Massimo Poldelmengo. Il progetto e l’opera: XVI e Impronta del XVI
Dal 08 Agosto 2014 al 14 Settembre 2014
Gradisca d'Isonzo | Gorizia
Luogo: Palazzo Torriani - Galleria Regionale d’Arte Contemporanea Luigi Spazzapan
Indirizzo: via Ciotti 51
Orari: martedì, sabato, domenica 10 – 19; mercoledì, giovedì, venerdì 15 – 19
Curatori: Annalia Delneri
Enti promotori:
- Galleria Regionale d’Arte Contemporanea Luigi Spazzapan
- Associazione Culturale “Venti d’arte”
- Provincia di Gorizia
- Comune di Gradisca d’Isonzo
- Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia
- Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
Telefono per informazioni: +39 0481 960816
E-Mail info: galleria.spazzapan@gmail.com
Sito ufficiale: http://www.galleriaspazzapan.it
La grande scultura in ferro, intitolata XVI, realizzata da Massimo Poldelmengo nel 2012 e oggi posta davanti all’ingresso della Galleria, accompagna la mostra XVI e Impronta del XVI, un percorso in cui prende forma la storia di un progetto sviluppatosi in due opere diverse legate al medesimo pensiero. All’origine vi è la commissione a Poldelmengo di un’opera da porre nel vigneto di Ronco Pitotti, gestito da i Vignai da Duline: ispirato dalla bellezza del luogo, l’artista ha realizzato una “mensa” profana, che posta su uno sperone dominante l’anfiteatro del podere si offre al visitatore come luogo di sosta per la degustazione del vino sulla terra e nel paesaggio in cui è nato.
Il piano della mensa, formato da sedici lastre simboleggianti i filari di Pinot nero, si è sviluppato parallelamente in una seconda scultura, il XVI la cui tensione verticale rappresenta una diversa soluzione plastica dello stesso pensiero che si articola nello spazio volgendosi all’alto.
Il XVI collocato davanti alla Galleria assume anche un’altra valenza simbolica idealmente collegata alla storia della stessa Galleria le cui origini si allacciano al connubio tra arte e vino, un’acuta intuizione di Bruno Patuna che, alla metà degli anni sessanta, ritornò a Gradisca per dirigere l’Azienda di Soggiorno e Turismo ponendosi come primo obiettivo la promozione del vino del territorio regionale. Appassionato d’arte e amico degli artisti, Patuna iniziò a proporre nelle sale dell’Enoteca una serie di mostre e Gradisca divenne in breve un punto di riferimento, non solo regionale, per amanti dell’arte e del vino di qualità.
Oggi la scultura di Massimo Poldelmengo, nata seguendo da vicino la rinascita di un grande vigneto, rappresenta concretamente la volontà di riannodarsi alla storia della Galleria, riproponendo in termini contemporanei la stretta affinità tra arte visiva e arte della produzione vinicola d’eccellenza.
Il piano della mensa, formato da sedici lastre simboleggianti i filari di Pinot nero, si è sviluppato parallelamente in una seconda scultura, il XVI la cui tensione verticale rappresenta una diversa soluzione plastica dello stesso pensiero che si articola nello spazio volgendosi all’alto.
Il XVI collocato davanti alla Galleria assume anche un’altra valenza simbolica idealmente collegata alla storia della stessa Galleria le cui origini si allacciano al connubio tra arte e vino, un’acuta intuizione di Bruno Patuna che, alla metà degli anni sessanta, ritornò a Gradisca per dirigere l’Azienda di Soggiorno e Turismo ponendosi come primo obiettivo la promozione del vino del territorio regionale. Appassionato d’arte e amico degli artisti, Patuna iniziò a proporre nelle sale dell’Enoteca una serie di mostre e Gradisca divenne in breve un punto di riferimento, non solo regionale, per amanti dell’arte e del vino di qualità.
Oggi la scultura di Massimo Poldelmengo, nata seguendo da vicino la rinascita di un grande vigneto, rappresenta concretamente la volontà di riannodarsi alla storia della Galleria, riproponendo in termini contemporanei la stretta affinità tra arte visiva e arte della produzione vinicola d’eccellenza.
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