Mariano Pieroni. Gli scoppiati
Dal 11 Dicembre 2021 al 20 Gennaio 2022
Mantova
Luogo: Galleria Arianna Sartori
Indirizzo: Via Ippolito Nievo 10
Orari: dal Lunedì al Sabato 10.00-12.30 / 15.30-19.30. Domenica 12 e Domenica 19 dicembre 15.30-19.00
Curatori: Arianna Sartori
Telefono per informazioni: +39 0376 324260
Una nuova mostra dell’Artista Mariano Pieroni sarà possibile ammirare alla Galleria Arianna Sartori, a Mantova nella sala di via Ippolito Nievo 10.
Per Mariano Pieroni la mostra “Gli scoppiati”, che si inaugurerà Sabato 11 dicembre alle ore 17.00 alla sua presenza, è la seconda personale nella Città di Mantova, dopo la personale “Plasticoni 2019. Market-system’s animal and human” che riscontrò un grandissimo successo di pubblico e critica alla Galleria Arianna Sartori ed aver partecipato alla “Casa Museo Sartori” di Castel d’Ario alle rassegne: “L’arte italiana dalla terra alla tavola” nel 2015 con l’opera “Puledro” (scultura polimaterica, plasticone), “50anni d’Arte in Lombardia” nel 2016 con l’opera “Leviero 2” (scultura polimaterica, plasticone), “Animalia. Natura & Arte” nel 2017 con l’opera “Mandrillo” (scultura polimaterica, plasticone) e “ARTeSPORT” nel 2019 con l’opera “Tennista” (scultura in porcellana), esposizione curata da Arianna Sartori e che diventa l’occasione per approfondire il lavoro di questo artista affermato in Italia e all’estero.
L’esposizione, curata da Arianna Sartori, resterà aperta al pubblico fino al prossimo 20 gennaio 2022 (con chiusura dal 24 dicembre al 6 gennaio 2022).
Gli scoppiati
Dimensione della crisi. Anima obsoleta. Diciassette opere doppie, tecnica mista: olio e plasticoni.
Racconto stratificato: il passato totalmente nascosto da uno strato su cui è posta una rappresentazione, una pulsione creativa del tempo presente. Presente che è una documentazione sofferta da attualità covid-19.
L’incubo e il suo avvolgente abbraccio, l’incubo e la sua dinamica distruttiva sono faces del presente.
Ciò che è sotto e non si può vedere (il sottostrato) è semplice, piccola, disponibile bellezza perduta.
Siamo alla dimensione della crisi crepuscolare: “amo la rosa che non colsi” che è pur sempre una rosa, oggi strappata via perchè inodore e cimiteriale (di gozzaniana memoria).
La crisi è da vivere dopo tutte le demenziali fughe in avanti prescritte in buona parte dalla filosofia di mercato; la crisi è necessaria per rimettere sul tavolo le ragioni della disfatta.
Solo se resisto senza cedere al cappio che ho presso al collo e quindi trovo le motivazioni per usare, dare fondo a residue energie, mi troverò in condizione per vivere ancora. Ma senza fretta!
La crisi covid-19, è una occasione di cambiamento.
Dicevo, diciassette lavori eseguiti con una tecnica nuova, sperimentale, che si fonda su trasparenze materiche, in parte neutre. Le sovrapposizioni di frammenti di carta ciclostilata, colla, colori acrilici, inchiostri di china nera e a colori, sono usati e posti con un personale sistema, con del materiale di riciclo, dei dismessi involucri alimentari. Resti di foto scontornate, resti di giornali cartacei, un mix circadiano trattato in punta di pennino arcaico, e robuste passate di corposa tinta, per materializzare, visualizzare spazi il più possibile lontani e profondi senza trascurare simboli e segni che affiorano dal mio passato e da un tempo il più remoto intuibile per un “sift” di significati, contenuti, segni, novità, sopra le mie radici. In sintesi: potenziamento dimensionale (uno stilema) dimensionista. Questa serie è nata in novembre 2020 e prosegue il discorso de “Gli scoppiati” illustrando una fase di ricerca fondata su valori estetici. Decantazione dell’impegno del vivere e aspetti della bellezza rintracciabile nei labirinti del dramma in luoghi e nebbie, o sfumature dell’anima, e nell’azione creativa frustrata, negata e dispersa, non solo dal covid-19, ma anche da una idea malsana di globalità consumista.
Mariano Pieroni, 2021
Mariano Pieroni è nato a Barga (LU) il 17 giugno 1937, vive e opera a Solbiate Arno (VA). Ideologo del movimento “Dimensionismo”, ha fatto parte di gruppi storici dell’area lombarda: Liberi Artisti (LADPDV), i Besnatesi, Porta Ticinese, Centro documentazione Arte Varese diretto da G. F. Maffina, Tectores Errantes, Dimensionismo. Negli anni che vanno dal 1951 al 1966 vive a Firenze e frequenta gli studi di Rosai, Grazzini, Conti, la Scuola Libera del Nudo presso l’Accademia di Belle Arti diretta da Giorgio Settala, e nel 1953-54 frequenta lo studio di Pietro Annigoni. Tra i suoi maestri figurano anche Ugo Seravalle (primo maestro) ed Emanuele Zambini (noto scultore). Conosce il grande artista italo-americano Agostino Nivola durante l’estate del 1950 e ne segue gli insegnamenti a Villa Pozzolini a Quercianella. Di prima formazione figurativa passa, dopo la Scuola del Nudo presso l’Accademia di Firenze, all’informale, adottando varie tecniche come il “collage” e il “frottage”. Negli anni fiorentini frequenta, tra le altre, la galleria “Numero” di Fiamma Vigo, conosce il critico Boatto ed Esther Panducci (guide di un excursus nei “salotti buoni” della città). Dopo l’alluvione del 1966 che inonda Firenze, viene invitato in Belgio, a Liegi, e modella, come scultore, l’intero campionario della “Andrè Junkers”. Dopo circa un anno torna in Italia e da allora risiede a Solbiate Arno.
Dal 1970 ad oggi ha realizzato più di 120 mostre personali in varie città italiane ed estere tra cui Ginevra, Parigi, Amburgo, Bruxelles, Amsterdam, Londra, Rotterdam, New York, Boston e Atlantic City. Ha vinto premi e partecipato a prestigiose collettive. Esiste una bibliografia già vasta e articolata: oltre a opere monografiche si contano pubblicazioni di articoli, recensioni, presentazioni su importanti quotidiani, riviste varie italiane e straniere. Ha eseguito opere pubbliche fra cui affreschi e sculture, vetrate artistiche, ceramiche, opere in ferro saldato, numerosi bronzi e opere in materiale plastico-polimaterico. Sue opere si trovano in musei d’Europa e degli Stati Uniti.
Tramite il maestro Leo Spaventa Filippi entra in contatto con Leonardo Borgese nello studio di Milano. Nel periodo che intercorre tra gli anni 1971 e 1980, conosce e collabora con note firme della letteratura e della critica d’arte di cui conserva scritti, recensioni e presentazioni. Fra queste: Mario Lepore, Luigi Carluccio, Franco Solmi, Marco Rosci, Carlo Munari, Franco Passoni, Mario de Micheli, Piero Chiara, Igniazio Mormino, Raffaele de Grada, G. F. Maffina, Enrico Baj, Emma Zanella, Francesca Consonni, Giovanni Quaglino, Gilberto Madioni, Mario Pistono, Giovanni Stella, Elio Bertozzi...
Nel 1972 fonda il movimento Dimensionismo. Nel 1986-87, intorno all’idea Dimensionismo si compone un gruppo rinnovato con importanti partecipazioni. L’evoluzione e il dibattito di quel periodo inducono Mariano Pieroni ad aprire su di una tematica in cui prevale una componente che può essere appellata “di civica utilità” (ecologia ambientale). Ed è allora, nel 1988-89, che inizia l’attività detta “Plasticoni”, con un nuovo “aggregato” detto “Linea Confinaria”, nel quale intere famiglie si attivano con la famiglia Pieroni in esecuzioni di pulizia sul paesaggio, performances, installazioni e rappresentazioni en plain air. Nell’anno 2000, una performance alla GAM di Gallarate segnò l’inizio del progetto per una mostra fondamentale: Natura Artifiziata, che si svolse nel Gennaio-Febbraio 2002, di cui fu principale curatore Silvio Zanella, coadiuvato da Francesca Consonni ed Emma Zanella, fu un successo vero. Quell’evento aprì spazi ulteriori: Pieroni aderì a inviti ed eventi internazionali in Italia e all’estero, evolvendo il suo percorso nello scenario dell’arte contemporanea.
Nel Novembre 2018, con una mostra personale presso Immagini Spazio Arte di Cremona, inizia una collaborazione con Italart, che sarà il tramite per esporre in Febbraio 2019 alla prestigiosa fiera londinese Parallax Art Fair London, Kensington Town Hall. In Maggio accoglie la proposta della famiglia Sartori per una nuova mostra personale a Mantova presso la Galleria d’Arte Arianna Sartori. Nel periodo Agosto-Settembre si ripropone a Londra con un “solo show” antologico presso Apartment Contemporary Art Gallery nel caratteristico quartiere di Chiswick (31 Ravenscraft Road W4 5EQ, London UK). Nel Luglio 2020 partecipa a To Art or Not to Art? This is the question, Fitzrovia Gallery Mostra Internazionale d’Arte Contemporanea, 139 Whitfield St, Kings Cross, London. Dal 27 Agosto al 28 Settembre espone online Solo Show sedici opere (polimaterici, dipinti e sculture) su Artsy-Secret Art Ltd. Dal 23 gennaio al 12 febbraio 2021, mostra personale con 22 opere alla galleria d’arte Secret Art Gallery London, 28 Cheshire Street, E2 6EH London UK.
Per Mariano Pieroni la mostra “Gli scoppiati”, che si inaugurerà Sabato 11 dicembre alle ore 17.00 alla sua presenza, è la seconda personale nella Città di Mantova, dopo la personale “Plasticoni 2019. Market-system’s animal and human” che riscontrò un grandissimo successo di pubblico e critica alla Galleria Arianna Sartori ed aver partecipato alla “Casa Museo Sartori” di Castel d’Ario alle rassegne: “L’arte italiana dalla terra alla tavola” nel 2015 con l’opera “Puledro” (scultura polimaterica, plasticone), “50anni d’Arte in Lombardia” nel 2016 con l’opera “Leviero 2” (scultura polimaterica, plasticone), “Animalia. Natura & Arte” nel 2017 con l’opera “Mandrillo” (scultura polimaterica, plasticone) e “ARTeSPORT” nel 2019 con l’opera “Tennista” (scultura in porcellana), esposizione curata da Arianna Sartori e che diventa l’occasione per approfondire il lavoro di questo artista affermato in Italia e all’estero.
L’esposizione, curata da Arianna Sartori, resterà aperta al pubblico fino al prossimo 20 gennaio 2022 (con chiusura dal 24 dicembre al 6 gennaio 2022).
Gli scoppiati
Dimensione della crisi. Anima obsoleta. Diciassette opere doppie, tecnica mista: olio e plasticoni.
Racconto stratificato: il passato totalmente nascosto da uno strato su cui è posta una rappresentazione, una pulsione creativa del tempo presente. Presente che è una documentazione sofferta da attualità covid-19.
L’incubo e il suo avvolgente abbraccio, l’incubo e la sua dinamica distruttiva sono faces del presente.
Ciò che è sotto e non si può vedere (il sottostrato) è semplice, piccola, disponibile bellezza perduta.
Siamo alla dimensione della crisi crepuscolare: “amo la rosa che non colsi” che è pur sempre una rosa, oggi strappata via perchè inodore e cimiteriale (di gozzaniana memoria).
La crisi è da vivere dopo tutte le demenziali fughe in avanti prescritte in buona parte dalla filosofia di mercato; la crisi è necessaria per rimettere sul tavolo le ragioni della disfatta.
Solo se resisto senza cedere al cappio che ho presso al collo e quindi trovo le motivazioni per usare, dare fondo a residue energie, mi troverò in condizione per vivere ancora. Ma senza fretta!
La crisi covid-19, è una occasione di cambiamento.
Dicevo, diciassette lavori eseguiti con una tecnica nuova, sperimentale, che si fonda su trasparenze materiche, in parte neutre. Le sovrapposizioni di frammenti di carta ciclostilata, colla, colori acrilici, inchiostri di china nera e a colori, sono usati e posti con un personale sistema, con del materiale di riciclo, dei dismessi involucri alimentari. Resti di foto scontornate, resti di giornali cartacei, un mix circadiano trattato in punta di pennino arcaico, e robuste passate di corposa tinta, per materializzare, visualizzare spazi il più possibile lontani e profondi senza trascurare simboli e segni che affiorano dal mio passato e da un tempo il più remoto intuibile per un “sift” di significati, contenuti, segni, novità, sopra le mie radici. In sintesi: potenziamento dimensionale (uno stilema) dimensionista. Questa serie è nata in novembre 2020 e prosegue il discorso de “Gli scoppiati” illustrando una fase di ricerca fondata su valori estetici. Decantazione dell’impegno del vivere e aspetti della bellezza rintracciabile nei labirinti del dramma in luoghi e nebbie, o sfumature dell’anima, e nell’azione creativa frustrata, negata e dispersa, non solo dal covid-19, ma anche da una idea malsana di globalità consumista.
Mariano Pieroni, 2021
Mariano Pieroni è nato a Barga (LU) il 17 giugno 1937, vive e opera a Solbiate Arno (VA). Ideologo del movimento “Dimensionismo”, ha fatto parte di gruppi storici dell’area lombarda: Liberi Artisti (LADPDV), i Besnatesi, Porta Ticinese, Centro documentazione Arte Varese diretto da G. F. Maffina, Tectores Errantes, Dimensionismo. Negli anni che vanno dal 1951 al 1966 vive a Firenze e frequenta gli studi di Rosai, Grazzini, Conti, la Scuola Libera del Nudo presso l’Accademia di Belle Arti diretta da Giorgio Settala, e nel 1953-54 frequenta lo studio di Pietro Annigoni. Tra i suoi maestri figurano anche Ugo Seravalle (primo maestro) ed Emanuele Zambini (noto scultore). Conosce il grande artista italo-americano Agostino Nivola durante l’estate del 1950 e ne segue gli insegnamenti a Villa Pozzolini a Quercianella. Di prima formazione figurativa passa, dopo la Scuola del Nudo presso l’Accademia di Firenze, all’informale, adottando varie tecniche come il “collage” e il “frottage”. Negli anni fiorentini frequenta, tra le altre, la galleria “Numero” di Fiamma Vigo, conosce il critico Boatto ed Esther Panducci (guide di un excursus nei “salotti buoni” della città). Dopo l’alluvione del 1966 che inonda Firenze, viene invitato in Belgio, a Liegi, e modella, come scultore, l’intero campionario della “Andrè Junkers”. Dopo circa un anno torna in Italia e da allora risiede a Solbiate Arno.
Dal 1970 ad oggi ha realizzato più di 120 mostre personali in varie città italiane ed estere tra cui Ginevra, Parigi, Amburgo, Bruxelles, Amsterdam, Londra, Rotterdam, New York, Boston e Atlantic City. Ha vinto premi e partecipato a prestigiose collettive. Esiste una bibliografia già vasta e articolata: oltre a opere monografiche si contano pubblicazioni di articoli, recensioni, presentazioni su importanti quotidiani, riviste varie italiane e straniere. Ha eseguito opere pubbliche fra cui affreschi e sculture, vetrate artistiche, ceramiche, opere in ferro saldato, numerosi bronzi e opere in materiale plastico-polimaterico. Sue opere si trovano in musei d’Europa e degli Stati Uniti.
Tramite il maestro Leo Spaventa Filippi entra in contatto con Leonardo Borgese nello studio di Milano. Nel periodo che intercorre tra gli anni 1971 e 1980, conosce e collabora con note firme della letteratura e della critica d’arte di cui conserva scritti, recensioni e presentazioni. Fra queste: Mario Lepore, Luigi Carluccio, Franco Solmi, Marco Rosci, Carlo Munari, Franco Passoni, Mario de Micheli, Piero Chiara, Igniazio Mormino, Raffaele de Grada, G. F. Maffina, Enrico Baj, Emma Zanella, Francesca Consonni, Giovanni Quaglino, Gilberto Madioni, Mario Pistono, Giovanni Stella, Elio Bertozzi...
Nel 1972 fonda il movimento Dimensionismo. Nel 1986-87, intorno all’idea Dimensionismo si compone un gruppo rinnovato con importanti partecipazioni. L’evoluzione e il dibattito di quel periodo inducono Mariano Pieroni ad aprire su di una tematica in cui prevale una componente che può essere appellata “di civica utilità” (ecologia ambientale). Ed è allora, nel 1988-89, che inizia l’attività detta “Plasticoni”, con un nuovo “aggregato” detto “Linea Confinaria”, nel quale intere famiglie si attivano con la famiglia Pieroni in esecuzioni di pulizia sul paesaggio, performances, installazioni e rappresentazioni en plain air. Nell’anno 2000, una performance alla GAM di Gallarate segnò l’inizio del progetto per una mostra fondamentale: Natura Artifiziata, che si svolse nel Gennaio-Febbraio 2002, di cui fu principale curatore Silvio Zanella, coadiuvato da Francesca Consonni ed Emma Zanella, fu un successo vero. Quell’evento aprì spazi ulteriori: Pieroni aderì a inviti ed eventi internazionali in Italia e all’estero, evolvendo il suo percorso nello scenario dell’arte contemporanea.
Nel Novembre 2018, con una mostra personale presso Immagini Spazio Arte di Cremona, inizia una collaborazione con Italart, che sarà il tramite per esporre in Febbraio 2019 alla prestigiosa fiera londinese Parallax Art Fair London, Kensington Town Hall. In Maggio accoglie la proposta della famiglia Sartori per una nuova mostra personale a Mantova presso la Galleria d’Arte Arianna Sartori. Nel periodo Agosto-Settembre si ripropone a Londra con un “solo show” antologico presso Apartment Contemporary Art Gallery nel caratteristico quartiere di Chiswick (31 Ravenscraft Road W4 5EQ, London UK). Nel Luglio 2020 partecipa a To Art or Not to Art? This is the question, Fitzrovia Gallery Mostra Internazionale d’Arte Contemporanea, 139 Whitfield St, Kings Cross, London. Dal 27 Agosto al 28 Settembre espone online Solo Show sedici opere (polimaterici, dipinti e sculture) su Artsy-Secret Art Ltd. Dal 23 gennaio al 12 febbraio 2021, mostra personale con 22 opere alla galleria d’arte Secret Art Gallery London, 28 Cheshire Street, E2 6EH London UK.
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