Monica Paulon. Attese
Dal 08 Dicembre 2022 al 08 Gennaio 2023
Tavernerio | Como
Luogo: Chiesa di S. Martino
Indirizzo: Via IV Novembre 19
Orari: da giovedì a domenica dalle 11.00 alle 16.00. Chiuso il 24 e 25 dicembre 2022
Curatori: Erika Lacava
Enti promotori:
- Con il patrocinio del Comune di Tavernerio
Giovedì 8 Dicembre 2022, alle 15.00, nella Chiesa di S. Martino in Tavernerio (CO)inaugura “Attese”, installazione site-specific di Monica Paulon, artista comasca legata alla fiber art dalla sua originaria professione di stilista di moda e passata all’arte grazie all’antica tecnica di infeltrimento della lana, il felting.
La mostra, a cura di Erika Lacava e con il patrocinio del Comune di Tavernerio, riprende il progetto “Sfere silenti” avviato dall’artista all’inizio del 2022, e si estende per tutta la navata centrale della Chiesa di S. Martino occupando visivamente lo spazio in una prospettiva che si allinea al punto di fuga. A partire dalla struttura della chiesa, il cui impianto centrale risale al XIII secolo, l’opera di Monica Paulon si dispiega in un progressivo abbassamento che guida lo sguardo dello spettatore verso l’abside, delineando simbolicamente la discesa del divino sulla terra e la sua incarnazione.
Nel lavoro di Monica Paulon trovano dimora elementi religiosi e filosofici insieme, in un complesso di segni armonico e universalmente condivisibile. Attraverso la luce che filtra dalle vetrate della chiesa, che rimanda a quel segno specifico con cui si esprime il divino, le sfere dorate di Monica Paulon prendono volume emergendo dal buio della navata, lasciandosi a loro volta attraversare dalla luce tra le fibre, in un gioco di trasparenze e opacità che dona alle sfere l’aspetto organico di un tessuto ricco di venature. I materiali usati dalla Paulon – lana chiara intrecciata di fili di seta dorati – sono naturali e biodegradabili, frutto di scarti tessili di lavorazione recuperati per dar loro nuova vita, nel doppio significato che racchiude in sé la parola “avanzo”, ossia rifiuto e allo stesso tempo progresso, balzo in “avanti”.
Le sfere tessili che compongono l’installazione sono realizzate a mano senza l’ausilio di utensili, per tornare, in simbiosi con i materiali naturali, a una lavorazione primigenia fatta dalla sola azione della natura, con acqua e fuoco, due degli elementi primari individuati nell’antica Grecia come archè, i principi primi all’origine del mondo. Accarezzando il tessuto con la tecnica del felting, Monica Paulon dà nuova forma all’informe, facendo assumere al tessuto la forma perfetta per eccellenza: quella della sfera.
Monica Paulon nasce a Como nel 1970. Fin da bambina ha un rapporto stretto con il tessuto grazie alla madre che rifinisce cravatte di seta, mentre dal padre apprende l’arte del recupero. D’estate, durante i soggiorni dalla zia paterna, impara a infeltrire la lana con l’acqua e il sapone, scoprendo il “tessuto non tessuto”, la materia di cui si intesserà tutta la sua arte. Nel 1986 ottiene il diploma di maturità professionale come disegnatrice stilista di moda, ma è uno studio di design ad aprirle le porte del lavoro. In un laboratorio di feltro della scuola steineriana di Como, che frequentano i suoi bambini, riscopre la tecnica del felting, il cui ricordo è ancora nelle sue mani. Nel 2003, l'artista tessile crea Artefeltro: in una sua originale interpretazione della filosofia dell'upcycling, autoproduce capi unici unendo personalmente gli scarti serici a lane pregiate, realizzando così abiti e accessori in feltro deluxe, 100% organici, 100% handmadeinComo, non semplicemente vestiti, ma stati d’animo. Nel 2007, i suoi tessuti vengono esposti a MilanoUnica. Nel 2008, realizza per Millefili S.p.a i quadri tessili per Pitti Immagine. Disegna una collezione di accessori per PenelopeSposa di Brescia. Nel 2009, la sua Capsule Collection viene selezionata per Inside di White Show Milano. Nel 2010, collabora con la Cooperativa sociale Alice conducendo dei laboratori di feltro per le detenute all’interno della Casa Circondariale di Bollate. Propone e realizza il progetto “Riprendiamo il filo della matassa”, per riportare le arti tessili nelle prime classi elementari comasche. Negli ultimi anni, l’artista crea opere tessili prettamente artistiche. Monica Paulon comunica attraverso materie naturali reperite nel territorio comasco, tradizionalmente vocato alla tessitura della seta, con una tecnica antica come il felting. Oltre a creare accessori esclusivi, l’artista, fondendo arte e artigianato, espone le proprie opere di fiber art in mostre d’arte contemporanea, tra le quali spiccano gli ultimi progetti site-specific “Soffi dalle mie trame” e “VibrAzioni”.
La mostra, a cura di Erika Lacava e con il patrocinio del Comune di Tavernerio, riprende il progetto “Sfere silenti” avviato dall’artista all’inizio del 2022, e si estende per tutta la navata centrale della Chiesa di S. Martino occupando visivamente lo spazio in una prospettiva che si allinea al punto di fuga. A partire dalla struttura della chiesa, il cui impianto centrale risale al XIII secolo, l’opera di Monica Paulon si dispiega in un progressivo abbassamento che guida lo sguardo dello spettatore verso l’abside, delineando simbolicamente la discesa del divino sulla terra e la sua incarnazione.
Nel lavoro di Monica Paulon trovano dimora elementi religiosi e filosofici insieme, in un complesso di segni armonico e universalmente condivisibile. Attraverso la luce che filtra dalle vetrate della chiesa, che rimanda a quel segno specifico con cui si esprime il divino, le sfere dorate di Monica Paulon prendono volume emergendo dal buio della navata, lasciandosi a loro volta attraversare dalla luce tra le fibre, in un gioco di trasparenze e opacità che dona alle sfere l’aspetto organico di un tessuto ricco di venature. I materiali usati dalla Paulon – lana chiara intrecciata di fili di seta dorati – sono naturali e biodegradabili, frutto di scarti tessili di lavorazione recuperati per dar loro nuova vita, nel doppio significato che racchiude in sé la parola “avanzo”, ossia rifiuto e allo stesso tempo progresso, balzo in “avanti”.
Le sfere tessili che compongono l’installazione sono realizzate a mano senza l’ausilio di utensili, per tornare, in simbiosi con i materiali naturali, a una lavorazione primigenia fatta dalla sola azione della natura, con acqua e fuoco, due degli elementi primari individuati nell’antica Grecia come archè, i principi primi all’origine del mondo. Accarezzando il tessuto con la tecnica del felting, Monica Paulon dà nuova forma all’informe, facendo assumere al tessuto la forma perfetta per eccellenza: quella della sfera.
Monica Paulon nasce a Como nel 1970. Fin da bambina ha un rapporto stretto con il tessuto grazie alla madre che rifinisce cravatte di seta, mentre dal padre apprende l’arte del recupero. D’estate, durante i soggiorni dalla zia paterna, impara a infeltrire la lana con l’acqua e il sapone, scoprendo il “tessuto non tessuto”, la materia di cui si intesserà tutta la sua arte. Nel 1986 ottiene il diploma di maturità professionale come disegnatrice stilista di moda, ma è uno studio di design ad aprirle le porte del lavoro. In un laboratorio di feltro della scuola steineriana di Como, che frequentano i suoi bambini, riscopre la tecnica del felting, il cui ricordo è ancora nelle sue mani. Nel 2003, l'artista tessile crea Artefeltro: in una sua originale interpretazione della filosofia dell'upcycling, autoproduce capi unici unendo personalmente gli scarti serici a lane pregiate, realizzando così abiti e accessori in feltro deluxe, 100% organici, 100% handmadeinComo, non semplicemente vestiti, ma stati d’animo. Nel 2007, i suoi tessuti vengono esposti a MilanoUnica. Nel 2008, realizza per Millefili S.p.a i quadri tessili per Pitti Immagine. Disegna una collezione di accessori per PenelopeSposa di Brescia. Nel 2009, la sua Capsule Collection viene selezionata per Inside di White Show Milano. Nel 2010, collabora con la Cooperativa sociale Alice conducendo dei laboratori di feltro per le detenute all’interno della Casa Circondariale di Bollate. Propone e realizza il progetto “Riprendiamo il filo della matassa”, per riportare le arti tessili nelle prime classi elementari comasche. Negli ultimi anni, l’artista crea opere tessili prettamente artistiche. Monica Paulon comunica attraverso materie naturali reperite nel territorio comasco, tradizionalmente vocato alla tessitura della seta, con una tecnica antica come il felting. Oltre a creare accessori esclusivi, l’artista, fondendo arte e artigianato, espone le proprie opere di fiber art in mostre d’arte contemporanea, tra le quali spiccano gli ultimi progetti site-specific “Soffi dalle mie trame” e “VibrAzioni”.
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