Jorge Eielson. Gesti ancestrali e forme attuali
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Jorge Eielson. Gesti ancestrali e forme attuali, Robert F. Kennedy Center for Justice and Human Rights, Firenze
Dal 04 Giugno 2014 al 04 Luglio 2014
Firenze
Luogo: Robert F. Kennedy Center for Justice and Human Rights
Indirizzo: via Ghibellina 12/a
Orari: dal lunedì al sabato 17-23
Curatori: Martha Canfield, Antonella Ciabatti
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 055 5389250 / 347 9053530
E-Mail info: info@centroeielson.com
Sito ufficiale: http://rfkennedyeurope.org
Jorge Eielson (Lima 1924-Milano 2006) non è stato solo uno dei più grandi artisti peruviani contemporanei e uno dei più importanti dell’America Latina (le sue opere sono esposte in alcuni dei musei e delle collezioni più importanti del mondo, dal MoMA alle collezioni Rockefeller, Rothschild, Pompidou), ma è stato anche l’unico esempio di artista “integrale” che è riuscito ad eccellere in campi diversi: l'arte, la letteratura, il collezionismo.
Vissuto in Italia dal 1950 fino alla sua morte, Eielson , ha frequentato alcune delle personalità più rilevanti dell’arte contemporanea internazionale quali Fontana, Burri, Dorazio, Hains, Rotella, Beuys, Buren, Noland, Venet, partecipando al fermento culturale dell'epoca. Esplorare tuttavia le sue remote radici americane attraverso la materia, nella serie astratta dei “Paesaggi infiniti della costa del Perù”, conduce Eielson, verso il 1960, alla riscoperta dell'uomo e della figura umana, che viene allusa nella serie di opere realizzate con gli indumenti: camicie, blue-jeans, reggiseni, guanti, calze di nylon, vestiti di ogni genere, vengono assemblati, piegati, bruciati, torti e infine annodati, lasciando in eredità un segno caratteristico, insieme ancestrale e nuovo, ludico e filosofico: il nodo.
Risale al 1963 il suo primo, vero nodo, o 'quipus', che collega idealmente la cultura dei popoli precolombiani alla sua vicenda artistica, svoltasi in perfetto tempismo con gli sviluppi delle avanguardie del dopoguerra. La tela annodata sul telaio genera una tensione plastica che è la perfetta sintesi culturale, simbolica e magica di tutta la sua opera. La natura archetipica del quipus ha colpito l'immaginazione del suo autore, che ne ha fatto un nucleo semantico ed estetico con svariati significati personali e storici.
La mostra, che comprende una ventina di opere che illustrano l'intero percorso di Eielson, si terrà negli spazi espositivi della Fondazione Robert Kennedy a Firenze e sarà inaugurata dal Premio Nobel Mario Vargas Llosa, in qualità di Direttore del Comitato Scientifico del Centro Studi Jorge Eielson.
L’esposizione sarà in parte replicata a Lima, presso la Casa de la Literatura Peruana, nel mese di dicembre 2014, in contemporanea con un convegno internazionale dedicato a Eielson, nel novantesimo anniversario della nascita.
(Presidente e Vicepresidente del Centro Studi Jorge Eielson)
in collaborazione con Archivio Eielson Saronno
Per tutta la durata dell’esposizione, l’Associazione Caduta Libri propone a piccoli gruppi di bambini tra i 4 e gli 8 anni una visita con attività di laboratorio per avvicinare i bambini al mondo dell’arte contemporanea attraverso una lettura autobiografica dell’opera d’arte.
Vissuto in Italia dal 1950 fino alla sua morte, Eielson , ha frequentato alcune delle personalità più rilevanti dell’arte contemporanea internazionale quali Fontana, Burri, Dorazio, Hains, Rotella, Beuys, Buren, Noland, Venet, partecipando al fermento culturale dell'epoca. Esplorare tuttavia le sue remote radici americane attraverso la materia, nella serie astratta dei “Paesaggi infiniti della costa del Perù”, conduce Eielson, verso il 1960, alla riscoperta dell'uomo e della figura umana, che viene allusa nella serie di opere realizzate con gli indumenti: camicie, blue-jeans, reggiseni, guanti, calze di nylon, vestiti di ogni genere, vengono assemblati, piegati, bruciati, torti e infine annodati, lasciando in eredità un segno caratteristico, insieme ancestrale e nuovo, ludico e filosofico: il nodo.
Risale al 1963 il suo primo, vero nodo, o 'quipus', che collega idealmente la cultura dei popoli precolombiani alla sua vicenda artistica, svoltasi in perfetto tempismo con gli sviluppi delle avanguardie del dopoguerra. La tela annodata sul telaio genera una tensione plastica che è la perfetta sintesi culturale, simbolica e magica di tutta la sua opera. La natura archetipica del quipus ha colpito l'immaginazione del suo autore, che ne ha fatto un nucleo semantico ed estetico con svariati significati personali e storici.
La mostra, che comprende una ventina di opere che illustrano l'intero percorso di Eielson, si terrà negli spazi espositivi della Fondazione Robert Kennedy a Firenze e sarà inaugurata dal Premio Nobel Mario Vargas Llosa, in qualità di Direttore del Comitato Scientifico del Centro Studi Jorge Eielson.
L’esposizione sarà in parte replicata a Lima, presso la Casa de la Literatura Peruana, nel mese di dicembre 2014, in contemporanea con un convegno internazionale dedicato a Eielson, nel novantesimo anniversario della nascita.
(Presidente e Vicepresidente del Centro Studi Jorge Eielson)
in collaborazione con Archivio Eielson Saronno
Per tutta la durata dell’esposizione, l’Associazione Caduta Libri propone a piccoli gruppi di bambini tra i 4 e gli 8 anni una visita con attività di laboratorio per avvicinare i bambini al mondo dell’arte contemporanea attraverso una lettura autobiografica dell’opera d’arte.
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