La città nascosta. Archeologia urbana a Mantova
![La città nascosta. Archeologia urbana a Mantova La città nascosta. Archeologia urbana a Mantova](http://www.arte.it/foto/600x450/af/116279-mn.jpg)
La città nascosta. Archeologia urbana a Mantova
Dal 07 Maggio 2021 al 31 Dicembre 2021
Mantova
Luogo: Museo Archeologico Nazionale
Indirizzo: Piazza Sordello 27
Curatori: Mari Hirose e Leonardo Lamanna
Enti promotori:
- Palazzo Ducale
- Museo Archeologico Nazionale di Mantova
- Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio delle Province di Cremona Lodi e Mantova
Telefono per informazioni: +39 0376 224832
E-Mail info: pal-mn@beniculturali.it
Sito ufficiale: http://www.mantovaducale.beniculturali.it
“La città nascosta. Archeologia urbana a Mantova” è il nome della nuova esposizione allestita al secondo piano del Museo Archeologico Nazionale. Nata da una collaborazione tra Palazzo Ducale e Museo Archeologico Nazionale di Mantova e la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle Province di Cremona, Lodi e Mantova, la mostra a cura degli archeologi Mari Hirose e Leonardo Lamanna intende mostrare al pubblico i risultati degli ultimi scavi cittadini a pochi mesi dalla loro scoperta.
Il sottosuolo della città continua a riservare sorprese e a svelare, tassello per tassello, la sua storia più antica, che va componendosi come un mosaico. Grazie allo scavo di Gradaro – Fiera Catena, condotto sotto la direzione della Soprintendenza nell’ambito del progetto di riqualificazione Mantova Hub, promosso dal Comune, sono venute alla luce tracce del più antico insediamento finora ritrovato nell’area della città, risalente alla fine dell’età del Bronzo, diversi secoli prima dell’arrivo degli Etruschi. Particolarmente fortunato è stato il rinvenimento di due grandi dolii, vasi usati per contenere granaglie e altre riserve alimentari, conservati al di sotto del pavimento di una capanna, che sono stati accuratamente prelevati e sottoposti a restauro.
Il cantiere di via Rubens – Case dei Canonici di Santa Barbara, nel cuore della Civitas vetus ossia del centro storico, rappresenta invece un vero e proprio viaggio a ritroso nel tempo, dal Rinascimento all’età longobarda, dalla Mantua romana sino all’epoca etrusca, quando qui si trovavano un quartiere con abitazioni e una bottega di ceramisti.
Saranno presentati non solo i più recenti studi sulla sepoltura altomedievale venuta in luce nel 2012, già balzata agli onori della cronaca per il suo corredo ricco di ori, ma anche nuovi importanti ritrovamenti, come un pavimento a mosaico decorato con delicate foglie di vite, testimonianza dei gusti raffinati dei proprietari di un’antica domus.
«Gli eccezionali rinvenimenti provenienti dai due scavi mantovani diretti dalla Soprintendenza – afferma il Soprintendente Gabriele Barucca - consentono di presentare nella mostra organizzata in occasione della riapertura del Museo Archeologico Nazionale, pezzi che lasciano intravedere nuove prospettive di ricerca e stimolano ulteriori approfondimenti scientifici e storici».
«Un’occasione straordinaria – prosegue il Direttore di Palazzo Ducale Stefano L’Occaso – per entrare nel vivo degli scavi in corso in città e per partecipare, quasi in presa diretta, alle scoperte che il sottosuolo ci riserva: scoperte che ci aiutano a scrivere e a volte ci costringono a riscrivere la storia della città, nella splendida ‘vetrina’ del Museo Archeologico».
«Dall’età del Bronzo all’età moderna – raccontano i curatori della mostra Mari Hirose e Leonardo Lamanna – passando per etruschi, romani e Medioevo: la storia di una città millenaria come Mantova giace nascosta sottoterra. Grazie all’accurato lavoro degli archeologi questo patrimonio antico, ricco di storie emozionanti, torna ogni giorno alla luce e, anche tramite questa mostra, può essere restituito a tutti i cittadini, che ne sono i veri proprietari».
I reperti provenienti dagli scavi urbani saranno esposti in un nuovo allestimento nella pregevole cornice del Museo Archeologico Nazionale, storico Teatro di Corte dei Gonzaga.
La mostra è accompagnata dalla pubblicazione di un piccolo libretto-guida realizzato da Editoriale Sometti a disposizione del visitatore.
Il sottosuolo della città continua a riservare sorprese e a svelare, tassello per tassello, la sua storia più antica, che va componendosi come un mosaico. Grazie allo scavo di Gradaro – Fiera Catena, condotto sotto la direzione della Soprintendenza nell’ambito del progetto di riqualificazione Mantova Hub, promosso dal Comune, sono venute alla luce tracce del più antico insediamento finora ritrovato nell’area della città, risalente alla fine dell’età del Bronzo, diversi secoli prima dell’arrivo degli Etruschi. Particolarmente fortunato è stato il rinvenimento di due grandi dolii, vasi usati per contenere granaglie e altre riserve alimentari, conservati al di sotto del pavimento di una capanna, che sono stati accuratamente prelevati e sottoposti a restauro.
Il cantiere di via Rubens – Case dei Canonici di Santa Barbara, nel cuore della Civitas vetus ossia del centro storico, rappresenta invece un vero e proprio viaggio a ritroso nel tempo, dal Rinascimento all’età longobarda, dalla Mantua romana sino all’epoca etrusca, quando qui si trovavano un quartiere con abitazioni e una bottega di ceramisti.
Saranno presentati non solo i più recenti studi sulla sepoltura altomedievale venuta in luce nel 2012, già balzata agli onori della cronaca per il suo corredo ricco di ori, ma anche nuovi importanti ritrovamenti, come un pavimento a mosaico decorato con delicate foglie di vite, testimonianza dei gusti raffinati dei proprietari di un’antica domus.
«Gli eccezionali rinvenimenti provenienti dai due scavi mantovani diretti dalla Soprintendenza – afferma il Soprintendente Gabriele Barucca - consentono di presentare nella mostra organizzata in occasione della riapertura del Museo Archeologico Nazionale, pezzi che lasciano intravedere nuove prospettive di ricerca e stimolano ulteriori approfondimenti scientifici e storici».
«Un’occasione straordinaria – prosegue il Direttore di Palazzo Ducale Stefano L’Occaso – per entrare nel vivo degli scavi in corso in città e per partecipare, quasi in presa diretta, alle scoperte che il sottosuolo ci riserva: scoperte che ci aiutano a scrivere e a volte ci costringono a riscrivere la storia della città, nella splendida ‘vetrina’ del Museo Archeologico».
«Dall’età del Bronzo all’età moderna – raccontano i curatori della mostra Mari Hirose e Leonardo Lamanna – passando per etruschi, romani e Medioevo: la storia di una città millenaria come Mantova giace nascosta sottoterra. Grazie all’accurato lavoro degli archeologi questo patrimonio antico, ricco di storie emozionanti, torna ogni giorno alla luce e, anche tramite questa mostra, può essere restituito a tutti i cittadini, che ne sono i veri proprietari».
I reperti provenienti dagli scavi urbani saranno esposti in un nuovo allestimento nella pregevole cornice del Museo Archeologico Nazionale, storico Teatro di Corte dei Gonzaga.
La mostra è accompagnata dalla pubblicazione di un piccolo libretto-guida realizzato da Editoriale Sometti a disposizione del visitatore.
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