Filippo Liardo (Leonforte 1834 - Asnières 1917). Un pittore tra verità di storia e “verità di natura”

Filippo Liardo, Nevicata a Rocca di Papa, olio su tavola, 1878. Catania, Collezione privata
Dal 31 Ottobre 2014 al 11 Dicembre 2014
Catania
Luogo: Sala Koiné | Caserma del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza
Indirizzo: via Crociferi 2
Orari: da martedì a domenica 9-13 / 15.30-19
Curatori: Luisa Paladino
Enti promotori:
- Assessorato Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana
- Dipartimento dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana
- Soprintendenza dei Beni Culturali e Ambientali di Catania
- Soprintendenza BBCCAA di Catania
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 095 7471111
E-Mail info: urpsoprict@regione.sicilia.it
Sito ufficiale: http://www.regione.sicilia.it
Dagli esordi giovanili a Palermo, alle esperienze a Firenze e aParigi, ripercorre la vicenda umana e artistica del pittore Filippo Liardo – che al seguito del Generale fermò sulla carta episodi delle campagne garibaldine – la mostra Filippo Liardo (Leonforte 1834 - Asnières 1917) un pittore tra verità di storia e “verità di natura”, a cura di Luisa Paladino, in programma a Catania, dal 31 ottobre all’11 dicembre nella sala Koinè della Caserma della Guardia di Finanza, in piazza San Francesco d’Assisi. Inaugurazione venerdì 31 ottobre, ore 17.30.
La mostra, organizzata dalla Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Catania rientra tra le iniziative dell’Assessorato Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, è curata da Luisa Paladino, responsabile della sezione storico-artistica.
“Pittore originalissimo e di molto ingegno”, come ebbe a definirlo Telemaco Signorini, anche lui della “brigata” di artisti del Caffè Michelangelo a Firenze, “Liardo - spiega la curatrice - è un artista siciliano, noto agli addetti ai lavori ma non al vasto pubblico, obliato dalla critica che solo negli ultimi decenni, nella generale rivisitazione del panorama artistico siciliano dell’Ottocento, lo ha recuperato agli studi con rigore documentario e filologico, sulla scia della fondamentale disamina compiuta nel 1939 da Maria Accascina, che per prima riconobbe i debiti dell’arte liardiana nei confronti dell’ambiente macchiaiolo e di quello impressionista”.
Nella sala Koinè della Caserma del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Catania – già refettorio del Convento di San Francesco all’Immacolata – si presenta accanto al più noto Sepoltura garibaldina della Civica Galleria d’Arte Moderna di Palermo, un ristretto ma significativo gruppo di dipinti poco o per nulla visti o mai esposti, del Museo Nazionale di Capodimonte in deposito presso l’Avvocatura dello Stato di Napoli e la Camera dei Deputati, della Galleria regionale di Palazzo Abatellis a Palermo, del Museo Civico “Baldassare Romano” a Termini Imerese e di collezionisti privati, oltre a un cospicuo numero di opere su carta del Museo Interdisciplinare Regionale di Catania e della Biblioteca Civica di Leonforte.
“Il percorso espositivo della mostra – spiega la Paladino – si snoda lungo le principali tappe che segnano l’evoluzione stilistica del suo linguaggio, dagli esordi palermitani dei primi ritratti di notabili ed ecclesiastici risalenti all’apprendistato presso il pittore Salvatore Lo Forte, ai paesaggi toscani e alle scene en plein air condotte secondo la tecnica della macchia ai tempi della sua frequentazione del Caffè Michelangelo a Firenze, e ai veloci schizzi di figure colte per via a Parigi, nei Cafè chantant e alle Esposizioni universali, attento scrutatore della realtà come nei fogli di soggetto garibaldino disegnati dal vero al seguito del Generale nelle campagne militari in Sicilia, in Aspromonte e in Trentino, per il giornale “Le monde illustrè”
Il catalogo della mostra, edito per i tipi dell’Assessorato regionale dei beni culturali e della identità siciliana, a cura di Luisa Paladino con introduzione di Giuseppe Barone, registra, oltre al saggio critico della curatrice, i contributi di Silvana Raffaele e Sarah Zappulla Muscarà e le schede storico critiche delle opere in mostraa firma di diversi studiosi, con il coordinamento redazionale di Roberta Carchiolo.
La mostra Filippo Liardo,(Leonforte 1834 - Asnières 1917) un pittore tra verità di storia e “verità di natura”, con ingresso gratuito, sarà visitabile dal martedì alla domenica. Orari 9-13, 15.30-19. Domenica 9-13. Lunedì chiusi.
La mostra, organizzata dalla Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Catania rientra tra le iniziative dell’Assessorato Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, è curata da Luisa Paladino, responsabile della sezione storico-artistica.
“Pittore originalissimo e di molto ingegno”, come ebbe a definirlo Telemaco Signorini, anche lui della “brigata” di artisti del Caffè Michelangelo a Firenze, “Liardo - spiega la curatrice - è un artista siciliano, noto agli addetti ai lavori ma non al vasto pubblico, obliato dalla critica che solo negli ultimi decenni, nella generale rivisitazione del panorama artistico siciliano dell’Ottocento, lo ha recuperato agli studi con rigore documentario e filologico, sulla scia della fondamentale disamina compiuta nel 1939 da Maria Accascina, che per prima riconobbe i debiti dell’arte liardiana nei confronti dell’ambiente macchiaiolo e di quello impressionista”.
Nella sala Koinè della Caserma del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Catania – già refettorio del Convento di San Francesco all’Immacolata – si presenta accanto al più noto Sepoltura garibaldina della Civica Galleria d’Arte Moderna di Palermo, un ristretto ma significativo gruppo di dipinti poco o per nulla visti o mai esposti, del Museo Nazionale di Capodimonte in deposito presso l’Avvocatura dello Stato di Napoli e la Camera dei Deputati, della Galleria regionale di Palazzo Abatellis a Palermo, del Museo Civico “Baldassare Romano” a Termini Imerese e di collezionisti privati, oltre a un cospicuo numero di opere su carta del Museo Interdisciplinare Regionale di Catania e della Biblioteca Civica di Leonforte.
“Il percorso espositivo della mostra – spiega la Paladino – si snoda lungo le principali tappe che segnano l’evoluzione stilistica del suo linguaggio, dagli esordi palermitani dei primi ritratti di notabili ed ecclesiastici risalenti all’apprendistato presso il pittore Salvatore Lo Forte, ai paesaggi toscani e alle scene en plein air condotte secondo la tecnica della macchia ai tempi della sua frequentazione del Caffè Michelangelo a Firenze, e ai veloci schizzi di figure colte per via a Parigi, nei Cafè chantant e alle Esposizioni universali, attento scrutatore della realtà come nei fogli di soggetto garibaldino disegnati dal vero al seguito del Generale nelle campagne militari in Sicilia, in Aspromonte e in Trentino, per il giornale “Le monde illustrè”
Il catalogo della mostra, edito per i tipi dell’Assessorato regionale dei beni culturali e della identità siciliana, a cura di Luisa Paladino con introduzione di Giuseppe Barone, registra, oltre al saggio critico della curatrice, i contributi di Silvana Raffaele e Sarah Zappulla Muscarà e le schede storico critiche delle opere in mostraa firma di diversi studiosi, con il coordinamento redazionale di Roberta Carchiolo.
La mostra Filippo Liardo,(Leonforte 1834 - Asnières 1917) un pittore tra verità di storia e “verità di natura”, con ingresso gratuito, sarà visitabile dal martedì alla domenica. Orari 9-13, 15.30-19. Domenica 9-13. Lunedì chiusi.
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