Spazio aperto - Ciclo di incontri
Dal 09 Novembre 2021 al 30 Novembre 2021
Firenze
Luogo: MAD Murate Art District
Indirizzo: Piazza delle Murate
Costo del biglietto: La partecipazione è gratuita; prenotazione consigliata
Sito ufficiale: http://www.murateartdistrict.it/
Riparte il 9 novembre la seconda tranche di appuntamenti della serie Spazio aperto, ciclo di incontri commissionati al critico d’arte Pietro Gaglianò da MAD Murate Art District e incentrati sulla percezione dell’arte come esperienza pedagogica. Mentre i primi tre incontri di Spazio Aperto – che fa parte del progetto Voice Over, finanziato da Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze con il supporto di Regione Toscana – erano aperti a operatori, curatori, teorici e artisti, la seconda parte del seminario è rivolta ai docenti della scuola secondaria di qualsiasi area.
Obiettivo principale del seminario – che si terrà negli spazi di MAD Murate Art District il 9, 16 e 30 novembre dalle 15 alle 18 - è aprire una riflessione sui metodi didattici tradizionali, anche alla luce di quanto emerso nell’ultimo anno e mezzo di pandemia, con la rarefazione del patto pedagogico a causa della relazione a distanza tra studenti e docenti.
Per questo motivo un particolare rilievo verrà dato alle pratiche corporee e verranno condivise esperienze su pratiche sperimentali. In un confronto aperto verranno discussi i punti di fragilità, il potenziale, il margine di autonomia che ogni docente ha vissuto in prima persona. Dal punto di vista pratico i partecipanti disporranno di un pacchetto di metodi di base relativi alle pratiche suddette, esercizi teorici e pratici, oltre a un’indicazione di metodo per il superamento dei conflitti e per il team building.
Durante il primo dei tre incontri (il 9 novembre) si parlerà del “Soggetto”: verrà presentato il corso e fatta un’introduzione critica alla pedagogia libertaria, a cui seguirà un brain storming collettivo e un’esercitazione individuale da portare avanti nel corso dei tre incontri. Martedì 16 il tema centrale sarà lo “Spazio” con la presentazione, attraverso immagini e video, di alcune esperienze del Novecento che hanno posto l’educazione artistica come elemento centrale per la crescita della persona. Infine il 30 novembre si parlerà degli “Altri”, con la presentazione di alcune esperienze di pedagogia alternativa realizzate nell’ambito di comunità aperte e con pubblici non convenzionali.
Pietro Gaglianò (1975) Pietro Gaglianò è educatore, critico d’arte contemporanea e curatore. Da anni si occupa di pratiche artistiche comunitarie, progetti partecipativi, arte e sfera pubblica. Ha sviluppato numerosi progetti di pedagogia sperimentale realizzati in comunità geograficamente o socialmente marginali (piccoli comuni montani, periferie dei grandi centri urbani, migranti, giovani e giovani adulti di aree sensibili delle grandi città europee).
Tra i progetti che ha sviluppato spicca “Didattica popolare”, format che si muove, rinnovandosi a ogni occasione, in piccole comunità: lezioni di storia dell’arte nei luoghi pubblici (piazze, sagrati, bar e altri spazi percepiti come comuni) radunando gli abitanti vecchi e nuovi in un circolo di apprendimento e scambio in cui emergono i fattori di condivisione, il legame con il passato e le possibilità di costruire il futuro. Tra i principali episodi: Guilmi Art Project, Guilmi (CH) dal 2013 al 2017; Borgo Sansepolcro (AR) 2016; “Commonwealth”, Scheggia e Pascelupo (PG), 2019; “Scuola Popolare”, Lecce, 2020; A, M, O, Arte Marche Oltre, Pergola, novembre 2020.
Dal 2018 cura “Stand Up for Africa” a Pratovecchio (AR), progetto di residenza che coinvolge giovani artisti europei e statunitensi e giovani migranti provenienti dall’Africa Subsahariana. Attraverso i linguaggi dell’arte e lo scambio sul piano simbolico vengono affrontate le narrazioni dei passaggi più dolorosi della migrazione che vengono poi condivise in un nuovo spirito di inclusione con le comunità del Casentino.
Dal 2008 al 2017 ha seguito la direzione artistica e pedagogica per il partner italiano (CCC Centro Creazione Cultura) Roots&Routes, rete europea attivata per usare i linguaggi dell’arte contro la discriminazione.
Ha collaborato dal 2011 al 2019 con l’Università degli Studi di Firenze - Facoltà di Lettere e Filosofia; dal 2013 tiene i corsi di “History of Contemporary Art”, “Feminism in Art” e “Art and Politics” presso la Srisa (Santa Reparata International School of Art), e alcuni corsi nei master di specializzazione allo IED di Firenze. Sulla pedagogia sperimentale ha recentemente pubblicato “La sintassi della libertà. Arte, pedagogia, anarchia” (Gli Ori, 2020).
Obiettivo principale del seminario – che si terrà negli spazi di MAD Murate Art District il 9, 16 e 30 novembre dalle 15 alle 18 - è aprire una riflessione sui metodi didattici tradizionali, anche alla luce di quanto emerso nell’ultimo anno e mezzo di pandemia, con la rarefazione del patto pedagogico a causa della relazione a distanza tra studenti e docenti.
Per questo motivo un particolare rilievo verrà dato alle pratiche corporee e verranno condivise esperienze su pratiche sperimentali. In un confronto aperto verranno discussi i punti di fragilità, il potenziale, il margine di autonomia che ogni docente ha vissuto in prima persona. Dal punto di vista pratico i partecipanti disporranno di un pacchetto di metodi di base relativi alle pratiche suddette, esercizi teorici e pratici, oltre a un’indicazione di metodo per il superamento dei conflitti e per il team building.
Durante il primo dei tre incontri (il 9 novembre) si parlerà del “Soggetto”: verrà presentato il corso e fatta un’introduzione critica alla pedagogia libertaria, a cui seguirà un brain storming collettivo e un’esercitazione individuale da portare avanti nel corso dei tre incontri. Martedì 16 il tema centrale sarà lo “Spazio” con la presentazione, attraverso immagini e video, di alcune esperienze del Novecento che hanno posto l’educazione artistica come elemento centrale per la crescita della persona. Infine il 30 novembre si parlerà degli “Altri”, con la presentazione di alcune esperienze di pedagogia alternativa realizzate nell’ambito di comunità aperte e con pubblici non convenzionali.
Pietro Gaglianò (1975) Pietro Gaglianò è educatore, critico d’arte contemporanea e curatore. Da anni si occupa di pratiche artistiche comunitarie, progetti partecipativi, arte e sfera pubblica. Ha sviluppato numerosi progetti di pedagogia sperimentale realizzati in comunità geograficamente o socialmente marginali (piccoli comuni montani, periferie dei grandi centri urbani, migranti, giovani e giovani adulti di aree sensibili delle grandi città europee).
Tra i progetti che ha sviluppato spicca “Didattica popolare”, format che si muove, rinnovandosi a ogni occasione, in piccole comunità: lezioni di storia dell’arte nei luoghi pubblici (piazze, sagrati, bar e altri spazi percepiti come comuni) radunando gli abitanti vecchi e nuovi in un circolo di apprendimento e scambio in cui emergono i fattori di condivisione, il legame con il passato e le possibilità di costruire il futuro. Tra i principali episodi: Guilmi Art Project, Guilmi (CH) dal 2013 al 2017; Borgo Sansepolcro (AR) 2016; “Commonwealth”, Scheggia e Pascelupo (PG), 2019; “Scuola Popolare”, Lecce, 2020; A, M, O, Arte Marche Oltre, Pergola, novembre 2020.
Dal 2018 cura “Stand Up for Africa” a Pratovecchio (AR), progetto di residenza che coinvolge giovani artisti europei e statunitensi e giovani migranti provenienti dall’Africa Subsahariana. Attraverso i linguaggi dell’arte e lo scambio sul piano simbolico vengono affrontate le narrazioni dei passaggi più dolorosi della migrazione che vengono poi condivise in un nuovo spirito di inclusione con le comunità del Casentino.
Dal 2008 al 2017 ha seguito la direzione artistica e pedagogica per il partner italiano (CCC Centro Creazione Cultura) Roots&Routes, rete europea attivata per usare i linguaggi dell’arte contro la discriminazione.
Ha collaborato dal 2011 al 2019 con l’Università degli Studi di Firenze - Facoltà di Lettere e Filosofia; dal 2013 tiene i corsi di “History of Contemporary Art”, “Feminism in Art” e “Art and Politics” presso la Srisa (Santa Reparata International School of Art), e alcuni corsi nei master di specializzazione allo IED di Firenze. Sulla pedagogia sperimentale ha recentemente pubblicato “La sintassi della libertà. Arte, pedagogia, anarchia” (Gli Ori, 2020).
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