Le donne di Catarsini, vissute, dipinte, raccontate - Conferenza
![Ritratto di bimba all’Atelier, 1946 ca., olio su compensato Ritratto di bimba all’Atelier, 1946 ca., olio su compensato](http://www.arte.it/foto/600x450/a5/119953-Ritratto_di_bimba_all_Atelier_1946_ca_olio_su_compensato.jpg)
Ritratto di bimba all’Atelier, 1946 ca., olio su compensato
Dal 29 Agosto 2021 al 29 Agosto 2021
Forte dei Marmi | Lucca
Luogo: Villa Bertelli
Indirizzo: Via Giuseppe Mazzini 200
Orari: ore 18
Sono iniziate le ultime due settimane di apertura della mostra “Alfredo Catarsini - Esplorazioni” in corso a Villa Bertelli di Forte dei Marmi (via Mazzini 200) e visibile fino al 5 settembre.
Domenica 29 agosto, alle ore 17 per un’ora, si terranno le ultime visite guidate (prenotabili chiamando il numero +39 342 1684031) dopodiché, alle ore 18 nel Giardino dei lecci della villa fortemarmina, appuntamento con l’evento di finissage della mostra e conferenza della saggista e scrittrice Marilena Cheli Tomei, dal titolo “Le donne di Catarsini, vissute, dipinte, raccontate”, che sarà condotto dalla stessa Presidente della Fondazione Alfredo Catarsini 1899, Elena Martinelli (prenotazioni al numero +39 0584 787251).
Il pittore e il suo universo femminile Nato all’inizio dell’ultimo anno del XIX secolo e guidato sin da adolescente da una spiccata curiosità, Alfredo Catarsini ha potuto conoscere, apprendere, sperimentare tutto ciò che l'intellighenzia dell'epoca era in grado di offrire, ma è rimasto sempre fedele alla sua indole, per la quale l'arte è stata materia dello spirito e rifugio da ogni affanno, "vera affascinante amica", come egli stesso amava affermare.
E proprio attraverso l’arte (e in parte, la letteratura) ci ha tramandato il suo personale universo femminile comprendenti figure basilari della sua esistenza: dalla moglie Giuseppina/Alfreda, la figlia Mity e poi la nipote Elena, oggi custode e messaggera nel tempo dell’opera di Catarsini.
Poi ci sono le altre donne, le silenziose e immote compagne della vita del pittore: schizzi a carboncino dei "nudini" come amava definirli, tele di corpi femminili distesi sull'arenile in atteggiamento di completo abbandono, oppure castamente nudi in cammino verso il mare o appena usciti dalle acque, una morbida e seducente figura di modella dal colore acceso, adagiata sulla poltrona verde che ancora oggi troviamo nell'Atelier di Catarsini e occupata in un altro quadro da una bambina dallo sguardo sorpreso, un Nudo nero traboccante di femminilità, una intensa Maternità nera, immagine affascinante nel suo significato laico e universale e persino le donne del simbolismo meccanico, la cui femminilità viene comunque valorizzata dai seni ben evidenziati.
Le donne della guerra Dopo le donne vissute e dipinte siamo ora giunti alle donne raccontate, anzi a Delta, la protagonista del libro Giorni neri: un'altra testimonianza della capacità non comune per un uomo del suo tempo di saper penetrare l'animo femminile. Durante il periodo dal 1943 al 1945 - trascorso da Catarsini e la sua famiglia a San Martino in Val Freddana in seguito allo sfollamento da Viareggio - egli aveva raccolto pensieri e considerazioni in rapidi appunti con l'intenzione di svilupparli in seguito, cosa che fece nel romanzo Giorni Neri che fu dato in stampa nel 1969.
Durante il periodo dello sfollamento, dagli abitanti di San Martino fu chiesto a Catarsini di affrescare il catino absidale e i laterali della chiesa parrocchiale; il Maestro accettò subito.
Da sottolineare che la modella della figura della Madonna e delle altre donne dell'affresco furono la signora Renata del negozio di alimentari per la Vergine, la serva del prete e altre del paese. Ci troviamo davanti quindi a una Madonna-donna, non la classica immagine idealizzata dal volto dolce e sereno, ma una figura trascendente nel suo incedere sopra le nuvole, estremamente umana nell'espressione di un volto il cui sorriso stempera lo sguardo severo, per la distruzione operata dall'uomo. Le altre figure femminili, forse madri, sorelle o mogli, esprimono la desolazione per le rovine e i carri armati sullo sfondo e la timida speranza per l'intervento divino, sentimenti che dovevano essere il loro pane quotidiano nei giorni neri della guerra.
Domenica 29 agosto, alle ore 17 per un’ora, si terranno le ultime visite guidate (prenotabili chiamando il numero +39 342 1684031) dopodiché, alle ore 18 nel Giardino dei lecci della villa fortemarmina, appuntamento con l’evento di finissage della mostra e conferenza della saggista e scrittrice Marilena Cheli Tomei, dal titolo “Le donne di Catarsini, vissute, dipinte, raccontate”, che sarà condotto dalla stessa Presidente della Fondazione Alfredo Catarsini 1899, Elena Martinelli (prenotazioni al numero +39 0584 787251).
Il pittore e il suo universo femminile Nato all’inizio dell’ultimo anno del XIX secolo e guidato sin da adolescente da una spiccata curiosità, Alfredo Catarsini ha potuto conoscere, apprendere, sperimentare tutto ciò che l'intellighenzia dell'epoca era in grado di offrire, ma è rimasto sempre fedele alla sua indole, per la quale l'arte è stata materia dello spirito e rifugio da ogni affanno, "vera affascinante amica", come egli stesso amava affermare.
E proprio attraverso l’arte (e in parte, la letteratura) ci ha tramandato il suo personale universo femminile comprendenti figure basilari della sua esistenza: dalla moglie Giuseppina/Alfreda, la figlia Mity e poi la nipote Elena, oggi custode e messaggera nel tempo dell’opera di Catarsini.
Poi ci sono le altre donne, le silenziose e immote compagne della vita del pittore: schizzi a carboncino dei "nudini" come amava definirli, tele di corpi femminili distesi sull'arenile in atteggiamento di completo abbandono, oppure castamente nudi in cammino verso il mare o appena usciti dalle acque, una morbida e seducente figura di modella dal colore acceso, adagiata sulla poltrona verde che ancora oggi troviamo nell'Atelier di Catarsini e occupata in un altro quadro da una bambina dallo sguardo sorpreso, un Nudo nero traboccante di femminilità, una intensa Maternità nera, immagine affascinante nel suo significato laico e universale e persino le donne del simbolismo meccanico, la cui femminilità viene comunque valorizzata dai seni ben evidenziati.
Le donne della guerra Dopo le donne vissute e dipinte siamo ora giunti alle donne raccontate, anzi a Delta, la protagonista del libro Giorni neri: un'altra testimonianza della capacità non comune per un uomo del suo tempo di saper penetrare l'animo femminile. Durante il periodo dal 1943 al 1945 - trascorso da Catarsini e la sua famiglia a San Martino in Val Freddana in seguito allo sfollamento da Viareggio - egli aveva raccolto pensieri e considerazioni in rapidi appunti con l'intenzione di svilupparli in seguito, cosa che fece nel romanzo Giorni Neri che fu dato in stampa nel 1969.
Durante il periodo dello sfollamento, dagli abitanti di San Martino fu chiesto a Catarsini di affrescare il catino absidale e i laterali della chiesa parrocchiale; il Maestro accettò subito.
Da sottolineare che la modella della figura della Madonna e delle altre donne dell'affresco furono la signora Renata del negozio di alimentari per la Vergine, la serva del prete e altre del paese. Ci troviamo davanti quindi a una Madonna-donna, non la classica immagine idealizzata dal volto dolce e sereno, ma una figura trascendente nel suo incedere sopra le nuvole, estremamente umana nell'espressione di un volto il cui sorriso stempera lo sguardo severo, per la distruzione operata dall'uomo. Le altre figure femminili, forse madri, sorelle o mogli, esprimono la desolazione per le rovine e i carri armati sullo sfondo e la timida speranza per l'intervento divino, sentimenti che dovevano essere il loro pane quotidiano nei giorni neri della guerra.
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