Capolavori per raccontare la carità
Dal 17 Marzo 2013 al 16 Giugno 2013
Milano
Luogo: Museo dei Cappuccini
Indirizzo: via Kramer 5
Orari: martedì, mercoledì e venerdì 15-18.30; giovedì, sabato e domenica 10-18.30
Curatori: Rosa Giorgi
Enti promotori:
- Provincia di Lombardia dei Frati Minori Cappuccini
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 02 77122321/ 02 77122584
Sito ufficiale: http://www.museodeicappuccini.it/
Un viaggio all’interno della rappresentazione della Carità con opere provenienti da Città del Vaticano, Musei Vaticani Madrid, Hospital de la V.O.T. Roma, Musei di Roma Capitale, Pinacoteca Capitolina Venezia, Gallerie dell’Accademia Milano, Pinacoteca di Brera e poi ancora le Civiche Raccolte d’Arte del Castello Sforzesco di Milano, Civica Raccolta della Stampe A. Bertarelli di Milano, Museo Poldi Pezzoli, patrimonio dei Beni Culturali Cappuccini di Lombardia …. Nell’intento di riconfermare la propria identità di museo dei Cappuccini, strettamente legato alla realtà storica, culturale, spirituale, sociale dell’ordine dei Frati minori Cappuccini, e dietro stimolo da parte di Opera San Francesco per i Poveri, con cui condivide spazi attigui e finalità di accoglienza verso il prossimo e i bisognosi, il Museo dei Cappuccini di Milano presenta un percorso biblico – iconografico sulla Carità, il comandamento nuovo dato da Gesù “amatevi gli uni gli altri come io vi ho amato”.
Venti capolavori per raccontare la Carità la mostra allestita al Museo dei Cappuccini di Milano dal 17 marzo al 16 giugno, con inaugurazione il 16 marzo, in 24 opere di altissimo livello, provenienti da prestiti eccellenti, l’iconografia della Carità, la grande rivoluzione nel messaggio cristiano.
Tre i filoni espositivi: la traditio legis, ovvero la consegna della legge da parte del Cristo; l’iconografia di Gesù Buon pastore: colui che per amore si fa carico di chi gli è stato affidato (nonché immagine di passaggio nell’iconografia cristiana, dal tempo pagano, di questo tema si vedrà anche la ripresa dell’iconografia avvenuta; la consapevolezza e l’impegno della comunità francescana/cappuccina verso l’amore per il prossimo. a partire dalle più antiche immagini fraternità individuabili nell’agape fraterna, passando dalle raffigurazioni dell’ultima cena, svolgendosi poi nelle differenti diramazioni del riconoscimento nell’amore di Cristo e per Cristo (forza centrifuga e centripeta dell’amore) l’origine imprescindibile della carità che porta all’azione, e delle figure o di momenti della storia della Chiesa e, in maniera più specifica, del francescanesimo.
LA MOSTRA (alcuni stralci dalla presentazione della curatrice Rosa Giorgi)
La prima questione che ci siamo posti è stata su come le opere del patrimonio dei frati cappuccini, e in particolare dei frati cappuccini di Lombardia, potessero esprimere la carità. Ma poi, quale carità? È apparso presto in maniera abbastanza chiara che il percorso che avremmo potuto proporre sarebbe dovuto partire dall’origine della caritàamore secondo la sua storia e il significato biblico. Volevamo raccontare la Carità - quella con la lettera maiuscola – (…) senza fermarsi alla teoria, ma mostrando anche come viverla con l’esempio concreto della lavanda dei piedi. Si è così delineato un percorso particolare (…) che parte dall’origine sia dal punto di vista della storia dell’arte cristiana, sia dal punto di vista della storia cristiana. L’opera che apre l’esposizione, infatti, in sé presenta le due caratteristiche, sia di essere un antichissimo documento della storia dell’arte paleocristiana la fronte di sarcofago che proviene dai Musei Vaticani, infatti, risale al IV secolo), sia di rappresentare la Traditio legis, cioè la consegna della legge (dell’amore) e la lavanda dei piedi, quindi l’esempio concreto di dedizione che l’amore vissuto porta con sé . E se, di seguito l’immagine del Buon Pastore (di cui possiamo presentare il calco del celebre buon pastore dei Musei Vaticani) è una di quelle immagini con cui Gesù stesso ha spiegato la cura amorevole che ha verso l’umanità (…) Un altro percorso, quello allegorico appunto, sulla carità che dal medioevo ha goduto di notevole fortuna iconografica, per ritornare agli esempi e agli insegnamenti presenti nel Vangelo e riconducibili alla parabola del Buon samaritano, a sua volta soggetto “difficile” e realmente poco presente nella storia dell’arte. Il patrimonio dei frati Cappuccini di Lombardia, in questa sezione contribuisce con un’interessante Cinquecentina, un libro a stampa con commenti e illustrazioni dei vangeli domenicali. (…) Il passaggio, importante, del recepimento in ambito francescano è dato dalla rappresentazione di un episodio fondamentale nella vita di san Francesco d’Assisi, l’impressione delle stimmate ricevuto sul monte della Verna. L’opera esposta è un unicum, (…), con un’elevazione del santo di Assisi che si libra in volo per trovarsi di fronte a un Cristo-serafino quasi pronto ad un abbraccio. Il dipinto di Vicente Carducho, proveniente da Madrid ,è per la prima volta esposto in Italia. E compiuto questo passaggio, sono altri dipinti a portarci più vicini al mondo francescano (le quattro tavole del Cerano, la grande tela del Nuvolone) che propongono sia immagini di carità attiva.
Venti capolavori per raccontare la Carità la mostra allestita al Museo dei Cappuccini di Milano dal 17 marzo al 16 giugno, con inaugurazione il 16 marzo, in 24 opere di altissimo livello, provenienti da prestiti eccellenti, l’iconografia della Carità, la grande rivoluzione nel messaggio cristiano.
Tre i filoni espositivi: la traditio legis, ovvero la consegna della legge da parte del Cristo; l’iconografia di Gesù Buon pastore: colui che per amore si fa carico di chi gli è stato affidato (nonché immagine di passaggio nell’iconografia cristiana, dal tempo pagano, di questo tema si vedrà anche la ripresa dell’iconografia avvenuta; la consapevolezza e l’impegno della comunità francescana/cappuccina verso l’amore per il prossimo. a partire dalle più antiche immagini fraternità individuabili nell’agape fraterna, passando dalle raffigurazioni dell’ultima cena, svolgendosi poi nelle differenti diramazioni del riconoscimento nell’amore di Cristo e per Cristo (forza centrifuga e centripeta dell’amore) l’origine imprescindibile della carità che porta all’azione, e delle figure o di momenti della storia della Chiesa e, in maniera più specifica, del francescanesimo.
LA MOSTRA (alcuni stralci dalla presentazione della curatrice Rosa Giorgi)
La prima questione che ci siamo posti è stata su come le opere del patrimonio dei frati cappuccini, e in particolare dei frati cappuccini di Lombardia, potessero esprimere la carità. Ma poi, quale carità? È apparso presto in maniera abbastanza chiara che il percorso che avremmo potuto proporre sarebbe dovuto partire dall’origine della caritàamore secondo la sua storia e il significato biblico. Volevamo raccontare la Carità - quella con la lettera maiuscola – (…) senza fermarsi alla teoria, ma mostrando anche come viverla con l’esempio concreto della lavanda dei piedi. Si è così delineato un percorso particolare (…) che parte dall’origine sia dal punto di vista della storia dell’arte cristiana, sia dal punto di vista della storia cristiana. L’opera che apre l’esposizione, infatti, in sé presenta le due caratteristiche, sia di essere un antichissimo documento della storia dell’arte paleocristiana la fronte di sarcofago che proviene dai Musei Vaticani, infatti, risale al IV secolo), sia di rappresentare la Traditio legis, cioè la consegna della legge (dell’amore) e la lavanda dei piedi, quindi l’esempio concreto di dedizione che l’amore vissuto porta con sé . E se, di seguito l’immagine del Buon Pastore (di cui possiamo presentare il calco del celebre buon pastore dei Musei Vaticani) è una di quelle immagini con cui Gesù stesso ha spiegato la cura amorevole che ha verso l’umanità (…) Un altro percorso, quello allegorico appunto, sulla carità che dal medioevo ha goduto di notevole fortuna iconografica, per ritornare agli esempi e agli insegnamenti presenti nel Vangelo e riconducibili alla parabola del Buon samaritano, a sua volta soggetto “difficile” e realmente poco presente nella storia dell’arte. Il patrimonio dei frati Cappuccini di Lombardia, in questa sezione contribuisce con un’interessante Cinquecentina, un libro a stampa con commenti e illustrazioni dei vangeli domenicali. (…) Il passaggio, importante, del recepimento in ambito francescano è dato dalla rappresentazione di un episodio fondamentale nella vita di san Francesco d’Assisi, l’impressione delle stimmate ricevuto sul monte della Verna. L’opera esposta è un unicum, (…), con un’elevazione del santo di Assisi che si libra in volo per trovarsi di fronte a un Cristo-serafino quasi pronto ad un abbraccio. Il dipinto di Vicente Carducho, proveniente da Madrid ,è per la prima volta esposto in Italia. E compiuto questo passaggio, sono altri dipinti a portarci più vicini al mondo francescano (le quattro tavole del Cerano, la grande tela del Nuvolone) che propongono sia immagini di carità attiva.
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