Lucia Finocchito. Brasil. Appunti di viaggio 2
![Lucia Finocchito. Brasil. Appunti di viaggio 2, ZAP - Zona Aromatica Protetta, Firenze Lucia Finocchito. Brasil. Appunti di viaggio 2, ZAP - Zona Aromatica Protetta, Firenze](http://www.arte.it/foto/600x450/a9/28403-Finocchito.jpg)
Lucia Finocchito. Brasil. Appunti di viaggio 2, ZAP - Zona Aromatica Protetta, Firenze
Dal 03 Febbraio 2015 al 16 Febbraio 2015
Firenze
Luogo: ZAP - Zona Aromatica Protetta
Indirizzo: vicolo di Santa Maria Maggiore 1
Orari: da lunedì a sabato 8,30-22
Curatori: Fabio D'Achille
Enti promotori:
- MAD Museo d'Arte Diffusa
- Associazione Angolana Njinga Bande
- ZAP Zona Aromatica Protetta
- Caffè Letterario “Le Murate
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 393.3242424
E-Mail info: eventi@madarte.it
Sito ufficiale: http://www.madarte.it
La passione dell’artista per la fotografia le si rivela sin da giovanissima, quando inizia a lavorare come fotoreporter ufficiale in alcuni giornali locali. Ha collaborato con riproduzioni fotografiche per un libro sull’architettura di Latina, immagini poi esposte nella mostra “Angiolo Mazzoni architetto 1932-1942”, allestita nel 1981 nel capoluogo pontino. Ha ricevuto premi e riconoscimenti sia in Italia che all’estero.
“Le fotografie di Appunti di Viaggio 2 mirano a cogliere l’anima, anzi, le anime del Brasile, un Paese così ricco di sfaccettature e contraddizioni, dove la tradizione indigena convive fianco a fianco con il nuovo esportato dall’Occidente. Sono i colori ad identificare queste diversità: alle cromie calde e molteplici delle favelas e delle realtà più disagiate –ma anche più umane- si contrappongono tonalità fredde e quasi monocromatiche dei grattacieli e degli scenari metropolitani. Il trattamento cromatico, poi, è dotato di una curiosa peculiarità: alcuni scatti, a prima vista, possono dare l’impressione di trovarsi di fronte a dei dipinti; per questo a proposito della fotografia dell’artista si è parlato spesso di fotopittura.
L’indagine e la scoperta di un mondo diverso dal nostro sono condotti con un approccio più emotivo che di ricerca progettuale: sia che ci troviamo di fronte a bambini, a uomini colti in condizioni di povertà ed emarginazione, o ad ambienti naturali tipici del Brasile, l’occhio e l’obiettivo di Lucia riescono a conciliare una tecnica impeccabile con una partecipazione sentita che ha poco di rigoroso; non c’è carattere di testimonianza passiva, nessuna istantanea può essere definita come documentazione di viaggio, ma la conoscenza di un Paese lontano e distante dal nostro s’intreccia inestricabilmente con le sensazioni provate dall’artista, che, di riflesso, si trasmettono a noi. Ed ecco che la Fotografia diventa Arte, espressione anche di esperienze personali, come mi racconta Lucia mentre discretamente le salgono le lacrime agli occhi; lacrime di gioia, di liberazione e di stupore di chi è finalmente riuscito, attraverso l’Arte, a esprimere se stesso”. (Laura Cianfarani)
“Le fotografie di Appunti di Viaggio 2 mirano a cogliere l’anima, anzi, le anime del Brasile, un Paese così ricco di sfaccettature e contraddizioni, dove la tradizione indigena convive fianco a fianco con il nuovo esportato dall’Occidente. Sono i colori ad identificare queste diversità: alle cromie calde e molteplici delle favelas e delle realtà più disagiate –ma anche più umane- si contrappongono tonalità fredde e quasi monocromatiche dei grattacieli e degli scenari metropolitani. Il trattamento cromatico, poi, è dotato di una curiosa peculiarità: alcuni scatti, a prima vista, possono dare l’impressione di trovarsi di fronte a dei dipinti; per questo a proposito della fotografia dell’artista si è parlato spesso di fotopittura.
L’indagine e la scoperta di un mondo diverso dal nostro sono condotti con un approccio più emotivo che di ricerca progettuale: sia che ci troviamo di fronte a bambini, a uomini colti in condizioni di povertà ed emarginazione, o ad ambienti naturali tipici del Brasile, l’occhio e l’obiettivo di Lucia riescono a conciliare una tecnica impeccabile con una partecipazione sentita che ha poco di rigoroso; non c’è carattere di testimonianza passiva, nessuna istantanea può essere definita come documentazione di viaggio, ma la conoscenza di un Paese lontano e distante dal nostro s’intreccia inestricabilmente con le sensazioni provate dall’artista, che, di riflesso, si trasmettono a noi. Ed ecco che la Fotografia diventa Arte, espressione anche di esperienze personali, come mi racconta Lucia mentre discretamente le salgono le lacrime agli occhi; lacrime di gioia, di liberazione e di stupore di chi è finalmente riuscito, attraverso l’Arte, a esprimere se stesso”. (Laura Cianfarani)
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