Emilio Pucci. Personale
![Emilio Pucci, foulard di twill di seta stampato disegno Capri, 1952, Museo Studio del Tessuto, FAR. Donazione Epson Italia 2013 Emilio Pucci, foulard di twill di seta stampato disegno Capri, 1952, Museo Studio del Tessuto, FAR. Donazione Epson Italia 2013](http://www.arte.it/foto/600x450/65/20345-pucci.jpg)
Emilio Pucci, foulard di twill di seta stampato disegno Capri, 1952, Museo Studio del Tessuto, FAR. Donazione Epson Italia 2013
Dal 06 Maggio 2014 al 31 Ottobre 2014
Como
Luogo: Fondazione Antonio Ratti - Villa Sucota
Indirizzo: via per Cernobbio 19
Orari: da lunedì a venerdì 10-13 / 14.30-17.30; sabato e domenica 11-19
Enti promotori:
- Comune di Como - Assessorato Cultura
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 031 3384976
E-Mail info: info@fondazioneratti.org
Sito ufficiale: http://www.fondazioneratti.org
“La mia passione per il colore mi spinse a tentare nuove vie […]. Convinto che l’Italia offre una ricchezza inesauribile di motivi e di idee, ho cercato da allora di trasportare su stoffa gli elementi più significativi. Emilio Pucci
La mostra Emilio Pucci e Como analizza e approfondisce i rapporti di Pucci con la città di Como e le sue industrie tessili, una storia che ha avuto inizio negli anni ‘50 e nei decenni non si è mai interrotta.
Attraverso un percorso espositivo diviso in sezioni, la rassegna documenta gli esordi e l’affermazione delle creazioni di Pucci, a partire dai primi disegni minuziosi e pieni di colori ispirati dai paesaggi Italiani e dal folklore locale: il mare di Capri, le famose località sciistiche delle Alpi, il Palio di Siena, le tradizioni siciliane e le bellezze di Firenze. Partendo dal tessuto - e dal tessuto comasco in particolare – la mostra racconta la “vicenda Pucci” e la nascita della moda Boutique, che ha contribuito alla fortuna del Made in Italy.
L’esposizione intende valorizzare i risultati degli studi svolti sugli album campionario della ditta Ravasi di Como, che fu la prima industria tessile del distretto comasco a collaborare con Pucci dagli inizi degli anni Cinquanta fino alla metà dei Sessanta. Acquisiti da Antonio Ratti nel decennio successivo ed oggi conservati negli archivi del Museo Studio del Tessuto, i libri campionario rappresentano un patrimonio inesauribile di stimoli creativi e d’informazioni storiche. Dalle pagine dei libri de MuST, ricchi di annotazioni, compare il contributo dei protagonisti delle creazioni di Pucci, come i tintori lariani capaci di mettere punto nuove tonalità di colore quali il “rosa Emilio” o il “blu Capri”. Esauritosi il rapporto quasi esclusivo con la Ravasi, nei primi anni Settanta lo sviluppo del distretto tessile comasco ha messo a disposizione di Pucci una molteplicità di aziende che sono subentrate a supportare il suo estro. Completerà il percorso una selezione di materiali realizzati sul territorio comasco che risalgono agli anni Settanta a Ottanta, ulteriore testimonianza di una collaborazione duratura, mai interrotta e tuttora vivace.
In mostra saranno presenti campioni tessili, disegni originali di mano di Pucci, carte-prova, accessori e capi di abbigliamento a testimoniare il processo di lavorativo: dall’idea originale agli abiti e i foulard resi celebri dagli scatti di fotografici per le più autorevoli riviste di moda.
I capi di abbigliamento in mostra provengono da collezioni private.
La mostra Emilio Pucci e Como analizza e approfondisce i rapporti di Pucci con la città di Como e le sue industrie tessili, una storia che ha avuto inizio negli anni ‘50 e nei decenni non si è mai interrotta.
Attraverso un percorso espositivo diviso in sezioni, la rassegna documenta gli esordi e l’affermazione delle creazioni di Pucci, a partire dai primi disegni minuziosi e pieni di colori ispirati dai paesaggi Italiani e dal folklore locale: il mare di Capri, le famose località sciistiche delle Alpi, il Palio di Siena, le tradizioni siciliane e le bellezze di Firenze. Partendo dal tessuto - e dal tessuto comasco in particolare – la mostra racconta la “vicenda Pucci” e la nascita della moda Boutique, che ha contribuito alla fortuna del Made in Italy.
L’esposizione intende valorizzare i risultati degli studi svolti sugli album campionario della ditta Ravasi di Como, che fu la prima industria tessile del distretto comasco a collaborare con Pucci dagli inizi degli anni Cinquanta fino alla metà dei Sessanta. Acquisiti da Antonio Ratti nel decennio successivo ed oggi conservati negli archivi del Museo Studio del Tessuto, i libri campionario rappresentano un patrimonio inesauribile di stimoli creativi e d’informazioni storiche. Dalle pagine dei libri de MuST, ricchi di annotazioni, compare il contributo dei protagonisti delle creazioni di Pucci, come i tintori lariani capaci di mettere punto nuove tonalità di colore quali il “rosa Emilio” o il “blu Capri”. Esauritosi il rapporto quasi esclusivo con la Ravasi, nei primi anni Settanta lo sviluppo del distretto tessile comasco ha messo a disposizione di Pucci una molteplicità di aziende che sono subentrate a supportare il suo estro. Completerà il percorso una selezione di materiali realizzati sul territorio comasco che risalgono agli anni Settanta a Ottanta, ulteriore testimonianza di una collaborazione duratura, mai interrotta e tuttora vivace.
In mostra saranno presenti campioni tessili, disegni originali di mano di Pucci, carte-prova, accessori e capi di abbigliamento a testimoniare il processo di lavorativo: dall’idea originale agli abiti e i foulard resi celebri dagli scatti di fotografici per le più autorevoli riviste di moda.
I capi di abbigliamento in mostra provengono da collezioni private.
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