Dialoghi tra l'Uomo e la Terra. Omaggio ad Antonia Campi
Dal 01 Agosto 2013 al 01 Settembre 2013
Sestri Levante | Genova
Luogo: Torre dei Doganieri
Indirizzo: vico Macelli 3
Orari: da lunedì a venerdì 17-23; sabato e domenica 10-12.30/ 17-23
Curatori: Anty Pansera
Enti promotori:
- Comune di Sestri Levante
- Regione Liguria
- Associazione DcomeDonna
- Museo Luzzati
Telefono per informazioni: +39 339 8205863
E-Mail info: daniela@alfredogioventu.it
Sito ufficiale: http://www.sestri-levante.net
“Dialoghi tra l’Uomo e la Terra _ Omaggio ad Antonia Campi”: questo il titolo della mostra ospitata nella Torre dei Doganieri di Sestri Levante dal 31 luglio al 1 settembre.
Dalla nota al catalogo di Valentina Ghio, sindaco di Sestri Levante: “Per me, primo sindaco donna del comune di Sestri Levante, è un bisogno sentire la vicinanza e l’umano affetto di donne come questa importante artista che ha saputo, in tempi quasi temerari, far emergere con forza la visione femminile del mondo attraverso le sue creazioni, attraverso coraggiose scelte industriali, attraverso le sue perentorie richieste di autodeterminazione. Accolgo con gioia ed interesse, a nome della mia città, la presenza ed il lavoro di Antonia Campi nel Tigullio, nella speranza che il suo pensiero e la sua esperienza di vita siano linfa creativa per il nostro territorio ed, in particolare, per le donne di Sestri, chiamate a reinventare, in questo periodo di profonda crisi culturale ed economica, il loro ruolo nel privato, nel lavoro, nella vita politica facendo emergere l’amore ed il rispetto per la vita, la bellezza e la giustizia, vivificando il territorio ed i rapporti con l’attenzione, la creatività ed il coraggio che l’esempio di Antonia Campi trasmette. L’attenzione di Antonia Campi per le forme naturali e la collaborazione con l’Opificio Ceramico di Alfredo Gioventù e Daniela Mangini apportano al progetto Artura _Territori tra Arte e Natura _ Torre dei Doganieri, un contributo di grande valore culturale ed umano e mi auguro che, restituito alla città, possa essere compreso ed apprezzato in tutti i suoi molteplici aspetti.”
La mostra presenta gli esiti delle collaborazioni di Antonia Campi in questi ultimi 3 anni: tre nuove collezioni a “quattro” o “sei” mani realizzate con i ceramisti Alfredo Gioventù e Daniela Mangini a Sestri levante, con Antonella Ravagli e con lo studio Elica di Pastore&Bovina a Faenza grazie ad una intuizione di Anty Pansera.
Le tre collezioni, presentate per la prima volta nel novembre 2011 presso il Midec, Museo Internazionale del Design Ceramico di Laveno in occasione dei 90 anni di Antonia Campi, sono state inserite successivamente in prestigiose mostre sul lavoro della designer: “Geometrie Impossibili” presso la Galleria del Credito Valtellinese a Sondrio ed il Museo Diocesano di Milano, “Dialoghi” presso lo Studio Battaglia in occasione della manifestazione internazionale Argillà 2012 a Faenza, “Antonia Campi, l’estro armonico” a Siena e presso il museo di Montelupo Fiorentino a cura dell’associazione L’Arte dei Vasai della Nobile Contrada del Nicchio.
L’incontro con Antonia Campi ed Anty Pansera: “Passo a Sei” dialogo sul ruolo della donna, ed in particolare di Antonia Campi, nel design e nella produzione ceramica industriale ed artigianale nel ’900 e presentazione delle nuove collezioni in mostra.
Con la presenza di Carlo Pizzichini per l’Arte dei Vasai della Nobile Contrada del Nicchio, Sergio Noberini curatore del Museo Luzzati, Antonella Ravagli e Alfredo Gioventù.
Antonia Campi. Artista e scultrice per formazione, è approdata al design attraverso la Società Ceramica Italiana di Laveno, dove era entrata come operaia nel 1947 e di cui divenne direttore artistico negli anni sessanta. Nella manifattura all’epoca diretta da Guido Andlovitz, “Neto” Campi era entrata, giovanissima, dopo aver frequentato i corsi dell’Accademia di Brera, dove si è diplomata in scultura con Francesco Messina. Prima donna dirigente in Italia, succeduta nel 1962 a Andlovitz nella direzione della Sci, dal 1971 dirige il Centro Artistico unificato della SCI e della Richard – Ginori e in seguito il Centro Design della Pozzi – Ginori. In questo ruolo assume il compito di seguire l’intera produzione dell’azienda, dai servizi da tè e caffè, vasi, piatti, soprammobili ai sanitari e alla rubinetteria. Nel 2011 è stata insignita del Compasso d’Oro alla carriera per il progetto di utensili ancora oggi esposti al MoMa di New York. Con lei, anche il bagno diventa uno spazio da vivere e non solo da utilizzare. Ecco i sanitari che sembrano creature dei boschi, che vivono di colori e forme nuove, che abbandonano quell’asettico e alla fine noioso rigore che li imbalsamava da sempre. Poi l’attenzione ai colori, con le celebri creazioni in bianco e blu dove i due toni divengono fantasmagoria di geometrie. Un’inesauribile forza creativa e la necessità di soddisfare anche le esigenze produttive e le richieste commerciali dell’azienda, istanze cui la designer è sempre stata molto sensibile e che spiegano come alcune forme modernissime, proposte con smalti e accostamenti accesi e insoliti, siano anche presentate con decori di aspetto più convenzionale e “rassicurante”, più facilmente accettabile da un pubblico borghese di gusto tradizionale. A novant’anni, Neto continua a sfornare opere bellissime, di giorno in giorno sempre più personali, ad indicare una creatività sempre più libera, ariosa, felice. Non più legata alla produzione di oggetti d’uso, progettazione che l’ha coinvolta lungo tutta la carriera professionale, oggi l’artista è libera da ogni vincolo e necessità.
Dalla nota al catalogo di Valentina Ghio, sindaco di Sestri Levante: “Per me, primo sindaco donna del comune di Sestri Levante, è un bisogno sentire la vicinanza e l’umano affetto di donne come questa importante artista che ha saputo, in tempi quasi temerari, far emergere con forza la visione femminile del mondo attraverso le sue creazioni, attraverso coraggiose scelte industriali, attraverso le sue perentorie richieste di autodeterminazione. Accolgo con gioia ed interesse, a nome della mia città, la presenza ed il lavoro di Antonia Campi nel Tigullio, nella speranza che il suo pensiero e la sua esperienza di vita siano linfa creativa per il nostro territorio ed, in particolare, per le donne di Sestri, chiamate a reinventare, in questo periodo di profonda crisi culturale ed economica, il loro ruolo nel privato, nel lavoro, nella vita politica facendo emergere l’amore ed il rispetto per la vita, la bellezza e la giustizia, vivificando il territorio ed i rapporti con l’attenzione, la creatività ed il coraggio che l’esempio di Antonia Campi trasmette. L’attenzione di Antonia Campi per le forme naturali e la collaborazione con l’Opificio Ceramico di Alfredo Gioventù e Daniela Mangini apportano al progetto Artura _Territori tra Arte e Natura _ Torre dei Doganieri, un contributo di grande valore culturale ed umano e mi auguro che, restituito alla città, possa essere compreso ed apprezzato in tutti i suoi molteplici aspetti.”
La mostra presenta gli esiti delle collaborazioni di Antonia Campi in questi ultimi 3 anni: tre nuove collezioni a “quattro” o “sei” mani realizzate con i ceramisti Alfredo Gioventù e Daniela Mangini a Sestri levante, con Antonella Ravagli e con lo studio Elica di Pastore&Bovina a Faenza grazie ad una intuizione di Anty Pansera.
Le tre collezioni, presentate per la prima volta nel novembre 2011 presso il Midec, Museo Internazionale del Design Ceramico di Laveno in occasione dei 90 anni di Antonia Campi, sono state inserite successivamente in prestigiose mostre sul lavoro della designer: “Geometrie Impossibili” presso la Galleria del Credito Valtellinese a Sondrio ed il Museo Diocesano di Milano, “Dialoghi” presso lo Studio Battaglia in occasione della manifestazione internazionale Argillà 2012 a Faenza, “Antonia Campi, l’estro armonico” a Siena e presso il museo di Montelupo Fiorentino a cura dell’associazione L’Arte dei Vasai della Nobile Contrada del Nicchio.
L’incontro con Antonia Campi ed Anty Pansera: “Passo a Sei” dialogo sul ruolo della donna, ed in particolare di Antonia Campi, nel design e nella produzione ceramica industriale ed artigianale nel ’900 e presentazione delle nuove collezioni in mostra.
Con la presenza di Carlo Pizzichini per l’Arte dei Vasai della Nobile Contrada del Nicchio, Sergio Noberini curatore del Museo Luzzati, Antonella Ravagli e Alfredo Gioventù.
Antonia Campi. Artista e scultrice per formazione, è approdata al design attraverso la Società Ceramica Italiana di Laveno, dove era entrata come operaia nel 1947 e di cui divenne direttore artistico negli anni sessanta. Nella manifattura all’epoca diretta da Guido Andlovitz, “Neto” Campi era entrata, giovanissima, dopo aver frequentato i corsi dell’Accademia di Brera, dove si è diplomata in scultura con Francesco Messina. Prima donna dirigente in Italia, succeduta nel 1962 a Andlovitz nella direzione della Sci, dal 1971 dirige il Centro Artistico unificato della SCI e della Richard – Ginori e in seguito il Centro Design della Pozzi – Ginori. In questo ruolo assume il compito di seguire l’intera produzione dell’azienda, dai servizi da tè e caffè, vasi, piatti, soprammobili ai sanitari e alla rubinetteria. Nel 2011 è stata insignita del Compasso d’Oro alla carriera per il progetto di utensili ancora oggi esposti al MoMa di New York. Con lei, anche il bagno diventa uno spazio da vivere e non solo da utilizzare. Ecco i sanitari che sembrano creature dei boschi, che vivono di colori e forme nuove, che abbandonano quell’asettico e alla fine noioso rigore che li imbalsamava da sempre. Poi l’attenzione ai colori, con le celebri creazioni in bianco e blu dove i due toni divengono fantasmagoria di geometrie. Un’inesauribile forza creativa e la necessità di soddisfare anche le esigenze produttive e le richieste commerciali dell’azienda, istanze cui la designer è sempre stata molto sensibile e che spiegano come alcune forme modernissime, proposte con smalti e accostamenti accesi e insoliti, siano anche presentate con decori di aspetto più convenzionale e “rassicurante”, più facilmente accettabile da un pubblico borghese di gusto tradizionale. A novant’anni, Neto continua a sfornare opere bellissime, di giorno in giorno sempre più personali, ad indicare una creatività sempre più libera, ariosa, felice. Non più legata alla produzione di oggetti d’uso, progettazione che l’ha coinvolta lungo tutta la carriera professionale, oggi l’artista è libera da ogni vincolo e necessità.
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