Arte-Ficio. Trasfigurare la comunicazione
Dal 08 Maggio 2014 al 29 Maggio 2014
Genova
Luogo: Palazzo Ducale
Indirizzo: piazza Matteotti 9
Orari: tutti i giorni 14-19
Curatori: Roberto Mastroianni
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 010 5574065
La mostra espone la ricerca artistica e il percorso culturale di Ettore Pasculli, un protagonista della rivolta creativa degli anni settanta a Milano e propone una panoramica emblematica della sua più che quarantennale carriera artistica. Nel suo svolgersi essa mostra e svela un interesse per l'iconografia del corpo e del potere dei “segni”, l'immagine, il suo statuto disciplinante e la sua natura politica, tutte questioni che si pongono come fondamentali per la comunicazione, l'arte, lo spazio pubblico e le sue dinamiche a cavallo tra il XX e il XXI secolo. All'estetizzazione della società l’artista ha provato a rispondere con la politicizzazione dell'arte adeguata agli sviluppi della contemporaneità. Si può affermare senza dubbio che nell'officina dell'arte e della comunicazione, che Pasculli, ha dato vita siano stati messi in discussione i campi dell'arte stessa e dell'informazione, il valore delle immagini e della rappresentazione dell'umanità; tutto ciò l'ha portato alla consapevolezza che il valore disciplinante delle immagini è prima di tutto antropologico e che il disciplinamento politico è solo una parte dell'azione portata avanti dalla rappresentazione e dall'auto- rappresentazione della corporeità e del potere.
In occasione della mostra, “ARTE - FICIO”, viene pubblicato un volume che ripercorre l’esperienza artistica di Ettore Pasculli del quale vengono raccontati e mostrati gli interventi e le collaborazioni coi gruppi di lavoro piu’ significativi, a cavallo di due secoli. L’esperienza dell’artista milanese, che ha dedicato la maggior parte della sua vita alla sperimentazione linguistica e tecnologica congiuntamente a un convinto impegno sociale e civile, viene poi messa in relazione con quella dell’artista genovese Giuliano Galletta.
Il volume illustrato racconta la ricerca artistica e il percorso culturale di Ettore Pasculli, un protagonista della rivolta creativa degli anni settanta. Si tratta di una panoramica emblematica della sua piu' che quarantennale carriera artistica, che nel suo svolgersi mostra e svela un interesse per l'iconografia del corpo e del potere dei "segni", l'immagine, il suo statuto disciplinate e la sua natura politica, tutte questioni che si pongono come fondamentali per la comunicazione, l'arte, lo spazio pubblico e le sue dinamiche a cavallo tra il XX e il XXI secolo. All'estetizzazione della societa' l'artista ha provato a rispondere con la politicizzazione dell'arte adeguata agli sviluppi della contemporaneita'. Si puo' affermare senza dubbio che nell'officina dell'arte e della comunicazione cui Pasculli ha dato vita siano stati messi in discussione i campi dell'arte stessa e dell'informazione, il valore delle immagini e della rappresentazione dell'umanita'; tutto cio' l'ha portato alla consapevolezza che il valore disciplinante delle immagini e' prima di tutto antropologico e che il disciplinamento politico e' solo una parte dell'azione portata avanti dalla rappresentazione e dall'autorappresentazione della corporeita' e del potere.
In occasione della mostra, “ARTE - FICIO”, viene pubblicato un volume che ripercorre l’esperienza artistica di Ettore Pasculli del quale vengono raccontati e mostrati gli interventi e le collaborazioni coi gruppi di lavoro piu’ significativi, a cavallo di due secoli. L’esperienza dell’artista milanese, che ha dedicato la maggior parte della sua vita alla sperimentazione linguistica e tecnologica congiuntamente a un convinto impegno sociale e civile, viene poi messa in relazione con quella dell’artista genovese Giuliano Galletta.
Il volume illustrato racconta la ricerca artistica e il percorso culturale di Ettore Pasculli, un protagonista della rivolta creativa degli anni settanta. Si tratta di una panoramica emblematica della sua piu' che quarantennale carriera artistica, che nel suo svolgersi mostra e svela un interesse per l'iconografia del corpo e del potere dei "segni", l'immagine, il suo statuto disciplinate e la sua natura politica, tutte questioni che si pongono come fondamentali per la comunicazione, l'arte, lo spazio pubblico e le sue dinamiche a cavallo tra il XX e il XXI secolo. All'estetizzazione della societa' l'artista ha provato a rispondere con la politicizzazione dell'arte adeguata agli sviluppi della contemporaneita'. Si puo' affermare senza dubbio che nell'officina dell'arte e della comunicazione cui Pasculli ha dato vita siano stati messi in discussione i campi dell'arte stessa e dell'informazione, il valore delle immagini e della rappresentazione dell'umanita'; tutto cio' l'ha portato alla consapevolezza che il valore disciplinante delle immagini e' prima di tutto antropologico e che il disciplinamento politico e' solo una parte dell'azione portata avanti dalla rappresentazione e dall'autorappresentazione della corporeita' e del potere.
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