Anticorpi di Antoine D’Agata
Dal 28 Giugno 2013 al 01 Settembre 2013
Milano
Luogo: Fondazione Forma per la Fotografia
Indirizzo: piazza Tito Lucrezio Caro 1
Orari: da martedì a domenica 11-21; giovedì 11-23
Curatori: Fannie Escoulen, Bernard Marcadé
Enti promotori:
- Contrasto
- Fondazione Corriere della Sera
- ATM
Costo del biglietto: intero € 7.50, ridotto € 6, scuole € 4
Telefono per informazioni: +39 02 58118067/ 02 89075419
E-Mail info: stampa@formafoto.it
Sito ufficiale: http://www.formafoto.it
D’Agata è sicuramente uno dei personaggi più controversi nella panorama della fotografia contemporanea, allievo di Nan Goldin e Larry Clark, non ha mai fatto segreto del suo approccio viscerale e diretto nei confronti della fotografia
Antoine D’Agata, membro dell’Agenzia Magnum dal 2002, è in fuga da sempre. Da quando, giovane punk ha lasciato la sua città, Marsiglia, non si è mai fermato, spinto nella sua ricerca da un misto di desiderio e incoscienza che lo porta da sempre a cercare di superare barriere fisiche e psicologiche del suo stesso essere, oltre ogni possibile pregiudizio o assennato limite.
Anticorpi presenta una ampia selezione dei lavori fin qui realizzati da D’Agata. Si tratta delle due facce dello stato della violenza nel mondo, come lo stesso autore ha definito le sue immagini, anche se per molto tempo questa distinzione è esistita solo a livello inconscio.
Il primo gruppo di fotografie è quello realizzato per la stampa in giro per il mondo in luoghi come la Libia, la Palestina, Auschwitz … Il secondo è quello che testimonia ed evoca il sesso, le droghe, lo sfruttamento e la prostituzione.
Son diversi aspetti del suo mondo e se l’autore non rinnega le prime, sente i suoi reportage più distanti rispetto al coinvolgimento che prova nelle sue esperienze più estreme dove e identità sono confuse, le azioni colte al massimo della loro potenza e dove il corpo e le sue forme hanno perduto la loro grazia e armonia.
La mostra presentata a Forma, dopo il successo di Parigi e dell’Aja, catapulta il pubblico all’interno del mondo di d’Agata. Un mondo complesso e vario, estremo se vogliamo ma profondamente autentico, vero come pochi altri e esposto con una cruda, spiazzante onestà.
Anticorpi è una produzione di Fondazione Forma per la Fotografia in collaborazione con Le Bal di Parigi e il Fotomuseum Den Haag.
La mostra a cura di Fannie Escoulen e Bernard Marcadé è accompagnata da un catalogo edito da Xavier Barral Editions.
Biografia
Nato a Marsiglia, Antoine d’Agata lascia la Francia nel 1983 trasferirsi a New York. Nel 1990 si iscrive all’ l’International Center of Photography. Dal 1991 al 1992 è stagista presso la redazione dell’agenzia Magnum a New York. Tornato in Francia, nel 1998 escono i suoi primi due libri, De Mala Muerte e De Mala Noche. L'anno successivo, la “Vu Galerie” inizia a distribuire le sue fotografie. Nel 2001 pubblica Hometown e vince il premio Niepce. Nel settembre 2003 è inaugura a Parigi la mostra “1001 Nights”, accompagnata da due libri, Vortex e Insonnia. L'anno seguente entra a far parte della Magnum Photos e pubblica il suo quinto libro, Stigma. Sempre nel 2004, dirige il suo primo cortometraggio, Le Ventre du Monde. L'anno successivo pubblica il volume Manifeste. Nel 2006, gira la sua prima fiction, Aka Ana, a Tokyo. Dal 2005 Antoine d’Agata non risiede in un luogo costantemente e lavora in tutto il mondo. Nel 2012 esce il suo ultimo libro Ice, frutto degli anni trascorsi in Cambogia.
Antoine D’Agata, membro dell’Agenzia Magnum dal 2002, è in fuga da sempre. Da quando, giovane punk ha lasciato la sua città, Marsiglia, non si è mai fermato, spinto nella sua ricerca da un misto di desiderio e incoscienza che lo porta da sempre a cercare di superare barriere fisiche e psicologiche del suo stesso essere, oltre ogni possibile pregiudizio o assennato limite.
Anticorpi presenta una ampia selezione dei lavori fin qui realizzati da D’Agata. Si tratta delle due facce dello stato della violenza nel mondo, come lo stesso autore ha definito le sue immagini, anche se per molto tempo questa distinzione è esistita solo a livello inconscio.
Il primo gruppo di fotografie è quello realizzato per la stampa in giro per il mondo in luoghi come la Libia, la Palestina, Auschwitz … Il secondo è quello che testimonia ed evoca il sesso, le droghe, lo sfruttamento e la prostituzione.
Son diversi aspetti del suo mondo e se l’autore non rinnega le prime, sente i suoi reportage più distanti rispetto al coinvolgimento che prova nelle sue esperienze più estreme dove e identità sono confuse, le azioni colte al massimo della loro potenza e dove il corpo e le sue forme hanno perduto la loro grazia e armonia.
La mostra presentata a Forma, dopo il successo di Parigi e dell’Aja, catapulta il pubblico all’interno del mondo di d’Agata. Un mondo complesso e vario, estremo se vogliamo ma profondamente autentico, vero come pochi altri e esposto con una cruda, spiazzante onestà.
Anticorpi è una produzione di Fondazione Forma per la Fotografia in collaborazione con Le Bal di Parigi e il Fotomuseum Den Haag.
La mostra a cura di Fannie Escoulen e Bernard Marcadé è accompagnata da un catalogo edito da Xavier Barral Editions.
Biografia
Nato a Marsiglia, Antoine d’Agata lascia la Francia nel 1983 trasferirsi a New York. Nel 1990 si iscrive all’ l’International Center of Photography. Dal 1991 al 1992 è stagista presso la redazione dell’agenzia Magnum a New York. Tornato in Francia, nel 1998 escono i suoi primi due libri, De Mala Muerte e De Mala Noche. L'anno successivo, la “Vu Galerie” inizia a distribuire le sue fotografie. Nel 2001 pubblica Hometown e vince il premio Niepce. Nel settembre 2003 è inaugura a Parigi la mostra “1001 Nights”, accompagnata da due libri, Vortex e Insonnia. L'anno seguente entra a far parte della Magnum Photos e pubblica il suo quinto libro, Stigma. Sempre nel 2004, dirige il suo primo cortometraggio, Le Ventre du Monde. L'anno successivo pubblica il volume Manifeste. Nel 2006, gira la sua prima fiction, Aka Ana, a Tokyo. Dal 2005 Antoine d’Agata non risiede in un luogo costantemente e lavora in tutto il mondo. Nel 2012 esce il suo ultimo libro Ice, frutto degli anni trascorsi in Cambogia.
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