DANTE E GIOTTO. Dialogo e suggestione
Dal 02 Ottobre 2021 al 23 Gennaio 2022
La Spezia
Luogo: Museo Civico "Amedeo Lia"
Indirizzo: Via Prione 234
Orari: da martedì a domenica 10.00-18.00
Curatori: Andrea Marmori e Francesca Giorgi
Enti promotori:
- Comune della Spezia
Prolungata: fino al 23 gennaio 2022
Costo del biglietto: intero € 8, ridotto € 7
Telefono per informazioni: +39 0187 727220
E-Mail info: museolia@comune.sp.it
Sito ufficiale: http://www.museolia.it
Il Museo "Amedeo Lia" della Spezia ospita, dal 2 ottobre al 19 dicembre 2021, "Dante e Giotto. Dialogo e suggestione", a cura di Andrea Marmori e Francesca Giorgi. L'esposizione, promossa dal Comune della Spezia, si inserisce nelle celebrazioni dantesche, ponendo a confronto la produzione letteraria di Dante, a fondamento dello sviluppo della lingua e della cultura italiane, e i testi figurativi contemporanei, dove Giotto è il campione di una rivoluzione lenta ma dirompente che porta l'immagine a dire parole universali.
La mostra prende l'avvio da eccezionali documenti figurativi, provenienti da Firenze e Castefiorentino: la "Madonna con il Bambino" di Cimabue, con il più che probabile intervento del giovane Giotto, e il "Santo Stefano" eseguito da Giotto negli anni della piena maturità, tra il 1320 e il 1325, quando in contemporanea è attivo a illustrare le vicende di "San Francesco" nella Cappella Bardi a Santa Croce. A questi sono associati un considerevole nucleo di dipinti a fondo oro, la cui realizzazione si colloca negli anni della vicenda biografica dantesca e giottesca, provenienti dalla Collezione permanente, ad iniziare dal "Compianto" di Lippo di Benivieni, compiuto a Firenze allo scadere del XIII secolo, per giungere al malinconico "San Giovanni nel deserto" del più abile tra gli allievi di Giotto, il raffinato Bernardo Daddi.
«I quadri di Giotto che possono muoversi dai musei di appartenenza - dichiara il Sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini - si contano sulle dita di una mano, ed è un grande orgoglio per la Città della Spezia aver organizzato una mostra proprio sul più grande del Trecento. Si valorizza sempre più il nostro "piccolo Louvre" con mostre straordinarie: il dialogo con Dante è poi l'occasione per mettere in risalto anche il nostro patrimonio bibliotecario».
E poi oggetti sontuari e pagine miniate che offrono la straordinaria occasione di comprendere quale riverbero abbia infatti avuto la rivoluzione giottesca, come ben dimostra il foglio di Pacino di Bonaguida, nel quale ricerca di naturalezza e vigore espressivo paiono debitori dei ritmi ampli e distesi della Cappella Peruzzi di Giotto. A rafforzamento ecco infine i materiali librari provenienti dalla Biblioteca Mazzini che attestano la fortuna editoriale dell'opera di Dante e lo sviluppo degli studi indefessamente dedicatigli, come ben illustra il manoscritto di Giovanni Sforza relativo alla presenza di Dante in Lunigiana, confermata, oltre che dalle molteplici citazioni nella "Commedia", da documenti spesso non più consultabili perché andati perduti, conosciuti solo grazie a queste puntuali quanto insostituibili registrazioni.
La mostra sarà visitabile dal 2 ottobre, giornata in cui sarà aperta gratuitamente al pubblico con ingressi contingentati secondo la vigente normativa. Nel corso dell'esposizione saranno proposti approfondimenti con specialisti del settore, appuntamenti rivolti al pubblico adulto e laboratori per bambini e ragazzi.
Il Museo Civico "Amedeo Lia" è stato istituito nel 1995 ed aperto al pubblico nel dicembre 1996, grazie all'importante donazione di opere d'arte di Amedeo Lia e della sua famiglia al Comune della Spezia. La Collezione Lia comprende circa 1150 opere di grande varietà dall'epoca classica, al tardo antico, al medioevo e per finire al XVIII secolo. Sono conservati dipinti, miniature, sculture in bronzo, rame, avorio, legno, vetri, maioliche, oggetti d'arte di tutti i generi raccolti con passione e che documentano il gusto e la cultura dell'arte in Italia e in Europa.
La mostra prende l'avvio da eccezionali documenti figurativi, provenienti da Firenze e Castefiorentino: la "Madonna con il Bambino" di Cimabue, con il più che probabile intervento del giovane Giotto, e il "Santo Stefano" eseguito da Giotto negli anni della piena maturità, tra il 1320 e il 1325, quando in contemporanea è attivo a illustrare le vicende di "San Francesco" nella Cappella Bardi a Santa Croce. A questi sono associati un considerevole nucleo di dipinti a fondo oro, la cui realizzazione si colloca negli anni della vicenda biografica dantesca e giottesca, provenienti dalla Collezione permanente, ad iniziare dal "Compianto" di Lippo di Benivieni, compiuto a Firenze allo scadere del XIII secolo, per giungere al malinconico "San Giovanni nel deserto" del più abile tra gli allievi di Giotto, il raffinato Bernardo Daddi.
«I quadri di Giotto che possono muoversi dai musei di appartenenza - dichiara il Sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini - si contano sulle dita di una mano, ed è un grande orgoglio per la Città della Spezia aver organizzato una mostra proprio sul più grande del Trecento. Si valorizza sempre più il nostro "piccolo Louvre" con mostre straordinarie: il dialogo con Dante è poi l'occasione per mettere in risalto anche il nostro patrimonio bibliotecario».
E poi oggetti sontuari e pagine miniate che offrono la straordinaria occasione di comprendere quale riverbero abbia infatti avuto la rivoluzione giottesca, come ben dimostra il foglio di Pacino di Bonaguida, nel quale ricerca di naturalezza e vigore espressivo paiono debitori dei ritmi ampli e distesi della Cappella Peruzzi di Giotto. A rafforzamento ecco infine i materiali librari provenienti dalla Biblioteca Mazzini che attestano la fortuna editoriale dell'opera di Dante e lo sviluppo degli studi indefessamente dedicatigli, come ben illustra il manoscritto di Giovanni Sforza relativo alla presenza di Dante in Lunigiana, confermata, oltre che dalle molteplici citazioni nella "Commedia", da documenti spesso non più consultabili perché andati perduti, conosciuti solo grazie a queste puntuali quanto insostituibili registrazioni.
La mostra sarà visitabile dal 2 ottobre, giornata in cui sarà aperta gratuitamente al pubblico con ingressi contingentati secondo la vigente normativa. Nel corso dell'esposizione saranno proposti approfondimenti con specialisti del settore, appuntamenti rivolti al pubblico adulto e laboratori per bambini e ragazzi.
Il Museo Civico "Amedeo Lia" è stato istituito nel 1995 ed aperto al pubblico nel dicembre 1996, grazie all'importante donazione di opere d'arte di Amedeo Lia e della sua famiglia al Comune della Spezia. La Collezione Lia comprende circa 1150 opere di grande varietà dall'epoca classica, al tardo antico, al medioevo e per finire al XVIII secolo. Sono conservati dipinti, miniature, sculture in bronzo, rame, avorio, legno, vetri, maioliche, oggetti d'arte di tutti i generi raccolti con passione e che documentano il gusto e la cultura dell'arte in Italia e in Europa.
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