Bruno Barillari. Paesaggi a Sud

© Bruno Barillari
Dal 16 Aprile 2017 al 30 Aprile 2017
Lecce
Luogo: Hotel President Lecce
Indirizzo: via Salandra 6
Orari: 9-20
Enti promotori:
- Vestas Event
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: 3394487602
E-Mail info: info@brunobarillari.com
Sito ufficiale: http://brunobarillari.com
Paesaggi a Sud è la nuova mostra fotografica di Bruno Barillari che, dal 16 al 30 aprile 2017, sarà allestita negli spazi espositivi dell’Hotel President Lecce, nell’ambito del progetto Vestas Events il format che porta l’arte contemporanea negli hotel di “Vestas Hotels & Resorts”, legando a doppio filo, grazie alla curatela di un team artistico dedicato, l’arte dell’ospitalità e dell’accoglienza alla creazione di eventi di altissimo profilo con particolare attenzione alle eccellenze del territorio.
Ed eccellente è il profilo artistico di Bruno Barillari fotografo di riconosciuta fama internazionale.Classe 73 nasce a Galatina, Lecce, il 3 aprile. Eredita la passione per la fotografia dal nonno insieme alla sua Rolleiflex GX 2,8 iniziando a fotografare all’età di 10 anni e intravedendo in quella magia non solo un divertimento ma una possibilità. Interrompe il suo corso di laurea in Economia a Commercio a Parma nel 1994 entrando a far parte degli allievi selezionati dall’Istituto Italiano di Fotografia di Milano dove si diploma con successo nel 1997. Trascorre i successivi anni nella sua “piccola mela” dove ottiene i suoi primi contratti nel campo della fotografia editoriale e pubblicitaria.
Rientra nella sua città natale nel 2000 dove apre il suo studio ampliando il concetto di ricerca in settori differenti dell’immagine e continuando la sua attività espositiva arricchendola con le prime pubblicazioni. Odiando le etichette nel suo settore si dedica a differenti ricerche tematiche convinto che sia meglio “scrivere con la luce che vivere di riflesso”. Le sue foto state pubblicate dalle più prestigiose riviste - tra le quali Vogue, AD, Sposabella, Dove, Times, Vanity Fair - e quotidiani tra cui Il Corriere della Sera, La Gazzetta del Mezzogiorno, Il Sole 24 Ore, XL (La Repubblica). Attualmente è docente di Direzione della Fotografia presso l’Accademia di Belle Arti di Bari, per Fotoscuola Lecce è direttore del corso di ritratto e still-life; per la casa editrice Il Raggio Verde dirige la collana “Libri di fotografia”.
Dopo il successo ottenuto con la mostra Dal cielo in esclusiva” con i suoi sguardi inediti in alta quota e il calendario Quarta Caffè (dodici scatti d’autore con protagonista “la pietra”) il fotografo leccese presenta undici inquadrature di Paesaggi a Sud, partendo dall’amata Puglia fino alla confinante Basilicata, mettendo insieme le atmosfere che dal Salento alle Murge raccontano la storia di questi luoghi uniti, nella diversità, da un unico fil rouge: la luce. La luce che si insinua tra le foglie della vegetazione mediterranea, quella abbacinante che fa risaltare il bianco della pietra vestita di calce delle case di bodiniana memoria o che si scompone in mille sfumature colorando le nuvole al tramonto o poco prima dell’imbrunire, evidenziando profili di coste, mute sentinelle del mare come le torri, tracce e icone identitarie.
Per definizione, il paesaggio è parte di territorio che si abbraccia con lo sguardo da un punto determinato, ma anche il complesso dei beni naturali che sono parte fondamentale dell’ambiente ecologico da difendere e conservare così come il patrimonio artistico e storico. E nei suoi scatti il fotografo non perde mai occasione per cogliere la bellezza, sorprendendola anche da angolature insolite e diverse, studiando le variazioni tra luci e ombre, dettate dal momento in cui decide di scattare.
Scatti che sono il frutto di una ricerca estetica ma anche sperimentale come afferma lo stesso Bruno Barillari nella convinzione che «la giusta chiave interpretativa di una buona fotografia sia il “punto di vista” ». Un punto di vista che lo riporta questa volta a mettere a fuoco i suoi tra i più amati Paesaggi a Sud: un magico imprintig di colori e luci che evocano a loro volta profumi, suoni e sensazioni compreso il sibilo del vento che scompiglia i pensieri e le emozioni dell’osservatore. La fotografia compie dunque il miracolo: raccontare il territorio attraverso fotogrammi che ne carpiscono il genius loci lasciando che siano proprio gli occhi, in qualche misura, il mezzo per coglierlo, attraversarlo e lasciare poi che gli altri possano percepirlo per dirla con Proust “con occhi nuovi”.
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