Massimo D'Amato. In cammino nel tempo

Massimo D'Amato. In cammino nel tempo

 

Dal 02 Marzo 2013 al 21 Maggio 2013

Firenze

Luogo: Museo di Storia Naturale

Indirizzo: B.go Albizi 28

Orari: 9.30- 13; sab e dom 10-17; chiuso mercoledi

Costo del biglietto: intero € 4, ridotto € 2

Telefono per informazioni: +39 055 2756209

E-Mail info: edumsn@unifi.it

Sito ufficiale: http://www.specola.unifi.it


Mostra proposta dal Dipartimento di Storia, Archeologia, Geografia, Arte e Spettacolo e dal Museo di Storia Naturale, Università degli Studi di Firenze con la collaborazione dell’ARCI, Comitato Territoriale di Firenze. Si inaugura una esposizione fotografica su gli insediamenti Rom presenti nel territorio fiorentino. Queste comunità hanno nel tempo sviluppato un’identità strutturata e ben definita, ma ciò nonostante al loro interno è possibile individuare aspetti diversi e insieme complementari. Da un lato, si collocano coloro che hanno vissuto l’esperienza della prima immigrazione, mantenendo le caratteristiche peculiari della comunità d’origine, dall’altro si situano le seconde e terze generazioni che hanno raggiunto contatti sempre più regolari con il territorio, principalmente tramite il mondo della scuola e del lavoro.Spesso si pensa di conoscere il mondo dei Rom, la loro cultura e le tradizioni, l’organizzazione sociale, le condizioni di vita.

Le diverse provenienze e il confronto con le nuove generazioni dimostrano invece una pluralità socioculturale, generata “in cammino nel tempo” dall’interazione con la città di accoglienza, che ha portato a un arricchimento reciproco. Partendo da questi presupposti, il progetto, In cammino nel tempo, Ko phiripè e vaktesa, si propone di analizzare le tradizioni socioculturali e religiose della popolazione Rom locale e raccontare, attraverso le immagini e il racconto scritto, le sue molteplici caratteristiche, allargando l’analisi agli esempi delle nuove generazioni. La ricerca si propone quindi l’obiettivo di mettere a confronto la dimensione collettiva interna alla comunità con quella individuale, e di tracciare i contorni dell’identità dei Rom importata dai luoghi di origine (principalmente Macedonia e Kosovo) e trasmessa in un altro e nuovo contesto socioculturale. Lo strumento principale del lavoro è la fotografia, che documenta il percorso interattivo insieme con altri commenti e informazioni. Gli interventi dei rappresentanti della comunità e dei mediatori accompagnano la presentazione della mostra, che rappresenta l’occasione di realizzare altre iniziative di sensibilizzazione per il territorio, coinvolgendo nel dibattito gli esponenti della cultura cittadina. 

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