Y kimono now. Perchè kimono oggi

Y kimono now. Perchè kimono oggi

 

Dal 23 Luglio 2017 al 05 Novembre 2017

Caraglio | Cuneo

Luogo: Filatoio di Caraglio

Indirizzo: via Giacomo Matteotti

Curatori: Nancy Stetson Martin, Fabiola Palmeri

Enti promotori:

  • Comune di Caraglio
  • Fondazione Italia Giappone
  • Il Filatoio

Telefono per informazioni: +39 0171 618300

E-Mail info: info@filatoiocaraglio.it

Sito ufficiale: http://www.filatoiocaraglio.it



Il Filatoio di Caraglio, il più antico setificio in Europa ancora esistente, l’unico ad essere stato recuperato come museo e spazio espositivo, da domenica 23 luglio a domenica 5 novembre 2017 ospiterà una mostra che, attraverso oltre 100 kimono originali, propone un viaggio nel mondo, nella cultura e nell’estetica del Sol Levante, ancora oggi fonte di suggestioni per arte, grafica, design e moda.

La scelta del luogo non è casuale: nel 1868, quando il Giappone si apre al mondo con la restaurazione Meiji, i setaioli italiani sono già nel paese da diversi anni per approvvigionarsi dei bachi giapponesi, gli unici a resistere alla pebrina, malattia che impedisce al baco di produrre il prezioso filo. Furono dunque i semai, i setaioli italiani in Giappone, i primi ad instaurare un importante rapporto di fiducia e conoscenza con il paese del Sol Levante e tra i semai piemontesi, uniti nella “Società Bacologica Torinese”, alcuni erano proprio di Caraglio.

Nel percorso di mostra – progetto di Consolata Pralormo curatela di Nancy Stetson Martin con Fabiola Palmeri – emergono la vita, le tradizioni, le feste e i paesaggi giapponesi grazie ai motivi decorativi, ai colori, alle raffinate rappresentazioni di fiori e foglie, insetti e animali, montagne e onde impetuose. Dal linguaggio del decoro, parte integrante della cultura giapponese, emerge quel vasto impero dei segni che racchiude il pensiero poetico di una cultura visiva di origini antiche e significati profondi. “…In Asia il decoro parla” afferma Nancy Martin Stetson.

Attraverso 4 sezioni dedicate rispettivamente al succedersi delle stagioni, al paesaggio, all’acqua e all’arte, la mostra mette in luce la bellezza dei kimono e ci parla del Giappone, da sempre luogo di straordinaria potenza evocativa e da oltre un secolo punto di riferimento estetico per l’Occidente. Quella stessa estetica che a fine Ottocento conquistò e sconvolse il mondo artistico europeo, influenzando, tra gli altri, Vincent Van Gogh, Claude Monet e Gustav Klimt, fino a Mondrian e Maria Lai, continua ancora oggi a ispirare artisti, fra i quali Takashi Murakami ed il giovane Yoshiyasu Tamura. Il kimono è anche un archetipo per fashion designer come Issey Miyake e Rei Kawakubo, per il kimono designer Shinobu Baba che li disegna adattandoli al corso del tempo e contagia positivamente  la produzione di grafica e cinematografica contemporanea.

“Il linguaggio del decoro va studiato – sostiene Nancy Martin Stetson – il suo luogo di esposizione privilegiato è il kimono che ci fa intravedere un mondo ordinato e forse felice, raccontato in segniÈ questo mondo, attraverso i suoi motivi, i suoi pattern e i suoi colori, che vogliamo raccontare”.

I kimono esposti provengono da una preziosa collezione privata, composta da oltre 700 kimono quotidiani e destinati alle cerimonie familiari del periodo Meiji (1868-1912), del breve periodo di pace Taishō (1912/1926) e del primo ventennio del periodo Shōwa (1926/1945).

Accompagna la mostra un catalogo a cura di Paola Gribaudo edizione Gli Ori.

La mostra “Y kimono now” è realizzata grazie al contributo di Fondazione CRT, Fondazione CRC, Compagnia di San Paolo, e Banca di Caraglio

Orario: giovedì-sabato 14.30-19 / domenica e festivi 10-19

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