Fluxus 1962-2022. Sixty Years in Flux
Dal 15 Settembre 2022 al 30 Settembre 2022
Genova
Luogo: Museo d'Arte Contemporanea di Villa Croce
Indirizzo: Via Jacopo Ruffini 3
Curatori: Caterina Gualco, Leo Lecci, Francesca Serrati
Genova è pronta a festeggiare il 60mo anniversario di Fluxus, uno dei movimenti d’avanguardia più rivoluzionari per le pratiche artistiche dell’inizio degli anni ‘60, nato dalla libera associazione di molti artisti guidati dalle riflessioni di George Maciunas, artista e architetto lituano naturalizzato statunitense. Lo fa con una mostra collettiva davvero suggestiva, che aprirà i battenti giovedì 15 settembre (inaugurazione mercoledì 14, ore 17) nel Museo di Arte Contemporanea di Villa Croce, coinvolgendo inoltre altre location cittadine: gli spazi del Munizioniere a Palazzo Ducale e alla Biblioteca Universitaria.
Fluxus 1962-2022. Sixty Years in Flux – questo, il titolo dell’esposizione a cura di Caterina Gualco, Leo Lecci e Francesca Serrati - vuole celebrare i 60 anni della nascita e del primo Festival Fluxus, tenutosi a Wiesbaden nel 1962, ricollegandosi con la prestigiosa rassegna The Fluxus Constellation che il museo di Villa Croce dedicò nel febbraio 2002 a questo fondamentale movimento artistico, ricevendo con donazioni per la propria collezione tre opere di altrettanti artisti, Ben Vautier, Ben Patterson e Philip Corner. La mostra genovese non intende esporre solo opere ma anche poster, manifesti, film, video, registrazioni musicali, riproponendo una serie di performance della “Fluxus Golden Age” a cura dell’artista Mauro Panichella ed invitando gli artisti Fluxus ancora presenti sulla scena internazionale. Inoltre, sarà presente il regista Jeffrey Jerkins a proporre il suo film “George” che ripercorre la vita di Maciunas già esposto alla Tate Modern di Londra e al MAXXI di Roma. Fluxus: un movimento fuori dagli schemi La grande galassia Fluxus fu contraddistinta da un atteggiamento artistico fluido che attrasse personalità internazionali molte differenti, sia per attitudini che per inclinazioni, da Joseph Beuys a Daniel Spoerri passando da Nam June Paik fino ad arrivare a Yoko Ono, moglie e musa ispiratrice di John Lennon. La scelta di presentarsi attraverso Festival organizzati in tutto il mondo, in cui predominavano le azioni performative collettive con la partecipazione attiva del pubblico, testimoniava la tendenza ad esprimere la propria visione artistica al di fuori degli schemi più codificati, con l’intento ultimo di fondere totalmente la vita nell’arte, intesa come parte attiva dell’esistenza di ogni individuo. Artisti e opere in collezione Philip Corner, Ben Patterson e Ben Vautier, sono gli artisti che hanno donato alle collezioni diel Museo di Villa Croce tre installazioni site specific realizzate appositamente per la mostra The Fluxus Constellation del 2002. •Ben Vautier (Napoli 1935), Fluxus cannot save the world, 2002, colori spray su muro Ben Vautier, più noto con il nome di Ben, è un artista attivo dalla fine degli anni ’50 con operazioni artistiche legate in particolar modo alla sfera performativa. Si unisce da subito al movimento Fluxus invitando George Maciunas, nel 1963, ad organizzare un Fluxfest a Nizza, città dove Ben vive, lavora e ha il suo atelier contraddistinto dal suo stile accumulatorio e appropriativo. Da quella data, continua a presentare una infinità di happening, azioni, perfomance ed eventi con il suo inconfondibile senso ironico e dell’assurdo. L’opera nelle collezioni è un intervento su muro realizzato nella sala a lui riservata durante la mostra del 2002. In quell’occasione l’artista aveva installato molte sue opere, riservandosi però di intervenire direttamente su una parete, dove, con bombolette spray di colori fluorescenti, riassume la sua poetica Fluxus con l’ironia e la graffiante creatività suo marchio di fabbrica. •Philip Corner (New York 1933), Piano activity, 2002, interventi su pianoforte Come molti altri Fluxer, Corner è artista, musicista e compositore, a testimonianza di quanto la componente musicale rimanga fondamentale negli eventi Fluxus, un’influenza mediata da John Cage (Los Angeles 1912 – 1992) per cui tutto, anche il silenzio, poteva diventare musica. Cage viene considerato uno degli ispiratori del gruppo e diversi furono i Fluxer suoi allievi alla New School of Social Research di New York. In Piano activity, Philip reinterpreta un classico happening di George Brecht, modificando lo strumento musicale, con l’aiuto di Phoebe Neville e degli altri presenti, durante le 2 serate di inaugurazione che aprirono la mostra a Villa Croce. Il piano, simbolo della musica codificata, si trasforma attraverso le azioni e gli interventi degli artisti fino a risultare uno strumento diverso e completamente rigenerato, fonte di nuova ispirazione, solo all’apparenza uno strumento inutilizzabile. •Ben Patterson (Pittsburgh 1934 – 2016) aveva creato per una piccola sala del piano nobile del museo, totalmente verniciata di blu notte, l’opera Constellation of the first magnitude, un’installazione a parete di 35 plafoniere con copertura in nylon serigrafato e un tubo luminoso. Su questo fondo notturno si staglia la galassia Fluxus: le 35 lampade rivestite di tessuto compongono una cosmogonia fantastica in cui riconosciamo i volti di molti protagonisti della scena artistica che gravitarono nel gruppo, abbinati al loro segno zodiacale. L’opera è stata oggetto di un accurato restauro grazie al Centro di Conservazione e Restauro La Venaria Reale di Torino, ed è il frutto della tesi di Laurea Magistrale di Alessandra Scarano, guidata dalla docente Alessandra Bassi, che per due anni ha lavorato sull’installazione. Il programma •14 settembre - ore 17 - Museo d’arte contemporanea di Villa Croce
Inaugurazione mostra collettiva Fluxus 1962-2022. Sixty Years in Flux, a cura di Caterina Gualco, Leo Lecci e Francesca Serrati (fino al 20 novembre). •15 settembre - ore 14 - Palazzo Ducale, sala del Munizioniere The New Golden Age of Fluxus, rassegna di performance a cura di Mauro Panichella con la partecipazione degli artisti Eric Andersen, Philip Corner e Phoebe Neville, Charles Dreyfus, Bibbie Hansen e Sean Carillo, Sean Miller e Craig Coleman, Ben Vautier. •15 settembre - ore 18 - Biblioteca universitaria Fluxus Cardboard, concerto di Agnese Toniutti: piano e toy piano, musiche di Giancarlo Cardini, Philip Corner, Dick Higgins, La Monte Young, Mieko Shiomi. •Settembre 2022 – date varie
Iniziative Fluxus in alcune gallerie genovesi - Guidi&Schoen: mostra collettiva Purge the World of Bourgeois Sickness - Prisma Studio: performance omaggio a Josef Beuys di Eleonora Chiesa - Spazio Unimedia: mostra personale di Philip Corner - Stella Rouskova: mostra personale di Dick Higgins - Stupendo Gallery: mostra collettiva Fluxus e installazione di Mauro Panichella Accompagnerà gli eventi un volume/catalogo edito dalla Fondazione De Ferrari in collaborazione con l’Università di Genova.
Fluxus 1962-2022. Sixty Years in Flux – questo, il titolo dell’esposizione a cura di Caterina Gualco, Leo Lecci e Francesca Serrati - vuole celebrare i 60 anni della nascita e del primo Festival Fluxus, tenutosi a Wiesbaden nel 1962, ricollegandosi con la prestigiosa rassegna The Fluxus Constellation che il museo di Villa Croce dedicò nel febbraio 2002 a questo fondamentale movimento artistico, ricevendo con donazioni per la propria collezione tre opere di altrettanti artisti, Ben Vautier, Ben Patterson e Philip Corner. La mostra genovese non intende esporre solo opere ma anche poster, manifesti, film, video, registrazioni musicali, riproponendo una serie di performance della “Fluxus Golden Age” a cura dell’artista Mauro Panichella ed invitando gli artisti Fluxus ancora presenti sulla scena internazionale. Inoltre, sarà presente il regista Jeffrey Jerkins a proporre il suo film “George” che ripercorre la vita di Maciunas già esposto alla Tate Modern di Londra e al MAXXI di Roma. Fluxus: un movimento fuori dagli schemi La grande galassia Fluxus fu contraddistinta da un atteggiamento artistico fluido che attrasse personalità internazionali molte differenti, sia per attitudini che per inclinazioni, da Joseph Beuys a Daniel Spoerri passando da Nam June Paik fino ad arrivare a Yoko Ono, moglie e musa ispiratrice di John Lennon. La scelta di presentarsi attraverso Festival organizzati in tutto il mondo, in cui predominavano le azioni performative collettive con la partecipazione attiva del pubblico, testimoniava la tendenza ad esprimere la propria visione artistica al di fuori degli schemi più codificati, con l’intento ultimo di fondere totalmente la vita nell’arte, intesa come parte attiva dell’esistenza di ogni individuo. Artisti e opere in collezione Philip Corner, Ben Patterson e Ben Vautier, sono gli artisti che hanno donato alle collezioni diel Museo di Villa Croce tre installazioni site specific realizzate appositamente per la mostra The Fluxus Constellation del 2002. •Ben Vautier (Napoli 1935), Fluxus cannot save the world, 2002, colori spray su muro Ben Vautier, più noto con il nome di Ben, è un artista attivo dalla fine degli anni ’50 con operazioni artistiche legate in particolar modo alla sfera performativa. Si unisce da subito al movimento Fluxus invitando George Maciunas, nel 1963, ad organizzare un Fluxfest a Nizza, città dove Ben vive, lavora e ha il suo atelier contraddistinto dal suo stile accumulatorio e appropriativo. Da quella data, continua a presentare una infinità di happening, azioni, perfomance ed eventi con il suo inconfondibile senso ironico e dell’assurdo. L’opera nelle collezioni è un intervento su muro realizzato nella sala a lui riservata durante la mostra del 2002. In quell’occasione l’artista aveva installato molte sue opere, riservandosi però di intervenire direttamente su una parete, dove, con bombolette spray di colori fluorescenti, riassume la sua poetica Fluxus con l’ironia e la graffiante creatività suo marchio di fabbrica. •Philip Corner (New York 1933), Piano activity, 2002, interventi su pianoforte Come molti altri Fluxer, Corner è artista, musicista e compositore, a testimonianza di quanto la componente musicale rimanga fondamentale negli eventi Fluxus, un’influenza mediata da John Cage (Los Angeles 1912 – 1992) per cui tutto, anche il silenzio, poteva diventare musica. Cage viene considerato uno degli ispiratori del gruppo e diversi furono i Fluxer suoi allievi alla New School of Social Research di New York. In Piano activity, Philip reinterpreta un classico happening di George Brecht, modificando lo strumento musicale, con l’aiuto di Phoebe Neville e degli altri presenti, durante le 2 serate di inaugurazione che aprirono la mostra a Villa Croce. Il piano, simbolo della musica codificata, si trasforma attraverso le azioni e gli interventi degli artisti fino a risultare uno strumento diverso e completamente rigenerato, fonte di nuova ispirazione, solo all’apparenza uno strumento inutilizzabile. •Ben Patterson (Pittsburgh 1934 – 2016) aveva creato per una piccola sala del piano nobile del museo, totalmente verniciata di blu notte, l’opera Constellation of the first magnitude, un’installazione a parete di 35 plafoniere con copertura in nylon serigrafato e un tubo luminoso. Su questo fondo notturno si staglia la galassia Fluxus: le 35 lampade rivestite di tessuto compongono una cosmogonia fantastica in cui riconosciamo i volti di molti protagonisti della scena artistica che gravitarono nel gruppo, abbinati al loro segno zodiacale. L’opera è stata oggetto di un accurato restauro grazie al Centro di Conservazione e Restauro La Venaria Reale di Torino, ed è il frutto della tesi di Laurea Magistrale di Alessandra Scarano, guidata dalla docente Alessandra Bassi, che per due anni ha lavorato sull’installazione. Il programma •14 settembre - ore 17 - Museo d’arte contemporanea di Villa Croce
Inaugurazione mostra collettiva Fluxus 1962-2022. Sixty Years in Flux, a cura di Caterina Gualco, Leo Lecci e Francesca Serrati (fino al 20 novembre). •15 settembre - ore 14 - Palazzo Ducale, sala del Munizioniere The New Golden Age of Fluxus, rassegna di performance a cura di Mauro Panichella con la partecipazione degli artisti Eric Andersen, Philip Corner e Phoebe Neville, Charles Dreyfus, Bibbie Hansen e Sean Carillo, Sean Miller e Craig Coleman, Ben Vautier. •15 settembre - ore 18 - Biblioteca universitaria Fluxus Cardboard, concerto di Agnese Toniutti: piano e toy piano, musiche di Giancarlo Cardini, Philip Corner, Dick Higgins, La Monte Young, Mieko Shiomi. •Settembre 2022 – date varie
Iniziative Fluxus in alcune gallerie genovesi - Guidi&Schoen: mostra collettiva Purge the World of Bourgeois Sickness - Prisma Studio: performance omaggio a Josef Beuys di Eleonora Chiesa - Spazio Unimedia: mostra personale di Philip Corner - Stella Rouskova: mostra personale di Dick Higgins - Stupendo Gallery: mostra collettiva Fluxus e installazione di Mauro Panichella Accompagnerà gli eventi un volume/catalogo edito dalla Fondazione De Ferrari in collaborazione con l’Università di Genova.
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