Alternative Attuali - Convegno
Dal 11 Maggio 2022 al 12 Maggio 2022
L'Aquila
Luogo: MAXXI L’Aquila
Indirizzo: Piazza Santa Maria Paganica 15
Orari: ore 10
Curatori: Giuseppe Di Natale
Costo del biglietto: Ingresso gratuito fino a esaurimento posti
E-Mail info: maxxilaquila@fondazionemaxxi.it
Sito ufficiale: http://www.maxxilaquila.art
Torna a vivere per due giorni, l’11 e il 12 maggio 2022, nella Sala della Voliera del MAXXI L’Aquila l’intuizione di Enrico Crispolti che negli anni ‘60 del secolo scorso fece del capoluogo abruzzese un centro dell’arte contemporanea in grado di competere con le grandi capitali grazie alle quattro edizioni di Alternative Attuali, che aprivano la strada a una innovativa idea di mostra.
Palazzo Ardinghelli ospita il convegno “Alternative Attuali” - Arte Contemporanea all’Aquila, 1962-1968. Nuovi studi e ipotesi d’intervento a cura dello storico dell’arte e docente presso l’Università degli Studi dell’Aquila, Giuseppe Di Natale con la partecipazione di Massimo Fusillo, ordinario di Letterature Comparate e Teoria della letteratura all'Università dell'Aquila. Il convegno è promosso dalla Cattedra di Storia dell’arte contemporanea dell’Università degli Studi dell’Aquila, dal Dipartimento d’Eccellenza – DSU Univaq e dal MAXXI L’Aquila, con il patrocinio dell’Archivio Enrico Crispolti Arte Contemporanea A.P.S. e la collaborazione della Scuola di Specializzazione in Storia dell’Arte dell’Università di Siena.
La due giornate di studio offriranno una importante occasione per ripercorrere le quattro edizioni della mostra Alternative Attuali organizzate da Enrico Crispolti – storico dell’arte tra i più autorevoli in Italia e curatore nel 1976 della sezione italiana alla Biennale di Venezia – presso il Forte Spagnolo dell’Aquila rispettivamente nel 1962, 1963, 1965 e nel 1968, occasioni in cui il capoluogo abruzzese
divenne un importante punto di riferimento per il panorama artistico nazionale. Era questo, infatti, il debutto di una tipologia espositiva alternativa rispetto a quelle in voga nel secondo dopoguerra: Crispolti propose delle vere e proprie mostre alternative alla Biennale di Venezia basate su una concezione originale, sia nell’impianto critico che in quello metodologico, che videro una forte presenza anche di architetti come Paolo Portoghesi. Si trattò di mostre a saggio critico che, per tale approccio inedito, non mancarono di sollevare un acceso dibattito fra gli storici e i critici dell’arte. L’intento critico era quello di restituire la varietà delle ricerche artistiche in atto (Surrealismo, Informale, Nuova Figurazione, Astrazione, Pop Art) piuttosto che quella di promuovere una singola tendenza, registrando l’esistenza concomitante di poetiche e ricerche diverse.
A fianco alle mostre a saggio critico particolarmente importanti furono anche gli “omaggi” dedicati ad Alberto Burri (1962), a Corrado Cagli, Lucio Fontana e Ludovico Quaroni (1963), a René Magritte, Mirko ed Enrico Baj (1965), e le retrospettive antologiche dell’ultima edizione (1968) su Alberto Savinio, Paul Delvaux, Mauro Reggiani, Jindřich Štyrský, Toyen, Alberto Viani, Gherard Hoehme, Sergio Vacchi, Alik Cavaliere, Francesco Somaini e Konrad Klapheck.
L’idea del convegno è quella di riunire storici dell’arte (Giuseppe Di Natale, Lara Conte, Ada Patrizia Fiorillo, Raffaele Bedarida, Maria Alicata, Luca Pietro Nicoletti, Caterina Caputo, Claudio Zambianchi, Éric de Chassey, Alessandro Del Puppo, Giovanni Rubino e Davide Lacagnina), dell’architettura (Luca Quattrocchi), storici della critica letteraria artistica (Marco Belpoliti), musicologi (Alessandro Mastropietro) e filosofi (Rocco Ronchi), per indagare tutti gli aspetti delle ricerche attivate da Alternative Attuali, dalla pittura alla scultura, fino alla grafica, all’architettura e alla scrittura, analizzandone le possibili ricadute sull’oggi. Parteciperanno ai lavori anche due testimoni di quegli anni tutt’ora operativi: l’architetto Paolo Portoghesi e l’artista tedesco Konrad Klapheck.
Completano poi il prestigioso elenco di presenze: Manuela Crescentini, Direttrice dell’Archivio Crispolti Arte Contemporanea A.P.S., Marta Vittorini Direttrice dell’Archivio di Stato dell’Aquila e Bartolomeo Pietromarchi, Direttore MAXXI L’Aquila che afferma: “Il MAXXI L’Aquila prosegue nella politica di collaborazione con le eccellenze culturali della città. Per questa importante occasione con la cattedra di Storia dell’Arte Contemporanea dell’Università degli Studi dell’Aquila, abbiamo rivolto lo sguardo alla storia dell’arte legata alla città per riaffermare la sua centralità attuale anche recuperandone una prospettiva storica”.
Spiega Giuseppe Di Natale: “Il fine del convegno è duplice: da un lato riflettere sul contesto socioculturale, quello di un decennio, gli anni Sessanta, in cui per la prima volta in Italia, all’Aquila, si proponeva una tipologia espositiva alternativa rispetto a quelle in voga nel dopoguerra e ben rappresentate dalle mostre Salon e a Premio, ovvero una mostra a saggio critico che, in quanto nuova, non mancò di sollevare un acceso dibattito fra gli storici e i critici d’arte. Dall’altro lato, s’intende riflettere sulle ragioni critiche e metodologiche che portarono Crispolti alla scelta degli artisti e delle opere da esporre. L’obiettivo critico, infatti, non era promuovere una tendenza piuttosto che un’altra, quanto prendere atto della realtà e quindi dell’esistenza concomitante di poetiche diverse e tuttavia linguisticamente fondate come l’Informale, la Nuova Figurazione, l’Astrazione, la Pop Art, ecc.”.
L'ingresso al Convegno sarà a titolo gratuito fino a esaurimento dei posti disponibili. I lavori, articolati in interventi, discussioni e tavole rotonde, avranno luogo nelle due giornate dalle 10 alle 13 e dalle 15.30 alle 18.
In contemporanea sarà inaugurata presso il Centro di Documentazione del MAXXI L’Aquila una esposizione documentaria sulle mostre aquilane a cura di Giuseppe Di Natale, in collaborazione con L’Archivio di Stato dell’Aquila, L’Archivio Crispolti Arte Contemporanea A.P.S: e il Muspac L’Aquila. L’esposizione sarà aperta fino all’12 giugno 2022.
Il convegno e la mostra intendono restituire l’effervescenza culturale di una città, L’Aquila, che fu scelta per la sua marginalità territoriale rispetto alle capitali dell’arte, come Venezia, Torino, Roma e Milano, nella quale confluirono le più aggiornate ricerche artistiche “alternative” del panorama nazionale e internazionale, in un decennio, gli anni Sessanta, che vide la città abruzzese protagonista di dibattiti ed esposizioni d’avanguardia come fino ad allora non era mai accaduto.
Palazzo Ardinghelli ospita il convegno “Alternative Attuali” - Arte Contemporanea all’Aquila, 1962-1968. Nuovi studi e ipotesi d’intervento a cura dello storico dell’arte e docente presso l’Università degli Studi dell’Aquila, Giuseppe Di Natale con la partecipazione di Massimo Fusillo, ordinario di Letterature Comparate e Teoria della letteratura all'Università dell'Aquila. Il convegno è promosso dalla Cattedra di Storia dell’arte contemporanea dell’Università degli Studi dell’Aquila, dal Dipartimento d’Eccellenza – DSU Univaq e dal MAXXI L’Aquila, con il patrocinio dell’Archivio Enrico Crispolti Arte Contemporanea A.P.S. e la collaborazione della Scuola di Specializzazione in Storia dell’Arte dell’Università di Siena.
La due giornate di studio offriranno una importante occasione per ripercorrere le quattro edizioni della mostra Alternative Attuali organizzate da Enrico Crispolti – storico dell’arte tra i più autorevoli in Italia e curatore nel 1976 della sezione italiana alla Biennale di Venezia – presso il Forte Spagnolo dell’Aquila rispettivamente nel 1962, 1963, 1965 e nel 1968, occasioni in cui il capoluogo abruzzese
divenne un importante punto di riferimento per il panorama artistico nazionale. Era questo, infatti, il debutto di una tipologia espositiva alternativa rispetto a quelle in voga nel secondo dopoguerra: Crispolti propose delle vere e proprie mostre alternative alla Biennale di Venezia basate su una concezione originale, sia nell’impianto critico che in quello metodologico, che videro una forte presenza anche di architetti come Paolo Portoghesi. Si trattò di mostre a saggio critico che, per tale approccio inedito, non mancarono di sollevare un acceso dibattito fra gli storici e i critici dell’arte. L’intento critico era quello di restituire la varietà delle ricerche artistiche in atto (Surrealismo, Informale, Nuova Figurazione, Astrazione, Pop Art) piuttosto che quella di promuovere una singola tendenza, registrando l’esistenza concomitante di poetiche e ricerche diverse.
A fianco alle mostre a saggio critico particolarmente importanti furono anche gli “omaggi” dedicati ad Alberto Burri (1962), a Corrado Cagli, Lucio Fontana e Ludovico Quaroni (1963), a René Magritte, Mirko ed Enrico Baj (1965), e le retrospettive antologiche dell’ultima edizione (1968) su Alberto Savinio, Paul Delvaux, Mauro Reggiani, Jindřich Štyrský, Toyen, Alberto Viani, Gherard Hoehme, Sergio Vacchi, Alik Cavaliere, Francesco Somaini e Konrad Klapheck.
L’idea del convegno è quella di riunire storici dell’arte (Giuseppe Di Natale, Lara Conte, Ada Patrizia Fiorillo, Raffaele Bedarida, Maria Alicata, Luca Pietro Nicoletti, Caterina Caputo, Claudio Zambianchi, Éric de Chassey, Alessandro Del Puppo, Giovanni Rubino e Davide Lacagnina), dell’architettura (Luca Quattrocchi), storici della critica letteraria artistica (Marco Belpoliti), musicologi (Alessandro Mastropietro) e filosofi (Rocco Ronchi), per indagare tutti gli aspetti delle ricerche attivate da Alternative Attuali, dalla pittura alla scultura, fino alla grafica, all’architettura e alla scrittura, analizzandone le possibili ricadute sull’oggi. Parteciperanno ai lavori anche due testimoni di quegli anni tutt’ora operativi: l’architetto Paolo Portoghesi e l’artista tedesco Konrad Klapheck.
Completano poi il prestigioso elenco di presenze: Manuela Crescentini, Direttrice dell’Archivio Crispolti Arte Contemporanea A.P.S., Marta Vittorini Direttrice dell’Archivio di Stato dell’Aquila e Bartolomeo Pietromarchi, Direttore MAXXI L’Aquila che afferma: “Il MAXXI L’Aquila prosegue nella politica di collaborazione con le eccellenze culturali della città. Per questa importante occasione con la cattedra di Storia dell’Arte Contemporanea dell’Università degli Studi dell’Aquila, abbiamo rivolto lo sguardo alla storia dell’arte legata alla città per riaffermare la sua centralità attuale anche recuperandone una prospettiva storica”.
Spiega Giuseppe Di Natale: “Il fine del convegno è duplice: da un lato riflettere sul contesto socioculturale, quello di un decennio, gli anni Sessanta, in cui per la prima volta in Italia, all’Aquila, si proponeva una tipologia espositiva alternativa rispetto a quelle in voga nel dopoguerra e ben rappresentate dalle mostre Salon e a Premio, ovvero una mostra a saggio critico che, in quanto nuova, non mancò di sollevare un acceso dibattito fra gli storici e i critici d’arte. Dall’altro lato, s’intende riflettere sulle ragioni critiche e metodologiche che portarono Crispolti alla scelta degli artisti e delle opere da esporre. L’obiettivo critico, infatti, non era promuovere una tendenza piuttosto che un’altra, quanto prendere atto della realtà e quindi dell’esistenza concomitante di poetiche diverse e tuttavia linguisticamente fondate come l’Informale, la Nuova Figurazione, l’Astrazione, la Pop Art, ecc.”.
L'ingresso al Convegno sarà a titolo gratuito fino a esaurimento dei posti disponibili. I lavori, articolati in interventi, discussioni e tavole rotonde, avranno luogo nelle due giornate dalle 10 alle 13 e dalle 15.30 alle 18.
In contemporanea sarà inaugurata presso il Centro di Documentazione del MAXXI L’Aquila una esposizione documentaria sulle mostre aquilane a cura di Giuseppe Di Natale, in collaborazione con L’Archivio di Stato dell’Aquila, L’Archivio Crispolti Arte Contemporanea A.P.S: e il Muspac L’Aquila. L’esposizione sarà aperta fino all’12 giugno 2022.
Il convegno e la mostra intendono restituire l’effervescenza culturale di una città, L’Aquila, che fu scelta per la sua marginalità territoriale rispetto alle capitali dell’arte, come Venezia, Torino, Roma e Milano, nella quale confluirono le più aggiornate ricerche artistiche “alternative” del panorama nazionale e internazionale, in un decennio, gli anni Sessanta, che vide la città abruzzese protagonista di dibattiti ed esposizioni d’avanguardia come fino ad allora non era mai accaduto.
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