Tullio Crali. Tra cielo e terra
![Tullio Crali, Duello aereo, 1929 Tullio Crali, Duello aereo, 1929](http://www.arte.it/foto/600x450/bf/115139-unnamed_6_.jpg)
Tullio Crali, Duello aereo, 1929
Dal 07 Maggio 2021 al 30 Agosto 2021
Macerata
Luogo: Musei Civici Palazzo Buonaccorsi
Indirizzo: Via Don Minzoni 24
Enti promotori:
- Comune di Macerata
- Macerata Musei
Il Comune di Macerata e Macerata Musei, in collaborazione con l’Associazione culturale FUTURCRALI e il sostegno della Regione Marche, sono lieti di annunciare un'importate retrospettiva di Tullio Crali dal titolo Tra cielo e terra che si terrà nelle sale espositive dei Musei Civici di Palazzo Buonaccorsi, Macerata via Don Minzoni 24, dal 7 maggio al 30 agosto 2021.
Dopo il successo ottenuto lo scorso anno alla Estorick Collection di Londra, la mostra Tullio Crali: a futurist life, a cura di Christopher Adams e Barbara Martorelli, con un format aggiornato approda a Macerata con il titolo Tullio Crali. Tra cielo e terra. Cielo e terra infatti sono le parole che raccontano e raccolgono in un’asciutta sintesi gli sconfinati orizzonti percorsi dalla ricerca sempre viva e inesausta di Tullio Crali
Nato a Zara nel 1910, Tullio Crali visse gran parte della sua vita tra il Friuli e Milano, e da giovane studente scoprì il Futurismo che influenzò i suoi primi lavori, aderendo ufficialmente al movimento nel 1929. A seguito delle sue prime pioneristiche esperienze di volo aderisce all'Aeropittura futurista, che condivide e approfondisce nel breve soggiorno a Macerata, tra la primavera e l’estate del 1943, con il ben consolidato “Gruppo futurista marchigiano Boccioni-Tano”, che aveva lanciato la città nel panorama del futurismo internazionale. Dal 1966 fino alla morte visse a Milano con lunghi soggiorni all’estero fra cui Parigi ed Il Cairo, ma rimase sempre profondamente legato, anche per vicende famigliari, a Macerata dove, per sua espressa volontà, è sepolto e dove tutt’ora è conservato il suo archivio.
La mostra presenta, insieme ad interessanti inediti come diari, foto e materiali d’archivio, una selezione di circa 40 opere tra le più iconiche della sua produzione, da quelle che hanno contribuito a determinare il successo dell’Aeropittura, più famose e celebrate per le evoluzioni aeree negli sconfinati spazi del cielo, alle Sassintesi, opere più tarde che richiamano il deserto, la nudità della materia e concludono il ciclo della sua ricerca nello spazio altrettanto infinito della riflessione e della meditazione.
Dopo il successo ottenuto lo scorso anno alla Estorick Collection di Londra, la mostra Tullio Crali: a futurist life, a cura di Christopher Adams e Barbara Martorelli, con un format aggiornato approda a Macerata con il titolo Tullio Crali. Tra cielo e terra. Cielo e terra infatti sono le parole che raccontano e raccolgono in un’asciutta sintesi gli sconfinati orizzonti percorsi dalla ricerca sempre viva e inesausta di Tullio Crali
Nato a Zara nel 1910, Tullio Crali visse gran parte della sua vita tra il Friuli e Milano, e da giovane studente scoprì il Futurismo che influenzò i suoi primi lavori, aderendo ufficialmente al movimento nel 1929. A seguito delle sue prime pioneristiche esperienze di volo aderisce all'Aeropittura futurista, che condivide e approfondisce nel breve soggiorno a Macerata, tra la primavera e l’estate del 1943, con il ben consolidato “Gruppo futurista marchigiano Boccioni-Tano”, che aveva lanciato la città nel panorama del futurismo internazionale. Dal 1966 fino alla morte visse a Milano con lunghi soggiorni all’estero fra cui Parigi ed Il Cairo, ma rimase sempre profondamente legato, anche per vicende famigliari, a Macerata dove, per sua espressa volontà, è sepolto e dove tutt’ora è conservato il suo archivio.
La mostra presenta, insieme ad interessanti inediti come diari, foto e materiali d’archivio, una selezione di circa 40 opere tra le più iconiche della sua produzione, da quelle che hanno contribuito a determinare il successo dell’Aeropittura, più famose e celebrate per le evoluzioni aeree negli sconfinati spazi del cielo, alle Sassintesi, opere più tarde che richiamano il deserto, la nudità della materia e concludono il ciclo della sua ricerca nello spazio altrettanto infinito della riflessione e della meditazione.
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