Filippo Sciascia. Matahari
Dal 05 Luglio 2014 al 08 Agosto 2014
Pietrasanta | Lucca
Luogo: Ex Marmi
Indirizzo: via Nazario Sauro 52
Orari: da martedì a domenica 18-24
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 333 8073318
E-Mail info: info@exmarmi.it
Sito ufficiale: http://www.exmarmi.com
La Galleria Poggiali e Forconi presenta Matahari una mostra espressamente concepita dall’artista Filippo Sciascia per l’Ex Marmi di Pietrasanta. La personale segue l’esposizione al Museo Archeologico di Napoli, nata da un progetto congiunto realizzato con Luigi Ontani, con il quale, in particolare, Sciascia condivide un’esperienza artistica quotidiana a Bali, dove oggi vive, dopo lunghe esperienze a New York e a Firenze.
Il nucleo centrale della mostra è rappresentato da Gremano Esiatico una serie di sculture, che idealmente proseguono la poetica della mostra al museo Archeologico di Napoli, alte oltre 230 cm, realizzate con materiali come il gesso, il legno, il ferro, il cemento.
Queste opere risentono fortemente dell’influsso di Bali, delle mitologie e delle filosofie orientali, ma anche delle materie prime dell’arte tipica di quel territorio; tuttavia come dice l’acronimo del titolo, è fortemente avvertibile anche l’influsso della tradizione iconografica Greca e Romana, come i volti dei Bronzi di Riace che in questi lavori sono dipinti su carta e installati su veri tronchi di alberi di felce balinese.
Da questo gruppo di sculture si sviluppa una serie di lavori, in cui ritroviamo il fil rouge del dualismo occidente-oriente in dimensioni molto ridotte e che uniscono in sè la pratica della pittura alla tridimensionalità dell’installazione.
Come l’opera Untitled 8, una scultura realizzata con filo spinato venduto al mercato, che rimanda immediatamente alla figura di Gesù Cristo, una figura cui nessuno a Bali pone attenzione, a cui sono applicati veri cavallucci marini che rimandano, invece, alla cultura greca.
Antana Sinar Media è una tavola di legno balinese intarsiata come le formelle di Brunelleschi, su cui Sciascia realizza ritratti ad olio, testimonianza di una decontestualizzazione di “object trouvè” cui, non solo viene restituito un significato nuovo, ma vi si applica un perenne dualismo tra storia personale e ricerca artistica, tra simbolismo indonesiano e tradizione iconografica e culturale occidentale.
Completano la mostra una serie di opere nuove realizzate ad olio, smalto e gesso su tela e legno che hanno come soggetti il ritratto, quale mezzo, ma non fine, della dinamica concettuale di Filippo Sciascia che abbraccia i campi della medicina orientale, della spiritualità, della scienza, della filosofia, della poesia e del sacro.
Catalogo edito dalla Galleria Poggiali e Forconi con testo di Lorenzo Poggiali.
Filippo Sciascia nasce a Palma di Montechiaro (Agrigento) nel 1972. Nel 1983 si trasferisce a New York dove inizia i primi studi artistici, poi si trasferisce a Firenze per finire gli studi presso l’Accademia di Belle Arti. Nel 1987 è di nuovo a New York e nel 1988 torno in Italia. Dal 1998 viaggia in Asia e lavora a Bali in Indonesia, dove collabora a diversi progetti locali e internazionali esponendo in gallerie e musei, nel sud est asiatico e in Cina. Dal 2008 vive e lavora tra l’Italia e l’Indonesia.
Mostre Personali: 2010, Nus Museum, National University of Singapore Museum (2010);Singapore; Langgeng Art Foundation, Yogyakarta (2011); 2012, Lumina Mense, Equator Gallery, Singapore. 2012, Lux Lumina II, Museum Castel Delvo, Napoli; 2011 Ex Voto, Spazio Culturale Antonio Ratti, Ex Chiesa San Francesco Como, Italia.
Mostre Collettive: 2013, Museo Archeologico Nazionale, Napoli; 2012 Marcel Duchamp, Equator Gallery, Singapore; 2011 54. Esposizione Biennale d’Arte di Venezia; Istituto Italiano di Cultura di Jakarta, Indonesia.
Il nucleo centrale della mostra è rappresentato da Gremano Esiatico una serie di sculture, che idealmente proseguono la poetica della mostra al museo Archeologico di Napoli, alte oltre 230 cm, realizzate con materiali come il gesso, il legno, il ferro, il cemento.
Queste opere risentono fortemente dell’influsso di Bali, delle mitologie e delle filosofie orientali, ma anche delle materie prime dell’arte tipica di quel territorio; tuttavia come dice l’acronimo del titolo, è fortemente avvertibile anche l’influsso della tradizione iconografica Greca e Romana, come i volti dei Bronzi di Riace che in questi lavori sono dipinti su carta e installati su veri tronchi di alberi di felce balinese.
Da questo gruppo di sculture si sviluppa una serie di lavori, in cui ritroviamo il fil rouge del dualismo occidente-oriente in dimensioni molto ridotte e che uniscono in sè la pratica della pittura alla tridimensionalità dell’installazione.
Come l’opera Untitled 8, una scultura realizzata con filo spinato venduto al mercato, che rimanda immediatamente alla figura di Gesù Cristo, una figura cui nessuno a Bali pone attenzione, a cui sono applicati veri cavallucci marini che rimandano, invece, alla cultura greca.
Antana Sinar Media è una tavola di legno balinese intarsiata come le formelle di Brunelleschi, su cui Sciascia realizza ritratti ad olio, testimonianza di una decontestualizzazione di “object trouvè” cui, non solo viene restituito un significato nuovo, ma vi si applica un perenne dualismo tra storia personale e ricerca artistica, tra simbolismo indonesiano e tradizione iconografica e culturale occidentale.
Completano la mostra una serie di opere nuove realizzate ad olio, smalto e gesso su tela e legno che hanno come soggetti il ritratto, quale mezzo, ma non fine, della dinamica concettuale di Filippo Sciascia che abbraccia i campi della medicina orientale, della spiritualità, della scienza, della filosofia, della poesia e del sacro.
Catalogo edito dalla Galleria Poggiali e Forconi con testo di Lorenzo Poggiali.
Filippo Sciascia nasce a Palma di Montechiaro (Agrigento) nel 1972. Nel 1983 si trasferisce a New York dove inizia i primi studi artistici, poi si trasferisce a Firenze per finire gli studi presso l’Accademia di Belle Arti. Nel 1987 è di nuovo a New York e nel 1988 torno in Italia. Dal 1998 viaggia in Asia e lavora a Bali in Indonesia, dove collabora a diversi progetti locali e internazionali esponendo in gallerie e musei, nel sud est asiatico e in Cina. Dal 2008 vive e lavora tra l’Italia e l’Indonesia.
Mostre Personali: 2010, Nus Museum, National University of Singapore Museum (2010);Singapore; Langgeng Art Foundation, Yogyakarta (2011); 2012, Lumina Mense, Equator Gallery, Singapore. 2012, Lux Lumina II, Museum Castel Delvo, Napoli; 2011 Ex Voto, Spazio Culturale Antonio Ratti, Ex Chiesa San Francesco Como, Italia.
Mostre Collettive: 2013, Museo Archeologico Nazionale, Napoli; 2012 Marcel Duchamp, Equator Gallery, Singapore; 2011 54. Esposizione Biennale d’Arte di Venezia; Istituto Italiano di Cultura di Jakarta, Indonesia.
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