Arte e diritti: diritto allo star bene e alla cura - Virgilio Sieni e Pietro Gaglianò
Dal 03 Marzo 2021 al 03 Marzo 2021
Milano
Luogo: Sito web
Indirizzo: online
Orari: ore 18.30
Sito ufficiale: http://www.nctmelarte.it/webinar_20210303
L’incontro rientra nella serie di appuntamenti nctm e l’arte dedicati al tema della cura e del diritto al benessere.
Con questo appuntamento si dà spazio al danzatore e coreografo di fama internazionale Virgilio Sieni, che sarà in dialogo con il curatore e teorico dell’arte contemporanea, Pietro Gaglianò.
Virgilio Sieni intende la danza come pratica in grado di accogliere la diversità e “la complessità archeologica del gesto”; gesto che incessantemente si sviluppa in relazione a un contesto inteso in senso fisico e sociale.
La sua pratica comprende sia la ricerca personale e di scena, sia l’intervento partecipato da danzatori non professionisti svolto spesso nello spazio urbano, connotato storicamente o meno. Essa si traduce dunque in una visione estesa dell’abitare la città.
Una parte rilevante della sua pratica consiste in interventi collettivi e corali basati sul concetto di “comunità del gesto”; gesto attraverso la cui elaborazione Sieni punta a stimolare una consapevolezza della propria posizione nello spazio e rispetto all’altro.
Il concetto di cura, trasversale alla sua pratica, si traduce in attenzione, pratica di vicinato, geografia emozionale, permeando di sè sia il pubblico degli spettatori, sia i partecipanti che si fanno protagonisti e il cui corpo viene risvegliato esteticamente e valorizzato nella sua plasticità.
Pietro Gaglianò è un critico, curatore e teorico dell’arte contemporanea. I suoi principali campi di indagine riguardano i rapporti tra le pratiche dell’arte visiva e i sistemi teorici della performing art e del teatro di ricerca; il contesto urbano, architettonico e sociale come scena delle pratiche artistiche contemporanee.
Ha incontrato la ricerca di Virgilio Sieni in più occasioni, scrivendo testi (tra gli altri Nel bosco, Maschietto Editore, 2008), curando mostre (dalle personali di Loredana Longo e Maura Banfo per Oltrarno Atelier, Firenze, 2007 alle mostre per la Palazzina dell’Indiano con le opere di Renata Boero, Laura Pugno, Luca Lupi, Michele Guido, nel 2018 e nel 2019) e partecipando come docente all’Accademia del Gesto.
L’incontro si terrà il 3 marzo alle ore 18.30 in forma di webinar. Modera Gabi Scardi.
Virgilio Sieni è danzatore e coreografo italiano, artista attivo in ambito internazionale per le massime istituzioni teatrali, musicali, fondazioni d’arte e musei. La sua ricerca si fonda sull’idea di corpo come luogo di accoglienza delle diversità e come spazio per sviluppare la complessità archeologica del gesto. Crea il suo linguaggio a partire dal concetto di trasmissione e tattilità, con un interesse verso la dimensione aptica e multisensoriale del gesto e dell’individuo, approfondendo i temi della risonanza, della gravità e della moltitudine poetica, politica, scientifica e archeologica del corpo.
Si forma in discipline artistiche e architettura, dedicandosi parallelamente a ricerche sui linguaggi del corpo e della danza. Approfondisce tecniche di danza moderna, classica, release con Traut Streiff Faggioni, Antonietta Daviso, Katie Duck. Nel 1983, dopo quattro anni di studio sul senso dell’improvvisazione nei linguaggi contemporanei della danza tra Amsterdam, Tokyo e New York, è uno dei fondatori della compagnia Parco Butterfly e nel 1992 crea la Compagnia Virgilio Sieni, affermandosi come uno dei protagonisti della scena contemporanea internazionale.
Dal 2003 dirige a Firenze CANGO Cantieri Goldonetta, Centro Nazionale di Produzione della danza per la ricerca e la trasmissione sui linguaggi del corpo, uno spazio per ospitalità e residenze di artisti, in un programma interdisciplinare tra danza, musica e arti visive.
Nel 2007 fonda l’Accademia sull’arte del gesto, nata per creare e approfondire contesti di formazione rivolti a persone di qualsiasi età, provenienza e abilità, sull’idea di comunità del gesto. Sviluppa percorsi nelle città e nei territori fondati sull’idea di partecipazione, ascolto del corpo e rigenerazione del territorio.
Nel 2018 fonda La Scuola sul Gesto e il Paesaggio, un contesto di formazione per approfondire la relazione tra corpo e territorio: dalla natura al gesto e viceversa, dalla memoria del movimento alla creazione di nuove geografie urbane. Fonda e dirige, a seguito di un processo di rigenerazione, uno spazio sito nel Parco delle Cascine, PIA | Palazzina Indiano Arte. L’edificio è sede della scuola ma soprattutto luogo di sosta e laboratorio permanente per danzatori, cittadini, ricercatori, studenti, amatori e pubblico.
Gli è stato assegnato per tre volte il premio UBU (2000, 2003, 2011); nel 2011 il premio Lo Straniero e nel 2013 è stato nominato Chevalier de l’Ordre des Arts et de Lettres dal Ministro della cultura francese.
È stato Direttore della Biennale Danza dal 2013 al 2016, sviluppando un piano quadriennale sul concetto di abitare il mondo e sull’idea di polis e democrazia, concependo la città attraverso la sua metafisica.
Nel 2017 inizia un percorso di condivisione artistica con Mimmo Cuticchio, indagando la relazione tra corpo e marionetta, danza e opera dei pupi che confluisce nello spettacolo Nudità (2018) come momento finale del triennio svolto a Palermo.
Nel 2019, riprendendo il percorso decennale di creazione con persone non vedenti-, nasce Danza Cieca, un duetto con Giuseppe Comuniello, uno spettacolo sull’idea di spazio tattile, indagando la relazione percettiva tra gesto e incontro, attesa e tattilità.
Tra i progetti più importanti nelle città si ricordano: Arte del gesto nel Mediterraneo (2010-2013), un progetto quadriennale sviluppato come un viaggio nell’identità dei territori e nell’età dell’uomo creato su proposta del Theatre du Merlan Scène Nationale à Marseille e da Marseille 2013 Capitale europea della cultura; Diario fisico di un viaggio (2011) a Santiago del Cile, un percorso sull’idea di democrazia e resistenza in relazione al corpo e al gesto; Atlante Del Gesto (2015) presso la Fondazione PRADA di Milano, un operare negli spazi della fondazione dove “lo studio del frammento e dei dettagli del corpo dispiega un’indagine archeologica che si affaccia al presente”; Thauma | Atlante Del Gesto (2019) per la città di Matera, Capitale Europea della Cultura 2019, una ricerca intima sui gesti perduti, partendo dallo studio e dall’esplorazione di materiali provenienti dagli archivi della Basilicata e di altre regioni italiane con lo scopo di creare un “archivio in divenire del gesto”.
Pietro Gaglianò (1975) è critico d’arte, educatore, curatore indipendente. Si occupa di pratiche artistiche community based, progetti partecipativi, arte e sfera pubblica. Laureato in architettura, ha approfondito il rapporto tra l’estetica del potere e le contronarrazioni agite dall’arte, prediligendo il contesto urbano e sociale come scena dei linguaggi contemporanei, con una particolare attenzione per i sistemi teorici della performance. Nei suoi libri e nelle sue mostre è centrale la sperimentazione di formati ibridi tra arte e scienze sociali per coltivare la percezione politica dello spazio pubblico e della comunità. Su questo tema ha pubblicato, oltre a numerosi saggi, La sintassi della libertà. Arte, pedagogia, anarchia (Gli Ori, 2020) e Memento. L’ossessione del Visibile (Postmedia Books, 2016).
Insegna in istituzioni italiane e statunitensi ed è attivo in progetti e reti internazionali che sperimentano pratiche di arte e pedagogia non formale. Ha sviluppato progetti di pedagogia sperimentale realizzati in comunità marginali.
È cofondatore e direttore artistico di Scripta Festival, rassegna sull’editoria di critica d’arte a Firenze. È parte del board del Forum dell’Arte Contemporanea, del comitato scientifico di Nesxt – Festival degli spazi indipendenti, Torino, del comitato scientifico nella Fondazione Smart, Roma, e nel Consiglio Direttivo dell’Associazione Centro Creazione Cultura. È condirettore della Srisa Art Gallery, spazio non profit della Santa Reparata International School of Arts. Dal 2016 cura “Studiovisit” ciclo di brevi residenze, esposizioni e incontri sulla giovane arte italiana al Museo Casa Masaccio, San Giovanni Valdarno, Arezzo. È membro del gruppo di progettazione di Madeinfilandia (madeinfilandia.org) spazio di creazione, confronto e discussione sull’arte. Dal 2018 collabora con il progetto Stand Up for Africa, piattaforma tra arte e diritti umani fondata da Paolo Fabiani e Rossella Del Sere.
Con questo appuntamento si dà spazio al danzatore e coreografo di fama internazionale Virgilio Sieni, che sarà in dialogo con il curatore e teorico dell’arte contemporanea, Pietro Gaglianò.
Virgilio Sieni intende la danza come pratica in grado di accogliere la diversità e “la complessità archeologica del gesto”; gesto che incessantemente si sviluppa in relazione a un contesto inteso in senso fisico e sociale.
La sua pratica comprende sia la ricerca personale e di scena, sia l’intervento partecipato da danzatori non professionisti svolto spesso nello spazio urbano, connotato storicamente o meno. Essa si traduce dunque in una visione estesa dell’abitare la città.
Una parte rilevante della sua pratica consiste in interventi collettivi e corali basati sul concetto di “comunità del gesto”; gesto attraverso la cui elaborazione Sieni punta a stimolare una consapevolezza della propria posizione nello spazio e rispetto all’altro.
Il concetto di cura, trasversale alla sua pratica, si traduce in attenzione, pratica di vicinato, geografia emozionale, permeando di sè sia il pubblico degli spettatori, sia i partecipanti che si fanno protagonisti e il cui corpo viene risvegliato esteticamente e valorizzato nella sua plasticità.
Pietro Gaglianò è un critico, curatore e teorico dell’arte contemporanea. I suoi principali campi di indagine riguardano i rapporti tra le pratiche dell’arte visiva e i sistemi teorici della performing art e del teatro di ricerca; il contesto urbano, architettonico e sociale come scena delle pratiche artistiche contemporanee.
Ha incontrato la ricerca di Virgilio Sieni in più occasioni, scrivendo testi (tra gli altri Nel bosco, Maschietto Editore, 2008), curando mostre (dalle personali di Loredana Longo e Maura Banfo per Oltrarno Atelier, Firenze, 2007 alle mostre per la Palazzina dell’Indiano con le opere di Renata Boero, Laura Pugno, Luca Lupi, Michele Guido, nel 2018 e nel 2019) e partecipando come docente all’Accademia del Gesto.
L’incontro si terrà il 3 marzo alle ore 18.30 in forma di webinar. Modera Gabi Scardi.
Virgilio Sieni è danzatore e coreografo italiano, artista attivo in ambito internazionale per le massime istituzioni teatrali, musicali, fondazioni d’arte e musei. La sua ricerca si fonda sull’idea di corpo come luogo di accoglienza delle diversità e come spazio per sviluppare la complessità archeologica del gesto. Crea il suo linguaggio a partire dal concetto di trasmissione e tattilità, con un interesse verso la dimensione aptica e multisensoriale del gesto e dell’individuo, approfondendo i temi della risonanza, della gravità e della moltitudine poetica, politica, scientifica e archeologica del corpo.
Si forma in discipline artistiche e architettura, dedicandosi parallelamente a ricerche sui linguaggi del corpo e della danza. Approfondisce tecniche di danza moderna, classica, release con Traut Streiff Faggioni, Antonietta Daviso, Katie Duck. Nel 1983, dopo quattro anni di studio sul senso dell’improvvisazione nei linguaggi contemporanei della danza tra Amsterdam, Tokyo e New York, è uno dei fondatori della compagnia Parco Butterfly e nel 1992 crea la Compagnia Virgilio Sieni, affermandosi come uno dei protagonisti della scena contemporanea internazionale.
Dal 2003 dirige a Firenze CANGO Cantieri Goldonetta, Centro Nazionale di Produzione della danza per la ricerca e la trasmissione sui linguaggi del corpo, uno spazio per ospitalità e residenze di artisti, in un programma interdisciplinare tra danza, musica e arti visive.
Nel 2007 fonda l’Accademia sull’arte del gesto, nata per creare e approfondire contesti di formazione rivolti a persone di qualsiasi età, provenienza e abilità, sull’idea di comunità del gesto. Sviluppa percorsi nelle città e nei territori fondati sull’idea di partecipazione, ascolto del corpo e rigenerazione del territorio.
Nel 2018 fonda La Scuola sul Gesto e il Paesaggio, un contesto di formazione per approfondire la relazione tra corpo e territorio: dalla natura al gesto e viceversa, dalla memoria del movimento alla creazione di nuove geografie urbane. Fonda e dirige, a seguito di un processo di rigenerazione, uno spazio sito nel Parco delle Cascine, PIA | Palazzina Indiano Arte. L’edificio è sede della scuola ma soprattutto luogo di sosta e laboratorio permanente per danzatori, cittadini, ricercatori, studenti, amatori e pubblico.
Gli è stato assegnato per tre volte il premio UBU (2000, 2003, 2011); nel 2011 il premio Lo Straniero e nel 2013 è stato nominato Chevalier de l’Ordre des Arts et de Lettres dal Ministro della cultura francese.
È stato Direttore della Biennale Danza dal 2013 al 2016, sviluppando un piano quadriennale sul concetto di abitare il mondo e sull’idea di polis e democrazia, concependo la città attraverso la sua metafisica.
Nel 2017 inizia un percorso di condivisione artistica con Mimmo Cuticchio, indagando la relazione tra corpo e marionetta, danza e opera dei pupi che confluisce nello spettacolo Nudità (2018) come momento finale del triennio svolto a Palermo.
Nel 2019, riprendendo il percorso decennale di creazione con persone non vedenti-, nasce Danza Cieca, un duetto con Giuseppe Comuniello, uno spettacolo sull’idea di spazio tattile, indagando la relazione percettiva tra gesto e incontro, attesa e tattilità.
Tra i progetti più importanti nelle città si ricordano: Arte del gesto nel Mediterraneo (2010-2013), un progetto quadriennale sviluppato come un viaggio nell’identità dei territori e nell’età dell’uomo creato su proposta del Theatre du Merlan Scène Nationale à Marseille e da Marseille 2013 Capitale europea della cultura; Diario fisico di un viaggio (2011) a Santiago del Cile, un percorso sull’idea di democrazia e resistenza in relazione al corpo e al gesto; Atlante Del Gesto (2015) presso la Fondazione PRADA di Milano, un operare negli spazi della fondazione dove “lo studio del frammento e dei dettagli del corpo dispiega un’indagine archeologica che si affaccia al presente”; Thauma | Atlante Del Gesto (2019) per la città di Matera, Capitale Europea della Cultura 2019, una ricerca intima sui gesti perduti, partendo dallo studio e dall’esplorazione di materiali provenienti dagli archivi della Basilicata e di altre regioni italiane con lo scopo di creare un “archivio in divenire del gesto”.
Pietro Gaglianò (1975) è critico d’arte, educatore, curatore indipendente. Si occupa di pratiche artistiche community based, progetti partecipativi, arte e sfera pubblica. Laureato in architettura, ha approfondito il rapporto tra l’estetica del potere e le contronarrazioni agite dall’arte, prediligendo il contesto urbano e sociale come scena dei linguaggi contemporanei, con una particolare attenzione per i sistemi teorici della performance. Nei suoi libri e nelle sue mostre è centrale la sperimentazione di formati ibridi tra arte e scienze sociali per coltivare la percezione politica dello spazio pubblico e della comunità. Su questo tema ha pubblicato, oltre a numerosi saggi, La sintassi della libertà. Arte, pedagogia, anarchia (Gli Ori, 2020) e Memento. L’ossessione del Visibile (Postmedia Books, 2016).
Insegna in istituzioni italiane e statunitensi ed è attivo in progetti e reti internazionali che sperimentano pratiche di arte e pedagogia non formale. Ha sviluppato progetti di pedagogia sperimentale realizzati in comunità marginali.
È cofondatore e direttore artistico di Scripta Festival, rassegna sull’editoria di critica d’arte a Firenze. È parte del board del Forum dell’Arte Contemporanea, del comitato scientifico di Nesxt – Festival degli spazi indipendenti, Torino, del comitato scientifico nella Fondazione Smart, Roma, e nel Consiglio Direttivo dell’Associazione Centro Creazione Cultura. È condirettore della Srisa Art Gallery, spazio non profit della Santa Reparata International School of Arts. Dal 2016 cura “Studiovisit” ciclo di brevi residenze, esposizioni e incontri sulla giovane arte italiana al Museo Casa Masaccio, San Giovanni Valdarno, Arezzo. È membro del gruppo di progettazione di Madeinfilandia (madeinfilandia.org) spazio di creazione, confronto e discussione sull’arte. Dal 2018 collabora con il progetto Stand Up for Africa, piattaforma tra arte e diritti umani fondata da Paolo Fabiani e Rossella Del Sere.
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