"… scintillanti di vita e di spontaneità…Tiepolo: dalla Collezione di Pompeo Molmenti alla casa di Ugo Da Como"
Dal 03 Marzo 2023 al 17 Dicembre 2023
Lonato del Garda | Brescia
Luogo: Museo Casa del Podestà
Indirizzo: Via Rocca 2
Telefono per informazioni: +39 030 9130060
Sito ufficiale: http://www.fondazioneugodacomo.it
"… scintillanti di vita e di spontaneità…Tiepolo: dalla Collezione di Pompeo Molmenti alla casa di Ugo Da Como": questo il titolo della mostra in programma dal 3 marzo al 17 dicembre 2023 al Museo Casa del Podestà di Lonato del Garda (Bs). L’iniziativa intendevalorizzare l’opera dei Tiepolo nell’anno in cui Brescia e Bergamo sono Capitale italiana della Cultura, esponendo le opere tiepolesche che fanno parte dell’immenso lascito del Senatore Ugo Da Como (1869-1941), custodito all’interno del complesso monumentale che porta il suo nome. Con questa mostra, Lonato del Garda rientra nell’itinerario “La via dei Tiepolo nelle Province di Brescia e Bergamo”, che porta alla scoperta delle opere di questa famiglia di noti artisti in queste terre.
Undici incisioni all’acquaforte e un disegno
Nella cornice di Sala Luigi Nocivelli della Casa del Podestà sono esposte preziose opere su carta accomunate da una illustre provenienza, dato che appartenevano tutte al Senatore Pompeo Molmenti.
Si tratta di 11 incisioni all’acquaforte rappresentanti Capricci inventati da Giambattista Tiepolo. Sono immagini fantasiose, che testimoniano l’incredibile estro creativo del maggiore dei Tiepolo, una delle più alte e raffinate espressioni della sua arte incisoria, nonché della produzione grafica del Settecento veneziano. L’originaria serie dei dieci Capricci venne concepita da Giambattista Tiepolo tra il 1738-1739 e pubblicata per la prima volta nel 1743 da Anton Maria Zanetti. Le incisioni esposte dalla Fondazione Ugo Da Como fanno parte della terza e ultima edizione dei Capricci, pubblicata nel 1785. Essa è preceduta da un frontespizio con la dedica a Girolamo Manfrin. Questa edizione fu probabilmente promossa dall’inglese John Strange che, residente a Venezia, aveva acquistato, verso la fine del 1784, dagli eredi dello stampatore Zanetti le lastre in rame con i Capricci.
Esposto poi per la prima volta al pubblico, si può ammirare inoltre un disegno acquerellato autografo di Giambattista Tiepolo, raffigurante l’Incoronazione della Vergine, preparatorio per l’affresco monocromo realizzato tra il 1737 e il 1739 per la Chiesa dei Gesuati di Venezia.
La provenienza delle opere di Tiepolo custodite dalla Fondazione Ugo Da Como
La serie completa dei Capricci e il disegno di Giambattista Tiepolo non vennero acquistati direttamente da Ugo Da Como, ma giunsero nella casa museo di Lonato in seguito alle disposizioni di Pompeo Molmenti (Venezia 1852 – Roma 1928), di cui il Senatore bresciano fu esecutore testamentario. Pompeo Molmenti fu uno dei più cari amici di Ugo Da Como. Si può considerare bresciano d’adozione, dato che sposò la contessa Amalia Brunati, originaria di Salò. Molmenti risiedeva nella seicentesca villa di Moniga del Garda, paese di cui divenne sindaco. Proprio grazie alle vigne della tenuta di Moniga, Molmenti elaborò il processo di vinificazione del Chiaretto, tuttora fra i vini più significativi del lago di Garda.
Altissimi i meriti dal punto di vista culturale di questo importante personaggio, primo Sottosegretario alle Belle Arti in Italia, dopo l’Unità. Spettò infatti a Molmenti la riscoperta di Tiepolo: dopo il lungo oblio ottocentesco, pubblicò numerosi studi a carattere monografico tra cui la grande monografia G.B. Tiepolo, la sua vita e le sue opere (edito da Hoepli nel 1909).
La mostra organizzata dalla Fondazione Ugo Da Como permette quindi di tributare un omaggio al primo fondamentale studioso di Tiepolo in età moderna.
Undici incisioni all’acquaforte e un disegno
Nella cornice di Sala Luigi Nocivelli della Casa del Podestà sono esposte preziose opere su carta accomunate da una illustre provenienza, dato che appartenevano tutte al Senatore Pompeo Molmenti.
Si tratta di 11 incisioni all’acquaforte rappresentanti Capricci inventati da Giambattista Tiepolo. Sono immagini fantasiose, che testimoniano l’incredibile estro creativo del maggiore dei Tiepolo, una delle più alte e raffinate espressioni della sua arte incisoria, nonché della produzione grafica del Settecento veneziano. L’originaria serie dei dieci Capricci venne concepita da Giambattista Tiepolo tra il 1738-1739 e pubblicata per la prima volta nel 1743 da Anton Maria Zanetti. Le incisioni esposte dalla Fondazione Ugo Da Como fanno parte della terza e ultima edizione dei Capricci, pubblicata nel 1785. Essa è preceduta da un frontespizio con la dedica a Girolamo Manfrin. Questa edizione fu probabilmente promossa dall’inglese John Strange che, residente a Venezia, aveva acquistato, verso la fine del 1784, dagli eredi dello stampatore Zanetti le lastre in rame con i Capricci.
Esposto poi per la prima volta al pubblico, si può ammirare inoltre un disegno acquerellato autografo di Giambattista Tiepolo, raffigurante l’Incoronazione della Vergine, preparatorio per l’affresco monocromo realizzato tra il 1737 e il 1739 per la Chiesa dei Gesuati di Venezia.
La provenienza delle opere di Tiepolo custodite dalla Fondazione Ugo Da Como
La serie completa dei Capricci e il disegno di Giambattista Tiepolo non vennero acquistati direttamente da Ugo Da Como, ma giunsero nella casa museo di Lonato in seguito alle disposizioni di Pompeo Molmenti (Venezia 1852 – Roma 1928), di cui il Senatore bresciano fu esecutore testamentario. Pompeo Molmenti fu uno dei più cari amici di Ugo Da Como. Si può considerare bresciano d’adozione, dato che sposò la contessa Amalia Brunati, originaria di Salò. Molmenti risiedeva nella seicentesca villa di Moniga del Garda, paese di cui divenne sindaco. Proprio grazie alle vigne della tenuta di Moniga, Molmenti elaborò il processo di vinificazione del Chiaretto, tuttora fra i vini più significativi del lago di Garda.
Altissimi i meriti dal punto di vista culturale di questo importante personaggio, primo Sottosegretario alle Belle Arti in Italia, dopo l’Unità. Spettò infatti a Molmenti la riscoperta di Tiepolo: dopo il lungo oblio ottocentesco, pubblicò numerosi studi a carattere monografico tra cui la grande monografia G.B. Tiepolo, la sua vita e le sue opere (edito da Hoepli nel 1909).
La mostra organizzata dalla Fondazione Ugo Da Como permette quindi di tributare un omaggio al primo fondamentale studioso di Tiepolo in età moderna.
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