Sergio Altieri. Il colore appassionato. Opere 1949-2018
Dal 20 Aprile 2018 al 22 Luglio 2018
Gorizia
Luogo: Palazzo Attems Petzenstein
Indirizzo: piazza Edmondo de Amicis 2
Orari: Martedì - Domenica 10.00 - 18.00. Ultimo ingresso alle 17.30
Curatori: Giancarlo Pauletto
Enti promotori:
- dall’Ente Regionale per il Patrimonio Culturale (ERPaC) - Musei Provinciali di Gorizia
- In collaborazione con la Cassa Rurale FVG
Costo del biglietto: Intero 6,00 €, Ridotto 3,00 € (18/25 anni; gruppi di almeno 10 persone; nuclei familiari con minorenni), Scolaresche 1,00 €. Gratuito: minorenni; insegnanti con scolaresche; accompagnatori turistici o guide; giornalisti; disabili e accompagnatori, tutti la prima domenica del mese
Telefono per informazioni: +39 0481 547499
E-Mail info: didatticamusei.erpac@regione.fvg.it
E’ uno dei maestri del Novecento friulano. Gorizia celebra per la prima volta Sergio Altieri, pittore della generazione di mezzo degli anni '40 nato e cresciuto a Capriva del Friuli, con la più ampia mostra antologica che gli sia mai stata dedicata.
L’esposizione, che inaugurerà venerdì 20 aprile alle 18 a Palazzo Attems Petzenstein, s’intitola “Il colore appassionato” e raccoglie una settantina di opere dell’artista che coprono l’intero arco temporale della sua produzione, dal 1949 al 2018. E’ organizzata dall’Ente Regionale per il Patrimonio Culturale (ERPaC) - Musei Provinciali di Gorizia, in collaborazione con la Cassa Rurale FVG nell’ambito del “Progetto Arte”, e curata dal critico Giancarlo Pauletto. Oltre a rivedere opere molto lontane nel tempo la mostra consentirà di avvicinarsi per la prima volta, grazie ai prestiti dalle collezioni private di tanti appassionati collezionisti, a un gruppo di lavori inediti e altri che l’artista ha realizzato in questi ultimi tempi. La sua vicenda artistica, che sfiora ormai i settant’anni di durata, sarà testimoniata anche da un nutrito catalogo, con contributi del curatore e dei critici Licio Damiani, Josko Vetrih, Raffaella Sgubin, Francesca Agostinelli, che oltre alle riproduzioni delle sue opere raccoglie anche molte immagini di carattere biografico. “Chi conosce l’arte di Sergio Altieri, i suoi temi ritornanti, il suo andamento in essenza lirico-elegiaco, sa che essa si fonda su passione e cultura, e su una “pietas” storica che sa riconoscere nel passato i semi migliori del presente - spiega Giancarlo Pauletto-. Le sue “Famiglie” le sue “Case sulla collina”, le sue “Ville venete”, i suoi “Castelli di Fratta”, le sue “Venezie”, le bambine musicanti, gli amanti nell’erba, i tramonti, le “musiche distanti” esprimono, nel costante amore per la sua terra e pur nella malinconia memoriale di cui talora sono intrise, una visione positiva della vita, elaborata in un colore forte ma raffinato, ricco di vibrazioni e risonanze che si riconoscono da un lato nell’intensità espressionista, dall’altro in tutta la ricchissima sapienza della tradizione tonale veneta”. L’esposizione consentirà di ripercorrere tutti i passaggi della pittura di Altieri, dagli inizi caratterizzati da un espressionismo ruvido, ma ricco di concentrata tensione lirica, al momento realistico degli anni cinquanta, contrassegnato dai modi narrativi di un’epica popolare, fino alle influenze dell’arte informale degli anni sessanta, che su di lui si riflettono attraverso la liberazione nel segno e nel colore, che trasforma liricamente la realtà con un tono in definitiva antinaturalistico, quello di un mondo immaginato e fantasticato.
Nato nel 1930 a Capriva del Friuli, dove tuttora ha il suo studio, Altieri è attratto dalla pittura fin da ragazzo. Ne impara i fondamenti alla scuola di Gigi Castellania Cormons, presso il quale avrà occasione di conoscere il coetaneo Ignazio Doliache i meno giovani Mocchiutti, Gianandrea, Cenisi,oltre a parecchi altri artisti e intellettuali. Nei primi anni cinquanta fa parte del gruppo dei pittori neorealisti friulani, assieme a Zigaina, Anzil, De Rocco, Tavagnacco, Canci Magnano, Dora Bassi, Pizzinatoche da tempo lavora a Venezia, e altri. Nel corso degli stessi anni, e dopo, espone, in personali o in mostre di gruppo a Milano, alle Biennali internazionali dei giovani di Gorizia, a Berlino, a Varsavia, a Bologna, a Udine, ancora a Milano preso il Centro d’Arte San Babila e in altre importanti manifestazioni interregionali e nazionali, quali sono le Biennali Trivenete di Padova e le Quadriennali di Roma, dove è presente prima nel 1959 e poi nel 1965. Fonda, assieme ad artisti italiani e iugoslavi, il Gruppo internazionale 2XGOcon cui, nel corso dei primi anni settanta, sarà presente in molte rassegne a Gorizia, Nova Gorica, Udine, Venezia, Genova, Lubiana, Klagenfurt, Graz e successivamente in Australia, a Sydney, Canberra, Melbourne.
Nel frattempo la sua pittura viene esposta anche a Londra, presso la Rotunda Gallery, in occasione del Bertrand Russel Centenary Art Exhibition (1972) e a Vienna, presso l’Istituto Italiano di Cultura, nel contesto di una mostra della pittura friulana (1976). In Regione è necessario ricordare almeno le personali del 1979 presso la Galleria Spazzapan di Gradisca, quella del 1990 alla Sagittaria di Pordenone, quella del novembre 2008/gennaio 2009 presso Villa Manin di Passariano.
La mostra sarà visitabile fino al 22 luglio dal martedì alla domenica, dalle 10 alle 18.
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