Chiara Calore e Giuseppe Gonella. Private Mythologies
Dal 05 Giugno 2021 al 06 Luglio 2021
Pietrasanta | Lucca
Luogo: Galleria Giovanni Bonelli
Indirizzo: Via Sauro 56
Orari: tutti i giorni 11.00-13.00 / 16.00-20.00
Curatori: Carlo Sala
E-Mail info: pietrasanta@galleriagiovannibonelli.it
Sito ufficiale: http://www.galleriagiovannibonelli.com
Sabato 5 giugno alle ore 19.00 inaugura la stagione espositiva della Galleria Giovanni Bonelli a Pietrasanta con Private Mythologies, mostra bi-personale dei pittori Chiara Calore (Abano Terme, 1994) e Giuseppe Gonella (Motta di Livenza, 1984), curata da Carlo Sala nello spazio di Nazario Sauro 56, un esempio di recupero industriale subito fuori le mura, nella via che costeggia l'accesso alla città.
In esposizione venti lavori tra dipinti, sculture e tecniche miste che fanno entrare lo spettatore nell'universo pittorico degli artisti fatto di archetipi visivi, figure ricorrenti, personali mitologie e profondi stati d'animo.
Nei dipinti di Chiara Calore sono rappresentati dei contesti in perenne mutazione dove il mondo animale si fonde a quello vegetale e la figura umana si lega al trascendente. Siamo di fronte a un magma pittorico dentro al quale le allusioni alla pittura classica e agli idoli antichi si uniscono a un immaginario contemporaneo fatto di immagini vernacolari tratte dalla rete; il tutto congeniato con il gusto narrativo tipico delle fiabe, dei miti e delle storie bibliche. Gli accadimenti che vediamo nei lavori della Calore sembrano voler destabilizzare il precario equilibrio del reale, rivelando così una sorta di narrazione favolistica fatta di improvvise epifanie dove il denominatore comune è l'incontro tra gli elementi terrestri e quelli celestiali. Nel dipinto DAMA e cavallo (2021) sono richiamate le fattezze del mirabile abito della protagonista del dipinto Las Meninas (1656) di Diego Velázquez, sovvertendone però l'austerità e ponendo la fanciulla in sella a un cavallo dalle dimensioni spropositate: le due figure sembrano così fondersi e dar vita a un centauro posto in uno scenario dai contorni grotteschi. Il dipinto La trama di Lana (2021) si arricchisce di ampie porzioni materiche cucite dall'artista che, pur usando dei materiali di riciclo, riesce a richiamare la perizia e bellezza delle finiture degli arazzi antichi. Nel suo caso però, la figura al contro della scena non ha l'intento celebrativo delle composizioni tradizionali, e al contrario vuole trasmettere allo spettatore un sentimento straniante. A chiudere l'intervento dell'artista sono una serie di sculture di piccole dimensioni allestite in modo da creare una personale Wunderkammer composta da curiosi personaggi in bilico tra ironia, estasi e follia.
Giuseppe Gonella presenta una serie di tele di grandi dimensioni dove il paesaggio assume una particolare valenza, divenendo il teatro espressivo di tutta una serie di tensioni umane. Nel dipinto Under the Skin of the Sea (2020) il pittore rappresenta un fondale marino che appare come un abisso ignoto, carico di fascino e mistero. Un turbinio di colori dentro cui farsi strada alla ricerca di quel senso del sublime che il filosofo Immanuel Kant definiva come una "continua meraviglia". Un'idea di perenne moto, fisico e interiore, sottende anche al lavoro Path of the Gods (2020) dove le figure umane nella dinamica del viaggio sembrano compenetrarsi con la vegetazione del territorio creando una realtà sospesa e rarefatta. L'opera The Surprise (2018/20) rimanda a uno scenario nordico composto da ghiacciai, vulcani e montagne innevate dove i colori dell'alba fanno da sfondo all'incontro tra un uomo e una donna: sono due figure odierne, ma in esse vi è tutta la carica del mito, quasi fossero dei novelli Elena e Paride che si ritrovano in seguito a vari travagli della vita. In mostra sono esposti anche una selezione di ritratti dove i volti dei protagonisti appaiono come dei "campi di battaglia" della pittura: la mimesi delle figure femminili è prima delineata, per poi essere alterata, e a tratti negata, generando una marcata tensione formale. Tra questi spicca l'opera Traum eines Frühlingsmorgens (2018/19) ispirata al poema Sogno di un mattino di primavera (1897) di Gabriele D'Annunzio: nel lavoro di Gonella è espresso il medesimo sentimento dell'opera narrativa unendo in una sola figura amore, follia, morte e rinascita attraverso una pittura vigorosa che traspone il volto femminile caricandolo di un pathos malinconico e una tensione tragica. Chiara Calore (Abano Terme, 1994), vive e lavora a Venezia. È stata borsista presso la Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia. Tra le sue personali Io è un'altra (con Greta Ferretti), D3082, Venezia; Locus Amoenus e Genesi presso Villa Draghi a Montegrotto Terme, Speculum Mundi alla Galleria Davide Gallo a Milano. Tra le collettive Danae Revisited, Fondazione Fabbri, Pieve di Soligo; Milano Vetro al Castello Sforzesco a Milano; Opera viva alla Fondazione Bevilacqua La Masa Venezia; High Density ai Magazzini del Sale a Venezia: il Premio Mestre di Pittura al Centro Culturale Candiani a Mestre; Laboratorio aperto a Forte Marghera, Venezia Mestre; Biennale Giovani Trento, Gallerie di Piedicastello, Fondazione Museo Storico del Trentino, Trento.
Giuseppe Gonella (Motta di Livenza, 1984), vive e lavora tra Berlino. Tra le principali mostre personali: Dittico, MAC Museo Arte contemporanea, Lissone; Chasing lights, Galleria Giovanni Bonelli, Milano; Walking Home, Magic Beans Gallery, Berlino; Mente Locale, L'atlante/Der Blitz, MAG Galleria Civica G. Segantini, Arco; De aeterno reditu, Egbert Baquè Contemporary Art, Berlino; Involved, Galleria Giovanni Bonelli, Milano; No place left to hide, Casa dei Carraresi, Treviso; Suspended oscillation, Senart 284, New York. Tra le principali mostre collettive ricordiamo la partecipazione a: Praestigium/Imago mundi, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino; Sommer frische Kunst, Bad Gastein; Map of New Art/Imago mundi, Luciano Benetton Collection, Fondazione Giorgio Cini, Venezia; Intersections, Egbert Baquè Contemporary Art, Berlino; XV. Premio Cairo, Palazzo della Permanente, Milano; (S)innehalten. Sense(s), L'espace de l'espace HB55, Berlino; In absentia, Correggio Museum - Palazzo dei Principi, Correggio; 54. Biennale di Venezia, Padiglione Italia al Palazzo delle esposizioni, Torino. Ha partecipato a varie esposizioni presso la Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia vincendo un premio e l'assegnazione di un atelier.
In esposizione venti lavori tra dipinti, sculture e tecniche miste che fanno entrare lo spettatore nell'universo pittorico degli artisti fatto di archetipi visivi, figure ricorrenti, personali mitologie e profondi stati d'animo.
Nei dipinti di Chiara Calore sono rappresentati dei contesti in perenne mutazione dove il mondo animale si fonde a quello vegetale e la figura umana si lega al trascendente. Siamo di fronte a un magma pittorico dentro al quale le allusioni alla pittura classica e agli idoli antichi si uniscono a un immaginario contemporaneo fatto di immagini vernacolari tratte dalla rete; il tutto congeniato con il gusto narrativo tipico delle fiabe, dei miti e delle storie bibliche. Gli accadimenti che vediamo nei lavori della Calore sembrano voler destabilizzare il precario equilibrio del reale, rivelando così una sorta di narrazione favolistica fatta di improvvise epifanie dove il denominatore comune è l'incontro tra gli elementi terrestri e quelli celestiali. Nel dipinto DAMA e cavallo (2021) sono richiamate le fattezze del mirabile abito della protagonista del dipinto Las Meninas (1656) di Diego Velázquez, sovvertendone però l'austerità e ponendo la fanciulla in sella a un cavallo dalle dimensioni spropositate: le due figure sembrano così fondersi e dar vita a un centauro posto in uno scenario dai contorni grotteschi. Il dipinto La trama di Lana (2021) si arricchisce di ampie porzioni materiche cucite dall'artista che, pur usando dei materiali di riciclo, riesce a richiamare la perizia e bellezza delle finiture degli arazzi antichi. Nel suo caso però, la figura al contro della scena non ha l'intento celebrativo delle composizioni tradizionali, e al contrario vuole trasmettere allo spettatore un sentimento straniante. A chiudere l'intervento dell'artista sono una serie di sculture di piccole dimensioni allestite in modo da creare una personale Wunderkammer composta da curiosi personaggi in bilico tra ironia, estasi e follia.
Giuseppe Gonella presenta una serie di tele di grandi dimensioni dove il paesaggio assume una particolare valenza, divenendo il teatro espressivo di tutta una serie di tensioni umane. Nel dipinto Under the Skin of the Sea (2020) il pittore rappresenta un fondale marino che appare come un abisso ignoto, carico di fascino e mistero. Un turbinio di colori dentro cui farsi strada alla ricerca di quel senso del sublime che il filosofo Immanuel Kant definiva come una "continua meraviglia". Un'idea di perenne moto, fisico e interiore, sottende anche al lavoro Path of the Gods (2020) dove le figure umane nella dinamica del viaggio sembrano compenetrarsi con la vegetazione del territorio creando una realtà sospesa e rarefatta. L'opera The Surprise (2018/20) rimanda a uno scenario nordico composto da ghiacciai, vulcani e montagne innevate dove i colori dell'alba fanno da sfondo all'incontro tra un uomo e una donna: sono due figure odierne, ma in esse vi è tutta la carica del mito, quasi fossero dei novelli Elena e Paride che si ritrovano in seguito a vari travagli della vita. In mostra sono esposti anche una selezione di ritratti dove i volti dei protagonisti appaiono come dei "campi di battaglia" della pittura: la mimesi delle figure femminili è prima delineata, per poi essere alterata, e a tratti negata, generando una marcata tensione formale. Tra questi spicca l'opera Traum eines Frühlingsmorgens (2018/19) ispirata al poema Sogno di un mattino di primavera (1897) di Gabriele D'Annunzio: nel lavoro di Gonella è espresso il medesimo sentimento dell'opera narrativa unendo in una sola figura amore, follia, morte e rinascita attraverso una pittura vigorosa che traspone il volto femminile caricandolo di un pathos malinconico e una tensione tragica. Chiara Calore (Abano Terme, 1994), vive e lavora a Venezia. È stata borsista presso la Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia. Tra le sue personali Io è un'altra (con Greta Ferretti), D3082, Venezia; Locus Amoenus e Genesi presso Villa Draghi a Montegrotto Terme, Speculum Mundi alla Galleria Davide Gallo a Milano. Tra le collettive Danae Revisited, Fondazione Fabbri, Pieve di Soligo; Milano Vetro al Castello Sforzesco a Milano; Opera viva alla Fondazione Bevilacqua La Masa Venezia; High Density ai Magazzini del Sale a Venezia: il Premio Mestre di Pittura al Centro Culturale Candiani a Mestre; Laboratorio aperto a Forte Marghera, Venezia Mestre; Biennale Giovani Trento, Gallerie di Piedicastello, Fondazione Museo Storico del Trentino, Trento.
Giuseppe Gonella (Motta di Livenza, 1984), vive e lavora tra Berlino. Tra le principali mostre personali: Dittico, MAC Museo Arte contemporanea, Lissone; Chasing lights, Galleria Giovanni Bonelli, Milano; Walking Home, Magic Beans Gallery, Berlino; Mente Locale, L'atlante/Der Blitz, MAG Galleria Civica G. Segantini, Arco; De aeterno reditu, Egbert Baquè Contemporary Art, Berlino; Involved, Galleria Giovanni Bonelli, Milano; No place left to hide, Casa dei Carraresi, Treviso; Suspended oscillation, Senart 284, New York. Tra le principali mostre collettive ricordiamo la partecipazione a: Praestigium/Imago mundi, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino; Sommer frische Kunst, Bad Gastein; Map of New Art/Imago mundi, Luciano Benetton Collection, Fondazione Giorgio Cini, Venezia; Intersections, Egbert Baquè Contemporary Art, Berlino; XV. Premio Cairo, Palazzo della Permanente, Milano; (S)innehalten. Sense(s), L'espace de l'espace HB55, Berlino; In absentia, Correggio Museum - Palazzo dei Principi, Correggio; 54. Biennale di Venezia, Padiglione Italia al Palazzo delle esposizioni, Torino. Ha partecipato a varie esposizioni presso la Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia vincendo un premio e l'assegnazione di un atelier.
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