Riapertura della mostra 'Raffaello. L'invenzione del divino pittore'

Raffaello Sanzio, Angelo, 1501. Brescia, Pinacoteca Tosio Martinengo
Dal 04 Febbraio 2021 al 19 Febbraio 2021
Brescia
Luogo: Museo di Santa Giulia
Indirizzo: Via dei Musei 81
Orari: dal martedì al venerdì dalle 10.00 alle 18.00
Curatori: Roberta D'Adda
Enti promotori:
- Comune di Brescia e Fondazione Brescia Musei
Sito ufficiale: http://raffaellocustodidelmito.it
Comune di Brescia e Fondazione Brescia Musei annunciano la riapertura e la proroga di Raffaello. L'invenzione del divino pittore, accessibile fino al 19 febbraio 2021, prima di partire per Zagabria, con ingresso gratuito su prenotazione obbligatoria, nel rispetto del principio di sicurezza.
All'interno del Museo di Santa Giulia, in mostra una collezione di stampe d’après Raffaello, realizzate in Italia e in Europa dall’inizio del Cinquecento alla metà dell’Ottocento, insieme a una scelta di dipinti e oggetti d'arte. L'esposizione, a cura di Roberta D'Adda, si completa con un itinerario in città tra Pinacoteca Tosio Martinengo, che custodisce due capolavori di Raffaello, e l’Ateneo di Brescia - Accademia di Scienze Lettere e Arti, che presenta una serie di stampe raffaellesche di grande formato.
ltre cento opere, tra incisioni e oggetti d’arte, tratte da invenzioni raffaellesche e prodotte in Italia e in Europa dall’inizio del Cinquecento alla metà dell’Ottocento; il racconto di un’epoca e la costruzione di un mito, a partire dalle collezioni civiche bresciane che raccolgono più di seicento fogli d’après Raffaello.
Raffaello. L’invenzione del divino pittore, progetto di Fondazione Brescia Musei, è un percorso che mostra come vennero divulgati il linguaggio e le invenzioni del genio urbinate fino alla graduale individuazione di quelle opere raffaellesche che, via via, andarono a determinare l’idea moderna del pittore.
A partire dalle incisioni prodotte da Marcantonio Raimondi e dal gruppo di incisori che, secondo la tradizione stabilita da Vasari, furono coinvolti da Raffaello nell’attività della sua bottega con il compito di tramandare la memoria e garantire la diffusione delle sue invenzioni, la mostra si sviluppa attraverso alcuni oggetti ispirati al maestro e realizzati nel Cinquecento fino ad arrivare ai secoli successivi, al Seicento e al Settecento, con stampe di Giorgio Ghisi, Carlo Maratta, Orazio Borgianni, Nicolas Dorigny e Raffaello Morghen e con la straordinaria impresa dell’illustrazione delle Logge e delle Stanze Vaticane, realizzata da Volpato su fogli di grande formato.
L’Ottocento è il secolo in cui Brescia, grazie all’operato di Paolo Tosio e del suo circolo di conoscitori e artisti, divenne uno dei nodi della rete di relazioni e influenze che determinarono un rinnovamento romantico del mito di Raffaello.
Grazie anche alla presenza del Redentore, acquistato nel 1821, Palazzo Tosio divenne infatti un polo d’attrazione, come prova un disegno giovanile del Piccio, un’impegnativa copia pittorica della Scuola di Atene eseguita da Giuseppe Bezzuoli attraverso un appassionato studio dal vero e una tavola di Felice Schiavoni con Raffaello che ritrae la Fornarina, omaggio al leggendario e appassionato amore dell’Urbinate.
In mostra, accanto alle interpretazioni della scuola di incisione di Brera, opere di diversi intagliatori europei, tra i quali Ludwig Grüner, amico di Paolo Tosio e ospite per lungo tempo della sua casa, che proprio a Brescia avviò la sua carriera di incisore d’après Raffaello proseguita anche dopo il suo trasferimento a Londra come consigliere artistico della regina Vittoria e del principe Alberto. All’interno del percorso alcuni pezzi unici, mai esposti prima, provenienti dalla Raccolta Emilio Anderloni, tra cui le lastre in rame e i disegni delle Stanze di Pietro Anderloni.
Il progetto si completa grazie a una serie di attività didattiche, laboratori e visite guidate per tutti i pubblici (scoprili in fondo alla pagina, nella sezione “Eventi collaterali“!), oltre all’experience show “In-Vece di Raffaello”, realizzato da CamerAnebbia per avvicinare il linguaggio dell’incisione alla sensibilità contemporanea, e che nel mese di ottobre 2020 ha animato la facciata della Pinacoteca Tosio Martinengo.
Il pubblico è invitato a completare la visita presso la Pinacoteca Tosio Martinengo, custode dei due capolavori di Raffaello: l’Angelo e il Redentore. Un percorso di scoperta e valorizzazione che coinvolge così l’intera città: il biglietto della mostra consente l’accesso gratuito alla Pinacoteca.
Il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale attraverso la Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese ha selezionato la mostra Raffaello. L’invenzione del divino pittore tra i progetti espositivi che intende promuovere presso le proprie sedi all’estero. Pertanto, a partire dalla fine di gennaio 2020, la mostra compirà una tournée che toccherà, nell’ordine, Zagabria e Tirana.
Raffaello. L'invenzione del divino pittore sarà nuovamente visitabile a partire dal 4 febbraio 2021 e la riapertura sarà accompagnata nelle giornate di giovedì 4 e venerdì 5 febbraio 2021 da una serie di percorsi guidati gratuiti a cura degli operatori dei Servizi educativi della Fondazione.
Per accompagnare e preparare la visita, una nuova audioguida è scaricabile dal sito raffaellocustodidelmito.it.
Raffaello. Custodi del Mito in Lombardia. Brescia e Milano, con Fondazione Brescia Musei e Castello Sforzesco di Milano offrono il proprio omaggio a Raffaello in occasione del cinquecentenario con due progetti espositivi, due cataloghi editi da Skira e un calendario di appuntamenti condivisi con diverse istituzioni culturali della Lombardia che, a vario titolo, hanno ricoperto nel tempo e ricoprono tuttora il ruolo di custodi del mito di Raffaello.
All'interno del Museo di Santa Giulia, in mostra una collezione di stampe d’après Raffaello, realizzate in Italia e in Europa dall’inizio del Cinquecento alla metà dell’Ottocento, insieme a una scelta di dipinti e oggetti d'arte. L'esposizione, a cura di Roberta D'Adda, si completa con un itinerario in città tra Pinacoteca Tosio Martinengo, che custodisce due capolavori di Raffaello, e l’Ateneo di Brescia - Accademia di Scienze Lettere e Arti, che presenta una serie di stampe raffaellesche di grande formato.
ltre cento opere, tra incisioni e oggetti d’arte, tratte da invenzioni raffaellesche e prodotte in Italia e in Europa dall’inizio del Cinquecento alla metà dell’Ottocento; il racconto di un’epoca e la costruzione di un mito, a partire dalle collezioni civiche bresciane che raccolgono più di seicento fogli d’après Raffaello.
Raffaello. L’invenzione del divino pittore, progetto di Fondazione Brescia Musei, è un percorso che mostra come vennero divulgati il linguaggio e le invenzioni del genio urbinate fino alla graduale individuazione di quelle opere raffaellesche che, via via, andarono a determinare l’idea moderna del pittore.
A partire dalle incisioni prodotte da Marcantonio Raimondi e dal gruppo di incisori che, secondo la tradizione stabilita da Vasari, furono coinvolti da Raffaello nell’attività della sua bottega con il compito di tramandare la memoria e garantire la diffusione delle sue invenzioni, la mostra si sviluppa attraverso alcuni oggetti ispirati al maestro e realizzati nel Cinquecento fino ad arrivare ai secoli successivi, al Seicento e al Settecento, con stampe di Giorgio Ghisi, Carlo Maratta, Orazio Borgianni, Nicolas Dorigny e Raffaello Morghen e con la straordinaria impresa dell’illustrazione delle Logge e delle Stanze Vaticane, realizzata da Volpato su fogli di grande formato.
L’Ottocento è il secolo in cui Brescia, grazie all’operato di Paolo Tosio e del suo circolo di conoscitori e artisti, divenne uno dei nodi della rete di relazioni e influenze che determinarono un rinnovamento romantico del mito di Raffaello.
Grazie anche alla presenza del Redentore, acquistato nel 1821, Palazzo Tosio divenne infatti un polo d’attrazione, come prova un disegno giovanile del Piccio, un’impegnativa copia pittorica della Scuola di Atene eseguita da Giuseppe Bezzuoli attraverso un appassionato studio dal vero e una tavola di Felice Schiavoni con Raffaello che ritrae la Fornarina, omaggio al leggendario e appassionato amore dell’Urbinate.
In mostra, accanto alle interpretazioni della scuola di incisione di Brera, opere di diversi intagliatori europei, tra i quali Ludwig Grüner, amico di Paolo Tosio e ospite per lungo tempo della sua casa, che proprio a Brescia avviò la sua carriera di incisore d’après Raffaello proseguita anche dopo il suo trasferimento a Londra come consigliere artistico della regina Vittoria e del principe Alberto. All’interno del percorso alcuni pezzi unici, mai esposti prima, provenienti dalla Raccolta Emilio Anderloni, tra cui le lastre in rame e i disegni delle Stanze di Pietro Anderloni.
Il progetto si completa grazie a una serie di attività didattiche, laboratori e visite guidate per tutti i pubblici (scoprili in fondo alla pagina, nella sezione “Eventi collaterali“!), oltre all’experience show “In-Vece di Raffaello”, realizzato da CamerAnebbia per avvicinare il linguaggio dell’incisione alla sensibilità contemporanea, e che nel mese di ottobre 2020 ha animato la facciata della Pinacoteca Tosio Martinengo.
Il pubblico è invitato a completare la visita presso la Pinacoteca Tosio Martinengo, custode dei due capolavori di Raffaello: l’Angelo e il Redentore. Un percorso di scoperta e valorizzazione che coinvolge così l’intera città: il biglietto della mostra consente l’accesso gratuito alla Pinacoteca.
Il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale attraverso la Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese ha selezionato la mostra Raffaello. L’invenzione del divino pittore tra i progetti espositivi che intende promuovere presso le proprie sedi all’estero. Pertanto, a partire dalla fine di gennaio 2020, la mostra compirà una tournée che toccherà, nell’ordine, Zagabria e Tirana.
Raffaello. L'invenzione del divino pittore sarà nuovamente visitabile a partire dal 4 febbraio 2021 e la riapertura sarà accompagnata nelle giornate di giovedì 4 e venerdì 5 febbraio 2021 da una serie di percorsi guidati gratuiti a cura degli operatori dei Servizi educativi della Fondazione.
Per accompagnare e preparare la visita, una nuova audioguida è scaricabile dal sito raffaellocustodidelmito.it.
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