Nuove Acquisizioni 2016-2018 alla Galleria dell’Accademia di Firenze
Dal 22 Gennaio 2019 al 05 Maggio 2019
Firenze
Luogo: Galleria dell’Accademia di Firenze
Indirizzo: via Ricasoli 58-60
Orari: da martedì a domenica 8.15-18.50; la biglietteria chiude alle 18.20. Chiuso il lunedì
Curatori: Cecile Hollber
Enti promotori:
- MiBAC
Costo del biglietto: intero € 12, ridotto € 6 per i cittadini dell’U.E. tra i 18 e i 25 anni e insegnanti a tempo indeterminato dell'U.E in servizio; gratuito riservato a minori di 18 anni, portatori di handicap ed un accompagnatore, giornalisti, docenti e studenti di Architettura, Conservazione dei Beni Culturali, Scienze della formazione, Diploma di Laurea di lettere e filosofia con indirizzi di laurea archeologico o storico-artistico, Diploma di Laurea o corsi corrispondenti negli Stati membri U.E.
Telefono per informazioni: +39 055 0987100
Sito ufficiale: http://www.galleriaaccademiafirenze.beniculturali.it
Il ricco programma della Galleria dell’Accademia di Firenze del 2019 si inaugura con una piccola ma importante esposizione che ha come fil rouge la tutela del patrimonio culturale.
Ideata e curata dal direttore della Galleria Cecile Hollber la mostra Nuove Acquisizioni 2016-2018 sarà visibile dal 22 gennaio al 5 maggio 2019 e presenterà alcuni capolavori che, in maniere diverse, sono giunti ad arricchire le collezioni permanenti, grazie all’impegno e alla dedizione di diversi Enti sapientemente coordinati dalla Direzione del Museo.
La provenienza delle opere ha seguito iter diversificati: alcune sono state acquistate sul mercato antiquario, altre sono pervenute grazie a generose donazioni, altre da confische in seguito all’esportazione illecita ad opera del Nucleo Patrimonio dei Carabinieri, altre, infine, sono giunte in Galleria dai depositi della Certosa di Firenze.
Le tavole acquisite nel 2017 con i fondi ordinari della Galleria dell’Accademia sono due raffinati sportelli provenienti da un tabernacolo disperso di Mariotto di Nardo. I pannelli frammentati sono stati comprati da due diversi proprietari e ricomposti dopo l’acquisto. Il tabernacolo, impreziosito da raffinate decorazioni in pastiglia dorata che racchiudono le figure dei santi, è sicuramente frutto di una committenza prestigiosa ed è stato eseguito da Mariotto di Nardo intorno al 1420. I pannelli che in origine erano certamente di dimensioni maggiori, includevano molto probabilmente altre due coppie di santi, purtroppo perdute o fino ad oggi non ritrovate. I quattro frammenti oggi ricomposti si trovavano, alla fine dell’Ottocento, esposti in sale diverse della raccolta Corsini, nell’omonimo palazzo fiorentino in riva all’Arno.
Ben quattro opere sono giunte nel 2016 al Museo da un deposito situato presso la Certosa di Firenze. Si tratta di una Incoronazione della Vergine e angeli di Mariotto di Nardo; di una SS. Trinità del Maestro del 1419; di una Madonna col Bambino in trono fra angeli del Maestro del 1416 e di una Madonna col Bambino e santi di Bicci di Lorenzo. A causa di una cattiva condizione di conservazione, l’Incoronazione di Mariotto di Nardo e la SS. Trinità del Maestro del 1419, sono stati recuperati nei loro valori pittorici da un accurato lavoro di restauro.
Due strepitose opere come I due santi di Niccolò di Pietro Gerini, in origine scomparto destro di un trittico disperso, e la Madonna dell’Umiltà del raro Maestro della Cappella Bracciolini, sono state assegnate alla Galleria dopo il brillante recupero da parte del Reparto Operativo dei Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Roma.
Il bellissimo piccolo busto del drammaturgo Giovan Battista Niccolini (1782-1861) di Lorenzo Bartolini eraesposto all’ultima edizione della Biennale Internazionale dell’Antiquariato di Firenze, è stato generosamente acquistato e donato al Museo dall’Associazione Amici della Galleria dell’Accademia di Firenze. La scultura non era ancora presente nello studio del maestro in un elenco redatto al momento della morte dell’artista mentreun ritratto del letterato fu presentata pochi anni dopo a Firenze, dagli eredi dell’artista pratese, all’Esposizione Italiana agraria, industriale ed artisticadel 1861. Ricomparsa qualche anno fa nel mercato antiquario, grazie a questa donazione, la scultura in marmo e il modello in gesso, già custodito nella gipsoteca, saranno riuniti nel Museo.
Una piccola grande mostra - afferma il direttore Cecilie Hollberg - che ci riempie d’orgoglio poiché ci da la possibilità di presentare al pubblico veri e propri capolavori che sono stati recuperati, restaurati e salvati da una sicura dispersione grazie alla dedizione di molte persone che lavorano, come noi della Galleria dell’Accademia di Firenze, per la salvaguardia del patrimonio culturale e artistico.
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