Domenico Tudisco
Dal 23 Febbraio 2019 al 31 Marzo 2019
Catania
Luogo: Palazzo della Cultura
Indirizzo: via Vittorio Emanuele II 121
Orari: da lunedì a domenica 9-19
Curatori: Ornella Fazzina
Enti promotori:
- Comune di Catania
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 0957428008
E-Mail info: cultura.eventi@comune.catania.it
Sito ufficiale: http://www.comune.catania.it
Il giorno 23 febbraio alle ore 17,30 presso le sale espositive dell'ex caffè letterario del Palazzo della Cultura di Catania sarà inaugurata, alla presenza del Sindaco Salvo Pogliese, dell’Assessore Barbara Mirabella e del Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Catania Enzo Tromba, la mostra Domenico Tudisco a cura di Ornella Fazzina.
La mostra dà la misura di come Domenico Tudisco abbia guardato ai maestri e ai movimenti che hanno attraversato il Novecento, riuscendo ad imprimere al suo lavoro d’artista una personale cifra stilistica che lo annovera tra gli scultori di maggiore importanza che Catania ha avuto e che oggi la città gli rende merito e omaggio attraverso un’iniziativa lodevole che riscatta un’isola spesso avara con chi, invece, contribuisce ad arricchirla di valori etici ed estetici.
Per l'occasione è stato prodotto un catalogo (Le Farfalle edizione) che si avvale tra l’altro anche degli scritti di Ornella Fazzina e Giuseppe Frazzetto, che sarà presentato il 14 marzo 2019 alle ore 17,30, nel corso della serata, sarà donata dalla famiglia all’Amministrazione Comunale, l’opera “Bagnanti”, bassorilievo in gesso 200x90.
La poetica di Tudisco è di ispirazione classico-umanistica intessuta di originali contenuti plastico-espressivi, mantenendo una figurazione che aderisce al naturalismo classico. Nelle sue opere si evince una sintesi nelle forme, lontana dalla leziosità e dal descrittivismo veristico. I bronzetti presentano una eleganza plastica insieme ad una invenzione ritmica e volumetrica, avendo egli coscienza dei valori strutturali ed espressivi. Caratteristiche del suo modus operandi sono la precisazione di un proprio linguaggio, il disegno come espressione autonoma, la padronanza della tecnica, l’originalità dell’ispirazione. La mostra potrà essere visitata fino al 31 marzo 2019.
Domenico Tudisco è nato il 14 Marzo 1919 a Catania. Artista di grande sensibilità e cultura, si forma frequentando sin da bambino la bottega dello scultore Salvatore Zagarella e poi quella dell’architetto scultore Giovanni Formica, frequentate da altri giovani quali Emilio Greco, Rosario Frazzetto, Archimede Cirinnà, Concetto Marchese, Carmelo Tabacco, Guglielmo Volpe.
Studia disegno nella Scuola Nazionale di Arti e Mestieri ai corsi serali di disegno tenuti dallo scultore Giuseppe D’Angelo.
La sua attività di scultore inizia prima della seconda guerra mondiale in un basso di S. Berillo assieme ad Emilio Greco. La guerra lo vede partecipe in seno all’aeronautica militare e durante il conflitto e lo sbarco degli americani modella e disegna ritratti di ufficiali italiani ed americani.
Finita la guerra realizza opere di forte intensità drammatica, come il bronzetto “Il fucilato”. È in questo periodo che inizia la collaborazione con M. M. Lazzaro per importanti realizzazioni monumentali nella città di Catania quali i “Candelabri “ di Piazza Università e la scultura rappresentante “La Giustizia” sita nel Tribunale di Catania.
Nel 1950 sarà tra i fondatori dell’Istituto Statale d’Arte di Catania, ottenendo sin dall’inizio la titolarità della cattedra di scultura. È sotto la sua scuola che si formeranno generazioni di artisti quali Piero Guccione, Alberto Abate, Antonio e Tano Brancato ed altri ancora. La sua attività artistica è caratterizzata dalla realizzazione di opere plastiche e grafiche nelle quali si nota la statura dell’artista che sa contrapporre forme vigorose, irruente e piene di impeto ad altre sommesse ed umili che sfociano nella delicatezza e nella spiritualità dei volti angelici; umiltà che traspare nella statua di S. Francesco (degli anni ’60) e nelle formelle della porta di bronzo della chiesa di S. Camillo, entrambe le opere collocate a Giarre.
Risale a questo periodo l’amicizia col pittore Francesco Contrafatto, un legame che li unirà per tutta la vita.
In questi anni la sua produzione artistica è caratterizzata dalla realizzazione di numerose ed importanti opere pubbliche quali altorilievo in bronzo della Scuola tecnica di Furci Siculo (ME), altorilievo in maiolica monocroma nell’Ospedale Civico di Vittoria (RG), bassorilievo in terracotta presso l’Ospedale S. Marta di Catania, due elementi in pietra di Comiso nello scalone d’ingresso dell’ex Istituto Magistrale “Turrisi Colonna” di Catania, “Via Crucis” in maiolica policroma nella chiesa di S. Rocco di Acireale (CT), gruppo scultoreo in bronzo nella fontana monumentale nella Piazza Municipio di Paternò (CT).
Nel 1972 allestisce una mostra personale presso la Galleria d’Arte Moderna “Il Vertice” di Milano con una serie di bronzetti e disegni nei quali esprime un carattere nervoso e dinamico attraverso la composizione formale.
Nello stesso periodo realizza la “Madonna della Pace” in bronzo ad Acireale (CT), i gruppi scultorei dei candelabri in bronzo nella piazza principale di Paternò (CT).
Nel Novembre del 1974 il viaggio in Russia insieme all’amico Giuseppe Battiato, lascia in lui un cauto entusiasmo per la cruda realtà sociale e per la grandezza urbana e paesaggistica del territorio che si concretizzerà nella realizzazione di una serie di disegni.
Nel 1978 modella la grande statua in bronzo di “San Vito” a Macchia di Giarre (CT).
È del 1984 il “Sileno” in bronzo di Giardini Naxos (ME) ed anche il bassorilievo raffigurante “San Francesco” in terracotta posto nel cortile antistante il Comune di Viagrande (CT).
Abile ritrattista modella il ritratto del regista Edmo Fenoglio, del pittore-incisore Nunzio Sciavarrello, di Don Luigi Sturzo, di Giuseppe De Felice Giuffrida.
Si occupa anche di medaglistica e tra le tante realizza la medaglia dedicata all’arcivescovo di Catania Mons. Bentivoglio e la medaglia del 25° anniversario dalla fondazione dell’Istituto Statale d’Arte di Catania.
Grande importanza ha per lui il disegno che mostra un segno libero carico di vigore e di invenzioni chiaroscurali e conferma la sua plastica concitata e piena di contenuti. La sua parabola creativa mantiene sempre una linea inconfondibile che aderisce al naturalismo classico.
È stato insignito con diversi riconoscimenti alla carriera quali: “il Sipario d’Oro” nel 1967, “la Giara d’Argento” nel 1981 ed il premio “Verga” per le arti figurative.
Si spegne il 17 Luglio del 2013 a Catania.
Hanno scritto della sua opera: Francesco Caioli, Riccardo Campanella, M.M. Lazzaro, Franco Cattaneo, Antonio Corsaro, Alfredo Entità, Raffaele Leone, Vito Librando, Santi Luigi Agnello, Ugo Ferroni, Vincenzo De Maria, Matteo Donato, Mario Lepore, Giorgio Di Genova, Giuseppe Frazzetto.
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