso (TE); 2007 La nave dei folli presso il complesso dell’Oratorio dei Disciplini di Clusone (BG).
Si segnalano inoltre esposizioni organizzate presso: 2002 – 2015 Galleria ArsMedia di Bergamo; 2008 Galleria d’Arte Techne Contemporanea di Montelupo Fiorentino (FI); 2008 - 2009 Galleria Della Pina Arte Contemporanea di Pietrasanta (LU); 2010 Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Gabriele Cappelletti (MI); 2014 Galleria I Monaci sotto le stelle (BS); 2011 - 2012 - 2014 Galleria Compagnia del Disegno (MI); 2016 Galleria Viamoronisedici (BG); 2002 - 2020 Galleria Arianna Sartori (MN).
Tra le personali si annoverano: 2004 Il mito e la maschera presso la Galleria ArsMedia di Bergamo; 2006 Il dramma della Passione di Cristo interamente dedicata all’arte sacra tenutasi a San Giovanni Bianco (BG) così come quella allestita nello scurolo della Parrocchiale di Vedeseta (BG); 2006 Sculturealla Galleria Pettinato di Roma; 2006 Anime di terra allestita presso la Libreria Bocca di Milano; 2008 Mondo magico tenutasi a Brescia nella sala Ss. Filippo e Giacomo e a Bergamo in sala Manzù, con il patrocinio della Provincia, a cura di Fernando Noris.
Nel 2009 è stato invitato con la mostra di scultura Vizi capitali presso la Biblioteca Angelica di Roma, alle dipendenze del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
Nel 2011 Terrecotte presso la Galleria d’arte Compagnia del Disegno di Milano e Vanitas pressola Libreria Bocca di Milano.
Nel 2013 Dei e miti della natura presso la Galleria I Monaci sotto le stelle di Brescia.
Nel 2014 Mimesi presso la Galleria Viamoronisedici Bergamo.
Nel 2015 Vino, Mito, Simbologia, Sacralità al M.A.C.S., Romano di Lombardia, (BG).
Nel 2016 Portraits presso la Galleria Compagnia del Disegno di Milano; Terre Sacre presso la chiesetta di San Paolo e presso il Museo Gianni Bellini di Sarnico.
Nel 2018 Vizi e Virtù presso la Fondazione Credito Bergamasco.
Nel 2019 Sconfini presso laSala delle Pietre, Palazzo del Popolo, Todi (PG).
Nel 2020 Mostrami il tuo volto Signore, presso la Cattedrale di San Vigilio, Trento.
Nel 2021 Dante 700 mostra itinerante a cura della Fondazione Credito Bergamasco.
Nel 2022 Silentium, Isola del Torcello, Venezia.
Nel 2002 ha ricevuto il primo premio per la scultura alla II Rassegna di Arte Sacra Pulchra Ecclesia di Montichiari (BS), nel 2006 ha ricevuto il Premio Ulisse alla carriera conferito dalla Provincia di Bergamo agli scultori del territorio, nel 2008 ha presentato in sala Viterbi, col Patrocinio della Provincia di Bergamo, il volume monografico “Carlo Previtali – Sculture” a cura di Domenico Montalto, edito da Skira. Nel 2019, presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia, Laura Macetti discute la tesi di laurea dal titolo “La scultura di Carlo Previtali, l’incontro con la tecnica giapponese della ceramica raku”.
Sue opere sono presenti in permanenza in numerosi spazi museali tra cui: la Fondazione Museo Interreligioso di Bertinoro (FC), il Museo della Fondazione Stauròs di San Gabriele - Isola del Gran Sasso (TE), la Raccolta d’Arte Contemporanea dei Musei del Duomo di Ravello, il Museo diocesano Francesco Gonzaga di Mantova, la Collezione Civica d’Arte di Palazzo Vittone di Pinerolo, il Museo d’Arte e Cultura Sacra di Romano di Lombardia, il Museo Civico G. Bellini di Sarnico, l’Auditorium del Vittoriale degli italiani, la Fondazione Credito Bergamasco (BG), i Musei civici di Todi.
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