Roberto Fanari. Unseen
Dal 16 Settembre 2022 al 27 Novembre 2022
Catanzaro
Luogo: Museo MARCA
Indirizzo: Via Alessandro Turco 63
Orari: 9.30-13.00 / 15.30-20.00; chiuso il lunedì
Curatori: Alessandro Romanini
Enti promotori:
- Fondazione Rocco Guglielmo
- In collaborazione con la Provincia di Catanzaro
Costo del biglietto: intero Euro 4, ridotto Euro 3
Telefono per informazioni: +39 0961 746797
E-Mail info: info@museomarca.com
Sito ufficiale: http://www.museomarca.info
Venerdì 16 settembre, promossa dalla Fondazione Rocco Guglielmo, in collaborazione con la Provincia di Catanzaro, inaugura al Museo MARCA di Catanzaro “Unseen”, la nuova personale di Roberto Fanari, a cura di Alessandro Romanini.
Il percorso espositivo, costituito da circa cinquanta lavori di varie dimensioni realizzati su supporti diversi e con varie tecniche, è stato interamente concepito per gli spazi del museo catanzarese. Un lavoro meticoloso, che ha richiesto oltre un anno e mezzo di preparazione, iniziato con la prima visita degli spazi museali a cui sono seguiti numerosi sopralluoghi e confronti con il curatore Alessandro Romanini e con Rocco Guglielmo, direttore artistico del MARCA.
Roberto Fanari è artista eclettico, che si esprime con la pittura, il disegno, la scultura (bronzo e ceramica) e la fotografia, reduce da un ciclo di mostre che lo hanno visto protagonista in spazi pubblici e privati, in Italia e all’estero, dall’Olanda (a Rotterdam alla Galleria Deleen Art e con l’installazione pubblica nel Trompenburg Tuinen & Arboretum, la rassegna d’arte contemporanea “Realism” ad Amsterdam) alla Svizzera (Galleria Folini Arte di Lugano) a città italiane come Milano (Fabbrica del Vapore, Museo Francesco Messina) e Genova (Museo di Arte Moderna).
“Unseen” si presenta attraverso una serie di dipinti – alcuni di grandissime dimensioni – monocromi a tema paesaggistico, che nel loro complesso vanno a costituire un percorso ed un dispositivo dentro il quale lo spettatore è chiamato ad abbandonare la consueta visione passiva a cui è abituato dalla sfera mediatica, per effettuare un viaggio percettivo-soggettivo, in cui recuperare, attraverso uno sforzo, il piacere della visione conquistata e non gratuita e superficiale.
Ogni stanza del MARCA è allestita seguendo questo principio, scandita anche dai canoni dettati dalla selezione effettuata dall’artista delle sue opere monocromatiche, all’insegna del colore rosso, bianco e nero. Ad integrare il percorso museale e percettivo, troviamo un nucleo di altre opere realizzate su carta, (veri e propri diorami, micro-congegni percettivi) e due sculture in alluminio di grandi dimensioni, “a lettura orizzontale”, adagiate su delle basi al pavimento, anch‘esse elementi che richiedono una visione fuori dai consueti schemi visuali.
“L’opera di Fanari si caratterizza attraverso la soggettività pittorica, l’oggettività della fotografia e si connota per una temporalità che richiama l’atto performativo e il cinema”, sottolinea il curatore Alessandro Romanini.
La mostra rientra nel progetto GLOCAL della Fondazione Rocco Guglielmo, giunto alla V edizione, e precisamente nella sezione dedicata alle GRANDI MOSTRE, rimarrà aperta al pubblico fino al 27 novembre ed è accompagnata da un catalogo che raccoglie al suo interno tutte le opere esposte e i testi curatoriali.
Roberto Fanari (Milano, 1957) vive e lavora a Milano. Laureato in giurisprudenza, dipinge fin da ragazzo. Negli ultimi anni ha esposto presso il Trompemburg Tuinen & Aroboretum di Rotterdam, a Genova e poi in Portogallo. Sue mostre personali si sono tenute a Villa Bottini, Lucca (2013); Palazzo Panichi, Pietrasanta (2013-14); Biffi Arte, Piacenza (2015); Villa Erba, Cernobbio (2015); Rotterdam Contemporary Art (2016); Gallerie d’Arte Moderna & Raccolta Frugone – Musei di Nervi, Genova (2017); Fondazione Ragghianti, Lucca (2017); Museo Messina, Milano (2019). Hanno scritto di lui: Pietro Bellasi, Bruno Corà, Maria Flora Giubilei, Flaminio Gualdoni, Riccardo Ferrucci, Mara Folini, Raffaella Resch, Alessandro Romanini, Maurizio Vanni, Roger van Boxtel.
Il percorso espositivo, costituito da circa cinquanta lavori di varie dimensioni realizzati su supporti diversi e con varie tecniche, è stato interamente concepito per gli spazi del museo catanzarese. Un lavoro meticoloso, che ha richiesto oltre un anno e mezzo di preparazione, iniziato con la prima visita degli spazi museali a cui sono seguiti numerosi sopralluoghi e confronti con il curatore Alessandro Romanini e con Rocco Guglielmo, direttore artistico del MARCA.
Roberto Fanari è artista eclettico, che si esprime con la pittura, il disegno, la scultura (bronzo e ceramica) e la fotografia, reduce da un ciclo di mostre che lo hanno visto protagonista in spazi pubblici e privati, in Italia e all’estero, dall’Olanda (a Rotterdam alla Galleria Deleen Art e con l’installazione pubblica nel Trompenburg Tuinen & Arboretum, la rassegna d’arte contemporanea “Realism” ad Amsterdam) alla Svizzera (Galleria Folini Arte di Lugano) a città italiane come Milano (Fabbrica del Vapore, Museo Francesco Messina) e Genova (Museo di Arte Moderna).
“Unseen” si presenta attraverso una serie di dipinti – alcuni di grandissime dimensioni – monocromi a tema paesaggistico, che nel loro complesso vanno a costituire un percorso ed un dispositivo dentro il quale lo spettatore è chiamato ad abbandonare la consueta visione passiva a cui è abituato dalla sfera mediatica, per effettuare un viaggio percettivo-soggettivo, in cui recuperare, attraverso uno sforzo, il piacere della visione conquistata e non gratuita e superficiale.
Ogni stanza del MARCA è allestita seguendo questo principio, scandita anche dai canoni dettati dalla selezione effettuata dall’artista delle sue opere monocromatiche, all’insegna del colore rosso, bianco e nero. Ad integrare il percorso museale e percettivo, troviamo un nucleo di altre opere realizzate su carta, (veri e propri diorami, micro-congegni percettivi) e due sculture in alluminio di grandi dimensioni, “a lettura orizzontale”, adagiate su delle basi al pavimento, anch‘esse elementi che richiedono una visione fuori dai consueti schemi visuali.
“L’opera di Fanari si caratterizza attraverso la soggettività pittorica, l’oggettività della fotografia e si connota per una temporalità che richiama l’atto performativo e il cinema”, sottolinea il curatore Alessandro Romanini.
La mostra rientra nel progetto GLOCAL della Fondazione Rocco Guglielmo, giunto alla V edizione, e precisamente nella sezione dedicata alle GRANDI MOSTRE, rimarrà aperta al pubblico fino al 27 novembre ed è accompagnata da un catalogo che raccoglie al suo interno tutte le opere esposte e i testi curatoriali.
Roberto Fanari (Milano, 1957) vive e lavora a Milano. Laureato in giurisprudenza, dipinge fin da ragazzo. Negli ultimi anni ha esposto presso il Trompemburg Tuinen & Aroboretum di Rotterdam, a Genova e poi in Portogallo. Sue mostre personali si sono tenute a Villa Bottini, Lucca (2013); Palazzo Panichi, Pietrasanta (2013-14); Biffi Arte, Piacenza (2015); Villa Erba, Cernobbio (2015); Rotterdam Contemporary Art (2016); Gallerie d’Arte Moderna & Raccolta Frugone – Musei di Nervi, Genova (2017); Fondazione Ragghianti, Lucca (2017); Museo Messina, Milano (2019). Hanno scritto di lui: Pietro Bellasi, Bruno Corà, Maria Flora Giubilei, Flaminio Gualdoni, Riccardo Ferrucci, Mara Folini, Raffaella Resch, Alessandro Romanini, Maurizio Vanni, Roger van Boxtel.
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