Pescare nel fango: il Museo e l’alluvione
Dal 21 Giugno 2016 al 20 Novembre 2016
Firenze
Luogo: Museo Galileo
Indirizzo: piazza dei Giudici 1
Orari: lunedì-domenica 9.30-18; martedì 9.30-13
Curatori: Elisa Di Renzo, Giorgio Strano, con Andrea Bernardoni
Enti promotori:
- Museo Galileo – Istituto e Museo di Storia della Scienza
- Con il patrocinio del Comune di Firenze
Costo del biglietto: intero € 9, 6-18 anni € 5,50, Gruppi (minimo 15 persone) € 5,50, Gruppi scolastici (6-15 anni) € 4,50, Minori di 6 anni accesso gratuito, Biglietto famiglia (2 adulti + max 2 ragazzi fino a 18 anni) € 22
Telefono per informazioni: +39 055 265311
E-Mail info: info@museogalileo.it
Sito ufficiale: http://mostre.museogalileo.it/pescarenelfango
Il 4 novembre 1966 l’Arno salì fino a due metri e mezzo rispetto al pavimento d’ingresso di Palazzo Castellani, sommergendo le sale espositive del seminterrato e del piano terreno e causando danni gravissimi alle collezioni dell’Istituto e Museo di Storia della Scienza (oggi Museo Galileo).
A 50 anni dall’alluvione di Firenze, la mostra ricorda l’evento mettendo in risalto, da un lato, il drammatico impatto che esso ebbe sull’istituzione e, dall’altro, le operazioni di salvataggio e recupero degli antichi strumenti scientifici, condotte a buon fine grazie soprattutto all’appassionato impegno dell’allora direttrice Maria Luisa Righini Bonelli. Sotto la sua guida, l’alluvione si trasformò da evento catastrofico in occasione per ampliare gli spazi espositivi, ripensare i criteri di conservazione e di presentazione al pubblico delle preziose collezioni e per consolidare una rete di rapporti internazionali con altri musei e importanti studiosi.
Il nucleo della mostra è costituito da una selezione di strumenti alluvionati e successivamente restaurati conservati nei depositi del Museo e di volumi della biblioteca gravemente danneggiati nel 1966. Tra i primi, cere e gessi anatomici, apparati di acustica e strumenti di chimica, molti dei quali recano ancora tracce evidenti del fango portato dall’alluvione. Tra i secondi, l’Anatomia universale di Paolo Mascagni (1833), un’importante opera ricca di splendide tavole restaurata solo recentemente.
Strumenti e libri sono affiancati da fotografie che ritraggono le sale espositive prima del 1966 e subito dopo l’alluvione e da materiali d’archivio che documentano l’intensa attività della direttrice Righini Bonelli nella ricerca di aiuti internazionali. Filmati d’epoca completano il percorso espositivo.
La mostra è affiancata da attività didattiche, in cui vengono illustrate alcune metodologie di restauro, coinvolgendo i visitatori nella sperimentazione di semplici interventi tecnici.
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