Una storia di donne
Dal 06 Marzo 2015 al 15 Marzo 2015
Seravezza | Lucca
Luogo: Scuderie Granducali
Indirizzo: via Del Palazzo
Orari: venerdì e sabato 15-19; domenica e festivi 10-19
Enti promotori:
- FIAF - Federazione Italiana Associazioni Fotografiche
- Fondazione Terre Medicee
- MiBACT
Costo del biglietto: intero € 6, ridotto € 4
Telefono per informazioni: +39 0584 757443 / 0584 756046
E-Mail info: info@seravezzafotografia.it
Sito ufficiale: http://www.seravezzafotografia.it
La mostra si propone di rappresentare la violenza di genere, attraverso scatti fotografici di storie e corpi di donne.
Se per violenza di genere si intende, così come definito nella Dichiarazione delle Nazioni Unite sull’Eliminazione della Violenza contro le Donne del 1993 “ogni atto legato alla differenza di sesso che provochi o possa provocare un danno fisico, sessuale, psicologico o una sofferenza della donna, compresa la minaccia di tali atti, la coercizione o l’arbitraria privazione della libertà sia nella vita pubblica che nella vita privata”, emerge l’importanza e l'esigenza di mantenerla concettualmente viva per comprenderne origini, cause e ripercussioni nelle sfere pubbliche e private. Spesso infatti la libertà di parlare di violenza di genere e anche di denunciarla si scontrano con una diffusa miopia sociale e culturale che porta, ancora oggi, a giustificare certi comportamenti sottesi alle dinamiche di genere in termini di potere e possesso. In questo senso dare visibilità alla realtà della violenza attraverso scatti fotografici, che ci parlano di singole donne, significa estrapolare dal concetto “violenza di genere” il suo significato corporeo, particolare, singolare, in tutta la sua profonda drammaticità e verità. Fotografare la violenza e i suoi effetti sulla carne è dare forma a questa violenza, portare alla luce qualcosa che spaventa, ma anche e soprattutto tentare di riportare le donne dalla dimensione di oggetti della violenza a quella peculiare di soggetti umani, restituendo loro bellezza e dignità.
L'immagine fotografica è ancora una volta il veicolo ideale per risvegliare quella “scintilla iniziale”, di cui aveva parlato la fotografa newyorkese Susan Sontag, capace di avvicinare lo spettatore, creare un legame empatico con ciò che vede, animare un sentimento verso la realtà fotografata, “le fotografie tracciano percorsi di riferimento e possono servire da totem di una causa: un sentimento si cristallizza facilmente attorno ad un'immagine”.
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