Con_vivere Festival 2014
Dal 05 Settembre 2014 al 31 Ottobre 2014
Carrara | Massa-Carrara
Luogo: Fondo di Palazzo Pisani
Indirizzo: via Loris Giorgi
Enti promotori:
- Comune di Massa
- Comune di Carrara
- Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara
- Regione Toscana
- Provincia di Massa Carrara
Telefono per informazioni: +39 0585 55249
E-Mail info: info@con-vivere.it
Sito ufficiale: http://www.con-vivere.it/2014/
Grande spazio alle arti figurative nella nona edizione del festival Con-vivere, quest'anno incentrato sull'Africa: il cuore del Pianeta. Ben 12 saranno le esposizioni che spaziando dalla scultura alla fotografia, dalla pittura alle installazioni mostreranno al pubblico della manifestazione organizzata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara un volto inedito del “continente nero”: per riflettere sulla sua storia e sulla sua sfaccettata identità culturale, lontano da stereotipi o visione romanzate.
Davvero eccezionale, in questo senso, la proposta del Comune di Massa che renderà pubblica per la prima volta una parte della raccolta di sculture del Camerun ricevute in dono dall'artista argentino Julio Silva e dalla moglie Catherine Lecuillier Silva, con il titolo “N’kosi Sikelele Africa”. Questa mostra, che sarà allestita negli suggestivi spazi del Palazzo Ducale di Massa, permetterà in particolare ai visitatori di confrontarsi con il complesso rapporto che intercorre fra arte, artigianato e ritualità, imprescindibile per calarsi nell'universo espressivo dell'Africa Nera. In questo contesto, le maschere assumono sicuramente un ruolo di primo piano, in quanto permettono all'individuo di estraniarsi dalla propria identità e di entrare in contatto con il mondo degli spiriti; ma anche vari oggetti apparentemente di uso comune rivestono importanti significati simbolici che definiscono ruoli e spazi gerarchici o mettono in connessione con gli antenati. Questi aspetti, dal taglio forse più etnografico, non hanno impedito tuttavia il formarsi di un linguaggio figurativo raffinato, ravvisabile nelle affascinanti creazioni il cui indubbio valore estetico sarà ammirabile durante l'esposizione. La mostra sarà inaugurata venerdì 5 settembre, alle 21, alla presenza del Sindaco del Comune di Massa, Alessandro Volpi, dei donatori Julio Silva e Catherine Lecullier Silva e del curatore Massimo Bertozzi.
La collezione resterà aperta ai visitatori fino al 31 ottobre. Orari: Venerdì 16-24, Sabato 10-24, Domenica 10-23.
Del resto l'Africa ha sempre rappresentato per gli Occidentali un continente lontano e misterioso che, dall'Ottocento in poi, non ha mai smesso di sollecitare la nostra curiosità artistica. Gli occhi sensibili dell'arte si sono posati più volte su queste terre ed oggi molti sono gli autori che decidono di raccontare la loro personale visione sul continente per mezzo dei linguaggi a loro più congeniali: primo fra tutti, l'espressione fotografica. É questo il caso della collettiva “One day in Africa. Ventiquattro ore nella vita del continente vero”, mostra a cura della rivista “Africa” dei Padri Bianchi, che mette insieme 45 scatti di fotografi affermati e non, nel tentativo di restituire l'autentico quotidiano del continente africano. Le fotografie sono esposte secondo l’orario in cui sono state scattate – dalle prime luci dell’alba fino a notte fonda – per ricostruire idealmente una giornata densa di vita, trascorsa alla scoperta di località e genti distanti tra loro migliaia di chilometri, ma accomunati dalla stessa vibrante energia. Si parte col risveglio nelle miniere dello Zambia e si termina alle prime luci del giorno dopo nei campi profughi del Saharawi, non senza aver cacciato in Tanzania, ballato in Sudafrica o gustato un aperitivo in Etiopia prima di scatenarsi, in serata ,nei pub del Botswana. Ne emerge l'immagine di un continente guizzante, quello con la popolazione più giovane al mondo, che guarda fieramente al futuro.
La mostra sarà visitabile negli spazi di Via Loris Giorgi (Fondo di Palazzo Pisani), venerdì, dalle 16 alle 24, sabato, dalle 10 alle 24, domenica dalle 10 alle 23.
Ancora sul tempo, ancora sul vissuto quotidiano, una mostra dal carattere sicuramente diverso, ma non meno interessante: la personale fotografica della bolzanese (ma di origini siciliane) Patrizia Bonanzinga intitolata “Time Lag”. Qui l'artista da voce a una riflessione sulla percezione dei rapporti spazio-temporali, fondamentali in fotografia, alle diverse latitudini del pianeta. In Africa, il tempo sembra scorrere in modo circolare: ogni giornata si reitera all’interno di una stessa matrice quotidiana e sembra che nulla accada: tuttavia gli Africani sembrano aver sviluppato un diverso modo di concepire il tempo, la durata e l'attesa che si rivela una variabile determinante nella costruzione della cultura stessa delle popolazioni. Ma fino a quando, si chiede l'artista, potremo illuderci che gli orologi dell’Africa e dell’Europa possano battere a ore diverse? L'idea suggerita è quindi, anche qui, quella di un momento di profonda metamorfosi, accelerata dalle innovazioni tecnologiche e dall'incremento demografico. L'artista ha svolto il suo progetto interamente in Mozambico, un paese in cui è approdata nel 2007, fedele alla sua tendenza al nomadismo che la distinguono da sempre. Gli esordi della sua produzione, nel settembre 2004, concludevano una ricerca di sette anni sulle miniere del carbone in Cina. La seguiva poi, nel 2009, il suo primo progetto sul Mozambico “The Other Kids, L’Altra Infanzia, A Outra Infância”, come supporto al Programma Rafforzamento della Giustizia Minorile nel Paese sub-equatoriale.
Le sue fotografie sono state esposte in Italia, negli Stati Uniti, in Cina, in Russia, in Polonia, in Guatemala, in Spagna, in Francia, oltre che in Mozambico ed in Belgio e fanno parte di diverse collezioni sia private che pubbliche. “Time Lag”, organizzata in collaborazione con l'Assessorato alla Cultura del Comune di Carrara, sarà presentata da Jean-Léonard Touadi, sabato 6 settembre, alle 18, a Palazzo Binelli, alla presenza dell'artista.
Parlerà il linguaggio fotografico anche l'esposizione di Matteo Dentoni “C@lore”, allestita in Piazza Alberica (Fondo n. 1), in cui l'autore narrerà, attraverso intensi scatti, il suo personale cammino verso l'Africa: dall'iniziale sensazione di vicinanza ed amicizia con i ragazzi senegalesi incontrati in Italia, alla travolgente esplosione emotiva provata nella loro terra d'origine. (Apertura: venerdì, dalle 16 alle 24; sabato, dalle 10 alle 24 e domenica, dalle 10 alle 23).
A ben vedere poi, a fare la parte del leone nel palinsesto espositivo del festival– e in una manifestazione sull'Africa non poteva essere che così- saranno tutte quelle mostre tese a raccontare l'attività svolta quotidianamente, e spesso in maniera silenziosa, dalle migliaia di persone coinvolte in progetti di volontariato. Ne è un esempio la mostra “La nostra Africa. Idee, pratiche e immagini di cura negli ospedali di Emergency” a cura di Emergency, col patrocinio di Expo 2015, visitabile alla galleria d'Azeglio venerdì dalle 16 alle 24, sabato dalle 10 alle 24 e domenica dalle 10 alle 23. Attraverso lo sguardo di tre fotografi africani, privo di qualsiasi retorica, sarà restituita un'immagine dell'intervento umanitario lontana anni luce da quella di un medico che distribuisce medicine fuori da una capanna di fango: valvole cardiache, antibiotici ed ecografie non avranno infatti bisogno di sottotitoli nel raccontare la realtà ospedaliera dell'associazione.
Un concetto questo che sarà rilanciato dall'esposizione “Salviamo il cuore, nel cuore dell'Africa” a cura di Associazione “Un cuore, un Mondo ONLUS” e Fondazione G. Monasterio- Ospedale del Cuore di Massa, allestita negli spazi di via Loris Giorgi- Fondo al n1b (orari: venerdì, dalle 16 alle 24; sabato, dalle 10 alle 24 e domenica, dalle 10 alle 23). L’Associazione “Un Cuore, Un Mondo” è una ONLUS a supporto delle attività di cura cardiologica e di cardiochirurgia pediatrica dell’Ospedale del Cuore di Massa: una realtà conosciuta ed apprezzata sul territorio apuano. Tra le finalità, ha quella di promuovere e sostenere attività dirette ad aiutare i bambini affetti da cardiopatie non solo in Italia ma in tutto il mondo ed in particolare nei Paesi in via di sviluppo, mediante attività di accoglienza, assistenza sanitaria e organizzazione di missioni di cura all’estero. Grazie alla mostra conosceremo la oltre ventennale attività dell'associazione che ha aiutato più di 3000 bambini con 18 progetti per 12 paesi, fra cui, in Africa, il Kenya e l'Eritrea. Proprio su quest'ultimo verterà la proiezione del documentario “Cuore Eritrea” di Massimo Bondielli. D'altra parte questi aspetti potranno essere approfonditi mediante l'ascolto della presentazione “Operare al cuore dell'Africa” che si terrà, alle 17, a Palazzo Binelli e che avrà per protagonisti il Presidente di “Un Cuore un mondo”, Mario Locatelli, Luciano Ciucci, Direttore generale della Fondazione Toscana G. Monasterio, Bruno Murzi, Primario del Dipartimento Pediatrico dell'ospedale e l'ambasciatore dell'Eritrea, Fessahazion Pietros.
Altri due eventi testimonieranno quindi l'impegno gratuito e generoso dei volontari che, dalla nostra terra, hanno deciso di dedicare una parte significativa della propria vita all'aiuto delle popolazione africane: “Storie di missionari, missioni e...” raccoglierà le esperienze dei volontari delle Missioni, mentre le fotografie di Elia Pegollo, anima dell'“Associazione la Pietra Vivente” ci permetteranno di conoscere i bambini del villaggio Muhanga, in Congo, da lui stesso immortalati durante il suo ultimo soggiorno nel Paese. Entrambe le mostre saranno visitabili in Piazza del Duomo. (Orari: venerdì dalle 16.00 alle 24.00, sabato dalle 10 alle 24, domenica dalle 10 alle 23.
Alcuni appuntamenti saranno infine dedicati più espressamente all’arte contemporanea, come quello proposto dai Laboratori Nicoli. Fil rouge di “Amore”, questo il titolo dell'esposizione curata da Francesca Nicoli, il legame sentimentale che annoda opere apparentemente distanti a partire dal ritrovamento di una grande madre attribuibile a Kathy Kollwitz. La mostra, già presentata durante Marble Weeks, sarà arricchita anche da opere di artisti africani: dall'Egitto, Zhaled Zaki che vanta diverse partecipazioni alla Biennale veneziana, e Mohammed Naguib; dall'Etiopia, Alem Teklu Kidanu con un grande lavoro in cartapesta che porterà personalmente al Sindaco di Lampedusa. “Amore” sarà visitabile dal venerdì al sabato, dalle 18 alle 23, e domenica dalle 18 alle 22. I visitatori potranno rifocillarsi con un calice di vino e qualche assaggio di arte e sapori.
Non poteva mancare, come ogni anno, l'originale interpretazione del tema del festival fornita dagli studenti del Liceo Artistico Artemisia Gentileschi. I ragazzi tenteranno di scardinare la visione classica di un continente, percepito come sempre più vicino, ma conosciuto perlopiù mediante luoghi comuni, non soltanto reinterpretando tematiche tradizionalima anche tramite letture audaci raccolte significativamente nella mostra “Così vicina così lontana”, messa a punto nell'Aula Magna dell'istituto. Coronerà l'insieme l'installazione, nell'atrio della scuola, di Massimo Bertolini “Identità africana”. Il Liceo sarà aperto alle visite venerdì, dalle 16 alle 24; sabato, dalle 10 alle 24 e domenica dalle 10 alle 23.
Anche la Biblioteca Civica Cesare Lodovici sarà teatro di un'interessante opera di rilettura e confronto con la grande madre Africa proposta, in questo caso, dall'associazione di artiste Insieme...è di più. Il gruppo offrirà al pubblico, attraverso un collage di installazioni, pittura e scultura, un dialogo con la poesia del Premio Nobel per la letteratura 1986, il drammaturgo nigeriano Wole Soyinka. La mostra, dal titolo significativo “Omaggio a Wole Soyinka” è a cura di Giovanna Riu. L'esposizione sarà visitabile nella Sala Gestri della Biblioteca. (Orari: venerdì, 8.30 -22; sabato, 8.30-20 e domenica, 11-20).
Da non dimenticare, per concludere, l'originale proposta di Instagrammers Massa-Carrara e Club Fotografico Apuano che, grazie al challenge sull'app. instagram “DNAfrica. L'Africa intorno a noi”, offrirà una suggestiva impressione sul significato che riveste per noi oggi la parola “Africa”. La selezione dei migliori scatti del concorso saranno visibili venerdì dalle 16 alle 24, sabato dalle 10 alle 24 e domenica dalle 10 alle 23.
Davvero eccezionale, in questo senso, la proposta del Comune di Massa che renderà pubblica per la prima volta una parte della raccolta di sculture del Camerun ricevute in dono dall'artista argentino Julio Silva e dalla moglie Catherine Lecuillier Silva, con il titolo “N’kosi Sikelele Africa”. Questa mostra, che sarà allestita negli suggestivi spazi del Palazzo Ducale di Massa, permetterà in particolare ai visitatori di confrontarsi con il complesso rapporto che intercorre fra arte, artigianato e ritualità, imprescindibile per calarsi nell'universo espressivo dell'Africa Nera. In questo contesto, le maschere assumono sicuramente un ruolo di primo piano, in quanto permettono all'individuo di estraniarsi dalla propria identità e di entrare in contatto con il mondo degli spiriti; ma anche vari oggetti apparentemente di uso comune rivestono importanti significati simbolici che definiscono ruoli e spazi gerarchici o mettono in connessione con gli antenati. Questi aspetti, dal taglio forse più etnografico, non hanno impedito tuttavia il formarsi di un linguaggio figurativo raffinato, ravvisabile nelle affascinanti creazioni il cui indubbio valore estetico sarà ammirabile durante l'esposizione. La mostra sarà inaugurata venerdì 5 settembre, alle 21, alla presenza del Sindaco del Comune di Massa, Alessandro Volpi, dei donatori Julio Silva e Catherine Lecullier Silva e del curatore Massimo Bertozzi.
La collezione resterà aperta ai visitatori fino al 31 ottobre. Orari: Venerdì 16-24, Sabato 10-24, Domenica 10-23.
Del resto l'Africa ha sempre rappresentato per gli Occidentali un continente lontano e misterioso che, dall'Ottocento in poi, non ha mai smesso di sollecitare la nostra curiosità artistica. Gli occhi sensibili dell'arte si sono posati più volte su queste terre ed oggi molti sono gli autori che decidono di raccontare la loro personale visione sul continente per mezzo dei linguaggi a loro più congeniali: primo fra tutti, l'espressione fotografica. É questo il caso della collettiva “One day in Africa. Ventiquattro ore nella vita del continente vero”, mostra a cura della rivista “Africa” dei Padri Bianchi, che mette insieme 45 scatti di fotografi affermati e non, nel tentativo di restituire l'autentico quotidiano del continente africano. Le fotografie sono esposte secondo l’orario in cui sono state scattate – dalle prime luci dell’alba fino a notte fonda – per ricostruire idealmente una giornata densa di vita, trascorsa alla scoperta di località e genti distanti tra loro migliaia di chilometri, ma accomunati dalla stessa vibrante energia. Si parte col risveglio nelle miniere dello Zambia e si termina alle prime luci del giorno dopo nei campi profughi del Saharawi, non senza aver cacciato in Tanzania, ballato in Sudafrica o gustato un aperitivo in Etiopia prima di scatenarsi, in serata ,nei pub del Botswana. Ne emerge l'immagine di un continente guizzante, quello con la popolazione più giovane al mondo, che guarda fieramente al futuro.
La mostra sarà visitabile negli spazi di Via Loris Giorgi (Fondo di Palazzo Pisani), venerdì, dalle 16 alle 24, sabato, dalle 10 alle 24, domenica dalle 10 alle 23.
Ancora sul tempo, ancora sul vissuto quotidiano, una mostra dal carattere sicuramente diverso, ma non meno interessante: la personale fotografica della bolzanese (ma di origini siciliane) Patrizia Bonanzinga intitolata “Time Lag”. Qui l'artista da voce a una riflessione sulla percezione dei rapporti spazio-temporali, fondamentali in fotografia, alle diverse latitudini del pianeta. In Africa, il tempo sembra scorrere in modo circolare: ogni giornata si reitera all’interno di una stessa matrice quotidiana e sembra che nulla accada: tuttavia gli Africani sembrano aver sviluppato un diverso modo di concepire il tempo, la durata e l'attesa che si rivela una variabile determinante nella costruzione della cultura stessa delle popolazioni. Ma fino a quando, si chiede l'artista, potremo illuderci che gli orologi dell’Africa e dell’Europa possano battere a ore diverse? L'idea suggerita è quindi, anche qui, quella di un momento di profonda metamorfosi, accelerata dalle innovazioni tecnologiche e dall'incremento demografico. L'artista ha svolto il suo progetto interamente in Mozambico, un paese in cui è approdata nel 2007, fedele alla sua tendenza al nomadismo che la distinguono da sempre. Gli esordi della sua produzione, nel settembre 2004, concludevano una ricerca di sette anni sulle miniere del carbone in Cina. La seguiva poi, nel 2009, il suo primo progetto sul Mozambico “The Other Kids, L’Altra Infanzia, A Outra Infância”, come supporto al Programma Rafforzamento della Giustizia Minorile nel Paese sub-equatoriale.
Le sue fotografie sono state esposte in Italia, negli Stati Uniti, in Cina, in Russia, in Polonia, in Guatemala, in Spagna, in Francia, oltre che in Mozambico ed in Belgio e fanno parte di diverse collezioni sia private che pubbliche. “Time Lag”, organizzata in collaborazione con l'Assessorato alla Cultura del Comune di Carrara, sarà presentata da Jean-Léonard Touadi, sabato 6 settembre, alle 18, a Palazzo Binelli, alla presenza dell'artista.
Parlerà il linguaggio fotografico anche l'esposizione di Matteo Dentoni “C@lore”, allestita in Piazza Alberica (Fondo n. 1), in cui l'autore narrerà, attraverso intensi scatti, il suo personale cammino verso l'Africa: dall'iniziale sensazione di vicinanza ed amicizia con i ragazzi senegalesi incontrati in Italia, alla travolgente esplosione emotiva provata nella loro terra d'origine. (Apertura: venerdì, dalle 16 alle 24; sabato, dalle 10 alle 24 e domenica, dalle 10 alle 23).
A ben vedere poi, a fare la parte del leone nel palinsesto espositivo del festival– e in una manifestazione sull'Africa non poteva essere che così- saranno tutte quelle mostre tese a raccontare l'attività svolta quotidianamente, e spesso in maniera silenziosa, dalle migliaia di persone coinvolte in progetti di volontariato. Ne è un esempio la mostra “La nostra Africa. Idee, pratiche e immagini di cura negli ospedali di Emergency” a cura di Emergency, col patrocinio di Expo 2015, visitabile alla galleria d'Azeglio venerdì dalle 16 alle 24, sabato dalle 10 alle 24 e domenica dalle 10 alle 23. Attraverso lo sguardo di tre fotografi africani, privo di qualsiasi retorica, sarà restituita un'immagine dell'intervento umanitario lontana anni luce da quella di un medico che distribuisce medicine fuori da una capanna di fango: valvole cardiache, antibiotici ed ecografie non avranno infatti bisogno di sottotitoli nel raccontare la realtà ospedaliera dell'associazione.
Un concetto questo che sarà rilanciato dall'esposizione “Salviamo il cuore, nel cuore dell'Africa” a cura di Associazione “Un cuore, un Mondo ONLUS” e Fondazione G. Monasterio- Ospedale del Cuore di Massa, allestita negli spazi di via Loris Giorgi- Fondo al n1b (orari: venerdì, dalle 16 alle 24; sabato, dalle 10 alle 24 e domenica, dalle 10 alle 23). L’Associazione “Un Cuore, Un Mondo” è una ONLUS a supporto delle attività di cura cardiologica e di cardiochirurgia pediatrica dell’Ospedale del Cuore di Massa: una realtà conosciuta ed apprezzata sul territorio apuano. Tra le finalità, ha quella di promuovere e sostenere attività dirette ad aiutare i bambini affetti da cardiopatie non solo in Italia ma in tutto il mondo ed in particolare nei Paesi in via di sviluppo, mediante attività di accoglienza, assistenza sanitaria e organizzazione di missioni di cura all’estero. Grazie alla mostra conosceremo la oltre ventennale attività dell'associazione che ha aiutato più di 3000 bambini con 18 progetti per 12 paesi, fra cui, in Africa, il Kenya e l'Eritrea. Proprio su quest'ultimo verterà la proiezione del documentario “Cuore Eritrea” di Massimo Bondielli. D'altra parte questi aspetti potranno essere approfonditi mediante l'ascolto della presentazione “Operare al cuore dell'Africa” che si terrà, alle 17, a Palazzo Binelli e che avrà per protagonisti il Presidente di “Un Cuore un mondo”, Mario Locatelli, Luciano Ciucci, Direttore generale della Fondazione Toscana G. Monasterio, Bruno Murzi, Primario del Dipartimento Pediatrico dell'ospedale e l'ambasciatore dell'Eritrea, Fessahazion Pietros.
Altri due eventi testimonieranno quindi l'impegno gratuito e generoso dei volontari che, dalla nostra terra, hanno deciso di dedicare una parte significativa della propria vita all'aiuto delle popolazione africane: “Storie di missionari, missioni e...” raccoglierà le esperienze dei volontari delle Missioni, mentre le fotografie di Elia Pegollo, anima dell'“Associazione la Pietra Vivente” ci permetteranno di conoscere i bambini del villaggio Muhanga, in Congo, da lui stesso immortalati durante il suo ultimo soggiorno nel Paese. Entrambe le mostre saranno visitabili in Piazza del Duomo. (Orari: venerdì dalle 16.00 alle 24.00, sabato dalle 10 alle 24, domenica dalle 10 alle 23.
Alcuni appuntamenti saranno infine dedicati più espressamente all’arte contemporanea, come quello proposto dai Laboratori Nicoli. Fil rouge di “Amore”, questo il titolo dell'esposizione curata da Francesca Nicoli, il legame sentimentale che annoda opere apparentemente distanti a partire dal ritrovamento di una grande madre attribuibile a Kathy Kollwitz. La mostra, già presentata durante Marble Weeks, sarà arricchita anche da opere di artisti africani: dall'Egitto, Zhaled Zaki che vanta diverse partecipazioni alla Biennale veneziana, e Mohammed Naguib; dall'Etiopia, Alem Teklu Kidanu con un grande lavoro in cartapesta che porterà personalmente al Sindaco di Lampedusa. “Amore” sarà visitabile dal venerdì al sabato, dalle 18 alle 23, e domenica dalle 18 alle 22. I visitatori potranno rifocillarsi con un calice di vino e qualche assaggio di arte e sapori.
Non poteva mancare, come ogni anno, l'originale interpretazione del tema del festival fornita dagli studenti del Liceo Artistico Artemisia Gentileschi. I ragazzi tenteranno di scardinare la visione classica di un continente, percepito come sempre più vicino, ma conosciuto perlopiù mediante luoghi comuni, non soltanto reinterpretando tematiche tradizionalima anche tramite letture audaci raccolte significativamente nella mostra “Così vicina così lontana”, messa a punto nell'Aula Magna dell'istituto. Coronerà l'insieme l'installazione, nell'atrio della scuola, di Massimo Bertolini “Identità africana”. Il Liceo sarà aperto alle visite venerdì, dalle 16 alle 24; sabato, dalle 10 alle 24 e domenica dalle 10 alle 23.
Anche la Biblioteca Civica Cesare Lodovici sarà teatro di un'interessante opera di rilettura e confronto con la grande madre Africa proposta, in questo caso, dall'associazione di artiste Insieme...è di più. Il gruppo offrirà al pubblico, attraverso un collage di installazioni, pittura e scultura, un dialogo con la poesia del Premio Nobel per la letteratura 1986, il drammaturgo nigeriano Wole Soyinka. La mostra, dal titolo significativo “Omaggio a Wole Soyinka” è a cura di Giovanna Riu. L'esposizione sarà visitabile nella Sala Gestri della Biblioteca. (Orari: venerdì, 8.30 -22; sabato, 8.30-20 e domenica, 11-20).
Da non dimenticare, per concludere, l'originale proposta di Instagrammers Massa-Carrara e Club Fotografico Apuano che, grazie al challenge sull'app. instagram “DNAfrica. L'Africa intorno a noi”, offrirà una suggestiva impressione sul significato che riveste per noi oggi la parola “Africa”. La selezione dei migliori scatti del concorso saranno visibili venerdì dalle 16 alle 24, sabato dalle 10 alle 24 e domenica dalle 10 alle 23.
SCARICA IL COMUNICATO IN PDF
COMMENTI
-
Dal 20 dicembre 2024 al 04 maggio 2025
Fermo | Palazzo dei Priori
Steve McCurry. Children
-
Dal 20 dicembre 2024 al 04 maggio 2024
Gorizia | Palazzo Attems Petzenstein
Andy Warhol. Beyond Borders
-
Dal 18 dicembre 2024 al 18 dicembre 2024
Venezia | Museo Correr
L’impronta di Andrea Mantegna. UN DIPINTO RISCOPERTO DEL MUSEO CORRER DI VENEZIA
-
Dal 14 dicembre 2024 al 02 marzo 2025
Palermo | Palazzo Abatellis
Attraversamenti. Il Trionfo della morte, Guernica e Crocifissione di Guttuso
-
Dal 12 dicembre 2024 al 23 febbraio 2025
Roma | Palazzo Altemps
Gabriele Basilico. Roma
-
Dal 13 dicembre 2024 al 31 agosto 2025
Roma | Museo dell'Ara Pacis
Franco Fontana. Retrospective