Virgilio. Volti e immagini del poeta
Virgilio. Volti e immagini del poeta
Dal 16 Ottobre 2011 al 08 Gennaio 2012
Mantova
Luogo: Ala Napoleonica di Palazzo Te
Indirizzo: Viale Te
Telefono per informazioni: +39 0376.369198
Sito ufficiale: http://www.centropalazzote.it
Dal 16 ottobre 2011 all’8 gennaio 2012, Virgilio torna nella sua Mantova in una importante esposizione curata da Vincenzo Farinella.
Forse nessuno scrittore classico ha avuto la notorietà di Virgilio. Celebrato come autore dell’Eneide, delle Bucoliche e delle Georgiche, è stato scelto da Dante come guida nella Divina Commedia, affascinando in ugual misura Petrarca e Boccacio, Ariosto ed Eliot, solo per citare qualche nome. Senza tacere della sua fama di profeta, mago, nume propiziatore, nomea che per secoli si è accresciuta a Napoli, circondando il poeta e la sua tomba di infinite leggende. Secoli dopo, un altro grande, Giacomo Leopardi, volle essere sepolto accanto al nostro nell’area archeologica sopra Piedigrotta, nel frattempo divenuta meta obbligata del Grand Tour.
Di Virgilio, a Palazzo Te, vengono indagati soprattutto l’uomo e la sua fama. Dell’uomo si cerca di scoprire il volto, partendo da un documento che per la prima volta esce dal Museo del Bardo di Tunisi: il celeberrimo mosaico rinvenuto nel 1896 negli scavi di Hadrumentum dove Virgilio è ritratto tra due Muse.
Da una testimonianza così antica e inarrivabile a un monumento recente: quello che nel 1927 Mantova gli ha dedicato, in mostra con i bozzetti di Giuseppe Menozzi, affiancati da altri progetti ideati da celebri artisti del primo Novecento, tra cui Duilio Cambellotti.
Tra l’una e l’altro intercorrono quasi duemila anni, un lungo periodo durante il quale l’interesse intorno a Virgilio non venne mai meno, come documentano in mostra reperti e testimonianze uniche, dalla celebre scultura del Virgilio in cattedra, emblema della Mantova medievale, alla bizzarra iconografia della “testa di Virgilio nella vasca” elaborata in area mantegnesca e ripresa da Giulio Romano nella lunetta affrescata della Loggia delle Muse di Palazzo Te, a una serie di grandi tele sei e settecentesche, che raccontano episodi dell’Eneide e della Divina Commedia che hanno in Virgilio o nei suoi personaggi i loro soggetti.
Alcune di queste tele sono poco note, come quelle di Filippo Napoletano e Rutilio Manetti provenienti dagli Uffizi e dalla Pinacoteca Nazionale di Siena, o non sono mai state esposte, come il capolavoro inedito raffigurante La morte di Didone di Pietro Testa, o lo spettacolare dipinto rococò di Sebastiano Conca, anch’esso proveniente dagli Uffizi.
Poi l’interesse per Virgilio in epoca neoclassica, con il già menzionato Grand Tour al suo sepolcro, qui evocato da una tela preromantica di Hubert Robert, che documenta come la fama del poeta mantovano fosse radicata in tutto il Continente.
La fortuna di un personaggio si concretizza anche in molti altri aspetti: dalle monete che ne trasmettono l’effigie, alle medaglie, alle illustrazioni a stampa. Queste ultime, veramente numerose e importanti, diffondono e confermano ciò che è proiettato nell’immaginario delle storie virgiliane. In mostra, alla celeberrima edizione di Strasburgo del 1502, curata dall’umanista Sebastian Brant, qui proposta nella sua prima edizione impreziosita da xilografie acquarellate, viene affiancata l’edizione manierista basata su disegni del Beccafumi di recentissima scoperta.
Promossa dal Comune di Mantova, dal Centro Internazionale d’Arte e di Cultura di Palazzo Te, dal Museo Civico di Palazzo Te, dall’Ambasciata d’Italia a Tunisi e dall’Istituto Italiano di Cultura di Tunisi, e sostenuta dalla Fondazione Banca Agricola Mantovana e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Verona Vicenza Belluno e Ancona, la mostra si inserisce nel programma delle Celebrazioni Virgiliane della città di Mantova.
Intorno all’esposizione, la Mantova di Virgilio: un itinerario tra i luoghi e le testimonianze virgiliane si irradia da Palazzo Te sino al cuore della città, proponendo un volto turisticamente inedito di Mantova e del suo territorio. In concomitanza, la città offre un altro suo tesoro: la domus di età romana imperiale con mosaici recentemente emersa in Piazza Sordello.
Ma tutto l’autunno 2011 di Mantova sarà nel segno di Virgilio: la città diverrà sede di una serie di importanti iniziative e manifestazioni finalizzate a celebrare il massimo poeta della latinità, mantovano per nascita. Un’intensa attività divulgativa, didattica e scientifica rivolta ai mantovani, ai turisti, ad appassionati e curiosi, ai giovani e alle scuole, si articolerà in diversi appuntamenti con l’intento di valorizzare i dieci secoli di tradizione culturale che Mantova ha tessuto sulla figura di Virgilio. Va segnalato che alla mostra a Palazzo Te si affianca il convegno internazionale “Virgilio e l’idea d’Italia”, curato dall’Accademia Nazionale Virgiliana di Scienze, Lettere ed Arti. Uno specifico progetto didattico, modulato sui diversi ordini di scuole e curato dal Servizio Musei Civici di Mantova-Assessorato alla Cultura del Comune di Mantova, completa l’ampia proposta espositiva.
Forse nessuno scrittore classico ha avuto la notorietà di Virgilio. Celebrato come autore dell’Eneide, delle Bucoliche e delle Georgiche, è stato scelto da Dante come guida nella Divina Commedia, affascinando in ugual misura Petrarca e Boccacio, Ariosto ed Eliot, solo per citare qualche nome. Senza tacere della sua fama di profeta, mago, nume propiziatore, nomea che per secoli si è accresciuta a Napoli, circondando il poeta e la sua tomba di infinite leggende. Secoli dopo, un altro grande, Giacomo Leopardi, volle essere sepolto accanto al nostro nell’area archeologica sopra Piedigrotta, nel frattempo divenuta meta obbligata del Grand Tour.
Di Virgilio, a Palazzo Te, vengono indagati soprattutto l’uomo e la sua fama. Dell’uomo si cerca di scoprire il volto, partendo da un documento che per la prima volta esce dal Museo del Bardo di Tunisi: il celeberrimo mosaico rinvenuto nel 1896 negli scavi di Hadrumentum dove Virgilio è ritratto tra due Muse.
Da una testimonianza così antica e inarrivabile a un monumento recente: quello che nel 1927 Mantova gli ha dedicato, in mostra con i bozzetti di Giuseppe Menozzi, affiancati da altri progetti ideati da celebri artisti del primo Novecento, tra cui Duilio Cambellotti.
Tra l’una e l’altro intercorrono quasi duemila anni, un lungo periodo durante il quale l’interesse intorno a Virgilio non venne mai meno, come documentano in mostra reperti e testimonianze uniche, dalla celebre scultura del Virgilio in cattedra, emblema della Mantova medievale, alla bizzarra iconografia della “testa di Virgilio nella vasca” elaborata in area mantegnesca e ripresa da Giulio Romano nella lunetta affrescata della Loggia delle Muse di Palazzo Te, a una serie di grandi tele sei e settecentesche, che raccontano episodi dell’Eneide e della Divina Commedia che hanno in Virgilio o nei suoi personaggi i loro soggetti.
Alcune di queste tele sono poco note, come quelle di Filippo Napoletano e Rutilio Manetti provenienti dagli Uffizi e dalla Pinacoteca Nazionale di Siena, o non sono mai state esposte, come il capolavoro inedito raffigurante La morte di Didone di Pietro Testa, o lo spettacolare dipinto rococò di Sebastiano Conca, anch’esso proveniente dagli Uffizi.
Poi l’interesse per Virgilio in epoca neoclassica, con il già menzionato Grand Tour al suo sepolcro, qui evocato da una tela preromantica di Hubert Robert, che documenta come la fama del poeta mantovano fosse radicata in tutto il Continente.
La fortuna di un personaggio si concretizza anche in molti altri aspetti: dalle monete che ne trasmettono l’effigie, alle medaglie, alle illustrazioni a stampa. Queste ultime, veramente numerose e importanti, diffondono e confermano ciò che è proiettato nell’immaginario delle storie virgiliane. In mostra, alla celeberrima edizione di Strasburgo del 1502, curata dall’umanista Sebastian Brant, qui proposta nella sua prima edizione impreziosita da xilografie acquarellate, viene affiancata l’edizione manierista basata su disegni del Beccafumi di recentissima scoperta.
Promossa dal Comune di Mantova, dal Centro Internazionale d’Arte e di Cultura di Palazzo Te, dal Museo Civico di Palazzo Te, dall’Ambasciata d’Italia a Tunisi e dall’Istituto Italiano di Cultura di Tunisi, e sostenuta dalla Fondazione Banca Agricola Mantovana e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Verona Vicenza Belluno e Ancona, la mostra si inserisce nel programma delle Celebrazioni Virgiliane della città di Mantova.
Intorno all’esposizione, la Mantova di Virgilio: un itinerario tra i luoghi e le testimonianze virgiliane si irradia da Palazzo Te sino al cuore della città, proponendo un volto turisticamente inedito di Mantova e del suo territorio. In concomitanza, la città offre un altro suo tesoro: la domus di età romana imperiale con mosaici recentemente emersa in Piazza Sordello.
Ma tutto l’autunno 2011 di Mantova sarà nel segno di Virgilio: la città diverrà sede di una serie di importanti iniziative e manifestazioni finalizzate a celebrare il massimo poeta della latinità, mantovano per nascita. Un’intensa attività divulgativa, didattica e scientifica rivolta ai mantovani, ai turisti, ad appassionati e curiosi, ai giovani e alle scuole, si articolerà in diversi appuntamenti con l’intento di valorizzare i dieci secoli di tradizione culturale che Mantova ha tessuto sulla figura di Virgilio. Va segnalato che alla mostra a Palazzo Te si affianca il convegno internazionale “Virgilio e l’idea d’Italia”, curato dall’Accademia Nazionale Virgiliana di Scienze, Lettere ed Arti. Uno specifico progetto didattico, modulato sui diversi ordini di scuole e curato dal Servizio Musei Civici di Mantova-Assessorato alla Cultura del Comune di Mantova, completa l’ampia proposta espositiva.
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