Andrea De Ranieri. Sacred - Un giorno di ordinaria utopia
Dal 06 Maggio 2022 al 11 Giugno 2022
Firenze
Luogo: Galleria d’arte La Fonderia
Indirizzo: Via della Fonderia 42R
Orari: Lunedì: 16:00-20:00; dal Martedì al Sabato: 10:00-13:00 / 15:30-20:00
Curatori: Selina Fanteria
Telefono per informazioni: +39 055 221758
E-Mail info: info@galleriafonderia.com
Sito ufficiale: http://www.galleriafonderia.com
Dal 6 maggio all’11 giugno Galleria d’arte La Fonderia ospiterà la personale dell’artista Andrea De Ranieri. La mostra, dal titolo Sacred - Un giorno di ordinaria utopia, a cura di Selina Fanteria, si articola attraverso tre dipinti inediti in cui vengono indagati nuovi concetti e tecniche pittoriche. All’interno dell’esposizione trovano spazio anche opere simbolo dell’artista e i suoi iconici Zuky.
In esposizione un originale ciclo di opere nelle quali Andrea De Ranieri si è posto l'ambizioso obiettivo di indagare il confuso periodo dell’adolescenza, in cui ogni giorno è Un giorno di ordinaria utopia. Il titolo stesso della mostra vuol comunicare il sentire adolescenziale, un periodo nel quale i ragazzi si sentono ormai arrivati, completi, senza rendersi conto che hanno ancora molta strada davanti e che il percorso della vita li porterà a cambiamenti sconvolgenti. Quello che vediamo non sono semplici adolescenti, ma persone che incarnano un forte sentire, un processo inevitabile di cambiamento.
Un periodo caratterizzato da tutte le incertezze della gioventù e che l'artista, dopo averlo vissuto in prima persona, si trova adesso ad affrontare da genitore. Un'indagine e una ricerca di risposte a tante domande che viene sviscerata non solo da un punto di vista concettuale, ma anche tecnico.
La ricerca dell’arte, infatti, ha da sempre condizionato le scelte più importanti della vita di Andrea De Ranieri. Dopo gli studi di architettura e un’intensa esperienza nel campo del design, si è dedicato alla pittura e alla scultura e dal 2013 ne ha fatto la sua professione. La conoscenza profonda dell’architettura e dei materiali da costruzione gli ha permesso di sfruttare, per il suo lavoro artistico, le peculiarità del metallo, il cemento, il legno, la pece e la cera, composti che non si deteriorano e che durano nel tempo. Perciò, alla sua tradizionale tecnica che prevede la realizzazione di opere su tavola di legno, le quali vengo lavorate per strati con matite e cere, aggiunge ora l’incisione. Sulla superficie pittorica viene intagliata la sagoma del soggetto, la cera esteriore viene graffiata e tolta. Ciò non può che rimandare all’azione scultorea in cui si procede appunto per sottrazione. Andrea De Ranieri toglie orpelli inutili dalla superficie pittorica, così da arrivare subito all’anima del soggetto, come si vede in uno dei dipinti in mostra, dove un ragazzo, (Rodrigo, il figlio dell’artista) è ritratto in un atteggiamento da duro. Ai lati della figura, solamente accennato, vi sono incise due alter ego di Rodrigo stesso. Due figure antitetiche che rappresentano il bene e il male, ciò che si deve e non si deve fare. Il risultato sono opere in cui la delicatezza della pittura è unita alla forza della scultura. Attraverso questa dicotomia tra le due tecniche, c’è la necessità di sottolineare con vigore il conflitto interno dell’adolescenza, concetto intrinseco in questo nuovo ciclo di dipinti.
In mostra troviamo anche gli iconici Zuky di Andrea De Ranieri che invaderanno la Galleria d’arte La Fonderia. Statuine coloratissime e mascherate, tutte diverse, con una forte personalità, ma celate da una maschera. Quest’ultima non è fissa e può essere cambiata a seconda delle situazioni, dei gusti e degli stati d’animo. Gli Zuki sono feticci che cercano di glorificare, in modo sarcastico, l’uomo contemporaneo, il quale si nasconde dietro una “maschera”, un velo di Maya che non consente di conoscere la propria personalità. Nella realtà quotidiana gli individui non si mostrano mai per quello che sono, ma al contrario assumono una maschera, influenzata dal mondo in cui vivono e da tutto ciò che li circonda, che li rende personaggi e che non li rivela come persone. Lo Zuki è una scultura fondamentale per l’uomo, per prendere spunto e forza, per affrontare il mondo.
Inaugurazione venerdì 6 maggio ore 18
In esposizione un originale ciclo di opere nelle quali Andrea De Ranieri si è posto l'ambizioso obiettivo di indagare il confuso periodo dell’adolescenza, in cui ogni giorno è Un giorno di ordinaria utopia. Il titolo stesso della mostra vuol comunicare il sentire adolescenziale, un periodo nel quale i ragazzi si sentono ormai arrivati, completi, senza rendersi conto che hanno ancora molta strada davanti e che il percorso della vita li porterà a cambiamenti sconvolgenti. Quello che vediamo non sono semplici adolescenti, ma persone che incarnano un forte sentire, un processo inevitabile di cambiamento.
Un periodo caratterizzato da tutte le incertezze della gioventù e che l'artista, dopo averlo vissuto in prima persona, si trova adesso ad affrontare da genitore. Un'indagine e una ricerca di risposte a tante domande che viene sviscerata non solo da un punto di vista concettuale, ma anche tecnico.
La ricerca dell’arte, infatti, ha da sempre condizionato le scelte più importanti della vita di Andrea De Ranieri. Dopo gli studi di architettura e un’intensa esperienza nel campo del design, si è dedicato alla pittura e alla scultura e dal 2013 ne ha fatto la sua professione. La conoscenza profonda dell’architettura e dei materiali da costruzione gli ha permesso di sfruttare, per il suo lavoro artistico, le peculiarità del metallo, il cemento, il legno, la pece e la cera, composti che non si deteriorano e che durano nel tempo. Perciò, alla sua tradizionale tecnica che prevede la realizzazione di opere su tavola di legno, le quali vengo lavorate per strati con matite e cere, aggiunge ora l’incisione. Sulla superficie pittorica viene intagliata la sagoma del soggetto, la cera esteriore viene graffiata e tolta. Ciò non può che rimandare all’azione scultorea in cui si procede appunto per sottrazione. Andrea De Ranieri toglie orpelli inutili dalla superficie pittorica, così da arrivare subito all’anima del soggetto, come si vede in uno dei dipinti in mostra, dove un ragazzo, (Rodrigo, il figlio dell’artista) è ritratto in un atteggiamento da duro. Ai lati della figura, solamente accennato, vi sono incise due alter ego di Rodrigo stesso. Due figure antitetiche che rappresentano il bene e il male, ciò che si deve e non si deve fare. Il risultato sono opere in cui la delicatezza della pittura è unita alla forza della scultura. Attraverso questa dicotomia tra le due tecniche, c’è la necessità di sottolineare con vigore il conflitto interno dell’adolescenza, concetto intrinseco in questo nuovo ciclo di dipinti.
In mostra troviamo anche gli iconici Zuky di Andrea De Ranieri che invaderanno la Galleria d’arte La Fonderia. Statuine coloratissime e mascherate, tutte diverse, con una forte personalità, ma celate da una maschera. Quest’ultima non è fissa e può essere cambiata a seconda delle situazioni, dei gusti e degli stati d’animo. Gli Zuki sono feticci che cercano di glorificare, in modo sarcastico, l’uomo contemporaneo, il quale si nasconde dietro una “maschera”, un velo di Maya che non consente di conoscere la propria personalità. Nella realtà quotidiana gli individui non si mostrano mai per quello che sono, ma al contrario assumono una maschera, influenzata dal mondo in cui vivono e da tutto ciò che li circonda, che li rende personaggi e che non li rivela come persone. Lo Zuki è una scultura fondamentale per l’uomo, per prendere spunto e forza, per affrontare il mondo.
Inaugurazione venerdì 6 maggio ore 18
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