RAAA PERFORMING ARTS FESTIVAL 2022
Dal 11 Novembre 2022 al 13 Novembre 2022
Brescia
Luogo: Sedi varie
Indirizzo: Sedi varie
Enti promotori:
- Patrocinato da Regione Lombardia // Provincia di Brescia // Comune di Brescia // Brescia Musei // Brescia Mobilità
- Sostenuto da MIC - Ministero della Cultura
Sito ufficiale: http://www.progettobao.com/i-festival/raaa/
Dall’11 al 13 novembre l’Aps Lampedée, associazione specializzata in promozione sociale nel settore musicale, nell’ambito di BAO (Brescia Arts Observatory), presenta la prima edizione di RAAA, un festival di arti performative che abiterà alcuni spazi pubblici e privati nella città di Brescia.
RAAA è un festival che si concentra sul rapporto tra performance e spazio pubblico, promuovendomodalità di partecipazione comunitarie e collettive nella produzione e nella fruizione delle opere e sostenendo la diffusione di pratiche pensate al di là dei confini disciplinari.
La periferia e il centro storico cittadino di Brescia sono il luogo in cui, performance, workshop, esposizioni, proiezioni, installazioni, new media art, talk e concerti, danno vita a una condivisione collettiva che supera le differenze e cancella il divario tra culture e “sottoculture”.
RAAA è una parola la cui struttura grafica è ruvida e aperta allo stesso tempo e il cui suono cambia e si adatta a ogni persona che la pronuncia. Con questo indirizzo il festival vuole azzerare la separazione tra artista e spettatore, favorendo una visione delle arti performative come processo di connessione sociale e momento di produzione di uno spazio pubblico condiviso.
Anche nella costruzione del festival i direttori artistici e fondatori di BAO, Gabriele Mitelli e Fabrizio Saiu, hanno dato spazio a una rete di associazioni e di collettivi che operano sul territorio, invitandoli a partecipare alla cura del progetto. Spettro e Meccaniche della Meraviglia, due realtà diverse tra loro per approccio, modalità di produzione, e pubblico a cui si rivolgono, sono parte della direzione condivisa di RAAA che non solo ospita artisti e pratiche di estrazione, provenienza e linguaggio differenti, ma vuole produrre delle operazioni inedite e site specific.
"Se volessimo trovare una sottotraccia del festival, - dichiara il direttore artistico Fabrizio Saiu - potremmo dire che questa stia nell’uso della parola che via via acquisisce forma nel suono e nelle interazioni uomo-macchina, nello spoken word e nel discorso analitico, nella poesia visiva e simbolica".
Molte le tematiche che emergono dai lavori degli artisti e delle artiste invitate: il rapporto tra suono e parola nelle performance di Alessandro Bosetti; le ultime ricerche nell'ambito dei soundscape studiese il concetto di ruralità come nuovo strumento per ripensare i modi di vita e di azione in un ambiente nel progetto di Leandro Pisano; la pratica coreografica intesa come pratica partecipata modulata sul paradigma del training e del rave, come nella performance di Salvo Lombardo; le interfacce come strumento di controllo e proiezione di un’immagine sia emotiva che sensoriale in continuo cambiamento nell’opera di Roberto Crippa ed Elisabetta Porcinai; uno studio sui comportamenti nello spazio secondo rapporti di intuizione, mimesi e simulazione nelle coreografia di Francesco Dalmasso ed Elisa D’amico.
Il programma di RAAA, inoltre, si compone di una serie di lavori ibridi che attraversano diversi linguaggi: Luca Pagan nella sua lecture introduce una riflessione sul performativo come rapporto tra movimento corporeo ed espressione musicale in relazione con le nuove tecnologie; BAROKTHEGREAT attraverso il formato laboratoriale utilizza la lo-fi music come linguaggio di codifica dei rapporti tra un singolare genere di street dance e le forme della Stazione della metropolitana Vittoria; SoniCosmos entra per la prima volta in relazione con l’intervento illuminotecnico di Stefano Mazzanti, il risultato si pone tra una installazione multimediale, un concerto e un processo di traduzione di dati scientifici sulla vita del cosmo. La contro-coreografia di YoY, che ripensa la danza a partire da un linguaggio scultoreo elaborato riflettendo sullo studio del ciclo pittorico Fiori Assenti dell’artista bresciano Albano Morandi. La selezione musicale a cura di Spettro riporta RAAA nell’archeologia sonora di Nikolaienko, il trio elettronico Chorus Abstracta e i dj set di Irene Bi, Luisali, Rubber Toe e Abrahm J Foa.
Warshadfilm parte dall’immagine fotografica e cinematografica per rielaborarla e innescare, così, un dialogo instabile e mutevole fra suggestioni politiche, poetiche e narrative.
Ognuno di questi artisti abita a modo proprio una pratica specialistica, ma la pone in scacco restituendola alla sua pluralità semantica e sintattica, di senso e di forme.
Il compito di questa prima edizione di RAAA è quello di dare spazio a queste pratiche ibride, e con queste contribuire alla costruzione di una comunità che prenda forma intorno alle arti performative e partecipi a un momento di condivisione collettiva, riappropriandosi dello spazio urbano.
RAAA è un festival che si concentra sul rapporto tra performance e spazio pubblico, promuovendomodalità di partecipazione comunitarie e collettive nella produzione e nella fruizione delle opere e sostenendo la diffusione di pratiche pensate al di là dei confini disciplinari.
La periferia e il centro storico cittadino di Brescia sono il luogo in cui, performance, workshop, esposizioni, proiezioni, installazioni, new media art, talk e concerti, danno vita a una condivisione collettiva che supera le differenze e cancella il divario tra culture e “sottoculture”.
RAAA è una parola la cui struttura grafica è ruvida e aperta allo stesso tempo e il cui suono cambia e si adatta a ogni persona che la pronuncia. Con questo indirizzo il festival vuole azzerare la separazione tra artista e spettatore, favorendo una visione delle arti performative come processo di connessione sociale e momento di produzione di uno spazio pubblico condiviso.
Anche nella costruzione del festival i direttori artistici e fondatori di BAO, Gabriele Mitelli e Fabrizio Saiu, hanno dato spazio a una rete di associazioni e di collettivi che operano sul territorio, invitandoli a partecipare alla cura del progetto. Spettro e Meccaniche della Meraviglia, due realtà diverse tra loro per approccio, modalità di produzione, e pubblico a cui si rivolgono, sono parte della direzione condivisa di RAAA che non solo ospita artisti e pratiche di estrazione, provenienza e linguaggio differenti, ma vuole produrre delle operazioni inedite e site specific.
"Se volessimo trovare una sottotraccia del festival, - dichiara il direttore artistico Fabrizio Saiu - potremmo dire che questa stia nell’uso della parola che via via acquisisce forma nel suono e nelle interazioni uomo-macchina, nello spoken word e nel discorso analitico, nella poesia visiva e simbolica".
Molte le tematiche che emergono dai lavori degli artisti e delle artiste invitate: il rapporto tra suono e parola nelle performance di Alessandro Bosetti; le ultime ricerche nell'ambito dei soundscape studiese il concetto di ruralità come nuovo strumento per ripensare i modi di vita e di azione in un ambiente nel progetto di Leandro Pisano; la pratica coreografica intesa come pratica partecipata modulata sul paradigma del training e del rave, come nella performance di Salvo Lombardo; le interfacce come strumento di controllo e proiezione di un’immagine sia emotiva che sensoriale in continuo cambiamento nell’opera di Roberto Crippa ed Elisabetta Porcinai; uno studio sui comportamenti nello spazio secondo rapporti di intuizione, mimesi e simulazione nelle coreografia di Francesco Dalmasso ed Elisa D’amico.
Il programma di RAAA, inoltre, si compone di una serie di lavori ibridi che attraversano diversi linguaggi: Luca Pagan nella sua lecture introduce una riflessione sul performativo come rapporto tra movimento corporeo ed espressione musicale in relazione con le nuove tecnologie; BAROKTHEGREAT attraverso il formato laboratoriale utilizza la lo-fi music come linguaggio di codifica dei rapporti tra un singolare genere di street dance e le forme della Stazione della metropolitana Vittoria; SoniCosmos entra per la prima volta in relazione con l’intervento illuminotecnico di Stefano Mazzanti, il risultato si pone tra una installazione multimediale, un concerto e un processo di traduzione di dati scientifici sulla vita del cosmo. La contro-coreografia di YoY, che ripensa la danza a partire da un linguaggio scultoreo elaborato riflettendo sullo studio del ciclo pittorico Fiori Assenti dell’artista bresciano Albano Morandi. La selezione musicale a cura di Spettro riporta RAAA nell’archeologia sonora di Nikolaienko, il trio elettronico Chorus Abstracta e i dj set di Irene Bi, Luisali, Rubber Toe e Abrahm J Foa.
Warshadfilm parte dall’immagine fotografica e cinematografica per rielaborarla e innescare, così, un dialogo instabile e mutevole fra suggestioni politiche, poetiche e narrative.
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