Artigianato giapponese contemporaneo
Dal 19 Novembre 2014 al 11 Gennaio 2015
Genova
Luogo: Museo d'Arte Orientale Edoardo Chiossone
Indirizzo: piazzale Giuseppe Mazzini 4
Orari: mar, mer, gio e ven 9-19; sab e dom 10-19
Telefono per informazioni: +39 010 542285
E-Mail info: museochiossone@comune.genova.it
Sito ufficiale: http://www.culturainliguria.it
Sei sezioni, alias sei gradi di separazione stilistica e formale, legano le più emblematiche rappresentazioni dell’artigianato giapponese contemporaneo, che fa un uso millenario di lacca, legno, ceramica, madreperla e metalli. Artigianato di una cultura, quella giapponese, che non fa distinzioni gerarchiche tra arte, applicazione e supporti.
La storia dell’artigianato in Giappone è lunga, attraversata spesso da influenze provenienti da Cina e Corea. Tali influssi sono stati gradualmente assorbiti e progressivamente sviluppati, tutti confluendo in una produzione variegata che riflette lo spirito del Giappone. In epoca moderna, a seguito della repentina introduzione del sistema sociale e della cultura occidentale,l’artigianato giapponese non ha semplicemente mantenuto forme e ornamenti tradizionali mutuandoli dal passato. Piuttosto, ha prodotto artisti che hanno iniziato a esprimere in maniera originale il proprio temperamento creativo. Alcuni hanno basato il proprio lavoro su una visione artistica di tipo tradizionale. Altri hanno assimilato idee di matrice occidentale,come Art Deco e Costruttivismo, e le hanno trasposte nelle opere. Altri ancora hanno creato per la quotidianità, ponendo enfasi sulla funzionalità con tocco artistico. Alcuni invece hanno intrapreso la via dell’avanguardia tentando di esprimere concetti artistici nuovi in forme concrete. O ancora, hanno tentato di riesaminare il significato stesso della materia. Seconda guerra mondiale, e l’artigianato giapponese si fa complesso, diramandosi in molte direzioni.
Così tante che oggi è difficile affermare quali ne siano i punti condivisi. Tuttavia, a dispetto di tale diversità, è possibile identificare diversi temi in comune, tutti ugualmente rappresentativi dello stato dell’artigianato giapponese contemporaneo. Allo scopo di favorire la comprensione della varietà, SgargianteSobrio tenta l’individuazione delle sei principali caratteristiche dell’artigianato giapponese contemporaneo e vi assoggetta le opere in mostra, in una ripartizione incurante della materia e interessata alle ispirazioni tecniche ed etiche.
Shiraishi Masami
1. OPULENZA
L’uso di colori sgargianti, oro e argento
L’arte giapponese fa da sempre uso di colori sgargianti, dell’oro e dell’argento, questi ultimi quasi mai utilizzati in maniera copiosa.
Piuttosto, l’applicazione di foglia, polvere o filo d’oro è sempre tenue, a sottolineare discretamente la preziosità dell’oggetto decorato.
I metalli preziosi sono dunque considerati alla stregua di semplici colori, spesso accanto al rosso vermiglio, al verde nelle varie declinazioni e all’arancio. Le combinazioni sono uniche e suggestive, imbevute della sensibilità cromatica tipica del Giappone presente già nell’antica pittura Yamatoe. I colori sono usati ora assoluti, ora assieme ad altre tonalità; sgargianti non al mero scopo di ostentare opulenza, ma in quanto veicoli di una raffinata – ed elusiva – grazia sottesa.
2. SOBRIA RAFFINATEZZA
La naturale espressione dei materiali
In diretto contrasto con l’uso delle decorazioni sgargianti, l’espressione della raffinatezza pacata fa uso della semplicità associandola alla quiete. _ L’accento è posto sulle proprietà dei materiali e sull’austerità, le quali sono asservite all’utilizzo concreto. Si passa dunque da ceramiche vibranti di argilla viva, a oggetti in legno freschi di natura, o a bollitori ossidati ad hoc, fino alla lacca, suggestiva quanto pratica. Il risultato estetico è l’opposto della magnificenza o della brillantezza, invita alla calma e alla linearità. Gli elementi stilistici fondamentali sono austeri, i colori intermedi, le superfici opache, ruvide, imperfette.
3. RIGORE
Forme e colori solidi
L’artigianato giapponese ha conosciuto un rapido sviluppo nel periodo tardo Taish? e inizio Showa - anni Venti/Trenta - quando si affermò come forma d’arte contemporanea, forte delle nuove idee che giungevano dall’Europa. In particolare, l’influenza di tendenze come l’Art Déco e il Costruttivismo condussero alla creazione di opere improntate alla combinazione di linee dritte, cerchi e simili. Anche un filone dell’artigianato contemporaneo fa uso di linee geometriche e piani, revitalizzati da strutture più organiche che contengono sempre estremità rigorose e pungenti. L’impressione generale è netta, la sensibilità contemporanea è eloquente; i colori utilizzati mostrano la stessa tendenza, prediligendo tinte piene e forti.
4. CURA DEL PARTICOLARE
Manualità elaborata
Si dice che la cura del dettaglio sia la maggiore prerogativa dell’arte giapponese. L’enfasi sulle tecniche raggiunge l’apice durante il periodo Edo (1603-1868), ma è innegabile che si tratti di un processo innescato molto prima. La tendenza è riscontrabile in vari ambiti artistici, dalle forme al disegno dei motivi ornamentali. Estetica e alta qualità si fondono in maniera proporzionale al livello delle tecniche utilizzate.
5. DIFFORMITÀ
La bellezza differente
L’intenzionale deformazione nella creazione di ciotole e altro, alias la distruzione di forme perfette come cerchi e quadrati fa sì che una forma ulteriore venga rivelata: la bellezza nella perfezione, o anche la bellezza, non più imbrigliata dalla ragione, che si mostra.
Una speciale visuale artistica giapponese si esprime, in una maniera lontana dalla razionalità occidentale.
Difformità = espressione di bellezza è un paradigma proprio del corredo della cerimonia del tè, anche se oggi esso può considerarsi unmotto per l’espressione artistica del sé.
6. FIORI E UCCELLI
Decorazioni con motivi di fiori o uccelli
La pratica di decorare con "fiori e uccelli" risale a molti secoli fa; la rappresentazione di soggetti naturali con funzione ornamentale era particolarmentediffusa in Cina e Giappone. Ancorché tradizionali, tali motivi si piegano al temperamento artistico dei tempi, mostrandosi in una sorprendente gamma di stili, materialie tecniche.
La storia dell’artigianato in Giappone è lunga, attraversata spesso da influenze provenienti da Cina e Corea. Tali influssi sono stati gradualmente assorbiti e progressivamente sviluppati, tutti confluendo in una produzione variegata che riflette lo spirito del Giappone. In epoca moderna, a seguito della repentina introduzione del sistema sociale e della cultura occidentale,l’artigianato giapponese non ha semplicemente mantenuto forme e ornamenti tradizionali mutuandoli dal passato. Piuttosto, ha prodotto artisti che hanno iniziato a esprimere in maniera originale il proprio temperamento creativo. Alcuni hanno basato il proprio lavoro su una visione artistica di tipo tradizionale. Altri hanno assimilato idee di matrice occidentale,come Art Deco e Costruttivismo, e le hanno trasposte nelle opere. Altri ancora hanno creato per la quotidianità, ponendo enfasi sulla funzionalità con tocco artistico. Alcuni invece hanno intrapreso la via dell’avanguardia tentando di esprimere concetti artistici nuovi in forme concrete. O ancora, hanno tentato di riesaminare il significato stesso della materia. Seconda guerra mondiale, e l’artigianato giapponese si fa complesso, diramandosi in molte direzioni.
Così tante che oggi è difficile affermare quali ne siano i punti condivisi. Tuttavia, a dispetto di tale diversità, è possibile identificare diversi temi in comune, tutti ugualmente rappresentativi dello stato dell’artigianato giapponese contemporaneo. Allo scopo di favorire la comprensione della varietà, SgargianteSobrio tenta l’individuazione delle sei principali caratteristiche dell’artigianato giapponese contemporaneo e vi assoggetta le opere in mostra, in una ripartizione incurante della materia e interessata alle ispirazioni tecniche ed etiche.
Shiraishi Masami
1. OPULENZA
L’uso di colori sgargianti, oro e argento
L’arte giapponese fa da sempre uso di colori sgargianti, dell’oro e dell’argento, questi ultimi quasi mai utilizzati in maniera copiosa.
Piuttosto, l’applicazione di foglia, polvere o filo d’oro è sempre tenue, a sottolineare discretamente la preziosità dell’oggetto decorato.
I metalli preziosi sono dunque considerati alla stregua di semplici colori, spesso accanto al rosso vermiglio, al verde nelle varie declinazioni e all’arancio. Le combinazioni sono uniche e suggestive, imbevute della sensibilità cromatica tipica del Giappone presente già nell’antica pittura Yamatoe. I colori sono usati ora assoluti, ora assieme ad altre tonalità; sgargianti non al mero scopo di ostentare opulenza, ma in quanto veicoli di una raffinata – ed elusiva – grazia sottesa.
2. SOBRIA RAFFINATEZZA
La naturale espressione dei materiali
In diretto contrasto con l’uso delle decorazioni sgargianti, l’espressione della raffinatezza pacata fa uso della semplicità associandola alla quiete. _ L’accento è posto sulle proprietà dei materiali e sull’austerità, le quali sono asservite all’utilizzo concreto. Si passa dunque da ceramiche vibranti di argilla viva, a oggetti in legno freschi di natura, o a bollitori ossidati ad hoc, fino alla lacca, suggestiva quanto pratica. Il risultato estetico è l’opposto della magnificenza o della brillantezza, invita alla calma e alla linearità. Gli elementi stilistici fondamentali sono austeri, i colori intermedi, le superfici opache, ruvide, imperfette.
3. RIGORE
Forme e colori solidi
L’artigianato giapponese ha conosciuto un rapido sviluppo nel periodo tardo Taish? e inizio Showa - anni Venti/Trenta - quando si affermò come forma d’arte contemporanea, forte delle nuove idee che giungevano dall’Europa. In particolare, l’influenza di tendenze come l’Art Déco e il Costruttivismo condussero alla creazione di opere improntate alla combinazione di linee dritte, cerchi e simili. Anche un filone dell’artigianato contemporaneo fa uso di linee geometriche e piani, revitalizzati da strutture più organiche che contengono sempre estremità rigorose e pungenti. L’impressione generale è netta, la sensibilità contemporanea è eloquente; i colori utilizzati mostrano la stessa tendenza, prediligendo tinte piene e forti.
4. CURA DEL PARTICOLARE
Manualità elaborata
Si dice che la cura del dettaglio sia la maggiore prerogativa dell’arte giapponese. L’enfasi sulle tecniche raggiunge l’apice durante il periodo Edo (1603-1868), ma è innegabile che si tratti di un processo innescato molto prima. La tendenza è riscontrabile in vari ambiti artistici, dalle forme al disegno dei motivi ornamentali. Estetica e alta qualità si fondono in maniera proporzionale al livello delle tecniche utilizzate.
5. DIFFORMITÀ
La bellezza differente
L’intenzionale deformazione nella creazione di ciotole e altro, alias la distruzione di forme perfette come cerchi e quadrati fa sì che una forma ulteriore venga rivelata: la bellezza nella perfezione, o anche la bellezza, non più imbrigliata dalla ragione, che si mostra.
Una speciale visuale artistica giapponese si esprime, in una maniera lontana dalla razionalità occidentale.
Difformità = espressione di bellezza è un paradigma proprio del corredo della cerimonia del tè, anche se oggi esso può considerarsi unmotto per l’espressione artistica del sé.
6. FIORI E UCCELLI
Decorazioni con motivi di fiori o uccelli
La pratica di decorare con "fiori e uccelli" risale a molti secoli fa; la rappresentazione di soggetti naturali con funzione ornamentale era particolarmentediffusa in Cina e Giappone. Ancorché tradizionali, tali motivi si piegano al temperamento artistico dei tempi, mostrandosi in una sorprendente gamma di stili, materialie tecniche.
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