BATT - Doriam Battaglia e Roberto Biondi. Concetti spaziali
Dal 11 Marzo 2015 al 24 Marzo 2015
Milano
Luogo: Galleria d’Arte Contemporanea Statuto13
Indirizzo: via Statuto 13
Orari: da martedì a sabato 11-19
Curatori: Massimiliano Bisazza
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 02 62695137
E-Mail info: info@statuto13.it
Sito ufficiale: http://www.statuto13.it
Due artisti a confronto che riescono a emozionarci seguendo percorsi completamente diversi possono esprime afflato creativo compenetrando le rispettive poetiche seppure si palesino con tecniche così distanti tra loro:
Roberto Biondi è dotato di un certo purismo formale che è estrinsecato chiaramente dalle sue opere, più marcatamente scultoree, nonostante possano riportare spesso alla nostra attenzione visiva dei veri e propri quadri - anche se non sono realmente dipinti mostrano un’indagine tipicamente dadaista in cui il “ready made” scelto dall’artista ne è la riprova - ma dotati di quella tridimensionalità che proviene, di fatto, spiccatamente dall’arte della scultura.
Opere tracciate su cartoni, altre su lamiere di alluminio e di rame, tagliano l’aria con composizioni acuminate, diagonali e linee rette mentre “preferiscono” - poeticamente parlando - stagliarsi nello spazio attorno ad esse. Un intendimento quasi di natura concettuale di monocromie, bicromie, assenze di colore, ritagli di carta, metalli.
Doriam Battaglia ama riconoscersi sulle ampie tele ricche di cromature e di matericità pittorica, dove il colore è ben dosato sia nel suo peso sia nelle sue affinità tecniche, steso su ampie campiture che a loro volta sono ricche di pregevoli particolarismi volutamente ridotti e spesso ton sur ton. Presenta in questa mostra anche lavori più piccoli che rientrano nel suo universo cosmico che è alla base della sua poetica: Le sue “Frequenze” dello spettro visibile, particellari e molecole che compongono il nostro universo. Indaga oltremodo sul concetto della forma sferica - le sue “Immanenze” - che è l’archetipo di ogni forma, pre-esistente, perfetta sfericamente ma illusoria, quindi paradossalmente imperfetta come simbolo.
“Vi è una sorta di mitologia cresciuta intorno a quanto accaduto che è diversa da ciò che realmente è accaduto”. (cit. Peter Higgs).
Roberto Biondi è dotato di un certo purismo formale che è estrinsecato chiaramente dalle sue opere, più marcatamente scultoree, nonostante possano riportare spesso alla nostra attenzione visiva dei veri e propri quadri - anche se non sono realmente dipinti mostrano un’indagine tipicamente dadaista in cui il “ready made” scelto dall’artista ne è la riprova - ma dotati di quella tridimensionalità che proviene, di fatto, spiccatamente dall’arte della scultura.
Opere tracciate su cartoni, altre su lamiere di alluminio e di rame, tagliano l’aria con composizioni acuminate, diagonali e linee rette mentre “preferiscono” - poeticamente parlando - stagliarsi nello spazio attorno ad esse. Un intendimento quasi di natura concettuale di monocromie, bicromie, assenze di colore, ritagli di carta, metalli.
Doriam Battaglia ama riconoscersi sulle ampie tele ricche di cromature e di matericità pittorica, dove il colore è ben dosato sia nel suo peso sia nelle sue affinità tecniche, steso su ampie campiture che a loro volta sono ricche di pregevoli particolarismi volutamente ridotti e spesso ton sur ton. Presenta in questa mostra anche lavori più piccoli che rientrano nel suo universo cosmico che è alla base della sua poetica: Le sue “Frequenze” dello spettro visibile, particellari e molecole che compongono il nostro universo. Indaga oltremodo sul concetto della forma sferica - le sue “Immanenze” - che è l’archetipo di ogni forma, pre-esistente, perfetta sfericamente ma illusoria, quindi paradossalmente imperfetta come simbolo.
“Vi è una sorta di mitologia cresciuta intorno a quanto accaduto che è diversa da ciò che realmente è accaduto”. (cit. Peter Higgs).
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