Antonio Massarutto. Urban soul - Anima Urbana
Dal 29 Maggio 2021 al 09 Ottobre 2021
Castelfiorentino | Firenze
Luogo: Museo Benozzo Gozzoli
Indirizzo: Via Agostino Testaferrata 31
Curatori: Maria Vittoria Gozio
Telefono per informazioni: +39 0571 64448
E-Mail info: info@museobenozzogozzoli.it
Sito ufficiale: http://www.museobenozzogozzoli.it
Dal 29 maggio al 9 ottobre 2021, a Castelfiorentino, si terrà la mostra dello scultore Antonio Massarutto "Urban soul - Anima Urbana", a cura di Maria Vittoria Gozio e organizzata con il Comune di Castelfiorentino.
Dopo il successo della prima mostra nel 2019, la città di Castelfiorentino ha scelto per questo secondo anno di mostra diffusa, Antonio Massarutto, scultore di Cortona, che porterà nella cittadina la sua installazione “URBAN SOUL – ANIMA URBANA”, una giungla urbana con animali provenienti da diverse parti del mondo.
Essere un agnello tra i lupi; essere furbo come una volpe; fare la figura dell’allocco; essere un asino calzato e vestito; lavorare come un cane; salvare capra e cavoli; ecc.
Il regno animale è una miniera di possibili paragoni e similitudini con azioni, situazioni, vizi, atteggiamenti e capacità proprie dell’essere umano.
Siamo tutti un po’ animali o sono gli animali ad essere un po’ umani? L’idea della installazione di Massarutto, nasce attorno a questa ambivalenza spiazzante e non dichiarata. Il fruitore dell’installazione potrà identificarsi nelle specie e specchiarsi nei loro pregi e difetti oppure scovare negli animali che conosce atteggiamenti tipici degli esseri umani. Infatti gli animali, a differenza degli uomini, sono creature dal comportamento che non può essere frainteso; per questo rappresentano ancora oggi, un punto di riferimento esente da ambiguità, che conserva nel tempo il significato simbolico che l’uomo gli aveva assegnato.
La poetica di Massarutto ci ricorda, nonostante tutte le disquisizioni in termini evoluzionistici possibili, che l’uomo è pur sempre un animale e come tale, continuerà a prendere a riferimento gli animali per esprimere concetti o per rappresentare idee e convinzioni. Quindi, Soprattutto per questi motivi, gli animali hanno assunto un significato importantissimo nella cultura antropocentrica.
Portare oggi la visione animale della scultura di Massarutto in un contesto urbano come Castelfiorentino è importante, soprattutto perché lo scultore si pone l'obiettivo, ambizioso, ma non impossibile, di fornire ad ognuno di noi un'ulteriore possibilità di uscire da sé, dal proprio esclusivo punto di vista, per tentare di immedesimarsi addirittura in quello di una specie diversa. L'argomento ha una forte valenza pedagogica anche nella fondamentale riflessione sull'ambiente come habitat proprio e di molti altri esseri viventi.
Pur definendo ogni sua installazione attraverso il punto di vista di una condizione umana, la scultura animale di Massarutto ha un punto di vista ovviamente diverso da quello dell’uomo. Poiché le figure delle sue installazioni stanno prevalentemente a quattro zampe o scivolano in immaginarie profondità oceaniche, il loro punto di vista è fisicamente rovesciato rispetto al nostro. Le sculture animali di Massarutto vedono cose diverse, in modo diverso. Pure questo "rovescio" non è "altro" dal nostro quotidiano. Chi vede una realtà a rovescio ne è comunque parte, l'animale può essere il nostro rovescio (e viceversa) perché è parte del nostro stesso mondo.
Osservando le figure animali di Massarutto libere di “scorazzare” su tutte le superfici di Castelfiorentino, viene spontaneo domandarsi che grande conquista sarebbe per ogni uno di noi, uscire da sé e capire di più gli animali; capire il “nostro mondo” dal loro punto di vista.
Massarutto racconta il contemporaneo con le sue installazioni di animali come al museo Bego tra i tabernacoli viari di Benozzo Gozzoli gli animali del bosco coperti da frammenti di juta dialogano tra passato e presente come pellegrini della Via Francigena. Di fronte al Museo due imponenti e maestosi orsi polari ci ricordano la fragilità del nostro vivere contemporaneo. Fuori dalla stazione dei treni e per le vie del borgo, freneticamente gruppi di cinghiali corrono sui muri inseguendo un inarrivabile stile di vita al ritmo del consumismo. Sulla terrazza del Teatro del Popolo si ferma il grande rinoceronte come ad osservare interdetto lo svolgersi quotidiano della città. Alla Pieve di Sant’Ippolito un piccolo gregge di pecore pascola tranquillo. Siamo noi. Ci sentiamo al sicuro protetti da una rete invisibile mentre un lupo osserva la scena. Non sappiamo cosa rappresenti veramente il lupo e quali siano i suoi intenti, ma la sua presenza è tangibile per il gregge. Nuove paure contemporanee. In questa fusione reale tra mondo umano e mondo animale, Massarutto vuole mettere in discussione il nostro status di homo sapiens, attraverso il punto di vista rovesciato dei suoi “animali”, mostrandoci che l’essere umano è portato a guardare sempre a nuovi orizzonti. E mentre questo accade, un cane vede e fiuta a terra l’immondizia ai nostri sensi indistinta e disgustosa, che diventa per il fiuto dello stesso un “paese delle meraviglie”.
Antonio Massarutto nasce a Pordenone e frequenta prima l’istituto Statale d’Arte Cordenons e poi l’accademia di arti applicate a Milano. Cresciuto nella campagna Friulana fin da piccolo osserva il padre, tassidermista (impagliatore di animali) e lo aiuta in laboratorio. Per lui questa diventa una vera e propria scuola di anatomia, tendini, ossa, muscoli ogni dettaglio gli servirà negli anni a venire.
Oggi la scultura di Massarutto si affida molto all’improvvisazione. A quell’improvvisazione affine alla musica jazz di cui Massarutto è appassionato e che lui stesso definisce “… un’improvvisazione fatta di strutture mentali e tecniche ben precise, ecco la mia arte è questo, ogni volta aggiungo qualcosa di nuovo e così come il jazzista non ripete mai sé stesso, io do alla mia scultura la possibilità di rinnovarsi continuamente. L’unica costante credo sia l’anima degli animali che creo. Non sono riproduzioni, sono animali che respirano”.
L'idea di realizzare mostre diffuse promosse dal Comune di Castelfiorentino nasce dall'esigenza di creare progetti d’arte pubblica green, intesa come mezzo di integrazione sociale, recupero urbano e ambientale; dove l’arte deve interpretare, essere al servizio e dare valore aggiunto alla comunità multietnica che vive a Castelfiorentino.
Dopo il successo della prima mostra nel 2019, la città di Castelfiorentino ha scelto per questo secondo anno di mostra diffusa, Antonio Massarutto, scultore di Cortona, che porterà nella cittadina la sua installazione “URBAN SOUL – ANIMA URBANA”, una giungla urbana con animali provenienti da diverse parti del mondo.
Essere un agnello tra i lupi; essere furbo come una volpe; fare la figura dell’allocco; essere un asino calzato e vestito; lavorare come un cane; salvare capra e cavoli; ecc.
Il regno animale è una miniera di possibili paragoni e similitudini con azioni, situazioni, vizi, atteggiamenti e capacità proprie dell’essere umano.
Siamo tutti un po’ animali o sono gli animali ad essere un po’ umani? L’idea della installazione di Massarutto, nasce attorno a questa ambivalenza spiazzante e non dichiarata. Il fruitore dell’installazione potrà identificarsi nelle specie e specchiarsi nei loro pregi e difetti oppure scovare negli animali che conosce atteggiamenti tipici degli esseri umani. Infatti gli animali, a differenza degli uomini, sono creature dal comportamento che non può essere frainteso; per questo rappresentano ancora oggi, un punto di riferimento esente da ambiguità, che conserva nel tempo il significato simbolico che l’uomo gli aveva assegnato.
La poetica di Massarutto ci ricorda, nonostante tutte le disquisizioni in termini evoluzionistici possibili, che l’uomo è pur sempre un animale e come tale, continuerà a prendere a riferimento gli animali per esprimere concetti o per rappresentare idee e convinzioni. Quindi, Soprattutto per questi motivi, gli animali hanno assunto un significato importantissimo nella cultura antropocentrica.
Portare oggi la visione animale della scultura di Massarutto in un contesto urbano come Castelfiorentino è importante, soprattutto perché lo scultore si pone l'obiettivo, ambizioso, ma non impossibile, di fornire ad ognuno di noi un'ulteriore possibilità di uscire da sé, dal proprio esclusivo punto di vista, per tentare di immedesimarsi addirittura in quello di una specie diversa. L'argomento ha una forte valenza pedagogica anche nella fondamentale riflessione sull'ambiente come habitat proprio e di molti altri esseri viventi.
Pur definendo ogni sua installazione attraverso il punto di vista di una condizione umana, la scultura animale di Massarutto ha un punto di vista ovviamente diverso da quello dell’uomo. Poiché le figure delle sue installazioni stanno prevalentemente a quattro zampe o scivolano in immaginarie profondità oceaniche, il loro punto di vista è fisicamente rovesciato rispetto al nostro. Le sculture animali di Massarutto vedono cose diverse, in modo diverso. Pure questo "rovescio" non è "altro" dal nostro quotidiano. Chi vede una realtà a rovescio ne è comunque parte, l'animale può essere il nostro rovescio (e viceversa) perché è parte del nostro stesso mondo.
Osservando le figure animali di Massarutto libere di “scorazzare” su tutte le superfici di Castelfiorentino, viene spontaneo domandarsi che grande conquista sarebbe per ogni uno di noi, uscire da sé e capire di più gli animali; capire il “nostro mondo” dal loro punto di vista.
Massarutto racconta il contemporaneo con le sue installazioni di animali come al museo Bego tra i tabernacoli viari di Benozzo Gozzoli gli animali del bosco coperti da frammenti di juta dialogano tra passato e presente come pellegrini della Via Francigena. Di fronte al Museo due imponenti e maestosi orsi polari ci ricordano la fragilità del nostro vivere contemporaneo. Fuori dalla stazione dei treni e per le vie del borgo, freneticamente gruppi di cinghiali corrono sui muri inseguendo un inarrivabile stile di vita al ritmo del consumismo. Sulla terrazza del Teatro del Popolo si ferma il grande rinoceronte come ad osservare interdetto lo svolgersi quotidiano della città. Alla Pieve di Sant’Ippolito un piccolo gregge di pecore pascola tranquillo. Siamo noi. Ci sentiamo al sicuro protetti da una rete invisibile mentre un lupo osserva la scena. Non sappiamo cosa rappresenti veramente il lupo e quali siano i suoi intenti, ma la sua presenza è tangibile per il gregge. Nuove paure contemporanee. In questa fusione reale tra mondo umano e mondo animale, Massarutto vuole mettere in discussione il nostro status di homo sapiens, attraverso il punto di vista rovesciato dei suoi “animali”, mostrandoci che l’essere umano è portato a guardare sempre a nuovi orizzonti. E mentre questo accade, un cane vede e fiuta a terra l’immondizia ai nostri sensi indistinta e disgustosa, che diventa per il fiuto dello stesso un “paese delle meraviglie”.
Antonio Massarutto nasce a Pordenone e frequenta prima l’istituto Statale d’Arte Cordenons e poi l’accademia di arti applicate a Milano. Cresciuto nella campagna Friulana fin da piccolo osserva il padre, tassidermista (impagliatore di animali) e lo aiuta in laboratorio. Per lui questa diventa una vera e propria scuola di anatomia, tendini, ossa, muscoli ogni dettaglio gli servirà negli anni a venire.
Oggi la scultura di Massarutto si affida molto all’improvvisazione. A quell’improvvisazione affine alla musica jazz di cui Massarutto è appassionato e che lui stesso definisce “… un’improvvisazione fatta di strutture mentali e tecniche ben precise, ecco la mia arte è questo, ogni volta aggiungo qualcosa di nuovo e così come il jazzista non ripete mai sé stesso, io do alla mia scultura la possibilità di rinnovarsi continuamente. L’unica costante credo sia l’anima degli animali che creo. Non sono riproduzioni, sono animali che respirano”.
L'idea di realizzare mostre diffuse promosse dal Comune di Castelfiorentino nasce dall'esigenza di creare progetti d’arte pubblica green, intesa come mezzo di integrazione sociale, recupero urbano e ambientale; dove l’arte deve interpretare, essere al servizio e dare valore aggiunto alla comunità multietnica che vive a Castelfiorentino.
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