Un capolavoro per la Pinacoteca Civica di Como - La caduta degli angeli ribelli di Paolo Pagani
![Paolo Pagani, La caduta degli angeli ribelli (part.) Paolo Pagani, La caduta degli angeli ribelli (part.)](http://www.arte.it/foto/600x450/42/124169-unnamed-6.jpg)
Paolo Pagani, La caduta degli angeli ribelli (part.)
Dal 16 Dicembre 2021 al 16 Dicembre 2021
Como
Luogo: Pinacoteca Civica di Como
Indirizzo: Via Diaz 84
Orari: da martedì a domenica dalle 10 alle 18 (ultimo ingresso ore 17.30)
Enti promotori:
- Comune di Como
Costo del biglietto: 4 € / ridotto 2 € (fino al 31 dicembre 2021); 5 € / ridotto 3 € (dal 1 gennaio 2022)
Telefono per informazioni: +39 031 252472
E-Mail info: pinacoteca@comune.como.it
Sito ufficiale: http://www.visitcomo.eu
Dal 16 dicembre il percorso espositivo della Pinacoteca di Como si arricchisce di una nuova importante opera, che si affiancherà alla collezione permanente del museo.
Si tratta de La caduta degli angeli ribelli, grande dipinto seicentesco realizzato dal pittore Paolo Pagani (Castello Valsolda, 1655 - Milano, 1716) e concesso in comodato da Guglielmo e Marianna Poletti, in ricordo del padre Huberto, appassionato conoscitore della pittura lombarda secentesca.
Il dipinto raffigura la terribile punizione degli angeli ribellatisi all’autorità divina. L’arcangelo Michele e i suoi compagni irrompono dall’alto sbaragliando con la forza delle armi le schiere dei loro antichi compagni sedotti dal male, in una raffigurazione concitata e pervasa di forza visionaria, tipica della pittura di Pagani.
Un allestimento dedicato nel Salone d’onore che già ospita le imponenti lunette del Morazzone e del Nuvolone, accoglierà questa grande tela del Pagani, estroso protagonista della pittura tardo barocca tra Venezia, l’Europa centrale e la Lombardia.
Il dipinto, che rimarrà esposto in Pinacoteca per 5 anni, fu realizzato negli ultimi anni del 1600, quando Pagani, rientrato in patria dopo un lungo soggiorno di lavoro in Austria, Boemia e Polonia, affrescò la volta della chiesa di Castello in Valsolda (1696-1697): un capolavoro assoluto della pittura italiana di quegli anni, in cui ritroviamo la sulfurea esibizione di virtuosismo anatomico e l’incandescente temperatura espressiva, sempre al di là dei canoni più consueti, che caratterizza anche la tela della collezione Poletti.
L’opera sarà svelata al pubblico giovedì 16 dicembre alle 18 (Ingresso libero, prenotazione obbligatoria, presentata dagli storici dell’arte Alessandro Morandotti e Paolo Vanoli.
Si tratta de La caduta degli angeli ribelli, grande dipinto seicentesco realizzato dal pittore Paolo Pagani (Castello Valsolda, 1655 - Milano, 1716) e concesso in comodato da Guglielmo e Marianna Poletti, in ricordo del padre Huberto, appassionato conoscitore della pittura lombarda secentesca.
Il dipinto raffigura la terribile punizione degli angeli ribellatisi all’autorità divina. L’arcangelo Michele e i suoi compagni irrompono dall’alto sbaragliando con la forza delle armi le schiere dei loro antichi compagni sedotti dal male, in una raffigurazione concitata e pervasa di forza visionaria, tipica della pittura di Pagani.
Un allestimento dedicato nel Salone d’onore che già ospita le imponenti lunette del Morazzone e del Nuvolone, accoglierà questa grande tela del Pagani, estroso protagonista della pittura tardo barocca tra Venezia, l’Europa centrale e la Lombardia.
Il dipinto, che rimarrà esposto in Pinacoteca per 5 anni, fu realizzato negli ultimi anni del 1600, quando Pagani, rientrato in patria dopo un lungo soggiorno di lavoro in Austria, Boemia e Polonia, affrescò la volta della chiesa di Castello in Valsolda (1696-1697): un capolavoro assoluto della pittura italiana di quegli anni, in cui ritroviamo la sulfurea esibizione di virtuosismo anatomico e l’incandescente temperatura espressiva, sempre al di là dei canoni più consueti, che caratterizza anche la tela della collezione Poletti.
L’opera sarà svelata al pubblico giovedì 16 dicembre alle 18 (Ingresso libero, prenotazione obbligatoria, presentata dagli storici dell’arte Alessandro Morandotti e Paolo Vanoli.
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