Oltre il pensiero. Quattordici ricerche attraverso la materia
![Oltre il pensiero. Quattordici ricerche attraverso la materia, Palazzo Guaineri delle Cossere, Brescia Oltre il pensiero. Quattordici ricerche attraverso la materia, Palazzo Guaineri delle Cossere, Brescia](http://www.arte.it/foto/600x450/8f/16441-brescia.jpg)
Oltre il pensiero. Quattordici ricerche attraverso la materia, Palazzo Guaineri delle Cossere, Brescia
Dal 28 Giugno 2013 al 20 Luglio 2013
Brescia
Luogo: Palazzo Guaineri delle Cossere
Indirizzo: contrada delle cossere 22
Orari: da giovedì a sabato 15-19
Curatori: AplsuB contemporary art
Telefono per informazioni: +39 338 1324177
E-Mail info: gallery@aplusb.it
Sito ufficiale: http://aplusbcontemporaryart.wordpress.com
Oltre il pensiero. Quattordici ricerche attraverso la materia è una mostra collettiva che inaugura giovedì 27 giugno 2013 presso gli spazi di Palazzo Guaineri delle Cossere di Brescia e curata da AplsuB contemporary art.
In mostra verranno presentate alcune delle più interessanti ricerche svolte da giovani artisti in differenti ambiti espressivi come pittura, scultura, installazione, fotografia, video e suono. Le opere dei quattordici artisti contrasteranno con l'interno della struttura architettonica settecentesca caratterizzata dalla presenza di un tempo che ha inciso e trasformato gli spazi in luoghi forse inospitali ma fortemente evocativi.
Palazzo Guaineri diventa teatro di un percorso espositivo la cui direzione d'insieme risulta parcellizzata nella specificità poetica di ogni artista. Oltre il pensiero. Quattordici ricerche attraverso la materia è un dispositivo che espone molteplici approcci che si ricompattano attraverso una linea rossa, fragile e sottintesa, che accomuna gruppi di opere in modo labirintico all'interno dello spazio. L'insieme esprime il desiderio di esplorare parametri espressivi diffusi e complementari.
Oltre il pensiero. Quattordici ricerche attraverso la materia indaga e propone riflessioni su questioni come il rapporto con il tempo, la complessità insita nella affermazione di una identità culturale propria, la pulsione a ridisegnare confini e mondi anche partendo dall'errore e dallo scarto, attuare spostamenti dall'ovvio al fine di trovare l'origine ed il senso di ciò che ci circonda quotidianamente, come i suoni artificiali, oggetti o spazi architettonici, e di cui non siamo più in grado di decifrare l'essenza.
Lo spettatore potrà confrontarsi con l'installazione monumentale di Marco La Rosa, la scultura silenziosa di Marco Lampis, Francesca Longhini e Graziano Folata, la pittura performativa di Tiziano Martini, Max Frintrop e Osamu Kobayashi, ma anche la pittura analitica, con due direzioni del tutto diverse, di Nicola Melinelli e Luca Macauda, quella inquieta ed esistenziale di Nazzarena Poli Maramotti, come dal tratto esistenziale è il video proposto da Paolo Meoni. Presenti anche le operazioni ironiche di Davide Mancini Zanchi che interrogano lo statuto degli oggetti d'arte, e le forme che problematizzano le convenzioni di lettura della realtà a cui siamo abituati di Silvia Hell. Di particolare interesse è il progetto oggettuale/sonoro Aural Tools, presentato nel suo insieme per la prima volta in questa occasione, che vede coinvolti il sound artist Attila Faravelli, Enrico Malatesta Matija Schellander e altri il cui impegno è quello di indagare processi di produzione sonora attraverso oggetti e dispositivi acustici che si relazionano con lo spazio ed il corpo in modo del tutto diverso rispetto a quello convenzionale o alle esecuzioni dal vivo.
Graziano Folata (Milano, 1982); Max Frintrop (Obenhauser, D, 1982); Silvia Hell (Bolzano, 1983); Osamu Kobayashi (Columbia, SC, 1984); Marco Lampis (Cagliari, 1976); Marco La Rosa (Brescia, 1978); Fancesca Longhini (Brescia, 1985); Luca Macauda (Modica, 1979); Davide Mancini Zanchi (Urbino, 1986); Tiziano Martini (Soltau, 1983); Nicola Melinelli (Perugia, 1988); Paolo Meoni (Prato); Nazzarena Poli Maramotti (Montecchio Emilia, 1987); Aural Tools (progetto oggettuale/sonoro curato da Attila Faravelli, Milano).
In mostra verranno presentate alcune delle più interessanti ricerche svolte da giovani artisti in differenti ambiti espressivi come pittura, scultura, installazione, fotografia, video e suono. Le opere dei quattordici artisti contrasteranno con l'interno della struttura architettonica settecentesca caratterizzata dalla presenza di un tempo che ha inciso e trasformato gli spazi in luoghi forse inospitali ma fortemente evocativi.
Palazzo Guaineri diventa teatro di un percorso espositivo la cui direzione d'insieme risulta parcellizzata nella specificità poetica di ogni artista. Oltre il pensiero. Quattordici ricerche attraverso la materia è un dispositivo che espone molteplici approcci che si ricompattano attraverso una linea rossa, fragile e sottintesa, che accomuna gruppi di opere in modo labirintico all'interno dello spazio. L'insieme esprime il desiderio di esplorare parametri espressivi diffusi e complementari.
Oltre il pensiero. Quattordici ricerche attraverso la materia indaga e propone riflessioni su questioni come il rapporto con il tempo, la complessità insita nella affermazione di una identità culturale propria, la pulsione a ridisegnare confini e mondi anche partendo dall'errore e dallo scarto, attuare spostamenti dall'ovvio al fine di trovare l'origine ed il senso di ciò che ci circonda quotidianamente, come i suoni artificiali, oggetti o spazi architettonici, e di cui non siamo più in grado di decifrare l'essenza.
Lo spettatore potrà confrontarsi con l'installazione monumentale di Marco La Rosa, la scultura silenziosa di Marco Lampis, Francesca Longhini e Graziano Folata, la pittura performativa di Tiziano Martini, Max Frintrop e Osamu Kobayashi, ma anche la pittura analitica, con due direzioni del tutto diverse, di Nicola Melinelli e Luca Macauda, quella inquieta ed esistenziale di Nazzarena Poli Maramotti, come dal tratto esistenziale è il video proposto da Paolo Meoni. Presenti anche le operazioni ironiche di Davide Mancini Zanchi che interrogano lo statuto degli oggetti d'arte, e le forme che problematizzano le convenzioni di lettura della realtà a cui siamo abituati di Silvia Hell. Di particolare interesse è il progetto oggettuale/sonoro Aural Tools, presentato nel suo insieme per la prima volta in questa occasione, che vede coinvolti il sound artist Attila Faravelli, Enrico Malatesta Matija Schellander e altri il cui impegno è quello di indagare processi di produzione sonora attraverso oggetti e dispositivi acustici che si relazionano con lo spazio ed il corpo in modo del tutto diverso rispetto a quello convenzionale o alle esecuzioni dal vivo.
Graziano Folata (Milano, 1982); Max Frintrop (Obenhauser, D, 1982); Silvia Hell (Bolzano, 1983); Osamu Kobayashi (Columbia, SC, 1984); Marco Lampis (Cagliari, 1976); Marco La Rosa (Brescia, 1978); Fancesca Longhini (Brescia, 1985); Luca Macauda (Modica, 1979); Davide Mancini Zanchi (Urbino, 1986); Tiziano Martini (Soltau, 1983); Nicola Melinelli (Perugia, 1988); Paolo Meoni (Prato); Nazzarena Poli Maramotti (Montecchio Emilia, 1987); Aural Tools (progetto oggettuale/sonoro curato da Attila Faravelli, Milano).
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