1992-2022. La guerra in casa
Dal 02 Giugno 2022 al 19 Giugno 2022
Monticello Brianza | Lecco
Luogo: Villa Greppi
Indirizzo: Via Monte Grappa 21
Enti promotori:
- Consorzio Brianteo Villa Greppi
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 039 9207160
Sito ufficiale: http://www.villagreppi.it
Dalla mostra Shooting in Sarajevo, che dopo essere stata allestita lungo il tristemente celebre “Viale dei cecchini” di Sarajevo ora arriva nell’Antico Granaio di Villa Greppi, a un ricchissimo cartellone di incontri con importanti storici, giornalisti e fotoreporter, ospiti di una rassegna di approfondimento pensata in occasione dei trent’anni dall’inizio dell’assedio di Sarajevo. Si tratta di 1992-2022. La guerra in casa, l’iniziativa promossa dal Consorzio Brianteo Villa Greppi, ideata e organizzata dal consulente storico Daniele Frisco e in programma a Villa Greppi di Monticello Brianza (LC) dal 2 al 19 giugno 2022. Una carrellata di incontri di altissimo profilo che potrà contare sulla presenza, nell’Antico Granaio della Villa brianzola, degli storici Marcello Flores e Simone Attilio Bellezza, delle giornaliste Azra Nuhefendić e Marina Lalović, dell’autrice, attrice e documentarista Roberta Biagiarelli, dei fotografi Luigi Ottani e Mario Boccia e delle studiose Martina Napolitano e Giustina Selvelli, di volta in volta chiamati ad approfondire un aspetto delle guerre jugoslave degli anni Novanta e a rintracciarvi, questo l’intento della rassegna, gli elementi utili a comprendere meglio anche ciò che sta accadendo nell'Europa contemporanea, con una nuova guerra scoppiata, ancora una volta, nel cuore del continente.
«Il titolo di questo approfondimento storico – spiega Daniele Frisco – è particolarmente evocativo e cita un libro fondamentale come La guerra in casa di Luca Rastello. Parliamo della guerra in casa, perché colpisce i civili, le loro abitazioni, la quotidianità; perché allora come oggi scoppia nella nostra casa comune europea; perché uccide, devasta e cancella la città; perché entra nella nostra vita attraverso i media e gli sguardi e le storie di uomini e donne costretti alla fuga. A distanza di trent’anni esatti dall’inizio, il 5 aprile del 1992, del lungo assedio di Sarajevo, proponiamo un percorso che sarà accompagnato, per tutta la sua durata, dalla mostra fotografica Shooting in Sarajevo, lo scorso aprile allestita proprio nella capitale della Bosnia Erzegovina, e che potrà contare su ospiti di primo piano come Marcello Flores, Azra Nuhefendić e Mario Boccia, oltre che su tre appuntamenti musicali con direzione artistica, questi ultimi, di Marco Cazzaniga».
Gli appuntamenti
Venendo al programma, ad aprire le tre settimane di eventi è l’inaugurazione della mostra “Shooting in Sarajevo”, allestita al primo piano del Granaio: fissata per le 17 di giovedì 2 giugno, infatti, la presentazione del catalogo insieme al fotografo Luigi Ottani e all’attrice, autrice e documentarista Roberta Biagiarelli, curatori del libro e dell’esposizione. A partire dalla primavera del 2015 Ottani e Biagiarelli sono tornati negli stessi luoghi da cui i cecchini tenevano sotto assedio Sarajevo e i suoi abitanti, scattando da lì le fotografie oggi in mostra. Gli appartamenti di Grbavica, l’Holiday Inn, la caserma Maresciallo Tito, le postazioni di montagna sono divenuti il punto di vista ideale per perdersi nella mente di chi, da quelle stesse postazioni, inquadrava per uccidere. La mostra rimarrà visitabile fino al 19 giugno il sabato e la domenica dalle 15.30 alle 18.30 e in occasione di tutti gli appuntamenti della rassegna (a partire da un’ora prima dell’orario dell’evento).
Dopo la presentazione e la visita all’esposizione, la giornata del 2 giugno si chiude con un concerto aperitivo in programma per le 18.30 nel giardino all’italiana e in compagnia del trio Lautarea (composto da Carmelo Siciliano, Armando Illario e Sergio Pugnalin): liuti, saz, bouzouki, fisarmonica e percussioni guidano attraverso un itinerario per orientarsi nella ricchezza e varietà delle espressioni musicali balcaniche.
In preparazione al resto degli incontri in cartellone, lunedì 6 giugno alle 21 il direttore scientifico Frisco terrà una conferenza introduttiva dal titolo “Gli ultimi giorni dell’umanità”: un viaggio nella complessa storia jugoslava e bosniaca, tra politica, cultura e mito. Nel corso della serata saranno infatti approfonditi alcuni eventi che hanno cambiato la storia europea e che oggi, a distanza di trent’anni, sembrano ripresentarsi.
Si parla di un termine utilizzato sempre più di frequente e talvolta in modo inappropriato, invece, martedì 7 giugno alle 21, quando sarà a Villa Greppi lo storico Marcello Flores per presentare il suo libro: “Il genocidio”. Un ospite attesissimo, già docente di Storia contemporanea e Storia comparata all’Università di Siena, dove ha diretto il Master europeo in Human Rights and Genocide Studies.
Ci si addentra nell’atmosfera della Sarajevo degli anni Ottanta e nella vita nei mesi che hanno preceduto la guerra e l’assedio giovedì 9 giugno, quando sempre alle 21 è in programma l’incontro con la giornalista di origine bosniaca Azra Nuhefendić. Dopo aver scritto per il noto quotidiano Oslobodjenje di Sarajevo, negli anni Ottanta si è trasferita a Belgrado, dove ha lavorato per la radio e la TV e dove si trovava al momento dello scoppio della guerra. Oggi collabora con Il Piccolo ed è corrispondente per Osservatorio Balcani e Caucaso Transeuropa.
Musica protagonista, poi, della serata di sabato 11, quando alle 21 tocca alla Fanfara balcanica FAN FATH AL (con Luca Grazioli, Giacomo Bertazzoni, Simone Cocina, Arturo Monico, Alberto Introini, Emanuele Cossu e Stefano Aresi): metallo vibrante, ritmi infuocati e scomposti, melodie dense di passione che raccontano storie di amore e morte. Un'immersione nei suoni e nelle armonie in un viaggio verso luoghi opposti, ma vicini, lontani e interiori.
Domenica 12 alle 17 spazio a uno dei fotografi che meglio di tutti hanno documentato dall’interno gli anni dell’assedio: Mario Boccia. Dopo aver ricevuto, giusto lo scorso aprile, la medaglia d’oro della città di Sarajevo, Boccia arriva a Villa Greppi per raccontarci quegli anni a partire da alcune delle sue celebri fotografie.
Uno sguardo ai Balcani di oggi, poi, venerdì 17 giugno alle 21, quando è in programma la presentazione del volume “Capire i Balcani Occidentali. Dagli accordi di Dayton ai giorni nostri” in compagnia della curatrice, docente di lingua russa e traduzione all'Università di Trieste, traduttrice e giornalista Martina Napolitano e della coautrice e ricercatrice presso il Dipartimento di Studi linguistici e culturali comparati dell’Università Ca’ Foscari di Venezia Giustina Selvelli, mentre si parla de “Il destino dell’Ucraina. Il futuro dell’Europa” sabato 18 giugno alle 17 insieme allo storico (e autore del libro) Simone Attilio Bellezza. Un appuntamento, quest’ultimo, incentrato proprio su un tema di drammatica attualità: ricercatore di Storia contemporanea presso il Dipartimento di Scienze sociali dell’Università di Napoli Federico II, in questo libro, uscito a inizio anno, Simone Attilio Bellezza anticipava i rischi di un’invasione su vasta scala dell’Ucraina da parte della Russia e aiuta a capire le dinamiche che hanno portato all’escalation del conflitto.
Giornata conclusiva, infine, quella di domenica 19 giugno: si parte alle 17 con l’incontro con Marina Lalović, giornalista e autrice del libro “La cicala di Belgrado”. Nata a Belgrado, dal 2000 Marina Lalović vive in Italia e attualmente è parte della redazione esteri di Rainews24, oltre a collaborare con Radio Rai 3. In questo libro ripercorre, tra ricordi e attualità, i quartieri della sua città. Una riscoperta, anche per lei, di quei luoghi lasciati poco prima della caduta del regime di Milošević. A seguire, dalle 18.30, musica con il concerto Balkan Express (con Armando Illario, Giulia Taccagni, Massimo Latronico, Carmelo Colajanni e Andrea Quaglia): dal nome del celebre treno che collegava Vienna a Istanbul, un viaggio da occidente a oriente attraverso musiche balcaniche.
«Il titolo di questo approfondimento storico – spiega Daniele Frisco – è particolarmente evocativo e cita un libro fondamentale come La guerra in casa di Luca Rastello. Parliamo della guerra in casa, perché colpisce i civili, le loro abitazioni, la quotidianità; perché allora come oggi scoppia nella nostra casa comune europea; perché uccide, devasta e cancella la città; perché entra nella nostra vita attraverso i media e gli sguardi e le storie di uomini e donne costretti alla fuga. A distanza di trent’anni esatti dall’inizio, il 5 aprile del 1992, del lungo assedio di Sarajevo, proponiamo un percorso che sarà accompagnato, per tutta la sua durata, dalla mostra fotografica Shooting in Sarajevo, lo scorso aprile allestita proprio nella capitale della Bosnia Erzegovina, e che potrà contare su ospiti di primo piano come Marcello Flores, Azra Nuhefendić e Mario Boccia, oltre che su tre appuntamenti musicali con direzione artistica, questi ultimi, di Marco Cazzaniga».
Gli appuntamenti
Venendo al programma, ad aprire le tre settimane di eventi è l’inaugurazione della mostra “Shooting in Sarajevo”, allestita al primo piano del Granaio: fissata per le 17 di giovedì 2 giugno, infatti, la presentazione del catalogo insieme al fotografo Luigi Ottani e all’attrice, autrice e documentarista Roberta Biagiarelli, curatori del libro e dell’esposizione. A partire dalla primavera del 2015 Ottani e Biagiarelli sono tornati negli stessi luoghi da cui i cecchini tenevano sotto assedio Sarajevo e i suoi abitanti, scattando da lì le fotografie oggi in mostra. Gli appartamenti di Grbavica, l’Holiday Inn, la caserma Maresciallo Tito, le postazioni di montagna sono divenuti il punto di vista ideale per perdersi nella mente di chi, da quelle stesse postazioni, inquadrava per uccidere. La mostra rimarrà visitabile fino al 19 giugno il sabato e la domenica dalle 15.30 alle 18.30 e in occasione di tutti gli appuntamenti della rassegna (a partire da un’ora prima dell’orario dell’evento).
Dopo la presentazione e la visita all’esposizione, la giornata del 2 giugno si chiude con un concerto aperitivo in programma per le 18.30 nel giardino all’italiana e in compagnia del trio Lautarea (composto da Carmelo Siciliano, Armando Illario e Sergio Pugnalin): liuti, saz, bouzouki, fisarmonica e percussioni guidano attraverso un itinerario per orientarsi nella ricchezza e varietà delle espressioni musicali balcaniche.
In preparazione al resto degli incontri in cartellone, lunedì 6 giugno alle 21 il direttore scientifico Frisco terrà una conferenza introduttiva dal titolo “Gli ultimi giorni dell’umanità”: un viaggio nella complessa storia jugoslava e bosniaca, tra politica, cultura e mito. Nel corso della serata saranno infatti approfonditi alcuni eventi che hanno cambiato la storia europea e che oggi, a distanza di trent’anni, sembrano ripresentarsi.
Si parla di un termine utilizzato sempre più di frequente e talvolta in modo inappropriato, invece, martedì 7 giugno alle 21, quando sarà a Villa Greppi lo storico Marcello Flores per presentare il suo libro: “Il genocidio”. Un ospite attesissimo, già docente di Storia contemporanea e Storia comparata all’Università di Siena, dove ha diretto il Master europeo in Human Rights and Genocide Studies.
Ci si addentra nell’atmosfera della Sarajevo degli anni Ottanta e nella vita nei mesi che hanno preceduto la guerra e l’assedio giovedì 9 giugno, quando sempre alle 21 è in programma l’incontro con la giornalista di origine bosniaca Azra Nuhefendić. Dopo aver scritto per il noto quotidiano Oslobodjenje di Sarajevo, negli anni Ottanta si è trasferita a Belgrado, dove ha lavorato per la radio e la TV e dove si trovava al momento dello scoppio della guerra. Oggi collabora con Il Piccolo ed è corrispondente per Osservatorio Balcani e Caucaso Transeuropa.
Musica protagonista, poi, della serata di sabato 11, quando alle 21 tocca alla Fanfara balcanica FAN FATH AL (con Luca Grazioli, Giacomo Bertazzoni, Simone Cocina, Arturo Monico, Alberto Introini, Emanuele Cossu e Stefano Aresi): metallo vibrante, ritmi infuocati e scomposti, melodie dense di passione che raccontano storie di amore e morte. Un'immersione nei suoni e nelle armonie in un viaggio verso luoghi opposti, ma vicini, lontani e interiori.
Domenica 12 alle 17 spazio a uno dei fotografi che meglio di tutti hanno documentato dall’interno gli anni dell’assedio: Mario Boccia. Dopo aver ricevuto, giusto lo scorso aprile, la medaglia d’oro della città di Sarajevo, Boccia arriva a Villa Greppi per raccontarci quegli anni a partire da alcune delle sue celebri fotografie.
Uno sguardo ai Balcani di oggi, poi, venerdì 17 giugno alle 21, quando è in programma la presentazione del volume “Capire i Balcani Occidentali. Dagli accordi di Dayton ai giorni nostri” in compagnia della curatrice, docente di lingua russa e traduzione all'Università di Trieste, traduttrice e giornalista Martina Napolitano e della coautrice e ricercatrice presso il Dipartimento di Studi linguistici e culturali comparati dell’Università Ca’ Foscari di Venezia Giustina Selvelli, mentre si parla de “Il destino dell’Ucraina. Il futuro dell’Europa” sabato 18 giugno alle 17 insieme allo storico (e autore del libro) Simone Attilio Bellezza. Un appuntamento, quest’ultimo, incentrato proprio su un tema di drammatica attualità: ricercatore di Storia contemporanea presso il Dipartimento di Scienze sociali dell’Università di Napoli Federico II, in questo libro, uscito a inizio anno, Simone Attilio Bellezza anticipava i rischi di un’invasione su vasta scala dell’Ucraina da parte della Russia e aiuta a capire le dinamiche che hanno portato all’escalation del conflitto.
Giornata conclusiva, infine, quella di domenica 19 giugno: si parte alle 17 con l’incontro con Marina Lalović, giornalista e autrice del libro “La cicala di Belgrado”. Nata a Belgrado, dal 2000 Marina Lalović vive in Italia e attualmente è parte della redazione esteri di Rainews24, oltre a collaborare con Radio Rai 3. In questo libro ripercorre, tra ricordi e attualità, i quartieri della sua città. Una riscoperta, anche per lei, di quei luoghi lasciati poco prima della caduta del regime di Milošević. A seguire, dalle 18.30, musica con il concerto Balkan Express (con Armando Illario, Giulia Taccagni, Massimo Latronico, Carmelo Colajanni e Andrea Quaglia): dal nome del celebre treno che collegava Vienna a Istanbul, un viaggio da occidente a oriente attraverso musiche balcaniche.
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