Alighiero Boetti
Dal 13 Ottobre 2012 al 30 Novembre 2012
Milano
Luogo: Tornabuoni Arte
Indirizzo: via Fatebenefratelli 36
Orari: da lunedì a venerdì 9-13/ 15.30-19.30; sabato 11-13/ 14.30-18.30
Telefono per informazioni: +39 02 6554841
E-Mail info: milano@tornabuoniarte.it
Sito ufficiale: http://www.tornabuoniarte.it
L’esposizione del 12 Ottobre rappresenta l'ennesimo appuntamento a consacrazione del forte legame instaurato dalla galleria con Alighiero Boetti.
Alighiero Boetti è certamente uno degli artisti italiani più rappresentativi dell’ultimo novecento ricco di umori e fermenti che lo portano all’attenzione della critica fin dai suoi esordi nel 1967 nell’ambito dell’arte povera.
Da quella iniziale esperienza Boetti parte per un suo personalissimo itinerario utilizzando per il suo continuo e visionario racconto del mondo una vastissima gamma di tecniche e media:disegno, colorazione, arazzo, fotocopia, stampa fotografia e via elencando.
La mostra riunisce una quarantina di opere (alcune delle quali mai esposte in Italia) a partire dai suoi esordi alla metà degli anni Sessanta fino al 1994 anno della sua scomparsa un viaggio memorabile all’interno di un mondo di colori e segni fortissimi che hanno rivoluzionato e rinnovato il linguaggio dell’arte nella scena internazionale
2012, l'anno di Boetti
Si può senza dubbio affermare che l'anno 2012 rappresenta una vera e propria consacrazione dell'artista Alighiero Boetti grazie all’importante retrospettiva in tre tappe: Madrid, Londra, e New York (terminata in questi giorni)
Lynne Cooke, Mark Godfrey e Christian Rattemeyer curatori per i rispettivi musei Reina Sofia (Madrid), Tate Modern (Londra) e MoMA (New York), hanno dato all'artista italiano una grande visibilità in tutto il mondo.
La geografia universale ed intima delle Mappe
Alighiero Boetti - o Alighiero e Boetti come si firma a partire dal 1971 - nasce nel 1940 a Torino. Si avvicina all'arte da autodidatta e al contempo s'iscrive alla facoltà di Economia e Commercio dell'Università di Torino. Nel 1962 in Provenza incontra Annemarie Sauzeau, che sposerà nel 1964. Con una esposizione personale nel contesto dell'Arte Povera alla Galleria Stein nel 1967 Boetti segna ufficialmente il suo ingresso nel mondo dell'arte.
E’ invitato a tutte le esposizioni collettive che sanciscono la nascita dell'Arte Povera e dell'Arte Concettuale, come « When attitudes become form » di Harald Szeemann del 1969. All'inizio degli anni '70 si trasferisce a Roma, da dove intraprende innumerevoli viaggi in Afghanistan. Durante uno di questi soggiorni apre con Annemarie Sauzeau, a Kabul, l'albergo « One Hotel » .
Ed è proprio a Kabul, affidando alle ricamatrici afgane l'esecuzione delle sue opere, che Boetti crea le Mappe: planisferi con i colori delle bandiere nazionali, che nel corso degli anni, si sono via via trasformate a seconda dei cambiamenti politici. L'insieme delle Mappe ricamate forma un corpus che evolve significativamente tra il 1971 e il 1994. A Kabul, comincia anche a realizzare le celebri « frasi messe al quadrato ».
La produzione dei ricami, dopo l'occupazione sovietica in Afghanistan nel dicembre del 1979, diviene discontinua, decide allora di avvalersi, della collaborazione di rifugiate afgane a Peshawar in Pakistan. Gran viaggiatore, Alighiero Boetti soggiorna a lungo in Etiopia, Guatemala e Giappone, luoghi da cui invia alcune delle celebri opere d'arte « lavori postali », creati utilizzando francobolli locali. Questi lavori si focalizzano sullo scorrere ineluttabile del tempo, uno dei temi ricorrenti dell'artista in tutta la sua carriera.
Nel 1982 si separa da Annemarie Sauzeau e nel 1990 sposa Caterina Raganelli. Con lei Boetti condivide gli ultimi anni di vita prima della sua morte avvenuta a causa di un male incurabile nel 1994 a Roma. Le sue opere, così come la sua personalità artistica, hanno fortemente influenzato intere generazioni di artisti in tutto il mondo.
Boetti e la Tornabuoni Arte
Con la sensibilità, il fiuto e la competenza che la contraddistinguono, la Tornabuoni Arte ha spesso anticipato le tendenze del mercato dell'arte.
Il forte legame instaurato con l’artista durante la sua vita ha fatto si che la Tornabuoni Arte gli dedicasse diverse mostre; la retrospettiva di Parigi del 2010 con settanta opere ne è sicuramente l’esempio più rappresentativo. Quattordici capolavori prestati dalla TornabuoniArte hanno fatto parte dell’esposizioni di Londra e New York. Una forte sensibilizzazione del mercato asiatico è avvenuta durante il solo show dedicato all’artista dalla galleria durante la partecipazione ad Art Basel Hong Kong
" Alighiero Boetti è ormai riconosciuto come un maestro. La sua concezione dell'arte è fonte d'ispirazione e di ricerca per molti artisti contemporanei. Il mercato delle sue opere è particolarmente sano. Le sue quotazioni crescono senza essere alimentate artificialmente. I suoi collezionisti sono ormai presenti in tutti i continenti.”
Alighiero Boetti è certamente uno degli artisti italiani più rappresentativi dell’ultimo novecento ricco di umori e fermenti che lo portano all’attenzione della critica fin dai suoi esordi nel 1967 nell’ambito dell’arte povera.
Da quella iniziale esperienza Boetti parte per un suo personalissimo itinerario utilizzando per il suo continuo e visionario racconto del mondo una vastissima gamma di tecniche e media:disegno, colorazione, arazzo, fotocopia, stampa fotografia e via elencando.
La mostra riunisce una quarantina di opere (alcune delle quali mai esposte in Italia) a partire dai suoi esordi alla metà degli anni Sessanta fino al 1994 anno della sua scomparsa un viaggio memorabile all’interno di un mondo di colori e segni fortissimi che hanno rivoluzionato e rinnovato il linguaggio dell’arte nella scena internazionale
2012, l'anno di Boetti
Si può senza dubbio affermare che l'anno 2012 rappresenta una vera e propria consacrazione dell'artista Alighiero Boetti grazie all’importante retrospettiva in tre tappe: Madrid, Londra, e New York (terminata in questi giorni)
Lynne Cooke, Mark Godfrey e Christian Rattemeyer curatori per i rispettivi musei Reina Sofia (Madrid), Tate Modern (Londra) e MoMA (New York), hanno dato all'artista italiano una grande visibilità in tutto il mondo.
La geografia universale ed intima delle Mappe
Alighiero Boetti - o Alighiero e Boetti come si firma a partire dal 1971 - nasce nel 1940 a Torino. Si avvicina all'arte da autodidatta e al contempo s'iscrive alla facoltà di Economia e Commercio dell'Università di Torino. Nel 1962 in Provenza incontra Annemarie Sauzeau, che sposerà nel 1964. Con una esposizione personale nel contesto dell'Arte Povera alla Galleria Stein nel 1967 Boetti segna ufficialmente il suo ingresso nel mondo dell'arte.
E’ invitato a tutte le esposizioni collettive che sanciscono la nascita dell'Arte Povera e dell'Arte Concettuale, come « When attitudes become form » di Harald Szeemann del 1969. All'inizio degli anni '70 si trasferisce a Roma, da dove intraprende innumerevoli viaggi in Afghanistan. Durante uno di questi soggiorni apre con Annemarie Sauzeau, a Kabul, l'albergo « One Hotel » .
Ed è proprio a Kabul, affidando alle ricamatrici afgane l'esecuzione delle sue opere, che Boetti crea le Mappe: planisferi con i colori delle bandiere nazionali, che nel corso degli anni, si sono via via trasformate a seconda dei cambiamenti politici. L'insieme delle Mappe ricamate forma un corpus che evolve significativamente tra il 1971 e il 1994. A Kabul, comincia anche a realizzare le celebri « frasi messe al quadrato ».
La produzione dei ricami, dopo l'occupazione sovietica in Afghanistan nel dicembre del 1979, diviene discontinua, decide allora di avvalersi, della collaborazione di rifugiate afgane a Peshawar in Pakistan. Gran viaggiatore, Alighiero Boetti soggiorna a lungo in Etiopia, Guatemala e Giappone, luoghi da cui invia alcune delle celebri opere d'arte « lavori postali », creati utilizzando francobolli locali. Questi lavori si focalizzano sullo scorrere ineluttabile del tempo, uno dei temi ricorrenti dell'artista in tutta la sua carriera.
Nel 1982 si separa da Annemarie Sauzeau e nel 1990 sposa Caterina Raganelli. Con lei Boetti condivide gli ultimi anni di vita prima della sua morte avvenuta a causa di un male incurabile nel 1994 a Roma. Le sue opere, così come la sua personalità artistica, hanno fortemente influenzato intere generazioni di artisti in tutto il mondo.
Boetti e la Tornabuoni Arte
Con la sensibilità, il fiuto e la competenza che la contraddistinguono, la Tornabuoni Arte ha spesso anticipato le tendenze del mercato dell'arte.
Il forte legame instaurato con l’artista durante la sua vita ha fatto si che la Tornabuoni Arte gli dedicasse diverse mostre; la retrospettiva di Parigi del 2010 con settanta opere ne è sicuramente l’esempio più rappresentativo. Quattordici capolavori prestati dalla TornabuoniArte hanno fatto parte dell’esposizioni di Londra e New York. Una forte sensibilizzazione del mercato asiatico è avvenuta durante il solo show dedicato all’artista dalla galleria durante la partecipazione ad Art Basel Hong Kong
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